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Il movimento di opinione "il ponte" si prefigge di raccogliere le opinioni del cittadino, filtrandole ed elaborandole per capire cos'è importante e più utile per la gente.

Dando spazio a tutte le proposte mantenendo sempre la persona e le persone al primo posto.

Si intendono sviluppare i collegamenti con le associazioni di volontariato, con le istituzioni, con le associazioni di categoria, e dei media per elaborare nel miglior modo ciò che viene esposto dal cittadino. Non limitandoci alla critica in quanto tale, ma impegnandoci a costituire e a a tradurre in realtà le idee.

Al movimento di opinione "il ponte" puo' associarsi chiunque desideri lavorare per migliorare la nostra città: renderla più vivibile e sana; ogni persona indipendentemente dalla colorazione politica e dall'iscrizione a un partito, purchè il suo pensiero sia guidato da sani principi.
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Vittoria: San Donà+Sicura propone e l’Amministrazione delibera !

San Donà+Sicura sta spopolando. Fino a ieri San Donà era una città in cui i cittadini non avevano speranza ma solo rassegnazione.

Questo per diversi problemi ma in modo particolare per la sicurezza.

Poi le cose sono cambiate

Tutto è iniziato con il Convegno sulla Sicurezza al Forte 48 organizzato da ” Il Ponte”  venerdì 7 marzo.

Subito a conclusione di tale convegno in cui presentai il video dei ladri che svaligiarono casa mia  scrissi su questo sito

”  l’idea di fare questo convegno è nata quando proprio il giorno in cui organizzammo il convegno sulla Sanità i ladri mi svaligiarono la casa. Ma poi si decise di farlo a marzo perchè fui colpito dal clamore dei cittadini intorno al caso di Alem Saidy, il ragazzo picchiato un mese fa.

Quando pubblicai l’articolo sulla sicurezza e sul pestaggio del ragazzo afgano su questo sito avemmo migliaia di lettori, anche 7000 in un giorno. Questo era un segnale che la gente aveva paura e che la microcriminalità era imperante anche a Sa Donà.

D’altra parte nessun segnale veniva dalla Amministrazione.

Quante volte abbiamo parlato elle piste ciclopedonali ? Quante volte il Consigliere Fingolo delal Lista Civica Noi per San Donà ha chiesto un cosiglio straordinario sulla sicurezza  o quante volte ha portato alla attenzione del consiglio con interrogazioni e con mozione sulla pericolosità delle pieste ciclopedonali ?

Dalla Amministrazione non è arrivato nessun passo

Io sono amico di Leo Oliviero. E’ un medico e lo sento spesso. Da un punto politico ci sentiamo. Non come esponente partitico ma politico.  Sulla sicurezza la pensa come me . Ma deve stare al governo e nemmeno lui che ha sempre tuonato nella passata amministrazione su come far funzionare  la legge ha fatto qualcosa

Non è lui l’Assessore alla Sicurezza ?

Non era lui a dovere intervenire ?

Non era lui dovere  fare un convegno pubblico  per dire cosa era bene fare e sentire i problemi e vedere assieme alle forze dell’ordine e assieme ai magistrati cosa si poteva fare  e cosa consigliare ai cittadini ?

Quante volte ho detto anche a Leo Oliviero che non costava tanto mettere uno specchio  all’angolo dell’Ospedale nella curva della Pista Ciclopedonale vicino al laboratorio analisi  dove sempre avvengano piccoli incidenti ?

Fatto qualche cosa ?

E allora se i politici non fanno nulla noi abbiamo cercato di fare qualcosa. ”

 

 

 

Ma tutto rimase lettera morta
E allora avanti  !
E noi non ci siamo fermati ..e cosa abbiamo fatto ‘

E allora proviamo a fare qualcosa noi , Nel nostro piccolo e con le poche risorse ma con l’aiuto spero di molti

Ci siamo incontrati con Jesolo+Sicura nella persona di Nicola Manente e abbiamo trovato un accordo per una sinergia.  abbiamo aperto  una pagina simile alla loro con il Nome di San Donà+Sicura su FB

Il prossimo comandante della Polizia Municipale che dovrebbe unire Jesolo e San Donà si è detto disponibile a lavorare come a Jesolo controllando e mettendosi a disposizione in maniera pratica con tutti quelli che vogliono vivere in serenità e con il sorriso.

Bisognava vedere però se  la amministrazione ci dava  una mano

Bisogna capire che i cittadini si trovano in stato di necessità e devono anche capire che devono aiutare anche loro. E’ come per la Sanità. I tagli ci sono e sono importanti. E allora noi vediamo in aiuto cercando di facilitare il cittadino con prezzi possibili. Noi della Casa di Cura lo abbiamo già fatto con accordi con la Confesercenti e presto con la Confcommercio .

Lo stesso sarà con la Sicuerezza. I cittadino devono capire che lo Stato non ha soldi per tutto e un aiuto lo deve dare anche lui.

Eravamo stati contattati al Convegno dai Rangers, uno dei gruppo di sicurezza privati più grandi in Italia.

Abbiamo deciso di vedere se riuscivamo a fare sinergia non solo con I Rangers ma con tutte le forze delle pattuglie che girano di notte per la città e le frazioni

Io credo che alla fine tutto questo lavoro se trova la collaborazione dei cittadini e delle associazioni di categoria porterà i suoi frutti

E dopo aver fondato la pagina di San Donà+Sicura

Ci siamo riuniti nella pagina . Ci siamo dati 8 amministratori ed abbiamo cercato di vedere di trovare la adesione dei cittadini, la loro collaborazione e vedere come fare partecipare la Amministrazione.

Il 2 aprile abbiamo fondato la pagina intereattiva e già il giorno 8 aprile scrivevamo

 

“Siamo passati nelle ultime 24 ore da 170 ” mi piace” a 240 ” mi piace” e la lettura dei post che era ieri sera di 150 lettori per articolo, a questa ora di oggi siamo arrivati a 570 lettori di qualche articolo e certamente ora della fine giornata arriviamo a 600 visoni.

Si vede che la gente ha capito che bisogna informarsi e bisogna collaborare

Abbiamo smosso le acque e anche la Amministrazione se ne è accorta

In un articolo del Gazzettino di quel giorno  il Vicesindaco in sostanza dice quello che noi dicevamo da più di un mese ” Bisogna che i cittadini collaborino con le forse dell’ordine segnalando ogni problema di pericolo, ogni violenza, ogni abusivo eccc con segnalazioni in modo da ridurre questi fenomeni . E si riferiva ai mendicanti pericolosi o in ogni ai mendicanti che molestano.

Sostanzialmente quello che noi stiamo facendo e quello che i cittadini hanno cominciato a fare in questi giorni.

La collaborazione è iniziata e aumenterà

Se ne è accorta anche la Amministrazione che si deve porre uno stop ai pericoli, agli abusivi  ai mendicanti che opprimono gli anziani e i deboli e le donne con bambini

Ma la Amministrazione se ne accorgeva ma in pratica non si faceva nulla. Nemmeno uno specchio come promesso.

Presentammo la pagina alla teelvisione

E il successo aumentava

ma la Amministrazione taceva

Allora il giorno 5 maggio chiedemmo un appuntamento al Vicesindaco Leo Oliviero per portare le nostre proposte : Gentilmente venimmo ricevuti il giorno successivo martedì  6 maggio alle ore 13. Eravamo in 5 persone  e decise a dare le nostre richieste ed ad ottenere risposte

Fummo ascoltati e ci furono promesse.

Portammo a Leo Oliviero copia del Protocollo ” Mille Occhi sulla Città” che lui e la Amministrazione non conoscevano.  Un dirigente dei Rangers spiego il protocollo e il progetto che intendevamo portare avanti. Ci promise che lo avrebbe caldeggiato in Giunta. Ci promise che si poteva fare  e aderire e doveva verificare non conoscendo il Progetto.  Ci promise che il giorno successivo alle ore 14 ci saremmo trovati con il Vicecomandante Finotto e lui stesso all’Ospedale per vedere come mettere il tanto atteso specchio all’angolo. E così fu e ci venne detto che lo specchi ci sarebbe stato.

