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Anche San Donà di Piave partecipa al programma denominato DEFRA per calcolare i rischi di fratture in Osteoporosi

 

 

 

 

 

 


 

Parliamo del rischio di frattura osteoporotica e soglia di intervento

Vi è un algoritmo denominato DEFRA per calcolare i rischi di frattura

l numero delle fratture osteoporotiche è in costante aumento ed è necessario individuare con accuratezza le persone ad elevato rischio per avviare un trattamento farmacologico efficace e con un ragionevole rapporto costi/benefici.

L’accesso al trattamento si è basato spesso sul valore della BMD ma sono stati subito individuati altri fattori di rischio che interagiscono con la BMD. Per questa ragione con la Nota 79 i pazienti da trattare a carico del SSN sono individuati sulla base di fattori di rischio come pregresse fratture, terapia steroidea, bassa BMD associata ad altri fattori di rischio. Il razionale di questo approccio è sempre stato percepito come di non immediata comprensione.

Negli ultimi anni sono stati sviluppati vari strumenti per predire il rischio futuro di frattura nelle donne in post menopausa, Tra questi strumenti quello più usato è il FRAX®, anche per il patrocinio ottenuto dalla Organizzazione Mondiale della Sanità. Questo strumento consente di calcolare la probabilità per un paziente di andare incontro a frattura d’anca o di altri siti ossei nei successivi 10 anni. Esso è stato adottato da molte società scientifiche e recentemente anche da autorità sanitari, in primo luogo dal NICE (NCGC) del Regno Unito.

Il FRAX® presenta tuttavia alcuni problemi applicativi e soprattutto di accesso per un utilizzo regolatorio. Per questa ragione sono state sviluppate versioni nazionali come ad esempio il “Q-fracture” inglese (www.qfracture.org).
In Italia la SIOMMMS –SIR ha elaborato alcuni adattamenti dell’algoritmo FRAX con lo sviluppo finale di DeFRA.

L’utilizzo di DeFRA consente di documentare in maniera oggettiva la gravità e il potenziale impatto dell’osteoporosi migliorando la percezione del rischio sia da parte del paziente che degli altri operatori sanitari.

Noi possiamo  festeggiare che un nostro medico Il Dr Francescon sia stata chiamato a collaborare a questo grande progetto universitario che da lustro al nostro territorio

Il  Dott. Alessandro Francescon, responsabile dell’Ambulatorio per l’Osteoporosi della Clinica Rizzola di San Donà di Piave  ha aderito recentemente alla raccolta di dati in collaborazione con le Università degli Studi di Verona e di Padova per conto anche della Regione Veneto. Lo scopo di questa raccolta dati è di migliorare l’algoritmo denominato DEFRA per renderlo sempre più affidabile e preciso.

Tale algoritmo è stato da poco ideato dalle principali Società Scientifiche Italiane per l’Osteoporosi e consente di individuare i soggetti a rischio di frattura Osteoporotica che sono in costante aumento visto l’invecchiamento della popolazione.

Si rende necessario, pertanto, individuare con accuratezza le persone ad alto rischio per avviare un trattamento farmacologico efficace e con adeguato rapporto costo beneficio.

Questo algoritmo oltre alla densità minerale ossea prende in considerazione molteplici fattori di rischio che possono intervenire nel decorso del processo osteoporotico a dimostrazione del fatto che questa è una patologia molto complessa.

Il fatto poi che il DEFRA , che è in uso su tutto il territorio Nazionale, preveda l’inserimento dei dati Densitometrici ottenuti con la tecnica ad Ultrasuoni Calcaneare utizzata dal Dott.Francescon durante la Sua valutazione clinica è una ulteriore dimostrazione come questa tecnica possa considerarsi affidabile e all’avanguardia oltre che scevra di ogni qualsiasi controindicazione.

Riteniamo, inoltre , sia fonte di grande soddisfazione che anche il nostro Territorio contribuisca a incrementare la casistica, del tutto anonima, di un progetto di portata Nazionale contribuendo a incrementare le conoscenze Scientifiche sul tema e dimostrarsi sensibile verso una problematica di così rilevanza Sanitaria e Sociale, riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Credo che tutti noi siamo grati al lavoro di questo professionista che lavora per il nostro territorio