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Francesco Fontana ha colpito ancora !

Copertina La percezione delle Pleiadi

 

Quando la cultura non si ferma , ma spazia in nuovi orizzonti.

2 settimana fa avevamo pubblicato una articolo che rappresentava una recensione di una opera prima di uno scrittore locale

Difficile trovare uno scrittore nel nostro territorio ma è difficile anche trovare uno scrittore che con una prima opera ha conquistato un parco di premi che ci stupisce

Avevamo pubblicato una recensione e una bibliografia e una storiografia

Ora l’autore ci invia il pensiero sulla sua seconda opera

Il Romanzo ” La Percezione delle Pleiadi”, edito da Albatros Il Filo

Come inizia questo romanzo?  Ecco a voi

 

“Alfine nacqui!

E’ da poco avvenuta la resa incondizionata del Reich. Il mio futuro padre, sullo sfondo della Germania sconfitta e ancora occupata dagli alleati, entra nelle grazie di una giovane crocerossina americana, la mia futura madre Cynthia Ross, partita da oltreoceano per recare sollievo alle popolazioni europee, vittoriose o soccombenti poco le importa, tutte comunque uscite distrutte dal più terribile massacro che la storia umana abbia mai conosciuto.

Cynthia ha vent’anni e uno spirito missionario ammirevole. Una grandissima fede alberga nella sua anima, un amore sconfinato nel suo cuore: amore per chi soffre, per i derelitti, per i bambini, per i vecchi, per le vedove, per tutte le vittime della guerra, di qualsiasi guerra. E ora bisogna pensare ai martiri di quella appena conclusa.

Amore, insomma: ecco la filosofia di mia madre, ecco la parola che più di ogni altra le ho sentito sempre pronunciare. Amore anche per il letto, però. Cynthia Ross veste da crocerossina, si pettina da crocerossina, parla da crocerossina, ma si fa scopare come una splendida biondina di vent’anni che non riesce proprio a dire di ‘no’ alle tentazioni che le si presentano nel corso della sua missione.

Mio padre è una di queste tentazioni…”

E allora leggiamo cosa ci invia il prof Fontana

Il mio primo romanzo, “L’imitatore di corvi”, terminava nel secondo dopoguerra, spingendo un timido, fuggevole sguardo fino alla costruzione del Muro di Berlino.

Il romanzo successivo, e al momento mio ultimo lavoro pubblicato, “La percezione delle Pleiadi” – edizioni Albatros Il Filo, con cui c’è stata e c’è un’ottima, proficua collaborazione editoriale fatta di semplici ma importanti ingredienti: chiarezza, cortesia, disponibilità –, riprende il cammino proprio da lì, dal dopoguerra.

Non è un seguito, infatti non riprende dagli anni ’60, quando fu eretto il Muro, ma proprio dal 1946, dopo la 2^ Guerra Mondiale. E, con tanti nuovi personaggi, si apre al Mondo: America, Italia, Europa dell’Est (l’assurda Germania comunista), poi ancora Italia, quasi l’Italia pasciuta e disgraziata fatalmente entrata in crisi poco meno di dieci anni addietro. E c’era da aspettarselo: quando mancano i valori, quando si decompongono in una mucillaggine poco significativa o, peggio ancora, addirittura venefica, ecco che tutto crolla.

Crolla l’uomo come individuo e crolla l’uomo come animale sociale, crolla quindi l’economia, crollano le speranze, le speranze attive, quelle che ci fanno agire per costruire (infatti sperare e basta non serve a nulla: mai vista una casa che viene su da sola perchè l’impresario spera che cresca, se non c’è il lavoro del cantiere la casa non crescerà mai!), crolla la voglia, crolla la gioia, crolla la bellezza.

