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Le piste cicloopedonali a San Donà sono non regolamentari. Sono pricolose

Riportiamo un articolo scritto da David De Bortoli sul ” Gazzettino” di domenica 2 giugno e in parte tratto dal nostro sito

Segno che il Pinte viene letto da tanti ma anche dai giornalisti.

Non è infatti la prima volta che alcuni giornalisti prendono spunto da quanto noi scriviamo su questo sito per portare alla stampa alcune denunce sui problemi della città e su come risolverli.

Questa volta hanno voluto riportare quanto da noi scritto come denuncia sulle piste ciclopedonali a San Donà  aggiungendo un episodio che raccontai al giornalista recentemente chiacchierando mentre si beveva un caffè

Riporto qui sotto l’articolo tratto dal Gazzettino

 

 

LA PROTESTA Il percorso ciclopedonale di via Nazario Sauro non sarebbe a norma
“Stretta e pericolosa”, pista sotto accusa
Domenica 2 Giugno 2013,
«Troppo stretta ed estremamente pericolosa in alcuni tratti». Pista ciclopedonale di via Nazario Sauro sotto accusa, e Paolo Madeyski, del movimento di opinione per la città “Il Ponte”, chiede interventi per la messa in sicurezza.
«Le piste ciclopedonali – spiega Madeyski- possono essere bidirezionali se usate nei due sensi dai due tipi di utenti della strada come ciclisti e pedoni. Per le piste ciclopedonali a doppio senso la legge impone di regola la misura di 4 metri, quindi alcune di quelle di San Donà non sarebbero a norma di legge e sono assai pericolose. In particolare, la pista di via Nazario Sauro si presenta “a fisarmonica” per quanto concerne le sue dimensioni». In diversi punti la corsia si stringe parecchio, come all’altezza dalla scuola media “Romolo Onor” o nelle vicinanze del bar Dersut, ex Favorita. Nella zona della rotonda dell’ospedale, dove si incrociano le vie Sauro e Zane. «Venerdì scorso ho rischiato un incidente con una signora e il figlioletto – riprende Paolo Madeyski -. Stavo andando al lavoro in bicicletta procedendo sulla destra e, pur rimanendo sulla corsia, ho evitato per poco la mamma con il bambino che procedevano nella direzione opposta. Servirebbe almeno uno specchio per poter vedere meglio chi transita».

 

LA PERSONA CHE VUOLE ANDARE A LAVORARE IN BICICLETTA E NON IN MACCHINA è costretto ad una gincana tra le persone , evitando spesso per miracolo di scontrarsi e alla fine ci mette un tempo almeno di tre volte quello che impiegherebbe andando i bicletta sulLa strada normale. Ma sulla strada normale non può più andare perche è proibito se esiste la pista ciclabile
IL SUGGERIMENTO è QUELLO DI COSTRUIRE PISTE CICLABILI E PISTE PEDONALI O SE NON SI PUò DI RENDERLE SICURE