Cosa facciamo per educare i nostri figli ? Il caso della ragazzina violentata a Finale Ligure
Oggi voglio dire una mia opinione su di un caso di violenza subita da una ragazzina. Violenza subita da una donna. Un episodio di bullismo come si dice al giorno d’oggi. Niente di nuovo. Episodi di bullsimo ce ne sono diversi. Nei giorni passati si è parlato molto di un video postato su YouTube e su facebook della lotta tra due ragazze fuori dalla scuola. Tale video ha fatto molto parlare in quanto una ragazzina picchiva seriamente l’altra e tutti attorno amici e amiche la insultavano e nessuni prendeva le difese della vittima . Altri filmavano l’episodio e poi la postavano su YouTube e su Face Book. Violenze su donne o su ragazze ce ne sono molte. Ieri si leggeva di quella ragazzina aggredita da un marocchino sul treno e fortunatamente arrestato subito dalla Polfer.
Quindi niente di nuovo
Ma qui voglio fare un ragionamento . Forse alcuni si ricordano la puntata di Tango che condussi proprio io un anno fa in cui si discuteva proprio questi argomenti: era dedicato al disagio giovanile e si parlava della educazione che tutti noi non riusciamo più a dare ai nostri figli
Chi parlava e affermava che dovrebbe essere la scuola a dare la educazione, chi i genitori, chi i sacerdoti. Le opinioni erano diverse ma qui voglio riprendere l’argomento in relazione all ‘episodio della ragazzina violentata a Finale Ligure e dopo espongo il mio pensiero tenendo conto che qeusta volta è stata proprio la scuola ad essere teatro della violenza e forse erano coinvolti gli insegnati.
E vediamo i fatti ripresi da fonte giornalista come ” Giornalettismo” ” Il Secolo XiX “, ” La Stampa ” di Torino ecc..
La polizia ha arrestato quattro ragazzi minorenni con l’accusa di averviolentato a scuola una loro compagna a Finale Ligure, in provincia di Savona. La notizia è stata data da SkyTg24 che ha citato uno strillo dell’AdnKronos. Gli studenti, che frequentano l’istituto alberghiero “Migliorini” del centro savonese, sono stati sottoposti a misure cautelari dal gip del Tribunale di Genova. L’accusa è di violenza sessuale di gruppo
Secondo le prime indiscrezioni, gli studenti, di età compresa tra i 15 e i 16 anni, avrebbero sottoposto la loro compagna sedicenne a varie molestie sessuali, dopo averla trascinata negli spogliatoi dell’istituto. L’episodio risale alla fine del mese scorso. Dopo che la ragazza si era confidata con i genitori, la stessa famiglia ha denunciato la vicenda ai carabinieri. I quattro sono stati inviati in comunità della Liguria e della Toscana
«Il dirigente scolastico Luca Barberis si limita a confermare che il fatto sia accaduto, sminuendolo. Conferma la decisione della famiglia di rivolgersi alle forze dell’ordine per la denuncia, «ma a scuola non si sono verificati reati di alcun genere – esordisce – e quando la professoressa è intervenuta nei bagni, la situazione non manifestava nulla di così grave rispetto a quanto è stato affermato. Resta comunque vera la denuncia presentata dalla ragazza ed è in corso l’attività istruttoria della Procura che spero sia condotta con le dovute cautele, per risalire a quanto realmente sia accaduto. I quattro ragazzi non sono naturalmente a scuola, ma non sono a conoscenza che siano stati presi provvedimenti dal Tribunale. Anzi spero che presto, se così è stato, vengano notificati anche alla scuola».
Anche i compagni di scuola avevano difeso i quattro studenti, accusando la vittima di aver mentito: «Nessuno di loro avrebbe mai fatto una cosa del genere. Soltanto una sua invenzione», avevano sottolineato.
I quattro ragazzini sono stati prelevati dai carabinieri nelle loro abitazioni di Loano, Pietra Ligure e nel Finalese e accompagnati nelle comunità di Genova, Alessandria, La Spezia e Massa Carrara. Secondo le testimonianze della vittima e di alcuni suoi compagni di scuola, uno dei ragazzi l’avrebbe presa sottobraccio e portata nei bagni dove sarebbe stata costretta a un rapporto orale. Sembra che gli altri tre abbiano assistito alla scena, forse aspettando il loro turno. La ragazzina sarebbe stata stata salvata dall’intervento di un insegnante che passava vicino alle toilette e ha sentito rumori strani provenire dall’interno. In corso sarebbero anche altri accertamenti, in modo da stabilire se altri ragazzi della scuola possano aver partecipato indirettamente all’episodio. O se c’era qualcuno che era a conoscenza delle molestie, ma non ha denunciato quanto avvenuto.
GLI INTERROGATORI – I quattro ragazzi coinvolti saranno interrogati la prossima settimana dal pubblico ministero della procura dei minori di Genova, con l’aiuto di uno psicologo e l’assistenza dei loro avvocati. I carabinieri, con l’audizione della ragazza e del dcoente che nel momento del fatto aveva la responsabilità della classe, hanno sostanzialmente chiuso le indagini in attesa di ulteriori input da parte della procura minorile. I carabinieri hanno indagato soltanto i quattro ragazzi, scoprendo che nei giorni precedenti alla vicenda avrebbero individuato la ragazza come la loro possibile preda.
