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Museo della Bonifica. Il Prof Orlando ebbe l’idea ma poi bisogna farlo crescere….

La vicenda del Museo della Bonifica e del siluramento di Dino Casangrande sta facendo discutere. SE ne parla molto e non solo a San Donà. Gli articoli scritti su tale argomento sono letti da centinai e centinaia di persone anche dall’estero come Sud Africa, Isole Mauritius, australia e molti altri paesi. Si vede che Dino Casagrande era noto anche all’estero o a molti in altre nazioni interessa il nostro Museo della Bonifica.

Credevo che il caso fosse chiuso ma appare un articolo sulla Nuova Venezia che riaccende la polemica

Io conosco bene il Prof Orlando come tutti voi.

Sulla Nuova Venezia viene riportato che il Museo della Bonifica fu ideato da Massimiliano Orlando e non da Casagrande.

Giustissimo. Lo sanno tutti però. LO stesso Casagrande quando al Rotary del quale è Presidente tenne la conferenza sui 30 anni del Museo disse che l’idea era di Massimiliano Orando e che si impegno per la costruzione comprando o facendo comperare il terreno

Il Dott Orando non era presente alla serata in quanto le riunioni del Rotary non sono pubbliche ma private e si può essere presenti solo per invito come lo fu per l’Ass Chiara Polita invitata dallo stesso Casagrande. SE fosse stato presente avrebbe sentito a chi andavano i meriti dell’idea e della realizzazione . E sicuramente avrebbe preso la parola.

Dino Casagrande mi ha fatto pervenire una lettera che ha mandato alla Redazione della Nuova Venezia per puntualizzare la situazione e per non far credere che lui voleva prendersi il merito della iniziativa mentre sui si era solo adoperato per il suo sviluppo e per i progetti culturali negli anni seguenti

 

Riporto qui la lettera del Casagrande che può servire a molti per fare il punto sull’argomento

 

Gentile redazione

Ho letto una  lettera del dott. Massimiliano Orlando, pubblicata nella vostra edizione del  4 gennaio relativa al Museo della Bonifica. Nel considerare sua la primogenitura del museo, il dott. Orlando ha pienamente ragione e in questo senso, per non dar adito ad equivoci nel presentare una relazione in occasione del trentennale del museo, celebrata al Rotary club di San Donà, proprio chi scrive, Presidente pro-tempore del Club,  ha fatto espressamente il suo nome. Al dott. Orlando, infatti, dev’essere riconosciuto il merito di aver portato nella sua amministrazione l’idea del museo a San Donà, nonché quella di essersi successivamente battuto politicamente per realizzarlo, anche con l’acquisto dell’immobile dove attualmente si trova. Tutto questo per chiarire quanto avvenuto e che probabilmente se lui  fosse stato presente (purtroppo le comunicazioni diffuse non sono state riprese dalla stampa) avrebbe potuto apprenderlo dalla mia viva voce, in cui ho riferito che l’iniziativa partiva da lontano, e, come ho detto, citandolo espressamente nella relazione.   Ciò nonostante, come ben succede, i figli non sono tanto di chi li concepisce ma di chi li cresce.  Pertanto, nel nostro caso, non solo di chi ha l’idea ma anche di chi la porta avanti, la realizza e la vive fino in fondo. E così, sia pur riconoscendo doverosamente a ciascuno i meriti che ha,  dobbiamo anche considerare che rendere efficace e dare continuità ad una iniziativa talmente complessa come quella di tenere in vita e valorizzare un museo, si devono non solo avere le idee ma lavorare strenuamente per realizzarle, giorno dopo giorno, momento dopo momento, intessendo una fitta rete di rapporti con enti esterni, soprintendenze, regione, cittadini, associazioni ed anche interni alle stesse amministrazioni che possono a volte condividere, a volte ritenere la spesa per un museo superflua, e allora ridimensionare gli obiettivi e cercare di sopravvivere. Tutto questo per far ben comprendere che le idee sono buone  e soprattutto un’idea come questa lo è stata  e di importanza rilevante per la cultura, non solo  per la città e per l’intero territorio, ma è opportuno, però,  che si sappia che fu realizzata sotto l’amministrazione Pianon, Sindaco che sposò in pieno l’iniziativa e che fu organizzata ed avviata con il dr. Luigi Fassetta, un efficace organizzatore, un rotariano, e, se vogliamo, anche da chi scrive che collaborò con lui. Poi non è nemmeno immaginabile  tutto il lavoro che si è reso necessario per permettere che in seguito questa idea decollasse  e si affermasse. Quindi, giustamente,  a ciascuno il suo.

Dr. Dino Casagrande ex direttore del Museo