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Medaglia d’Oro al Valor Civile alla Città di San Donà di Piave

 

Ho visto l’articolo recentemente apparso sulla richiesta di conferimento della Medaglia d’Oro al Valor Civile a San Donà.

E’ una vecchia idea sorta durante la precedente Amministrazione e proposta anche a questa nuova Amministrazione. La proposta era stata formulata dal sig. Ballarin della Croce Rossa di San Donà più di un anno fa nella prospettiva di ottenere una Medaglia d’Oro al Valor Militare ma subito si era attivato il Museo della Bonifica  individuando nella massima decorazione al merito civile, l’unico risultato concretamente raggiungibile.

 

Per sostenere adeguatamente il progetto erano necessari supporti giustificativi e studi di merito che sono stati seguiti   dal direttore della struttura,  coordinandoli anche al fine di redigere una accurata relazione giustificativa opportunamente  motivata con dati di fatto documenti e altre prove concrete.

Inoltre, proprio con questa finalità era stato effettuato uno studio accuratissimo sui luoghi della  Grande Guerra e sulle vicende della popolazione civile anche da collaboratori interni all’amministrazione  che hanno operato anche con il supporto fondamentale del Museo.

Infatti erano necessari dei dati concreti e riscontrabili per  l’avvio della pratica, raggiunti anche grazie al ritrovamento  di rari materiali redatti dal nucleo operativo del comune di San Donà, capeggiato dal Commissario Straordinario di allora Giuseppe Bortolotto nella sede provvisoria di Firenze, in via de’ Vecchietti 6 bis, durante il periodo dell’occupazione Austrungarica, oltre alle vicende drammatiche dei cittadini  rimasti nel territorio e che non sono  sfuggiti a privazioni inenarrabili documentate e ricordate nella relazione dell’arciprete di allora Mons. Saretta. La pratica era rimasta sospesa per il cambio amministrativo ma poi subito ripresentata all’attuale amministrazione comunale che l’ha ora avviata.

 

L’obiettivo (Medaglia d’Oro al Valor Civile), lo studio e il lavoro di ricerca è soprattutto frutto dell’impegno  di chi ha lavorato in precedenza e ci auguriamo tutti che porterà sicuramente ai risultati positivi che  ci attendiamo.

Come spesso accade le pratiche e il lavoro sono lunghi ma alla fine l’attesa viene premiata. Mi ricordo quando ero in consiglio comunale e nella terza commissione come andavano queste cose

Cito solo un esempio la pratica più lunga in assoluto della civica amministrazione del comune di San Donà, iniziata nel 1862 fu quella del riconoscimento dello stemma e del Gonfalone che oggi tutti vediamo nelle carte intestate dell’Ente comunale. Ebbene la pratica  si è conclusa positivamente solo nel 1987 , grazie alla sensibilità di un Sindaco come Mario Cei che credeva al progetto e   così si è riusciti a realizzare un obiettivo che si attendeva da ben 125 anni, tanto ci è voluto per completare la pratica di riconoscimento dello stemma e del gonfalone cittadino. Io credo sia una delle più lunghe pratiche burocratiche della storia italiana; in quel frangente il sindaco di allora riconobbe pubblicamente anche il lavoro di tutti quelli che avevano collaborato.

Leggendo l’articolo sul giornale, e probabilmente vi è stato un comunicato stampa,  però non si fa cenno ai trascorsi  mentre sarebbe stato   giusto, e può essere fatto ancora, evidenziare tutti i complessi passaggi che hanno portato verso questo obiettivo che non parte da questa Amministrazione ma da molto più   lontano. Sarebbe stato più opportuno e corretto dire che non si tratta di una idea nuova e citare anche coloro che l’hanno proposta e portata avanti finora.  Per correttezza lo diciamo, intanto, noi.