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Il Dr Madeyski all’Università di Santa Cruz

Motivo di soddisfazione per il Dr Madeyski ma anche per la cittadinanza di San Donà il fatto che il Dr Madeyski, Presidente del “IL POnte” sia stato inviato all’Università di Santa Cruz di Tenerife per illustrare la sua terapia con l’ossigeno normobarico per la cura delle ulcere difficili degli arti inferiori e per il piede diabetico

Questa settimana sulle televisioni è andato in onda un servizio che raccontava questa esperienza mostrando in alcuni filmati momenti delle lezioni , ove si può vedere l’interesse degli operatori locali verso tale terapia.

Il Dott Madeyski è rimasto 5 giorni facendo tre cilci di lezioni e incontri al giorno sia nelle strutture universitarie che negli Ospedali pubblici e anche in quelli privati

Di cosa ha parlato?

Ha parlato delle ulcere difficili e di come si trattano con il suo dispositivo ULCOSAN tramite l’ossigenoterapia normobarica

Ma cosa sono le ulcere difficili cutanee degli arti inferiori?

Vediamolo brevemente

 

Le lesioni cutanee croniche sono aree di sostanza dermo-ipodermica che non dimostrano alcuna tendenza alla riparazione spontanea.

Questo tipo di lesioni, particolarmente dolorose e debilitanti per il paziente, sono quasi sempre la manifestazione di una condizione patologica concomitante la quale determina un arresto della cicatrizzazione a causa dell’alterata omeostasi vascolare dovuta a processi endogeni o esogeni di varia natura. Questi fattori determinano infatti un rallentamento dei processi di ricostruzione della matrice fondamentale e di riepitelizzazione, favorendo infine un processo di necrosi per essiccamento.

Il processo di risoluzione della lesione può variare in modo molto evidente a seconda di come si protegge la ferita dagli agenti esterni quali microtraumi meccanici ed alterazioni della temperatura al di fuori del range fisiologico.

Le lesioni croniche sono rappresentate dalle ulcere ischemiche, dalle ulcere diabetiche, da quelle venose e dalle lesioni da decubito che non riepitelizzano.

Sono spesso chiamate ulcere difficili in quanto proprio come lesioni croniche sono di difficili guarigione. In diversi Ospedali sono nati e stanno nascendo Ambulatori per le Ulcere difficili in quanto solo medici e personale specializzato posso essere a conoscenza delle terapia più dedicate per tale patologia

 

Quale il metodo che usa il Dr Madeyski presso la Casa di Cura Rizzola dove dirige il Reparto di Chirurgia

Usa la Ossigenoterapia normobarica con il dispositivo ULCOSAN. Vediamo come è nata tale terapia e tale dispositivo e di cosa si tratta

 

Dal 2003 la Mpsystem si sta occupando di ossigenoterapia normobarica. Non era una novità da anni ma la MPSystem la ha resa scientifica realizzando un dispositvo certificabile in quanto la validità scientifica era data dalla repetibilità del metodo e dai risultati sostenuti dalla casistica Ma vediamo come agisce l’ossigeno in normobarismo Le le ferite croniche hanno bisogno di una elevata richiesta di sostanza che possano nutrire i tessuti e dare energia per poter guarire. La prima sostanza è cellule è l’ossigeno. Tutti sappiamo che senza ossigeno si muore e anche i tessuti e le cellule senza ossigeno muoiono . L’ossigeno non solo nutre ma serve anche a molti processi che portano alla disinfezione della ferita e a stimolare la crescita dei tessuti e in particolare del tessuto di granulazione e quindi alla reale guarigione delle ferite. Per tale motivo la mancanza di ossigeno nelle cellule è la prima causa del persistere della ferita, che quindi diventa cronica. Con la terapia topica con ossigeno si fornisce ossigeno ai vari tessuti esposti esattamente dove serve, dove il tessuto è sofferente e abbisogna di essere nutrito e stimolato. Fornendo ossigeno alla ferita si promuove la formazione di nuovi vasi sanguigni, si migliora la funzione dei leucociti, si stimola la sintesi del collagene e la proliferazione dei fibroblasti. La ossigenoterapia normobarica è naturale, non è invasiva e specialmente a confronto alla terapia iperbarica, non ha alcuna controindicazioni . Nasce dalla ossigenoterapia che veniva attuata in tanti reparti e cliniche universitarie mettendo la zona che ne aveva bisogno in un sacchetto di plastica in cui insufflava l’ossigeno, anche se tiene conto dei principi derivanti dalla terapia iperbarica, di cui comunque costituisce una evoluzione. La terapia topica con ossigeno è indicata come trattamento aggiuntivo per tutte le ferite croniche, ma in particolare ulcere venose, ulcere arteriose, ferite in diabetici, ulcere da pressione, ustioni, trapianti cutanei,amputazioni. Noi abbiamo avuto ottimi risultati anche come terapia che aiuta i trapianti dopo innesti e in suture difficili per evitare infezioni e dare l’ossigeno per fare chiudere meglio le ferite. Il metodo è semplice. E’ stato come l’uovo di Colombo. Accelera i tempi di guarigione delle ferite e spesso da una reale possibilità di guarigione in alternativa ad altre terapia che difficilmente portano alla guarigione. Ma è importante come abbiamo sempre sostenuto che tale terapia alla portata di tutti, strutture ospedaliere e anche a domicilio fa risparmiare tempo e denaro alle strutture sanitarie e consentendo la terapia anche a domicilio del paziente, è economica, e non ha le controindicazioni tipiche delle camere iperbariche.