LA RAGAZZINA MOLESTATA A FINALE LIGURE E I COMPAGNI CHE NON LE CREDONO - Non bastavano le violenze subite. La 16enne ha dovuto anche abbandonare l’istituto, dopo quanto avvenuto. Con tanto di sms minacciosi da parte degli ex compagni di scuola. Pochi le hanno mostrato solidarietà, mentre la maggior parte ha difeso i quattro accusati, etichettandola come “bugiarda”. «Non c’è niente di vero, è soltanto una sua invenzione» avevano spiegato già ieri alcuni ragazzini. Il Secolo XIX spiega come anche nella scuola si cerchi di prendere tempo, invece che condannare l’episodio
La ragazzina di 16 anni non era stata la sola ad essere stata presa di mira dai ragazzi poi arrestati: Questo il racconto della ragazza molestata, riportato dalla Stampa: «All’inizio erano interessati anche a una mia compagna, ma lei ha fatto arti marziali, sa come difendersi e quindi l’hanno lasciata stare». Ma, tra chi prende le distanze dalle denuncia della vittima, c’è la stata presunta vittima del «branco», che sul proprio profilo Facebook ha affermato: «Mettiamo le cose in chiaro una volta per tutte, all’Alberghiero non è stata stuprata nessuna ragazza, è lei che sta raccontando un mucchio di cavolate senza rendersi conto che sta rovinando la vita a quattro ragazzi che non hanno fatto niente». Ma non solo: «Smettetela di dire che l’alberghiero è una scuola di drogati e persone che non hanno voglia di fare niente, perché non è affatto così. La gente viene lì perché è l’unica scuola che ti fa capire e ti insegna il mondo del lavoro», ha continuato. Eppure, la ragazza aveva raccontato con dettagli quanto avvenuto nello spogliatoio: «Mi hanno trascinato dentro, ho urlato chiedendo aiuto, ma uno dei ragazzi mi stringeva forte. Un altro aveva i pantaloni calati ma indossava i boxer, mi hanno fatto sedere a forza e mi hanno spinto contro le parti intime del ragazzo, mentre altri mi palpeggiavano». Soltanto grazie all’intervento di un docente, secondo l’avvocato Bergamaschi, è stato possibile mettere fine a una molestia che «poteva avere un epilogo imprevedibile». «Non possiamo sapere fin dove sarebbero arrivati», ha aggiunto il legale.
«Ho visto la ragazza in piedi, attorniata dai tre che la stavano trattenendo. A distanza un quarto ragazzo, a torso nudo e con i pantaloni indossati, tanto che la mia impressione è che si stesse cambiando. Ho alzato la voce e i maschi hanno desistito, permettendo alla loro compagna di allontanarsi ».
Aveva poi riportato a casa la ragazza, dopo aver fatto una nota ai ragazzi scoperti nello spogliatoio per essersi comportanti «in modo indegno e scorretto nei confronti di una loro compagna». Soltanto quattro giorni dopo – come ha spiegato anche il Corriere della Sera – ha raccontato l’episodio al dirigente scolastico, sottovalutando di fatto quanto avvenuto (la scuola era chiusa nei giorni seguenti alle molestie denunciate dalla ragazza, ndr). Per ora Barberis ha spiegato di voler aspettare l’accertamento delle responsabilità. Se gli accusati si sono difesi minimizzando quanto avvenuto e parlando di semplice «scherzo», gli altri ex compagni, invece, hanno continuato ad attaccare la vittima delle molestie, con tanto di messaggi e minacce. «La pagherai, hai rovinato la loro vita». Oppure, «sei un’infame ». Soltanto per aver denunciato le violenze subite.
Il problema che voglio riprendere è: che educazione diamo ai nostri ragazzi ?
Io credo che i genitori, la Scuola dovrebbe vigilare , valutare e vedere bene prima di condannare ma certamente non è ammissibile che la Scuola e i genitori non intervengano quando sanno che i loro ragazzi, i loro studenti, stanno minacciando e insultando anche pesantamente la ragazzina violentata.
Ben, possiamo anche dire che la ragazza si è inventato tutti. Ma vi è la testimonianza dell’insegnante e quindi qualche cosa di non bello è successo. Possiamo dire che forse la violenza vera e propria non c’è stata ma certamente una violenza psicologica e in un certo fisico era presente se crediamo al resoconto dell’insegnante che è intervenuto allontanando i ragazzi
E allora questi educatori, insegnati e genitori, perchè non intervengono ad educare i propri ragazzi a quali siano i comportamenti corretti e come in ogni caso non si può arrivare a distruggere con mess e smg la ragazzina
Questo è una colpa Nostra come dicevo un anno fa nel talk show Tango.
Gli SMS hanno un numero di telefono; si sa chi li manda. Non si può intervenire verso questi ragazzi cercando di capire i loro problemi e cercando di aiutarli educandoli ad un comportamento diverso
Il comportamento dei ragazzi e delle amiche ci lasciano perplessi ma il comportamento di insegnanti e genitori ci lasciano ancora di più sgomenti e amareggiati !