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Commento sulla campagna di sensibilizzazione prevenzione del melanoma attuato nel Veneto orientale nel 2012.

Parliamo di prevenzione del melanoma in modo particolare della prevenzione che abbiamo a questo anno passato nel Veneto orientale con il progetto sostenuto da Rotary, Lions e Soroptimist.

Abbiamo parlato di   prevenzione del melanoma e per farlo abbiamo cercato di fare conoscere alla popolazione quali sono i fatti tori di rischio che ne favoriscono l’insorgenza fornendo anche accorgimenti pratici per permettere di dominare o di diminuire o di evitare i fattori di rischio. In questo modo noi abbiamo cercato di fare  una prevenzione primaria in modo da ridurre l’incidenza e la mortalità del melanoma.

Naturalmente la prevenzione non è solo primaria ma anche secondaria. La prevenzione secondaria è la scoperta del melanoma secondariamente alla sua nascita nello stadio più precoce possibile in modo che se noi non riusciamo questa maniera a ridurre l’incidenza volevamo riuscire a ridurne la morbilità e la mortalità.

Quale può essere allora il messaggio che volevamo fare  giungere alla popolazione. Questo messaggio doveva  essere rivolto specialmente agli individui che hanno dei rischi maggiori rispetto al resto della popolazione o delle popolazioni. Noi abbiamo visto per esempio che nella zona di San Stino e di Caorle l’incidenza è maggiore e quindi verso questa popolazione doveva giungere più fortemente il nostro messaggio di attenzione ai fattori di rischio. Dovevamo invitare tutti i soggetti ma in modo particolari quelli a maggior rischio ad evitare l’esposizione solare specialmente nelle ore di punta e cioè dalle 11 alle 15. Naturalmente  bisogna anche evitare l’esposizione ai raggi ultravioletti e alle lampade solari. Se non è possibile evitare l’esposizione ai raggi solari e il tipo di lavoro della persona pratica allora bisogna coprirsi adeguatamente e  usare creme solari con fattore di protezione specialmente per i soggetti di carnagione chiara. Un particolare riguardo va verso i bambini che devono essere protetti e devono avere un’esposizione solare minore. Noi sappiamo che l’esposizione occasionale breve prolungato e intensa ai raggi solari specialmente in persone con pelle chiara e capelli biondi o rossi rappresenta un fattore importante di rischio per l’insorgenza del melanoma. Altri fattori sono la presenza di numerosi nevi in modo particolare se questi sono neri, presentano un colore brunastro o se il paziente presenta una storia di gravi ustioni solari o se la popolazione proviene da paesi maggiormente a rischio quale l’Australia e i paesi del Nord come Norvegia Finlandia e Svezia.

Come dovevamo fare a lanciare questo messaggio alla popolazione. Dovevamo prendere esempio da quanto viene fatto negli Stati Uniti e in Australia e quindi usare al massimo i media o i multimedia. Dovevamo usare i mezzi di informazione e cioè la stampa la televisione Internet e tutti quei mezzi pubblicitari come i cartelloni o i manifesti specialmente in zone balneari dove la popolazione si espone maggiormente alla luce solare. Naturalmente al giorno d’oggi i mezzi più importanti  rimangono la televisione che raggiunge forse il maggior numero di persone ma non si deve trascurare Internet specialmente per quanto riguarda la popolazione giovanile. Dovevamo dare un messaggio chiaro riguardo l’esposizione ai raggi solari e un messaggio chiaro alle persone perché si osservino o si facciano osservare dai propri parenti (mamma papà fratelli o coniugi ). Molto in uso solo nei paesi degli Stati Uniti e dell’Australia l’uso di volantini informativi come abbiamo usato noi nel nostro progetto sul nostro territorio. Questi volantini dovevano essere fatti pervenire capillarmente alla popolazione attraverso gli studi medici le farmacie e distribuiti anche nella negozi e nei supermercati e così abbiamo fatto.  I volantini dovevano  essere distribuiti nelle stazioni balneari dove il rischio è maggiore e lo abbiamo fatto. Naturalmente non si devono trascurare scuole sia medie e superiori. Tutti i messaggi sia attraverso la televisione sia attraverso Internet , la stampa e con i volantini dovevano essere messaggi chiari e non dovevano creare allarmismo ma rendere coscienti la popolazione del pericolo della nascita del melanoma tenendo presente che il melanoma è in aumento specialmente in alcune zone della nostra popolazione. Naturalmente è sempre discutibile l’efficacia di una campagna di prevenzione primaria mentre meno l’efficacia di una campagna di prevenzione secondaria. Io credo che si debba sempre valutare i pro e i contro tenendo presente lo sforzo economico e i risultati. I risultati devono essere valutati in termini di riduzione dell’incidenza e della mortalità del melanoma.

Io credo che una diagnosi precoce che abbia portato come nel nostro caso  alla asportazione di nervi melanici come melanomi in sito o di nevi con displasia severa abbia centrato l’obiettivo che noi volevamo raggiungere. La riduzione della mortalità e dell’incidenza chiaramente può essere valutata a distanza di anni e per distanza di anni intendiamo un periodo che va dai 10 ai 25 anni. Dobbiamo anche considerare che la prevenzione primaria ha dei costi maggiori rispetto a quella secondaria.

Io credo che la campagna che noi abbiamo attuato nella nostra Usl nel 2012 e cioè una campagna di sensibilizzazione per una diagnosi precoce ma che poneva anche gli accenti per dare informazione alla popolazione sia stata  un buon compromesso di equilibrio tra sforzi economici e risultati possibili. Sarebbe molto interessante avere una raccolta omogenea di dati che comprenda tutte le persone che hanno avuto l’asportazione di nevi in una data popolazione sia che sia stata trattata nei centri medici nella zona sia fuori zona.

Sarebbe interessante anche capire quante quanto sia penetrata la nostra informazione nella popolazione facendo una raccolta statistica per valutare quanta gente sia venuta a conoscenza e quanta gente abbia imparato i criteri di prevenzione. Sarebbe poi  utile sapere quanta parte della popolazione si sia sottoposta a visita dermatologica o sia andata dal proprio medico di famiglia e il medico di famiglia abbia ritenuto che alcuni casi siano suscettibile di visita specialistica e altri  no. Noi potremmo o in questa maniera avere dei dati omogenei sui risultati della campagna di informazione e sui risultati finali di una prevenzione secondaria o diagnosi precoce.

Nella nostra ASL abbiamo avuto dei risultati che riteniamo molto buoni con un ritrovamento di circa il 20% in più di melanomi ma quello che riteniamo importante con una  asportazione di circa 150 casi di nevi con displasia medio-grave  che non hanno avuto bisogno se non di un eventuale allargamento della primitiva asportazione . Bisognerebbe sapere quanti casi effettivamente sono venuti dal dermatologo ed è stato asportato il nevo perché erano stati informati del rischio e di come osservare i propri nervi allora noi possiamo dire che il risultato è stato centrato.

In ogni caso dai primi dati che abbiamo possiamo dire certamente che abbiamo centrato l’obiettivo e che siamo riusciti a fare una prevenzione primaria e secondaria ottima considerato i fondi a disposizione e i risultati ottenuti