Sì, la bellezza: da 10 – 15 anni a questa parte io non ho mai visto tanti giornali brutti, tanti programmi televisivi brutti, non ho mai ascoltato tante canzoni brutte; non ho mai visto nascere tante ideologie brutte, fanatismi, intolleranze, ignobili filosofie del “tanto peggio tanto meglio”; non ho mai visto tanta bruttezza imperversare anche nelle istituzioni, nella finanza (i “derivati”, le “scommesse” sul fallimento degli Stati, i debiti per pagare i debiti dei “debiti sovrani”… tutte cose “orribili” anche da un punto di vista “estetico”), bruttezza nella politica ove pullulano personaggi che si fanno eleggere a certi scranni solo per “magnare-magnare-magnare-magnare-magnare” e poi pretendono anche di essere chiamati “onorevole” e se qualcuno gli fa le pulci si arrabbiano, si offendono, querelano, si nascondono dietro i sotterfugi e dentro le sabbie mobili, raccontano balle, mettono in piazza la loro inettitudine dimenticando soprattutto che se ricoprono certe cariche, tra l’altro svolte indegnamente, è solo perchè NOI li abbiamo eletti e a NOI dovrebbero render conto dalla prima all’ultima cosa che fanno. Insomma: un mondo brutto! Brutto sotto ogni punto di vista!

Per fortuna c’è anche un mondo diverso, vuoi perchè non oltrepassa determinate “colonne d’Ercole”, vuoi perchè in effetti la bellezza non muore mai! Ed è questo mondo, con tutte le sue contraddizioni ma anche con tutto il suo fascino, che io ho voluto descrivere ne “La percezione delle Pleiadi”.

Per un figlio della 2^ metà del ‘900 esistono certi miti, anche negativi, ma comunque “miti”. E a questi miti ho voluto rendere omaggio in una ricostruzione assolutamente romanzata dei decenni di storia che mi hanno visto protagonista un po’ perchè attore diretto un po’ perchè attento e interessatissimo studioso.

Si inizia allora con una gravidanza portata a termine ad ogni costo da una giovane americana idealista, profondamente cristiana e profondamente anti-sistema, e da lì comincia l’avventura sua e di suo figlio (che è figlio anche dell’Imitatore di corvi…), avventura che si staglia tra il profondo Sud conservatore e la scintillante, fascinosa New York, tra i “suburbia” del Bronx e i grattacieli di Manhattan, tra le meravigliose battaglie dei fratelli Kennedy, di volta in volta riflessivi o arrembanti, e le tragedie della Guerra nel Vietnam, del Golpe in Cile, degli assassinii impuniti, della mafia imperante, in un’ubriacatura di passioni e di sensualità che traghetterà il nostro… eroe verso gli italici lidi.

E sono battaglie anche qua, le battaglie degli anni ’70, le lotte operaie, Porto Marghera, l’avanzata delle sinistre, la normalizzazione, la ricerca di una dimensione più modesta ma più intima, la ricerca di una bellezza remota e sfuocata, la ricerca delle Pleiadi, stelle lontanissime… la loro ricerca… anzi la loro “percezione” appena.

E così il protagonista passa dalla battaglia sindacale a quella politica, dal delitto Moro all’investigazione, dalla scoperta all’esilio, un esilio nel tragicomico mondo del socialismo reale… e tutto ciò prima del trionfale rientro, una volta guadagnatisi i galloni di “opportunista del secolo”, nell’accogliente, paciosa Italy!

Cosa posso dirvi ancora? Un grazie enorme al meraviglioso dottor Madeyski che ha la bontà (tra le molte che esprime) di ospitarmi ogni tanto su queste pagine, e… Buona lettura a voi, se vorrete!

Chi desiderasse contattarmi per condividere qualche riflessione potrà scrivermi a tempofranco@inwind.it e io sarò sempre lieto di scambiare pareri, idee, ma soprattutto di imparare qualcosa da voi e dalle vostre impressioni.

 

Francesco Fontana

 

Ringraziamo anche il prof. Fontna per averci fatti partecipi di questo nuovo lavoro che avrà sicuramente un successo superiore al primo lavoro

Lo ringraziamo anche per le parole di stima che ha voluto dedicarci, immeritate ma che fanno sempre piacere