Piste ciclopedonali ed educazione civica
Premessa prima
Le piste possono essere pedonabili ( detti marciapiedi nei centri urbani ) ciclabili o ciclopedonali. Cioè possono essere usate da pedoni o da ciclisti o da entrambi assieme
Le piste ciclabili possono essere direzionali o biderezionali ( cioè possono essere percorsi nei due sensi dai ciclisti in quanto posti generalmente in una parte sola delle strade urbane o extraurbane)
Le Piste ciclopedonali possono essere anche qui direzionali o bidirezionali se usate nei due sensi dai due tipi di utenti nei due sensi
Le piste pedonali, ciclabili o ciclopedonali sono regolamentati da regole che in genere sono decreti dello stato o dei comuni che diventao effettive con approvazione del consiglio e della giunta
Se esistono i marciapiedi o pista pedonale il soggetto deve camminare in tale spazio e non lunga la strada assieme alle macchine e se cammina nella strada e avviene un incidente risulta colpevole se l’incidente è data da mancanza di spazio
Se esistono piste ciclabili o ciclo pedonali i ciclisti devono percorrere tale piste e non andare nella strada assieme alle macchine. Per tale infrazione ci può anche essere una multa per procurato intralcio al traffico e per motivi di sicurezza.
Ne consegue che il ciclista deve usare necessariamente la pista ciclabile o ciclopedonale qualora questa esista.
Ma attenzione vi sono delle regole da rispettare da parte della amministrazione comunale quando costruisce le piste ciclabili o ciclopedonali
Per quanto riguarda la larghezza minima che deve avere una pista ciclabile per essere a norma, la legge prevede che una pista ciclabile monodirezionale debba essere al minimo larga 1,5 m mentre una pista bidirezionale la misura sale a 2,5 m (COMPRESE LE STRISCIE DI MARGINE) .
Inoltre in entrambi i casi, solo nel caso di pista ciclabile in sede propria, “la larghezza dello spartitraffico fisicamente invalicabile che separa la pista ciclabile dalla carreggiata destinata ai veicoli a motore, non deve essere inferiore a 0,50 m”
Questo significa che una pista bidirezionale in sede propria consente di “risparmiare” circa 1 metro rispetto a due piste monodirezionali in sede propria.
D’altro canto , la normativa recita: “salvo casi particolari, per i quali occorre fornire specifica dimostrazione di validita’ tecnica della loro adozione ai fini della sicurezza stradale, specialmente con riferimento alla conflittualita’ su aree di intersezione, non e’ consentita la realizzazione di piste ciclabili a doppio senso di marcia con corsie ubicate entrambe sullo stesso lato della piattaforma stradale”
Oltre a ciò è previsto che “per le piste ciclabili in sede propria e per quelle su corsie riservate, la larghezza della corsia ciclabile possa essere eccezionalmente ridotta fino ad 1,00 m, semprechè questo valore venga protratto per una limitata lunghezza dell’itinerario ciclabile e tale circostanza sia opportunamente segnalata”.
In altre città sono state adottate anche le cosidette CYCLE-STRIP , ovvero corsie ciclabili di larghezza inferiore ad 1 metro, per dar continuità a tronconi di corsie ciclabili esistenti. Una scelta giusta e coraggiosa, non essendo tali tipologie previste dal CdS
Questo normativa si può trovare sul decreto legge del 30 novembre 1999, n. 557 riguardante il “Regolamento recante norme per la definizione delle caratteristiche tecniche delle piste ciclabili.”
A San Donà la larghezza delle piste è molto spesso al di sotto dei limiti di legge, che vale 2.5 m per le piste a doppio senso, 1.50 m per le piste a senso unico di marcia .
Troppo spesso.
Io già in passato me ne lamentai e partecipai ad un congresso organizzato dalla associazione Viva La Bici al Centro Comunale spiegando questi problemi che recavano problemi alla sicurezza dei cittadini
E le piste ciclopedonali?
Anche per le piste ciclopedonali viene imposta la misura di 4 m per le piste ciclopedonali a doppio senso (DM 30 novembre 1999, n. 557 – GU n. 225 del 26 settembre 2000
Vi sembra che queste misure siano rispettate nella nostra città?
Il problema si pone in due problemi
1) Le persone possono , come faccio io, usare la bicicletta come alternativa alla automobile ( piace, si fa movimento, inquina meno eccc.). Ma attenzione se uno usa tale mezzo come alternativa alla macchina vuole raggiungere il posto di lavoro o il posto dove è indiretto nello stesso tempo che userebbe con la macchina o con altro mezzo. Non può certo raggiungere il posto di lavoro come se andasse a piedi. Se cosi fosse la persone preferisce prendere la macchina con tutti i danni fisici e di inquinamento conseguenti.
In sostanza se io devo fare due km per andare a lavora il mio tragitto deve essere veloce e sicuro. Se provate ad andare in Germania, Austra, Olanda , tanto per citare qualche paese voi vedrete che il ciclista nella pista ciclopedonale raggiunge il posto di lavoro serenamente e nella sicurezza e nella velocità consentita dalla sua età.
Da noi dato le misure delle piste ciclopedonali, il soggetto ( io per esempio) è costretto ad una gincana tra le persone , evitando spesso per miracolo di scontrarsi e alla fine ci mette un tempo almeno di tre volte quello che impiegherebbe andando i bicletta sulal strada normale. Ma sulla strada normale non può più andare perche è proibito se esiste la pista ciclabile
Vi è poi un problema di educazione civica
Pochi sono quelli che sanno andare a piedi o in bicletta sulle piste ciclopedonali a doppio senso.
Io frequento ogni giorno la pista che va da Piazza di san Pio X alla Casa di Cura Rizzola per andare a lavorare
E allora cosa incontro
1) bambini ma anche adulti che camminano appaiati occupando spesso tutta la pista. Devo suonare e suonare e frenare e aspettare che si spistino. E spesso mi prendo delle insolenze in quanto suono con la frase che la strada è per tutti
2) ragazzi e ragazze ma anche giovani donne che camminano scrivendo messaggi con il cellulare e si spostano senza guardare da qui e di la della pista rasentando un incidente.
3) Persone anziene che hanno problemi di udito che camminano in mezzo alla pista e non sentono quando suono o quando grido di spostarsi
4) Persone che leggono il giornale e camminano in mezzo alla pista o la attraversano senza girarsi e vedere se arrivaz qualche persona
5) persone che a piedi o in bicicletta entrano nella pista ciclabile senza vedere se arriva una persona. Entrano senza fermarsi e spesso non si ha il tempo di frenale
6) Mamme con bambini che camminano liberi e non a mano e che si spostano imporvvisamente
7) Quante volte mi sento dire: ma lei corre….ma lei deve suonare… ma staia attento….e non si accorgono che non posso certamente correre ma nemmeno andare a passo d’uomo come si fa per una passeggiata lenta, o non si accorgono che suono e suono e suono..
Io cerdo che si debba insegnare ai bambini come andare nelle piste ciclopedonali
. Si deve insegnare che non si può andare a tre appaiati occupando tutta la pista e che ci si deve spostare quando sentono uno che suona. Che non si deve scrivere messaggi mentre si cammina e specialmente mentre si va in bicletta.
Le nostre piste non abbastanza segnaletica, non sono di larghezza a norma, ma poichè ci sono bisogna insegnare alla gente come si deve usarle
nadere