Venen deciso che ogni compagnia di guardie giurate private avrebbe partecipato ad un bando in cui le guardie giurate avrebbero fatto la guardia ai siti comunali a costo zero e che i cittadini avrebbero deciso o meno se aderire ad un servizio privato che sarebbe stato in collaborazione con le forze dell’ordine

Il lunedì successivo sentimmo Leo e ci disse che la giunta faceva difficoltà ad recepire il progetto. Noi eravamo decisi e decidemmo di fare una conferenza stampa per  esporre i progetti che avevamo chiesto alla Ammnistrazione.

Dopo poche ore il Vicesindaco ci telefonò dicendo che la Giunta aveva approvato e che il progetto andava avanti in tutto. Chiese di non dare la notizia alla stampa perchè era meglio darla assieme in una conferenza stampa in modo che la Amministrazione ne venisse furori bene come se il progetto fosse stato fatto assieme.

Noi accettammo  e non venen detto nulla alla stampa salvo notizie fra le righe sulla pagina in FB.

E oggi mi viene dato un comunicato stampa in cui si dice che la Amministrazione ha deciso, che la Amministrazione fa , che tutti assieme in giunta hanno deciso e che la Amministrazione continua a lavorare per la sicurezza dei cittadini.

E allora abbiamo voluto pubblicare il comunicato stampa e dire la verità

SE non ci fossimo stati noi di San Donà+Sicura niente sarebbe stato fatto anche perché la Amministrazione per loro am missione non conosceva nemmeno il Protocollo !

Alla fine è stato un loro autogol  in quanto la gente ha capito che siamo stati noi a fare la proposta e ad avere la idea del progetto e questo fatto ha dato una grossa visibilità alla pagina di San Donà+Sicura ed ora siamo più forti.

Possiamo dire che ora nulla si fa se i cittadini e noi non siamo ascoltati !

 

 

 

La Sicurezza è un diritto oltre che un dovere !

 

Quanto la sicurezza sia fondamentale , ancor che importante  o possiamo dedurre dalla vita che stiamo vivendo nella nostra città

Se vi ricordate qualche mese orsono quando pubblicammo l’articolo sul pestaggio al giovane afgano Alem Saidy

Ne parlammo come l’ennesimo di caos, di mancanza di sicurezza per i cittadini a San Donà di Piave

Oggi non come allora non parliamo dei furti nelle abitazioni che continuano come se nulla fosse nonostante le nostre segnalazioni .

Attualmente non abbiamo certezza di nulla e nemmeno della sicurezza personale

Oggi voglio segnalare un altro caso perchè colpisce tutti noi. Non perchè è una persona che ha sofferto in passato, non perchè si tratta di un uomo o di un giovane e non della donna di turno, ma perchè dimostra come la sicurezza è sempre meno presente. Se poi colpisce la sfera individuale e la intimità della nostra vita può colpire maggiormente

 

Allora voglio ricordare venne colpito un giovane in pieno centro e anche adesso l’episodio è successo in pieno centro

Era da solo sul marciapiede all’altezza del bar ‘Al teatro’ (Via Ancillotto) e si stava dirigendo verso la Chiesa.

Si è sentito battere sulla spalla, si è girato per vedere chi fosse ed è stato immediatamente colpito al volto e in testa da violenti pugni, tirati con l’utilizzo di un tirapugni di ferro.

Attorniato da tre (quattro?) persone, forse kosovare, si è divincolato e, benché ferito e sanguinante, ha tentato di rincorrere l’aggressore che si dirigeva verso l’edicola del piazzale delle corriere, senza capire da che parte poi si sia diretto. Si è sentito svenire ed ha chiamato i Carabinieri e qualcuno ha chiamato l’ambulanza, che lo ha portato al Pronto Soccorso prima dell’arrivo della volante.

Ha subito la frattura del setto nasale, un frattura allo zigomo ed una lesione all’occhio destro, la rottura di un dente. Operato in serata  con esito positivo è ora ricoverato in Ospedale.

Ora sorride ancora come ha imparato a sorridere vivendo nella nostra San Donà in mezzo a persone amiche e in una famiglia che lo vive come un figlio

Forse anche la ragazza rimasta colpita nel suo intimo riuscirà a dimenticare e a sorridere ma per adesso il ricordo le pesa molto

La ragazza di circa 22 anni ( noi la conosciamo ma riteniamo giusto rispettare l’anonimato come da lei e dalla famiglia chiesto proprio per la delicatezza del caso ) tornava  a casa dopo una serata tra amiche . La vicenda è accaduta  accaduta alcuni giorni fa in via Battisti a San Donà in un condomino centrale, vicino ad un noto bar che al momento era molto frequentato.Il racconto lo avevamo sentito la sera successiva dalla madre proprio mentre si stava facendo una riunione ristretta per la Sicurezza con il direttivo di San Donà + Sicura.La madre della giovane aveva raccontato l’episodio per dire quanto poca sicura fosse la nostra città e come il degrado oramai sia un fatto che colpisce tutti. Poi ha messo in rete l’episodio che è stato ripreso da San Donà +Sicura e da Venezia Today e anche dal Gazzettino. La madre ha deciso di dare voce all’episodio rendendolo pubblico per evitare per quanto possibile che si possa ripetere quanto accaduto . Noi volgiamo riportare l’articolo perchè tutti tengano gli occhi aperti e se possibile ancora più aperti visto che noi ci interessiamo di sicurezza . Pare che altre donne abbiano subito lo stesso tipo di episodio e il rendere pubblico l’episodio può aiutare altre donne  a denunciare, a non avere vergogna e ad uscire allo scoperto per cercare di individuare l’individuo se fosse sempre lo stesso o almeno per scoraggiare gli altri . Bisogna delineare i comportamenti e movimenti di queste persone che non osiamo chiamare cittadini in modo di prevenire.

Da quanto raccontato dalla madre e dalla ragazza che è riuscita a fornire anche ai carabinieri alcuni dati pur nel ricordo confuso dalla emozione del fatto il soggetto, maniaco, dovrebbe avere sui 25-30 anni, che era dentro l’androne del condominio che si apre con una fotocellula. La ragazza non aveva notato nulla in quanto il maniaco era nascosto all’interno e solo quando la ragazza ha estratto le chiavi di casa e ha aperto il portoncino d’ingresso del palazzo e si è diretta verso  l’ascensore si è trovata  a pochi metri di distanza di fronte l’uomo .  La ragazza non ha al momento pensato che fosse un estraneo che nulla centrava con il condominio e è rimasta ad aspettare che arrivasse l’ascensore e che si aprisse la porta. A questo punto l’uomo che aveva certamente calcolato i tempi e i modi si è avvicinato, si è tirato giù i pantaloni e ha iniziato a masturbarsi. La ragazza è rimasta scossa si è messa a correre nelle scale per raggiungere prima possibile la sua abitazione

Al sicuro nel suo appartamento è riuscita a raccontare il fatto ai suoi genitori che hanno avvisato i carabinieri.

Chiaramente il maniaco si era intanto dileguato  e la denuncia potrebbe risultare vana

Ma la denuncia e ora l’episodio raccontato su FB , su San Donà + Sicura, su Gazzettino, su Venezia Today  e sul nostro Sito smuoverà le acque..

La nostra città , mi scrisse al tempo dell’episodio di Alem Saidy, un  italiano che scrisse a “ Il Ponte” sembra New York ma senza il Bronx.

Ecco come viviamo

E questo fa parte del degrado che ci accerchia, che ci fa vivere con la paura , che non ci fa stare sereni e tranquilli.

Oramai non si gira più sicuri per la città, specialmente di sera. Quando si apre la porta di casa si ha paura di trovare la casa devastata dai ladri o di trovare i delinquenti ancora nella propria casa

L’altra sera ho fatto, dopo una segnalazione, un giro per la citta. La cità era deserta ma i bar erano pieni di gente , di giovani che bevevano e che fumavano.

Ecco cosa offre ora la nostra città : nulla. Ai giovani cosa si offre ?

E dopo ci lamentiamo se i giovani che non hanno nulla e forse non hanno nemmeno il lavoro, si rifugiano nel bere, nel fumo e nella droga.

Spesso mi vengono segnalati episodi di spaccio di droga e fra poco spero che la gente si abitui a segnalare sulla pagina di San Donà+Sicura e fra una o al massimo due settimane  si avrà una collaborazione costante con le forse dell’ordine.

