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Anche a San Donà di Piave si studia e si curano Le anemie dell’anziano

Ho voluto mettere questo interessante articolo di dr Francescon che lavora come geriatra alla Casa di Cura Rizzola per mostrare come anche nella nostra Città ci si occupa di questa patologia che spesso è misconosciuta o sottovalutata

 

LE ANEMIE NELL’ANZIANO                                                                                                        

 

A cura di: Dott. Alessandro Francescon, Specialista in Geriatria e Gerontologia-Osteoporosi.

 

L’articolo estratto da una Comunicazione da me presentata al 48° Congresso di Nazionale di Geriatria, mette in relazione la ridotta funzionalità del midollo osseo con l’invecchiamento,

descrive il ruolo dei fattori ambientali, la peculiarità del quadro clinico in pazienti geriatrici, i tipi di anemia di più frequente riscontro e l’approccio diagnostico più appropriato.

Per Anemia si intende una condizione in cui il livello di Emoglobina (HB) è inferiore ai valori normali, riferiti all’età e al sesso dell’individuo. L’anemia può essere distinta a seconda del grado in: lieve (Hb=10.5-12g/dl),  moderata (Hb=8-10.5g/dl) o di grado severo (Hb<8g/dl). Nella popolazione in età geriatrica i range di normalità dei valori di Hb  andrebbero, comunque, determinati secondo fasce di età.

Negli Anziani si riscontrano spesso alterazioni midollari e le pricipali sono riportate in Tab:1. Inalterata risulta, invece, la vita media dei globuli rossi. Le variabili che modificano la  produzione dei globuli rossi, correlata all’età sono : malnutrizione, condizioni socioeconomiche basse, farmaci, tossine, agenti patogeni, stress e presenza di una polipatologia.

 

Tab.1: modificazioni midollari nell’anziano

  • calo dell’emopoiesi in generale
  • riduzione del numero di cellule staminali
  • risposta inferiore a stimolo eritropoietinico
  • ridotta incorporazione di Ferro nei globuli rossi
  • ridotta risposta a uno stress
  • aumento della fragilità osmotica dei globuli rossi

 

Nei Reparti Geriatrici per acuti, il riscontro di anemia è frequente, esso  risulta abitualmente attorno al 30% negli ultra65, sale al 45% negli ultra85 e aumenta in entrambi i sessi ad ogni decade successiva; è più elevata nei maschi rispetto alle femmine ed è maggiore nelle popolazioni a basso tenore socioeconomico. La riduzione del contenuto ematico di HB che si osserva con l’aumentare dell’età, non è però conseguenza del processo di invecchiamento bensì legata all’alta incidenza di patologie riscontrata in questi soggetti.

Negli anziani i sintomi classici dell’anemia come il pallore cutaneo e l’affaticabilità possono essere erroneamente attribuiti all’età avanzata; l’anziano spesso ha una cute secca e poco trofica, spesso è apatico, presenta ridotta capacità di movimento e facile affaticabilità psicofisica.

La contemporanea presenza di altre malattie maschera frequentemente il quadro clinico.

I sintomi più caratteristici sono a carico dell’apparato cardiovascolare con comparsa di  insufficienza cardiaca, battito accelerato  e, soprattutto, insorgenza di episodi ischemici acuti o dolore crampiforme agli arti inferiori insorti durante la deambulazione. Sintomi psichiatrici di frequente riscontro sono la confusione mentale acuta, il comportamento psicotico e le allucinazioni. Da un punto di vista neuromotorio, frequente è il riscontro di comparsa di cadute e di incontinenza sfinterica; va ricordato, inoltre, che un’ anemia di una certa rilevanza può essere il fattore precipitante di una sindrome da immobilizzazione.

L’anemia da carenza di ferro è una delle forme di anemia più frequente, in quanto il ridotto apporto di ferro limita a produzione dei globuli rossi. Le cause di questa forma di anemia sono di solito imputabili a perdita cronica di piccole quantità di sangue, ridotto apporto alimentare di ferro, malattie croniche. L’anemia da stati infiammatori  cronici è dovuta ad una ridotta capacità negli anziani di riutilizzare il ferro derivante dai globuli rossi invecchiati. La malnutrizione si associa spesso ad anemia da ridotta produzione di globuli rossi. Altre forme di anemia molto frequenti negli anziani è l’anemia macrocitica da deficit di vitamina B12 (anemia perniciosa, malassorbimento B12, gastrectomia, disordini dell’ileo terminale per resezione, neoplasie, parassitosi , batteri, farmaci anche per competizione ed  epatopatie gravi) e da deficit di Acido Folico. Il profilo ematologico è identico in entrambe le forme e la diagnosi si basa sul dosaggio dei folati sierici (<2ng/ml) e di B12 (<100pg/ml).  Normalmente, il contenuto di folati della dieta, è adeguato e raro è il loro malassorbimento. Le cause di deficit di Acido Folico sono: malnutrizione, alcolismo, neoplasie, infiammazioni croniche , anemie emolitiche e farmaci.                              In conclusione, possiamo ritenere che, per quanto riguarda i valori emocromocitometrici non ci sono differenze tra giovani e anziani sani, mentre, peculiare appare la ridotta capacità del midollo anziano di rispondere a uno stress di qualsiasi tipo. In pazienti geriatrici anemici si riscontrano frequenti problematiche cliniche in quanto la causa di anemia non è sempre chiara e spesso è multifattoriale o correlata a malattie croniche o infiammatorie, o di origine nutrizionale.  L’anemia da carenza di Ferro è la forma più frequente nell’anziano, c’è variabilità legata  all’ambiente (farmaci, nutrizione, condizioni socioeconomiche), Hb<10g/dl è espressione spesso di una patologia organica, il quadro clinico può essere mascherato da polipatologia. Un approccio clinico adeguato con esauriente anamnesi, una visita medica generale, l’esame emocromocitometrico con reticolociti e l’esecuzione di alcuni semplici esami quali sideremia, ferritina, transferrina e il dosaggio di B12 e folati consentono nella quasi totalità dei casi il raggiungimento di una diagnosi precisa e di conseguenza la possibilità di praticare la terapia più appropriata.