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La nuova legge regionale sulle NORME PER IL GOVERNO DEL TERRITORIO

Comprate il terreno nelle lottizzazioni!!! 
Una nuova legge regionale per il governo del territorio in cui si stabiliscono criteri, indirizzi, metodi e contenuti degli strumenti di pianificazione.

Nella seconda met‡ di aprile Ë stata emanata una nuova legge regionale per il governo del territorio in cui si stabiliscono criteri, indirizzi, metodi e contenuti degli strumenti di pianificazione, per il raggiungimento delle seguenti finalit‡: 

- promozione e realizzazione di uno sviluppo sostenibile e durevole; – -tutela delle identit‡ storico-culturali e della qualit‡ degli insediamenti urbani ed extraurbani, – tutela del paesaggio rurale, montano e delle aree di importanza naturalistica; – utilizzo di nuove risorse territoriali; – messa in sicurezza degli abitati e del territorio dai rischi sismici e di dissesto idrogeologico; – coordinamento delle dinamiche del territorio regionale. 

La part e che pi? ci colpisce Ë quella della tutela del paesaggio rurale, poichÈ tocca in modo particolare la popolazione del nostro territorio, che Ë prevalentemente agricolo. 

Sostanzialmente questa nuova legge regionale non permette pi? di edificare nelle zone agricole se non a chi Ë imprenditore agricolo a titolo principale. Viene a cadere il ìprivilegioî della legge 24 del 1985 che permetteva a chi gi‡ abitava in campagna nelle zone omogenee ìEî di poter ampliare la propria abitazione costruendo magari la casa per il figlio e a chi acquista un minimo di appezzamento, di edificare ex novo la propria abitazione. Il fondo, su cui edificare la nuova casa, aveva, gi‡ con la legge 24/85, un minimo da un ettaro ai sei ettari secondo la coltivazione dichiarata. 

A dicembre 2003 viene promulgata una nuova legge regionale in cui si restringe il fondo minimo per la nuova edificazione: il proprietario deve possedere sei ettari indipendentemente dalla coltura dichiarata! Immaginativi che se con sei ettari a vivaio, magari floricoltura, ci possono vivere tranquillamente due – tre nuclei familiari, con sei ettari a mais non ci vive nemmeno una coppia di anziani con la pensione (pagate i controterzisti per la semina, la raccolta e la lavorazione del terreno, le sementi, i diserbanti, o chi andr‡ a zappare i terreni, provate a tirare le somme!). Per me gi‡ ingiusta era questíultima restrizione della normativa. E adesso restringono ancor di pi? il campo. PerchÈ non solo ci vogliono i sei ettari di terreno, ma si deve essere imprenditori agricoli a titolo principale. 

Quindi se non siete agricoltori a titolo principale (in poche parole il vostro reddito deve derivare dalla coltivazione del fondo e dovete essere iscritti quali coltivatori) potete solo acquistare una vecchia casa e risistemarla cosÏ comíË. 

Ma vi rendete conto che tutto questo viene fatto perchÈ dobbiamo andare ad acquistare i lotti di terreno in citt‡ o comunque nelle lottizzazioni di coloro che fanno le leggi o dei loro amici? Lo so Ë forte come affermazione, ma sono molto arrabbiata per questa ennesimo affronto alla qualit‡ della vita. PerchÈ se io sono una libera professionista, non uníimprenditrice agricola a titolo principale, cioË non faccio la contadina, ma voglio comunque vivere in campagna in mezzo ai campi di mais, ai vigneti, o al bosco perchÈ il mio vicino di casa dista almeno 50 metri dalla mia abitazione, non posso farlo! Devo o iscrivermi ai coltivatori diretti e mettermi a zappare, ma almeno sei ettari di terreno oppure mi rassegno a vivere a 10 metri dai vicini. 

Se si voleva salvaguardare líedificazione nelle zone agricole, basta che chi costruisce non possa vendere o affittare líabitazione per un quinquennio, cosÏ gli speculatori o per meglio dire gli imprenditori edili non hanno convenienza a costruire in tali zone.