Ma certamente una cosa che volgiamo  è che ci sia una collaborazione tra cittadini e le forse dell’Ordine e ci sia un sinergismo con le guardie giurate coma da protocollo “ mille occhi sulla città” firmato in Regione da molti paesi e città ma non da San Donà

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Problema di sicurezza, ma il Comune sembra non voglia decidere: quello che non avete letto da nessuna parte!

La Sicurezza ha ora un posto rilevante sui giornali. La pagina FB San Donà+Sicura sta spopolando. Sono migliaia le persone che leggono i post. Sono decine le persone che mandano segnalazioni, sono decine le persone che commentano. Ma ci sono anche persone che criticano e fanno proposte e suggeriscono soluzioni ai vari problemi della sicurezza.

Il video che abbiamo messo online dei ladri in azione a San Donà quando hanno svaligiato una casa è stato messo su YouTube con migliaia di visioni e poi è stato messo online su vari giornali del Veneto e non solo. Lo si è visto su alcune televisioni regionali sia collegate a PiaveTV ma anche indipendenti.

Tutto questo ha smosso anche la Amministrazione che ora si è vista fare dei comunicati, ricevere dei cittadini, dare delle risposte.

Ma..

Ma.. risultati fino adesso sono pochi

Oggi è apparso un articolo sul Gazzettino9che sostanzialmente riportava l’azione di alcune signore di San Donà verso la Amministrazione.

Queste donne erano state dal Vicesindaco Leo Oliviero  nell’ottobre 2013  facendo presente alcune problematiche e proponendo delle soluzioni.

Non avendo visto nessuna soluzione ai problemi che avevano posto sono tornati lunedì scorso dal Vicesindaco per sapere come mai nulla era stato fatto. Hanno riportato , come si legge sull’articolo, le problematiche già portate in ottobre  e in modo particolare hanno sollevato il problema dei vigili. Vigili che non si vedono, vigili che non sono armati e che sono impotenti. Hanno poi fatto presente  che il Nuovo Comandante Vanin potrebbe essere poco presente a San Donà , dovendo lavorare molto d’estate a Jesolo. Le donne hanno poi chiesto più attenzione e sicurezza nei parchi .

Il Vicesindaco  Leo Oliviero ha promesso, ha spiegato ma non ha convinto le donne.

La Lucia Camatta aveva scritto sula pagina di San Donà+Sicura alcuni commenti e poi mi ha mandato tutte la sua relazione su come si è svolto l’inconto di ottobre con il vicesindaco e poi le conclusioni e il commento.

Noi pubblichiamo integralmente questi documenti per poter dare modo a tutti i cittadini di sapere come sono andate esattamente le cose.

Noi ci limitiamo a riportare i documenti ricevuti e mettiamo solo alcuni commenti personali

 

Dapprima riportiamo il resoconto di perché la Lucia Camatta e le altre signore sono andata dalla Amministrazione ne mese di ottobre e ci cosa hanno parlato, che problemi hanno esposto

 

1) Primo documento di Lucia Camatta

Dopo gli ultimi episodi di violenza usati contro un diversamente abile, dipendente Asl, e una  ragazza fatta oggetto di violenza dietro il supermercato Eurospin, ho raccolto i malumori, in rete, di alcune amiche le quali mi hanno chiesto di prendere un appuntamento con l’Assessore Leo,per parlare della sicurezza di San Donà.

Detto fatto: 14 ottobre alle 1030

Ho chiesto al dr.Leo cosa sta facendo l’amministrazione per salvaguardare tale diritto dei cittadini.

L’assessore, con il Sindaco sono stati ricevuti un paio di settimane fa dal Prefetto, presente il Questore, la Provincia, le Forze dell’Ordine (di ciò, se non ricordo male, è stato dato spazio anche sulla stampa).

La richiesta della ns. amministrazione è stata quella di avere almeno una pattuglia per sorvegliare il territorio. La risposta non è stata delle più esaustive in quanto, essendo state rilevate n. 50 denunce in meno nel periodo 1 gennaio/31 luglio 2012, rispetto l’anno precedente, non viene ravvisata tale urgenza.

Sta di fatto che l’urgenza a San Donà c’è: ne è consapevole anche l’assessore c he ci informa che entro il 31 dicembre pv, attraverso una delibera, verranno armati i vigili di San Donà, nel rispetto di quanto promesso in campagna elettorale. Anche il Sindaco è d’accordo(forse un po’ meno certi consiglieri dello zoccolo duro). Se ciò non avvenisse, lascio questa poltrona, ha detto.

A gennaio pv verrà convocata la conferenza dei sindaci(programma strade sicure) I vigili, ad esempio, di Eraclea, a rotazione, controlleranno il territorio 24 su 24.

Potrebbero esser utilizzati anche i vigili di Jesolo che durante la stagione invernale risultano in esubero.

C’è stato un incontro col sindaco di Portogruaro: i soldati, circa 800, che stazionano nella caserma, potrebbero esser di supporto alle forze dell’ordine.

Abbiamo, inoltre, fatto notare, l’aumento di gente che bighellona per San Donà: di che cosa vivono? Hanno i documenti in regola? Basta andare in via vizzotto Bar Quintavalle…Dr. Leo ci conferma che i vigili urbani possono chiedere i documenti: allora che lo facciano!

Idem per parchi, mercato, o dietro il duomo dove sistematicamente ci sono due persone. Uno è fisso alla colonnina dei tikets parcheggio in Piazza Rizzo

Vicolo Nuovo: verrà installata a breve telecamera potente 24 su 24.

Abbiamo proposto di utilizzare i vigili d’argento per certi servizi di sorveglianza. Mi è sembrato disposto.

Sale gioco: non possono impedire l’apertura ma ci ha assicurato il controllo.

Spaccio dietro il Caffè Letterario: si sono già attivati e continua il controllo: dopo l’ultima retata (stampa di sabato 12 ottobre) chissà che ci sia un lungo periodo di tregua.

In conclusione

Si sa che l’Amminitrazione può fare fino a un certo punto, però, abbiamo ribadito, che si devono far portavoce presso le compenti istituzioni. Di questo sono consapevoli.

Ci siamo lasciati dicendo che li terremo monitotrizzati.

 

Dopo questo incontro vi sono stati diversi episodi  che hanno sollevato clamore. Il ragazzo Alem Saidy che è stato brutalmente pestato con fratture e intervento chirurgico in Ospedale, i furti e rapine che sono state continue e il furto nella casa del Dr Madeyski aveva destato clamore. Successivamente all’inizio dell’anno e vi è stato il Convegno sulla Sicurezza  che ha smosso la opinione. Durante il Convegno è stato reso noto il video dei ladri in azione  e successivamente il video è stato messo online e quindi pubblicato su vari giornali e trasmesso su varie televisioni regionali.

Ma tutto è rimasto invariato.

La sicurezza in Città e frazioni non è cambiata.

Il Ponte ha organizzato grazie alla collaborazione di Nicola Manente e Jesolo+Sicura la pagina su FB ” San Donà+Sicura” che in otto giorni è esplosa come persone che partecipano e fanno segnalazioni.

Bene la Lucia Camatta è tornato dopo questi mesi , lunedì scorso a parlare con il Vicesindaco Leo Oliviero per evidenziare i problemi e chiedere cosa è stato fatto.

 

Riportiamo qui il secondo documento della Lucia Camatta

2) Secondo documento di Lucia Camatta su quanto chiesto a Leo Oliviero il 4 aprile.

Sintesi dell’incontro avuto col dr. Leo in data 7 aprile 2014 ore 11.30

 

Abbiamo chiesto all’Amministrazione conto di quanto attuato da ottobre (il 19 avevamo avuto il primo incontro) ad oggi in materia di sicurezza:

Pochissimo praticamente zero!

E’ stata installata telecamera operativa h 24 in Vicolo Nuovo che non ha dato(parole di Leo) dei buoni risultati. In effetti i primi tempi è servita ora, probabilmente i malavitosi operano di nascosto la telecamera.

