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Giungla di Città o Giungla di Piste Ciclopedonali

 

Pochi si ricordano la canzone ” Giungla di Città”. Era cantata da Celentano negli anni settanta e era tratta dal film BIngo Bongo. Il film non era un gran chè ma in Germania fu un successo. Era una canzone ecologica.

Qui a San Donà da anni si vive in una giungla che nessuna amministrazione ha saputo renderla migliore e più ordinata e specialmente più vivibile e sicura. Non l’amministrazione precedente e non quella attuale.

A volte basta poco per rendere vivibile una cittadina  : Si deve fare quelle poche cose rendono vivile una città. Vivibile significa che tutte le persone , donne , uomini, bambini, anziani e portatore di handicap possono girare per la città in tranquillità e sicurezza. Possono vivere respirando aria salubre e meno inquinata possibile.

E tutti sono concordi che San Donà è una giungla come vivibilità

Certamente tutte le amministrazioni lavorano facendo il possibile per renderla bella con i fiori ( vdi Amministrazione precedente) o funzionale ( come la Amministrazione attuale con la costruzione di rotonde che i posteri diranno se daranno funzionalità alla circolazione o sono stati spesi soldi nostri con una utilità discutibile)

Ma io non voglio parlare della giungla di Città ma della Giungla delle Piste ciclopedonali. Già in passato ho parlato di questo argomento. Tale critica e situazione è condivisa da molta gente. Non posso dire dalla maggioranza in quanto bisognerebbe fare un sondaggio serio. Certamente dalla maggioranza assoluta della gente che incontro ( ed è tanta) ogni giorno. Direi che la totalità delle persone con cui parlo sono d’accordo che si tratta di una Giungla di Piste ciclopedonali.

E questa giungla di piste ciclopedonali rende la Città di San Donà Una giungla di Città

I 2 giugno appariva un articolo sul Gazzettino scritto dal giornalista De Bortoli

Si parlava in modo particolare della pista ciclopedonale di Via Nazario Sarebbe che non era a norma

«Troppo stretta ed estremamente pericolosa in alcuni tratti». Pista ciclopedonale di via Nazario Sauro sotto accusa, e Paolo Madeyski, del movimento di opinione per la città “Il Ponte”, chiede interventi per la messa in sicurezza.
«Le piste ciclopedonali – spiega Madeyski- possono essere bidirezionali se usate nei due sensi dai due tipi di utenti della strada come ciclisti e pedoni. Per le piste ciclopedonali a doppio senso la legge impone di regola la misura di 4 metri, quindi alcune di quelle di San Donà non sarebbero a norma di legge e sono assai pericolose. In particolare, la pista di via Nazario Sauro si presenta “a fisarmonica” per quanto concerne le sue dimensioni». In diversi punti la corsia si stringe parecchio, come all’altezza dalla scuola media “Romolo Onor” o nelle vicinanze del bar Dersut, ex Favorita. Nella zona della rotonda dell’ospedale, dove si incrociano le vie Sauro e Zane. «Venerdì scorso ho rischiato un incidente con una signora e il figlioletto – riprende Paolo Madeyski -. Stavo andando al lavoro in bicicletta procedendo sulla destra e, pur rimanendo sulla corsia, ho evitato per poco la mamma con il bambino che procedevano nella direzione opposta. Servirebbe almeno uno specchio per poter vedere meglio chi transita».

