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La Sicurezza è un diritto oltre che un dovere !

 

Quanto la sicurezza sia fondamentale , ancor che importante  o possiamo dedurre dalla vita che stiamo vivendo nella nostra città

Se vi ricordate qualche mese orsono quando pubblicammo l’articolo sul pestaggio al giovane afgano Alem Saidy

Ne parlammo come l’ennesimo di caos, di mancanza di sicurezza per i cittadini a San Donà di Piave

Oggi non come allora non parliamo dei furti nelle abitazioni che continuano come se nulla fosse nonostante le nostre segnalazioni .

Attualmente non abbiamo certezza di nulla e nemmeno della sicurezza personale

Oggi voglio segnalare un altro caso perchè colpisce tutti noi. Non perchè è una persona che ha sofferto in passato, non perchè si tratta di un uomo o di un giovane e non della donna di turno, ma perchè dimostra come la sicurezza è sempre meno presente. Se poi colpisce la sfera individuale e la intimità della nostra vita può colpire maggiormente

 

Allora voglio ricordare venne colpito un giovane in pieno centro e anche adesso l’episodio è successo in pieno centro

Era da solo sul marciapiede all’altezza del bar ‘Al teatro’ (Via Ancillotto) e si stava dirigendo verso la Chiesa.

Si è sentito battere sulla spalla, si è girato per vedere chi fosse ed è stato immediatamente colpito al volto e in testa da violenti pugni, tirati con l’utilizzo di un tirapugni di ferro.

Attorniato da tre (quattro?) persone, forse kosovare, si è divincolato e, benché ferito e sanguinante, ha tentato di rincorrere l’aggressore che si dirigeva verso l’edicola del piazzale delle corriere, senza capire da che parte poi si sia diretto. Si è sentito svenire ed ha chiamato i Carabinieri e qualcuno ha chiamato l’ambulanza, che lo ha portato al Pronto Soccorso prima dell’arrivo della volante.

Ha subito la frattura del setto nasale, un frattura allo zigomo ed una lesione all’occhio destro, la rottura di un dente. Operato in serata  con esito positivo è ora ricoverato in Ospedale.

Ora sorride ancora come ha imparato a sorridere vivendo nella nostra San Donà in mezzo a persone amiche e in una famiglia che lo vive come un figlio

Forse anche la ragazza rimasta colpita nel suo intimo riuscirà a dimenticare e a sorridere ma per adesso il ricordo le pesa molto

La ragazza di circa 22 anni ( noi la conosciamo ma riteniamo giusto rispettare l’anonimato come da lei e dalla famiglia chiesto proprio per la delicatezza del caso ) tornava  a casa dopo una serata tra amiche . La vicenda è accaduta  accaduta alcuni giorni fa in via Battisti a San Donà in un condomino centrale, vicino ad un noto bar che al momento era molto frequentato.Il racconto lo avevamo sentito la sera successiva dalla madre proprio mentre si stava facendo una riunione ristretta per la Sicurezza con il direttivo di San Donà + Sicura.La madre della giovane aveva raccontato l’episodio per dire quanto poca sicura fosse la nostra città e come il degrado oramai sia un fatto che colpisce tutti. Poi ha messo in rete l’episodio che è stato ripreso da San Donà +Sicura e da Venezia Today e anche dal Gazzettino. La madre ha deciso di dare voce all’episodio rendendolo pubblico per evitare per quanto possibile che si possa ripetere quanto accaduto . Noi volgiamo riportare l’articolo perchè tutti tengano gli occhi aperti e se possibile ancora più aperti visto che noi ci interessiamo di sicurezza . Pare che altre donne abbiano subito lo stesso tipo di episodio e il rendere pubblico l’episodio può aiutare altre donne  a denunciare, a non avere vergogna e ad uscire allo scoperto per cercare di individuare l’individuo se fosse sempre lo stesso o almeno per scoraggiare gli altri . Bisogna delineare i comportamenti e movimenti di queste persone che non osiamo chiamare cittadini in modo di prevenire.

Da quanto raccontato dalla madre e dalla ragazza che è riuscita a fornire anche ai carabinieri alcuni dati pur nel ricordo confuso dalla emozione del fatto il soggetto, maniaco, dovrebbe avere sui 25-30 anni, che era dentro l’androne del condominio che si apre con una fotocellula. La ragazza non aveva notato nulla in quanto il maniaco era nascosto all’interno e solo quando la ragazza ha estratto le chiavi di casa e ha aperto il portoncino d’ingresso del palazzo e si è diretta verso  l’ascensore si è trovata  a pochi metri di distanza di fronte l’uomo .  La ragazza non ha al momento pensato che fosse un estraneo che nulla centrava con il condominio e è rimasta ad aspettare che arrivasse l’ascensore e che si aprisse la porta. A questo punto l’uomo che aveva certamente calcolato i tempi e i modi si è avvicinato, si è tirato giù i pantaloni e ha iniziato a masturbarsi. La ragazza è rimasta scossa si è messa a correre nelle scale per raggiungere prima possibile la sua abitazione

Al sicuro nel suo appartamento è riuscita a raccontare il fatto ai suoi genitori che hanno avvisato i carabinieri.

Chiaramente il maniaco si era intanto dileguato  e la denuncia potrebbe risultare vana

Ma la denuncia e ora l’episodio raccontato su FB , su San Donà + Sicura, su Gazzettino, su Venezia Today  e sul nostro Sito smuoverà le acque..

La nostra città , mi scrisse al tempo dell’episodio di Alem Saidy, un  italiano che scrisse a “ Il Ponte” sembra New York ma senza il Bronx.

Ecco come viviamo

E questo fa parte del degrado che ci accerchia, che ci fa vivere con la paura , che non ci fa stare sereni e tranquilli.

Oramai non si gira più sicuri per la città, specialmente di sera. Quando si apre la porta di casa si ha paura di trovare la casa devastata dai ladri o di trovare i delinquenti ancora nella propria casa

L’altra sera ho fatto, dopo una segnalazione, un giro per la citta. La cità era deserta ma i bar erano pieni di gente , di giovani che bevevano e che fumavano.

Ecco cosa offre ora la nostra città : nulla. Ai giovani cosa si offre ?

E dopo ci lamentiamo se i giovani che non hanno nulla e forse non hanno nemmeno il lavoro, si rifugiano nel bere, nel fumo e nella droga.

Spesso mi vengono segnalati episodi di spaccio di droga e fra poco spero che la gente si abitui a segnalare sulla pagina di San Donà+Sicura e fra una o al massimo due settimane  si avrà una collaborazione costante con le forse dell’ordine.

Ma certamente una cosa che volgiamo  è che ci sia una collaborazione tra cittadini e le forse dell’Ordine e ci sia un sinergismo con le guardie giurate coma da protocollo “ mille occhi sulla città” firmato in Regione da molti paesi e città ma non da San Donà