Vigili armati, altro nodo cruciale: si va per le lunghe. Si sta riorganizzando la polizia a mezzo di un unico distretto con i comuni del litorale e quelli dell’entroterra. Cavallino non necessita di vigili armati, Eraclea non ora, Noventa si, subito la convenzione per armamento entro estate.

Abbiamo chiesto se  un unico comando di polizia urbana penalizzi san donà favorendo per ovvii motivi jesolo (affluenza estiva): Il dr. Leo garantisce di no: il comando sarà si a jesolo ma il comune capofila sarà San Donà che organizzerà i servizi sul territorio. Praticamente comando unico su due sedi.

In una prima fase i ns.vigili rimarranno a San Donà. Una seconda fase prevede la loro mobilità (superata anche le difficoltà burocratiche per tali spostamenti).

E’ intenzione di questa amministrazione di insistere col Prefetto,attraverso una mozione , per il potenziamento di polizia/carabinieri. Se la maggioranza fosse reticente vedrà un accordo per tale mozione con la minoranza.

Parchi pubblici: c’è la volontà di impiegare “vigili/guardiani” per la sorveglianza. Mah!

Slot machine: c’è il libero mercato: verranno posizionati cartelli all’interno dei locali tipo “il gioco crea dipendenza ecc..” (vedi pacchetti di sigarette) altro non si può fare .

Stazionamento, tipo bar da Quintavalle, di persone h 24 che non fanno nulla: manderà vigili in borghese (una volta attuata la riforma del comando unico vigili) Altro mah!

Conclusioni: La burocrazia, i c.d. tavoli di lavoro la fanno da padrona: intanto noi rimaniamo in balia di chi vive di furti, di accattonaggio. Non siamo più padroni dei nostri parchi/golena; neanche di andar a far la spesa al Centro Piave perché rischi di trovarti l’auto sfregiata . ( Dice il dr.Leo che c’è una squadra di extra comunitari che arriva da Padova, di mattina, per posizionarsi al centro commerciale!)

Ci ha invitato a segnalare qualsiasi atto, situazione strana di cui fossiamo a conoscenza, attraverso segnalazione scritta ed ovviamente firmata. E ,questo atteggiamento dovremo averlo tutti noi cittadini: più denunciamo più c’è la possibilità che qualcosa cambi.

La difficoltà oggettiva c’è.  Riscontriamo però che questa Amministrazione è lenta, soprattutto non prende decisioni.

 

E adesso riportiamo l’ultimo documento della Lucia Camatta

3) Documento di Lucia Camatta con il suo commento su come la Amministrazione si sia mossa in questi mesi e cioè da ottobre ad aprile

 

Dopo il colloquio avuto in data 14 ottobre 2013 col Vice Sindaco di San Donà di Piave, dr. Leo, mi sembra che nulla sia cambiato per  quel che riguarda la sicurezza della nostra città. Anzi, continui, sono gli episodi di delinquenza che si perpetuano nel nostro paese.

Lo scenario  è tale e quale quello di ottobre: forse tendente al peggio.

Controlli, dal nostro osservatorio: zero.

Le nostre strade, i nostri bar pullulano di gente che bivacca.

Avevamo fatto presente al vice sindaco la situazione del bar Quintavalle (uno dei tanti): io passo in modo abituale davanti e questi giovani uomini stranieri stazionano praticamente lì. Ci chiediamo e chiediamo alle forze dell’ordine dove e di che vivono, hanno un lavoro che permetta loro di pagarsi un’abitazione, di fumare, di avere l’auto?

I vigili urbani chiedono loro le generalità e i permessi di soggiorno ecc?

Quando ci rechiamo al Centro Commerciale non vogliamo più esser tediate da queste persone che, se non gli dai qualcosa, rischi di trovarti l’auto strisciata. Vogliamo, ogni tanto fare una retata? E poi, la roba che vendono che provenienza ha?

Anziché mandare due vigili al mercato a misurare gli spazi, uno potrebbe esser utilizzato per altri controlli.

Anche la situazione dei parchi pubblici continua ad esser precaria.

Per la vigilanza dei parchi, avevamo proposto i vigili d’argento(in buone condizioni fisiche e dotati di cellulare). Anche questa proposta non ha avuto seguito..

Vicolo Nuovo? Telecamere funzionano?

Che cosa se ne è fatto dell’armamento della polizia locale? Quanti ancora tavoli di lavoro dobbiamo attendere prima di vederli girare armati per la nostra intristita San Donà ?  Il termine era 31.12.2013!

Ora che i due comandi della Polizia Urbana (Jesolo-San Donà) verranno unificati, questo “matrimonio”  gioverà più a noi o a Jesolo?  Ho la sensazione che durante il periodo estivo, per ovvii motivi, passeremo in secondo ordine e questo sarebbe grave. Non dimentichiamo che durante il mese di agosto di intensificano i furti nella abitazioni.

La gente sandonatese, in questo senso, non è né informata  né tutelata a sufficienza dall’amministrazione. Ne prova il fatto che, proprio in questi giorni, è sorta un’iniziativa de “Il Ponte” (che non è collegato alla politica) per migliorare la sicurezza globale(ladri, rapine, abusivi..ecc).

Slot machine: l’amministrazione ha preso qualche provvedimento?

 

Bene non mi restano commenti da fare. Abbiamo riportato  tutto

Possiamo solo fare alcune precisazioni

A) Il problema dei parchi e del ritrovamento di siringhe è un problema attuale che non ha visto soluzioni. Noi de ” Il Ponte” e “San Donà +Sicura” riporteranno le segnalazioni e le foto di questi fatti. Speriamo che serva !

B) Il problema degli abusivi e dei mendicanti violenti è stato segnalato piu volte ma non si fa nulla. Non sarebbe difficile fare visite periodiche a ore non fisse,; chiedere i documenti. Fermare e sequestrare la merce, dare multe

c)La sicurezza delle strade , dei marciapiedi e delle piste ciclopedonali è rimasto fermo. Non si è fatto nulla. Nemmeno uno specchio dove è necessario onde evitare incidenti è stato messo E sì che è stato fatto presente al Sindaco e all’Assessore competente !

d) Educazione stradale ? Nemmeno per sogno

 

Per ultimo vi riporto i consigli dati da una signora che non vuole essere razzista ma che vuole mostrare come il dare la monetina del carrello non è dare la elemosina ma fare un qualcosa non legale

 

SEI MOTIVI PER NON LASCIARE PIU’ LA MONETINA DEL CARRELLO

Premessa d’obbligo : nulla di tutto ciò che segue è a sfondo razzista.

A chi di voi non è capitato di sentirsi richiedere il carrello all’uscita del supermercato? Oramai è impossibile scampare al nero o al rumeno di turno che ti punta all’ingresso e ti insegue all’uscita. Le tecniche che utilizzano sono le più svariate, l’obiettivo sempre lo stesso : la monetina che hai messo nel carrello. Buon per loro, sono tanti coloro che cedono e credono di aver fatto una buona azione. Altri si arrendono per disperazione e donano un euro oggi per essere lasciati in pace successivamente …perché ogni supermercato ha il suo “acchiappacarrello” di turno e ti saluta all’arrivo come un amico di vecchia data. Oggi voglio darvi SEI BUONI MOTIVI per non lasciare più nemmeno un centesimo ed allo stesso tempo, oltre a non sentirvi a disagio per aver rifiutato, riuscirete a giudicare i fatti con occhio diverso.

PRIMO MOTIVO : Il tizio che vi chiede la monetina guadagna una media di 45 euro al giorno. A fine mese intasca circa 1200 euro puliti ed esentasse. Dunque un vero e proprio lavoro nero …che all’italiano non è permesso. E vi assicuro che gli “incassi” sono maggiori.

SECONDO MOTIVO : Nonostante la crisi di oggi è molto semplice e remunerativo lavorare come “acchiappacarrelli” ma l’italiano, anche volendo, non potrebbe farlo per due semplici ragioni : la prima è che il ”mercato del carrello” è oramai un vero e proprio racket gestito da gruppi di extracomunitari organizzati (che creano notevoli problemi anche agli esercenti), la seconda è che l’italiano che lavora in nero rischia di essere colpito dallo stesso Stato che non fa nulla per arginare questo fenomeno.

