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L’importanza della Prevenzione . Prevenzione della Osteoporosi in soggetto debilitato nella nostra ASL

Vogliamo mostrare come la Prevenzione sia la terapia migliore non solo per i tumori ma anche per altre patologie. Oggi parliamo della Osteoporosi e dalla Prevenzione e della terapia come Viene eseguita nella nostra ASL e in modo particolare nella Casa di Cura Rizzola a Cura del Dr A. Francescon

 

Anziano fragile, patologia neoplastica multipla e Osteoporosi: l’importanza della diagnosi precoce e della gestione clinica continuativa e multidisciplinare.

A cura di : Dott. Alessandro Francescon, Specialista in Geriatria e Gerontologia

 Ambulatorio di Osteoporosi- Casa di Cura Sileno e Anna Rizzola, San Donà di Piave (Ve)-

Questo documento nasce dall’esame di un caso clinico peculiare. Si tratta di una paziente che nel corso della sua vita ha contratto ed è stata operata per  ben quattro forme neoplastiche diverse, ma che,  grazie all’adeguatezza degli interventi di diversi Specialisti Medici, è riuscita, via, via, a superare le difficoltà delle diverse malattie ottenendo risultati soddisfacenti nella qualità della vita.

Recentemente, la Signora, una donna di 70 anni,  è  giunta alla nostra  osservazione ed è stata  gestita  in collaborazione con approccio multidisciplinare dalle equipe di Chirurgia e di  Lungodegenza Geriatrica Riabilitativa della Clinica Rizzola di San Donà di Piave. L’ultimo intervento, che aveva comportato  successivamente il trasferimento presso la nostra struttura era stato eseguito presso la Chirurgia di un’altra Struttura Ospedaliera, con la quale erano stati concordati, inoltre, i successivi  interventi.

Questa è la complessa storia clinica della paziente:

All’età di 40 anni ha subito una mastectomia radicale destra per neoplasia mammaria.

All’età di 54 anni  è stata operata di emicolectoma dx  per un tumore del colon ascendente .

All’età di 58 anni è stata operata di emiucolectomia sx per un tumore al sigma

A 61 anni ha subito l’asportazione di polipi duodenali  per via endoscopica .

Nel 2013, infine, a 70 anni,  a causa di un polipo duodenale che era degenerato in carcinoma, ha subito un nuovo intervento al duodeno. L’intervento, che era stato esteso anche alla regione pilorica dello stomaco, ha comportato la resezione di parte del duodeno, un anastomosi (unione) tra stomaco e digiuno, colecistectomia  e, successivamente, l’applicazione di un drenaggio biliare trans cistico per detendere il cistico. Seguì una colangite (infezione delle vie biliari) dovuta al corpo estraneo dato da drenaggio

A seguito dell’intervento e dei problemi connessi la paziente è stata 20 giorni in Rianimazione .per la comparsa di una polmonite bilaterale e di un versamento pleurico importante.

Dopo l’ultimo intervento e la successiva infezione si è registrato un decadimento generale della paziente con alterazioni dello stato nutrizionale e di idratazione, una perdita del tono-trofismo muscolare, ridotta capacità deambulativa e di autosufficienza. Per tale motivo, oltre che per la ricomparsa di febbre di tipo settico, causata dalla recidiva dell’iinfiammazione delle vie biliari, ha continuato la degenza presso la nostra struttura per  il proseguimento  delle cure ed il recupero funzionale . Durante la degenza, è migliorato lo stato nutrizionale e l’idratazione della  paziente con riequilibrio del bilancio idro elettrolitico.E’ stata somministrata  adeguata terapia antibiotica sia per via generale che con frequenza settimanale attraverso il drenaggio inserito nelle vie bilari. Tutto ciò ha consentito la scomparsa della febbre  della paziente e la sua guarigione dalla Colangite , aiutata anche dalla rimozione del drenaggio transcistico.

Durante la degenza ha lamentato a volte un reflusso biliare compatibile con il tipo di intervento che è  stato trattato con terapia sintomatica e con un’alimentazione adeguata. Successivamente si è avviato il recupero funzionale in Fisioterapia e, dopo circa 30 giorni, è migliorato il tono trofismo muscolare, inoltre, la capacità deambulativa e l’ autosufficienza sono state recuperate come prima dell’ultimo ricovero. Il drenaggio biliare, infine, è stato rimosso alcuni giorni prima della dimissione, consentendo un ulteriore miglioramento della qualità della vita della signora.

A nostro avviso i fattori determinanti questo successo medico sono stati:

Diagnosi precoce

Professionalità equipe medica

Indirizzo a centri  Ultraspecialistici adeguati

Adeguato follow up, cioè controllo del paziente  nel tempo

Approccio  clinico multidisciplinare

La storia clinica della paziente evidenzia importanti fattori di rischio per l’Osteoporosi: menopausa precoce con deficit ormonale, malassorbimento di calcio e Vitamina D a causa degli interventi di resezione gastro intestinale subiti, alterazioni della funzione della bile ed età avanzata; a tutto ciò si deve associare il prolungato periodo di immobilità.

Per tale motivo, la paziente andrà seguita nel tempo per la prevenzione dell’Osteoporosi nel nostro Ambulatorio Specialistico, affinchè non accada che una eventuale frattura osteoporotica determini  nuovamente la perdita dell’autonomia della signora compromettendo la qualità della sua vita e inficiando ulteriormente sulla fragilità della sua salute.

Abbiamo riportato questo caso per mettere in evidenza la utilità o necessità di una diagnosi precoce dei rischi della osteoporosi che può evitare possibili complicanze che in persone debilitate e anziane rappresentano un rischio importante anche  quoad vitam