LA PERSONA CHE VUOLE ANDARE A LAVORARE IN BICICLETTA E NON IN MACCHINA è costretto ad una gincana tra le persone , evitando spesso per miracolo di scontrarsi e alla fine ci mette un tempo almeno di tre volte quello che impiegherebbe andando i bicletta sulLa strada normale. Ma sulla strada normale non può più andare perche è proibito se esiste la pista ciclabile

IL SUGGERIMENTO è QUELLO DI COSTRUIRE PISTE CICLABILI E PISTE PEDONALI O SE NON SI PUò DI RENDERLE SICURE
Quel’articolo non è servito a niente.
Le lezioni erano appena passate e la politica non poteva certo interessarsi delle cose che veramente servono a cittadino e non servono in primis a gestire spese e a raccogliere consensi elettorali con progetti che si vedono
Sicuramente chi passa per San Donà vede subito i fiori ovunque e sa che la città è stata insignita del Premio di Città fiorita e non noterebbe se in Via Nazario Sauro all’incrocio dell’angolo dell’Ospedale la Amministrazione ponesse uno specchio per la sicurezza di chi passa o a piedi o in bicicletta.
Sicuramente si vede di più una città fiorita che ha un costo rilevante di un semplice semplice specchio che costa pochi euro e non viene visto dal non abitante di San Donà
Sicuramente tale specchio viene visto meno da un passante delle rotonde faraoniche in costruzione in questi giorni e che hanno un costo rilevante ( sembra 70.000 euro la maggiore).
Ma cosà sarà più utile a chi vive a San Donà o per chi deve andare a lavorare o a studiare o a passeggiare nei marciapiedi che non sono marciapiedi o nelle piste ciclabili che non lo sono . Siamo in una Giungla di Piste Ciclopedonali. Andate a vedere in Austria o in Germania o in Olanda come si fanno le piste ciclopedonali.
Misure regolamentari e non a fisarmonica. Poche indicazioni, Interrotte più volte e le persone che le incrociano non sanno chi ha la pecedenza. Macchina, ciclista , pedone ?
GIUNGLA ?
Avete provato ad andare in bicicletta specie nell’orario in cui passano le prsone e i bambini che vanno a scuola.
E una Giungla !
Il Problema che il pericolo è maggiore. Non ci sono gli animali feroci ma il pericolo viene dalla non sicurezza, dalla mancate educazione della gente ( ragazzi, bambini, mamme, anziani eccc)
Andare in bicicletta sulla strada è proibito  ma andare nella pista ciclopedonale è pericoloso.
Quanti piccoli incidenti avvengono. Parlate con la gente
Io ieri sera verso le 20 tornavo a casa dal lavoro e sbucato un ragazzino di 13-15 anni a velocità forte  uscendo dalle casi popolari vicino alla Trattoria Da Nicola. Senza guardare è piombato uscendo dal cortile attraversando la pista e pur gridando ha proseguito la sua corsa. Mi sono salvato franando e appoggiandomi alla ringhiera. La gente si è fermata e alcune persone mi hanno raccontato come anche a loro succedeva di evitare per miracoli incidenti. Nessuno ha insegnato al ragazzino che quando si sbucca ina strada si guarda e si esce lentamente?
Nessuno insegna ai ragazzi e non solo che non si va in giro con cuffie ascoltando musica ad alto volume che non permette di senire i rumori e il campanello della bicicletta?
Nessuno ha insegnato ai ragazzi e ragazze che non si va in bicicletta scrivendo e leggendo messaggi sul telefono ?
Cosa ha fatto e cosa fa la Ammniostrazione Comunale?
Sta rendendo la città vivile o rimane una Giungla di Città?
Nessuno insegna che non si occupa tutta la strada chiacchierando e non spostandosi quando arriva una bicicletta ?
Nessuno ha insegnato alle mamme a tenere i bambini vicino e non lasciarli scappare mettendosi improvvisamente in mezzo alal pista ciclopedonali.?
Ci vuole tanto ad occuparsi della sicurezza e della tranquillità dei cittadini ?
A volte all’abitante di San Donà interessa di più avere una fonte di luce dove è buio, uno specchio dove serve per vedere se uno sbuca da un angolo che una vaso di fiori o una rotonda che costa non poco forse con la scusa di fare una zona di verde che farà respirare le persone che vorranno sedersi in mezzo al traffico cittadino.
Ricordiamo che la Giungla di Città è meglio lasciarla nella Giungla della Foresta che nella Città di San Donà