TERZO MOTIVO : Il ricavato di questa attività illegale è in buona percentuale inviato all’estero. Semplice fare due conti per capire quanto denaro fugge dall’economia italiana, tutto denaro che altrimenti sarebbe stato reinvestito nel mercato nostrano. Provate a fare un calcolo e vedrete che la cifra mensile sarà nell’ordine di milioni di euro.

QUARTO MOTIVO : Abbiamo visto come questa attività possa considerarsi un vero e proprio lavoro… nero. Tutti coloro che sono preposti a far rispettare le regole e le leggi lo sanno ma non fanno nulla.e probabilmente è lo stesso Stato che li mette nelle condizioni di non per poter operare. Dunque possiamo stabilire che abbiamo a che fare con una vera e propria evasione fiscale legalizzata.

QUINTO MOTIVO : Probabilmente coloro ai quali date la monetina già usufruiscono di una diaria giornaliera per l’accoglienza degli immigrati che voi già state pagando con le vostre tasse.

SESTO MOTIVO : Se lasciate la monetina diventate complici di uno Stato che non ha più la capacità di tutelare te che sei un cittadino onesto. Gli stessi motivi qui elencati sono validi per tutte le forme di “falsa elemosina” o di “tentata vendita” che oramai ci circondano.

Se siete tra i fortunati che hanno la possibilità di donare un euro (o qualcosa più) fate donazioni a favore di enti riconosciuti che operano in Italia ed all’estero, e tramite loro aiuterete davvero i malati, i bambini, le popolazioni colpite da disastri ambientali e tutti coloro che sono in difficoltà senza distinzione di razza o religione. Solo in questo modo potrete pensare di aver fatto davvero una buona azione.

 

 

 

Gli anziani: Diritti e Doveri alla salute e alla vecchiaia : La serata da Artiano Bodi a Cà Savio : Prevenzione e non solo !

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Grande serata ieri sera a Cavallino Treporti in località Cà Savio nelle serate della Prevenzione ideate e organizzate a Artiano Bodi

Le serata sono sempre piene di gente : sono sempre circa 100 persone che vengono per passare una serata in allegria, in compagnia ma vengono anche per sentire una parola buona e utile sulla prevenzione. Si parla di tutte le malattie e degli stili di vita sani.

Credo che sia l’unica tradizione che viene attuata in una casa di Provata di questo tipo

L’idea di Artiano Bodi è stata fenomenale e lo Stesso Ass. REegionale Remo Sermnagiotto, che pur gira continuamente non solo nel Veneto ma anche all’estero ci ha detto che non ha mai assistito a manifestaizone diu quest tipo

Con questo successo di partecipazione e in modo particolare serata di prevenzione organizzata da un privato

E’ pur venro ha detto che il Veneto è una regione particolare dove tutti si rimboccano le mani e lavorano e aiutano tutti e fanno molto per la gente. E ha promesso che nella prossima riunione europea all’Elisan racconterà questa esperienza unica.

Ma anche la serata è stata unica in quanto non è stata la solita serata in cui un medico parlava di prevenzione di una malattia ma abbiamo avuto come relatore l’Ass. alle politiche sociali della Regione Veneta R. Sernagiotto .

Credo anche che sia la prima volta che un Assessore Regionale viene in una casa privata a parlare dei problemi degli anzioni. E viene non come politico, non come esponente di un partito e viene non per farsi pubblicità ma viene come Referente in Regione al Sociale, ai problemi degli anziani ma anche dei problemi dei minori, di quelli con Handicap……

Ma è uno che si occupa anche di problemi sociali come il ragazzo afgano Alem Saidy che era stato brutalmente picchiato e per il quale la giustizia non fa nulla

D’altre Remo Sernagiotto è uno di noi , è uno del popolo, che parla come parliamo noi.Giustamente Egidio Bergamo, il noto Giornalista del Gazzettino, che parla con la saggezza dei suoi 83 anni, ha detto come commento : ” non abbiamo sentito un politico, ma abbiamo sentito un esperto del sociale che ci ha fatto capire quello che si può fare e quello che si deve fare e come si può fare…”

Naturalmente era presente il Sindaco Claudio Orazio che ha spiegato la situazione a Cavallino Treporti e vicino aveva anche il Figlio di Artiano Bodi , anche lui Assessore ma Comunale assieme a Claudio Orazio

Ma non è stato un incontro politico ma solo di avvicinamento su certi problemi alla gente.

Riporto qui una breve biografia dell’Ass Sernagiotto e di cosa si occupa in Regione

 

Competenze in Giunta Regionale :

E’ referente per le materie: Programmazione e servizi socio-sanitari, interventi a favore dei minori, dei giovani, degli anziani e portatori di handicap, settore del no profit e del volontariato, rapporti con Istituzioni di assistenza.

Oltre ad essere Assessore Regionale Remo Sernagiotto presiede una importante istiututo europeo .l’ELISAN

Da novembre 2010 infatti è  Presidente di Elisan, l’unico Network europeo di politici centrato esclusivamente sulle politiche sociali

 

 

 

 

 

 

 

Attualmente la sede dell’Elisan è a Venezia in quanto Sernagiotto lavora a Venezia mentre prima dle 2010 la sede era a Parihi.

Dirigere questo importante e unica organizzazione lo arricchisce e questa arricchimento si riflette poi nella sua opera nel sociale

E qualche cosa devo dire accomuna  l’Ass. Remo Sernagiotto e l’ideatore delle Serate della prevenzione Artiano Bodi.

La loro semplicità e il successo che li accompagna.

Tutte le serate  della Prevenzione come questa con l’Ass. Sernagiotto sono organizzate da Artiano Bodi che è Presidente della Associazione ” Uso e Costumi” del Littorale,  che ha ideato e mantiene viva l’idea della Salute prima di tutto che molti dimenticano.

Artiano Bodi, nato come vetraio a Murano, poi con un genere alimentare e in ultimo passato alla coltivazioni e vendita di fiori con delle serre che sono una meraviglia e quindi ignorante in materia di salute, abbia potuto ideare e curare queste serate che sono un gioiello di organizzazione come dimostra il successo di ogni serata. Per fare un esempio recentemente un medico aveva organizzato una conferenza sulla Prevenzione e sul Tumore alla Mammella in collaborazione con il Comune in sede comunale. Bene le presenze non toccavano le 20 persone. Nelle serata da Artiano la sala è sempre piene arrivando alle 100 persone.

Anche l’Ass Sernagiotto è partito da altro prima di dedicarsi alla politica e anche lui in breve in ogni lavoro che abbia eseguito è arrivato al successo cm Bodi. Spesso mi sono chiesto come ha fatto Remo Sernagiotto che era fuori dal mondo della sanità e del sociale a diventare uno espero italiano ed europeo di questi argomenti. Domanda senza risposta.  Durante la serata ho chiesto a lui come ha fatto a diventare esperto nel sociale. Mi ha risposto  che fin da giovane era stimolato a conoscere su questo argomento e ne ha fatto un punto della sua vita…e si vede.!

Brevemente  metto qui sotto il curriculum del Sernagiotto per capire come è nato e come è diventato un esperto delle politiche sociali e stimato in tutta Europa.

Remo Srnagiotto è nato l’1 settembre 1955 a Montebelluna (TV) e come molti trevigiani ama dire che si è fatto da solo.

Costretto dalla prematura scomparsa del padre a lasciare gli studi, a soli vent’anni ho dato vita ad un’impresa fiorente nella commercializzazione degli pneumatici, da cui l’affettuoso soprannome di “Remo Coperton” con il quale sono conosciuto nella  città, Montebelluna.

Ottimista per natura, tenace ed entusiasta anche negli anni più duri della mia vita, ho saputo cogliere il lato positivo delle cose.

Accanto all’impegno professionale ho coltivato fin da giovanissimo una grande passione per la politica.

Entrò in Forza Italia nel 1994 e dal 1998 al 2002 è stato  capogruppo nel Consiglio comunale di Montebelluna

Nel 2000 venne eletto per la prima volta in Consiglio Regionale nella lista Forza Italia e confermato  consigliere regionale nel 2005 e ancora nel 2010 e nominato  Assessore ai Servizi Sociali e alle Politiche Giovanili.

Da novembre 2010 è Presidente di Elisan, l’unico Network europeo di politici centrato esclusivamente sulle politiche sociali..

Convinto che la politica debba essere al servizio dei cittadini e non i cittadini al servizio della politica, ha sempre avuto come obiettivo una società fondata più sui valori che sugli interessi, una società che garantisca la tutela della nostra identità davanti all’immigrazione, che valorizzi le iniziative imprenditoriali soprattutto dei giovani e che sia capace di mantenere e sviluppare le eccellenze del nostro territorio.

E seguendo la sua politica e mai parlando a nome di un partito ha espresso i problemi degli anziani e quali siano gli obiettivi lanciati e quali sono stati raggiunti e quali si pensa di raggiungere.

La salute diceva è un diritto come la vecchiaia : Ma entrabi , ho detto io, devo essere anche un dovere

Sapere arrivare alla vecchiaia in modo ottimale è un diritto.

Ha raccontato a proposito un aneddoto significativo raccontato da un esponente politico in un congresso sul sociale in europa:

Diceva: se voi regalate a tutti alcool, sigarette e droga vedrete che tutti moriranno prima dei 50 anni e lo stato risparmierà 40 anni di pensione e di servizi sociali. Certamente è un paradosso ma sta a significare quanto invece si può risparmiare  se si arriva ad una vecchiaia anziana

Dove non si può arrivare allora ci penserà lo stato con le nuove politiche sociali e sanitarie che si stanno muovendo

Le strutture intermedie sono già nate e anche a Cavallino Treporti fra poco ve ne sarà una che unirà vari servizi a tutto vantaggio dei cittadini

Riporto qui il video che abbiamo girato quando è andato alla Casa di Riposo o Case dei Servizi agli anziani ad Eraclea.

Casa di Riposo Eraclea

Questo pere fare vedere come Remo Sernagiotto non parla ma agisce ed è sempre presnbete nel terriorio.

Quando si ha bisogno si chiama e lui viene

Ci ha promesso che alla prossima edizione del Presepio Vivente se potrà sarà presente. Diciamo che con questo incontro è DIVENTATO anche un cittadino di CAVALLINO TREPORTI !

Sicurezza. Cosa stiamo facendo per Tutti

L’articolo è stato scritto sul Gazzettino ed è frutto di quanto letto da Cibin sula pagina  ” Il Ponte” su F.B.

Ma è frutto anche di una conversazione all’ora di colazione intercorsa fra me e Cibin. Conversazione che non era nata come intervista e che non doveva andare pubblicata. A me infatti non era stato detto che era una intervista e pur sapendo che parlavo con un giornalista rispondevo alle domande come faccio con molti che mi telefonano o che mi scrivono. Ma poichè le notizie che vengono messo sul WEB sono pubbliche e poiché quanto detto nella conversazione corrisponde a verità intendo fare alcune precisazioni per fare il punto sulla situaizone

E’ vero che il Ponte dopo il Convegno sulla Sicurezza all’Hotel Forte 48 è andato avanti nel vedere come risolvere il problema per i cittadini ma anche per gli esercenti, per i commercianti, per gli artigiani, che sono sempre più vessati da rapine e furti , mentre le violenze sono spoardiche. Ma certamente furti o violenze il problema è che i cittadini non si sentono sicuri. Ieri sera ho visto una intervista a una televisione regionale di Padova ad un ristoratore del centro di Padova che era stato visitato dai ladri con danni enormi e che ora aveva deciso di dormire nel ristorante per difendersi. Ma con paura in quanto non si sa come reagiranno i ladri a trovare il padrone nel locale.

Quindi il problema esiste ed esiste con una presenza importante. A San Donà e frazioni abbiamo da 2 a 3 furti nella abitazioni al giorno. Non tutti denunciano i furti in quanto hanno paura e anche perchè sanno che poi non succede nulla.

Abbiamo sentito nel convegno sulla Sicurezza il giovane Alem Saidy dire ” Non capisco le leggi italiane. Io sono stato picchiato, operato per le fratture e i miei assalitori girano da subito e da sempre liberamente per San Donà”  Effettivamente abbiamo sentito dal Procuratore che non ci sono leggi che ci proteggono.

Bisogna anche dire che nonostante abbiamo mosso con il Convegno tanto interesse e tante promesse, fino ad ora cose concrete non se ne sono viste

E allora proviamo a fare qualcosa noi , Nel nostro piccolo e con le poche risorse ma con l’aiuto spero di molti

Ci siamo incontrati con Jesolo+Sicura nella persona di Nicola Manente e abbiamo trovato un accordo per una sinergia. A giorni apriremo una pagina simile alla loro con il Nome di San Donà+Sicura su FB e vediamo se possiamo fare come loro nell’aiutare chi ha bisogno e sollecitare le forse dell’ordine  nel caso di necessità.

Il prossimo comandante della Polizia Municipale che dovrebbe unire Jesolo e San Donà si è detto disponibile a lavorare come a Jesolo controllando e mettendosi a disposizione in maniera pratica con tutti quelli che vogliono vivere in serenità e con il sorriso.

Vedremo se la amministrazione darà una mano

Bisogna capire che i cittadini si trovano in stato di necessità e devono anche capire che devono aiutare anche loro. E’ come per la Sanità. I tagli ci sono e sono importanti. E allora noi vediamo in aiuto cercando di facilitare il cittadino con prezzi possibili. Noi della Casa di Cura lo abbiamo già fatto con accordi con la Confesercenti e presto con la Confcommercio .

Lo stesso sarà con la Sicuerezza. I cittadino devono capire che lo Stato non ha soldi per tutto e un aiuto lo deve dare anche lui.

E noi staimo lavorando per questo

Vediamo anche se riusciamo a fare sinergia non solo con I Rangers ma con tutte le forze delle pattuglie che girano di notte per la città e le frazioni

Io credo che alla fine tutto questo lavoro se trova la collaborazione dei cittadini e delle associazioni di categoria porterà i suoi frutti

 

Non ti curar di loro ma guarda è passa. La sicurezza non è di destra o di sinistra é NOSTRA !

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ragioniamo a mente fredda. Oggi ho ricevuto questa mail da una persona che si è firmata  e la riporto perchè mi trova sulla sua lunghezza d’onda. Provo a dimenticare la critiche di chi non ha saputo o voluto capire cosa sia ” Il Ponte” ed ha visto quello che non è e non è stato.  Bastava informassi e capire cosa sia la Sicurezza e cosa pensano i cittadini e forse si capiva perché abbiamo organizzato il convegno . e lo abbiamo organizzato proprio perchè i cittadini lo volevano e perché i cittadini vedevano una città senza sicurezza e senza qualcuno delle istituzioni che li difendesse.

E questo cittadino che chiameremo D.C. ha scritto dei ragionamenti che condivido in pieno e possono riassumere il convegno

” la conferenza di venerdì mi sembra sia andata benissimo ma come al solito le risposte di chi le doveva dare sono state evasive anche se motivate: se le leggi non tutelano le vittime del delitto e tutelano solo i delinquenti non ci salviamo.  Il ragazzo afghano, nella sua semplicità lo ha capito meglio di qualsiasi altro.

E’ pur vero che è questa la tradizione del diritto italiano  (Beccaria insegna) ma traeva origine da principi generali antichi,  si ispirava al rispetto della persona e all’educazione, al timor di Dio chè sono dei punti  fermi che ora mancano nella stessa formazione scolastica e  dei figli che non hanno più rispetto per i padri…e così via.

La riforma del diritto e le storture esistenti tra il codice penale e quello di procedura penale vanno risolte. Le carceri devono funzionare e non è ammissibile che un detenuto  straniero debba dare un suo “assenso” per essere riportato nel suo paese…cose
proprio fuori da ogni logica .

E  i politici si riempiono la bocca del problema delle carceri sovraffollate e non conoscono nulla della reale situazione, si riempiono la bocca di luoghi comuni e la stampa  nasconde i dati reali: 67.000 detenuti dei quali più di 23.000 stranieri. Le carceri nuove non possono funzionare per mancanza di personale e non si possono riportare al loro  paese quelli che delinquono….

Mi spiace della sterile polemica che ho visto e comunque si sa  bene che chi fa qualcosa è sempre criticato…non te ne curare vai avanti per la tua strada.”

 

 

 

 

 

 

Giusto ” non ti curar di loro ma guarda e passa ” diceva Dante  e possiamo dirlo anche noi

E mi riferisco alle critiche di Leo Oliviero, Vicesindaco che come uomo di destra predicava la sicurezza con le armi e poi passato alla giunta  di sinistra pretendeva che ” Il Ponte” organizzasse il Convegno al posto della Amministrazione Comunale.

Noi abbiamo invitato tutte le istituzioni a d ascoltare e a portare i saluti delle loro associazioni e delle loro ammnistrazioni ma non a parlare di ideologie politiche legate a partiti.

Riporto un commento di una persona W.L. che ha scritto: sarebbe bello se il sindaco fosse stato tra i relatori. .Era importante? Il sindaco ha tutto ol potere di questo mondo e non ha necessità di venire ad un convegno per dare il splito segnale politico. Il problema sta in un punto: avere il potere e non sapere cosa farne. Se c’è una opposizione responsabile è questa che lo deve evidenziare e non certo un convegno esterno. Se non succede è evidente che l’opposizione è una minoranza. Il che è tutto dire..

Sono d’accordo. La politica legata ai partiti è morta , sia di destra che di sinistra e non sa agire solo per i cittadini ma pensa più  al consenso che alla sicurezza dei loro cittadini. Maggioranza e minoranza spesso fanno la stessa politica.

Un altro D.M ha scritto:o nei miei 45 anni, di cui la metà passati in una città come Napoli, dove si vive giornalmente con la paura, ho mai visto da parte della “politica” fare qualcosa di sua iniziativa sul problema sicurezza, salvo quando associazioni , convegni cittadini ecc. hanno alzato la voce ; quindi ben vengano sempre di più i contatti con il popolo “sovrano” a mezzo convegni come quella della serata di san Donà !!!!

E alla fine vi dico che ho ricevuto quasi totalmente elogi e apprezzamenti sul convegno e una vera critica solo o quasi dal vicesindaco .

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ma non tutto è andato bene venerdì sera.

Un dato è emerso sicuramente dal Procuratore della Repubblica Delpino e dall’Avvocato Teso. Ci sono le leggi ma spesso non vengono applicate. Ci sono leggi che sono vecchi e mancano leggi adeguate alla situazione presente. Vi sono leggi che permettono che il processo sia fatto dopo anni e che chi ha commesso un reato rimanga libero per anni. Vi sono leggi che non difendono il cittadino.  Vi sono leggi che dicono che se la pena è sotto i 3 anni non si va in prigione. Ma le pene alternative sono mal fatte. I braccialetti non hanno il GPS e non servono a nulla. E allora cosa facciamo

Ecco quello che è emerso purtroppo: non vi è certezza della pena. Le istituzioni funzionano a scacchiera e secondo le persone.

Non per il partito ma per la persona.

Effettivamente il ragazzo afgano Alem Saidy ha capoito molto meglio di altri ma tutti noi siamo sempre alle prese con le varie forme di criminalità e non sappiamno o non possiamo difenderci

Avere messo il video dei ladri è stato un segnale a tutti: collaborate con  le varie forme di forze dell’ordine. Solo così possiamo migliorare la città . Ma dobbiamo avere forse dell’ORDINE  come ci ha spiegato il Comandante Vanin che faccia applicare la legge; che punisca gli abusivi, che trasgredisce la legge…

Ecco dal convegno siamo usciti con la speranza che tutti collaborino e che le istituzioni ci aiutino

Lo stesso Sindaco Cereser ha promesso ed ha fatto un discorso razionale e di buon senso e speriamo che faccia qualcosa.

Gli ho detto che a volte basta poco, come per esempio un o specchio lungo la pista ciclopedonale all’angolo dell’Ospedale dove l’incidente è sempre in agguanto  e sembra che farà…speriamo.

 

 

Il PONTE ha organizzato un convegno sulla Sicurezza a 360 ° STOP a furti e violenze!

 

Il Movimento di Opinione ” Il PONTE” è sceso nuovamente in campo. A dire il vero ” Il PONTE” è sempre stato in campo con varie iniziative a livello sociale e sanitario . Naturalmente quando si parla di sociale si parla anche dei bisogni della gente e della cultura come avete potuto vedere sul nostro sito

Diciamo allora che Il PONTE è sceso nuovamente in campo per cercare di dare una mano ai cittadini di San Donà e non solo su di un problema che nel corso degli ultimi anni è diventato un grosso problema

Parliamo della Sicurezza della Città  dei cittadini, insomma di tutti noi

Il problema è diventato urgente quando gli atti di violenza sono aumentati e sono culminati con la aggressione al giovane afgano Alem Saidy. Ha contribuito anche il furto che io stesso ho subito anche se viene confuso in mezzo a tutti i furti e rapine che avvengono tutti i giorni a San Donà e non solo.

IL problema quindi diventava urgente e abbiamo deciso di agire prima di affrontare altri problemi.

Noi del Movimento di Opinione ” Il POnte” abbiamo sentito la gente comune e poi le istituzioni in quanto crediamo che siano le istituzioni che devono aiutare i cittadini come siamo convinti che i cittadini devono aiutare la forze dell’ordine e le istituzioni. Solo l’aiuto reciproco e il sinergismo possono riportare la sicurezza a forma accettabile.

IO credo che abbiamo fatto uno sforzo importante parlando con varie autorità e persone competenti e le abbiamo convinti a partecipare al convegno

Molti pariceperanno. Non ci saranno politici ma solo persone ” del mestiere”

Porterà i saluti il Consigliere Enrico Fingolo della Lista Civica in quanto portò in consiglio due mozioni riguardanti la sicurezza e in modo particolare quella sulla sicurezza delle piste ciclopedonali che noi de il PONTE abbiamo sempre sostenuto

Abbiamo invitato i sindaci e gli assessori competenti, abbiamo invitato tute le forze dell’Ordine: polizia urbana, carabinieri, Finanza ecc. Vi saranno altri movimenti e comitati che porteranno la loro esperienza.

Vi elenco le persone che posso nominare perché le forze dell’ordine saranno presenti ma non saranno nominati sulle locandine.

 

 

 

 

 

 

 

Questi sono solo alcuni degli ospiti che ci porteranno la loro esperienza.

Per Nicola Manente con Jesolo Sicura ci porterà un sondaggio che era stato fatto da un criminologo di Torino e che interrogando 1000 cittadini ha voluto testare la sensibilità della gente e come la gente vede la sicurezza e cosa desidera per la sicurezza.

Ci mostrerà anche cosa loro hanno fatto per migliorare la sicurezza in collaborazione con le forse dell’ordine. Per esempio ., e ce lo dirà , il Comandante Claudio Vanin, a Jesolo vi è una sala operativa in cui una persona guarda tutte le telecamere che funzionano.

A Pordenone mi diceva il Procuratore di Venezia Delpino vi era la stessa cosa quando lui era Procuratore a Pordenone

Perchè non si può fare anche a San Donà ?

Le telecamere sono poche , non tutte funzionano ma nessuno le guarda !

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Qui vedete due istituzioni da parte della legge che ci aiuteranno a capire come è la giustizia in Italia e a San Donà. Ci aiuteranno a capire cosa è possibie fare e cosa non è possibile fare

Ci diranno alcune cose che penso pochi sappiano. Io ne ho imparata una per esempio l’altra sera quando ho chiacchierato con il DR Delpino circa  come svolgere il Convegno.  Si parla dei braccialetti elettronici che si mettono come misura alternativa e di sicurezza a persone condannate . Bene il Dr Delpino mi ha detto che in Italia sono solo 2000 e dovrebbero essere 5 in Veneto ma quello che stupisce è che tali braccialetti non servono a niente in quanto nessuno ha il GPS e quindi chi lo indossa non è rintracciabile. !

Con il Dr Delpino che è il Procuratori di Venezia e con Il Dr Teso, avvocato, cercheremo di capire cosa dice la legge e cosa si può fare e cosa non si può fare

Vi sarà poi la testimonianza di Alem Saidy e il video dei ladri in azione a casa mia

Come si può vedere le telecamere non scoraggiano i ladri !

Ma non voglio raccontare tutto quello che ci sarà nel convegno e vi lascio sperando che siate tutti numerosi ad ascoltare a raccontare e a dare suggerimenti

Quello che deve uscire dal convegno è una Città più sicura e l’invito a tutti di collaborare con le forze dell’ordine , a lasciare da parte l’omertà e a pensare che siamo tutti cittadini di San Donà e dobbiamo vivere sereni e tranquilli !

 

La sicurezza a San Donà di Piave: cosa dicono i cittadini e cosa fanno

 

 

 

 

 

 

 

L’articolo che abbiamo pubblicato l’altro ieri dopo il pestaggio che ha coinvolto il giovane Alem Saidy che dimostra l’ennesimo di caso di mancanza di sicurezza per i cittadini a San Donà di Piave il problema della sicurezza è esploso. Prima se ne parlava ma ora è sulla bocca di tutti. Tutti ne parlano. Tutti fanno commenti. Tutti danno consigli, Tutti propongono soluzioni.

Sembra che la sicurezza sia il primo problema di tutti i cittadini…ma forse lo è.

Recentemente ci siamo occupati dei furti nelle abitazioni che continuano come se nulla fosse. I carabinieri , quando sono stato svaligiato tre mesi fa,  mi hanno detto che si sentono impotenti in quanto se vengono presi , dopo una notte, tornano subito in libertà.

Attualmente non abbiamo certezza di nulla. Non abbiamo certezza che i ladri o chi è uso alla criminalità più o meno organizzata  possano essere presi dalle forse dell’ordine. Non abbiamo certezza che anche i nostri cittadini non passino alla omertà come se fossimo al Sud. Non abbiamo certezza che la giustizia faccia il suo corso e non abbiamo certezza della pena.

La aggressione ad un ragazzo afgano ma ora cittadino italiano e con residenza a San Donà di Piave e che ho conosciuto di persona ed ho potuto valutare la sua bontà e il suo stile di vita ha rimesso in moto il problema. Anche perchè la aggressione di cui si parla non si è trattato  di un regolamento di conti come qualche giornale ha fatto balenare solo perchè in passato il ragazzo aveva difeso degli altri ragazzi vittime di soprusi. .  No non si tratta di contrasti fra clandestini, di extracomunitari. Qui si tratta di una aggressione come succedono spesso in Italia, magari nelle grandi città, e specie al Sud  ma ora  è successo a San Donà

La storia di Alem Saidy  un ragazzino cresciuto nell’Afghanistan  e fuggito dalla guerra e arrivato dopo mille peripezie in Italia e inserito a San Donà grazie anche alla adozione di una famiglia dedita al volontariato , la sua avventura,. il suo pestaggio, il suo ricovero in Ospedale, la foto della sua faccia tumefatta, ha fatto il giro dei giornali, di tutte le famiglie ed è sulla bocca di tutti . Alem l’anno scorso lavorava alla 3B e per aver difeso degli operai di colore dagli abusi e prepotenze di un albanese è stato licenziato!Ha lavorato con rara capacità per quattro anni in un’industria del trevigiano ed attualmente lavora in uno scatolificio, con piena soddisfazione dei suoi datori di lavoro.  Si è pensato che il pestaggio fosse una ritorsione o una vendetta delle persone contrastate da Alem anni prima.

Ma quello che tutti pensano, quello che è al centro dei discorsi è la sicurezza di tutti noi.

La faccia martoriata del ragazzo passa in secondo piano ; il ragazzo torna  sorride ancora come ha imparato a sorridere vivendo nella nostra San Donà in mezzo a persone amiche e in una famiglia che lo vive come un figlio e per lui la vita ricomincia ma per tutti noi rimane la paura che questi fatti si possano ripetere

Quando sono tornato a casa ed ho trovato la casa svaligiata sono rimasto male ma poi tutto è passato ed tutto, ho detto, ricomincia come prima . Ma ….la paura è rimasta di nuovi furti anche perché i furti nelle abitazioni continuano. Ogni giorno. Non solo a San Donà certamente ma noi parliamo del nostro territorio. San Donà non è più la stessa.

Ieri pomeriggio facendo le visite ai pazienti tutti e dico tutti mi hanno parlato dell’episodio e tutti hanno espresso la loro insicurezza a stare a casa e a camminare per le strade specie di sera,

Una persona di cinquanta anni mi ha detto: Io sono di San Donà di Piave, come la mia famiglia, ma io ora non riconosco più San Donà. Non era così una volta. Ora ho paura a passeggiare la sera. Andare a prendere un gelato alla sera diventa un problema. Si ha paura se la strada è poco illuminata; si ha paura a tornare a casa pensando che ci possano essere stati i ladri. E poi a casa si chiude bene tutto. Si mette l’allarme, si ha paura però di ogni rumore.

I commenti che ho ricevuto sono stati molteplici. I lettori che hanno letto l’articolo su questo sito sono stati circa 7.000. Numero enorme rispetto al solito  e questo vuole dire che l’argomento sicurezza è importante. Molti mi hanno scritto, Molti hanno lasciato un messaggio su FB.

Molti hanno dato consigli e suggeriementi

I suggerimenti si riassumo però tutti o quasi con

Telecamere diffuse e funzionanti e visione della regtrazione

Pena certa  con rinforzo delle forse dell’ordine.

“Bisogna fare di più per tutelare i cittadini”, ha dichiarato il vicesindaco di San Donà e assessore alla polizia locale, Oliviero Leo, dopo la violenta aggressione subita dal 21enne Alem Saidy.

Riporto quanto scritto da PiaveTV

“In questi ultimi giorni, ci sono stati tre episodi di rapine subite in altrettanti supermercati della catena Alì e non ultimo un tentativo di furto a danno di una giovane coppia residente a Mussetta, in zona piscine. Due ladri, sembra di giovane età, hanno tentato di introdursi nell’appartamento della giovane coppia, nella tarda serata di domenica scorsa. Vedendo le luci spente e il balcone aperto, hanno probabilmente pensato che in casa non ci fosse nessuno, si sono arrampicati lungo i tubi del gas e hanno scassinato la porta-finestra entrando in casa. La coppia di malcapitati che stava riposando, si è svegliata di soprassalto ritrovandosi faccia a faccia con i ladri, che vedendosi scoperti si sono dati alla fuga. Un terzo complice infatti li aspettava in macchina.

Il tentativo di furto è stato denunciato subito alla polizia che ha rimandato i giovani ai Carabinieri della zona.

Le solite generalità e un giro della pattuglia nella zona, altro non è stato fatto e poco altro si potrà fare. E’ proprio questa mancanza o impossibilità di intervento che rende ancor più insicuri e spaventati i cittadini.”

Ecco questo è il problema che tutti i cittadini che ho sentito hanno lamentato

Non si fa nulla

Le forse dell’ordine sono poche, non hanno mezzi, la criminalità aumenta, la omertà cresce, e cresce proprio perchè i cittadini sanno che possono essere loro stessi colpiti dalla vendetta  di chi li ha offesi, o derubatiu. Non si sentono protetti ed hanno paura e allora subentra la omerta

Quello che tutti chiedono allora è la presenza di telecamere diffuse ma funzionati. Molti cittadini hanno scritot che spesso non funzionano. E poi chi guarda la immagini; chi guarda le immagini registrate ?

Credo nessuno e poi. quando vengono guardate tutto finisce lì.

Quindi i cittadini vogliono che le forse dell’ordine siano presenti ma che abbino i mezzi fisici e la il potere di intervenire e che se riescono ad acciuffare i delinquenti questi siano tenuti e sorvegliati fino al giudizio e poi che segua la pena giusta  . E non che vengano messi in libertà subito per motivi vari che spesso sono solo burocratici

Nessuno ha paura se camminando viene ripreso dalle telecamere. Se non ha nulla da temere non deve avere paura di essere ripreso.

Io credo che noi del Il Ponte organizzeremo presto un convegno sulla sicurezza per dare suggerimenti, per ascoltare i cittadini e per costringere i nostri amministratori ad agire. Tutti volgiono ritrovare la San Donà di una volta  quando si poteva dormire con le finestre aprte e si camminava tranquilli di sera

Chi ha suggerimenti ci scriva e te terremo conto.

Metto qui sotto due frammenti del video dei ladri che svaligiarono la mia casa  e che sara disponibile quando faremo un convegno sulla sicurezza