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Si intendono sviluppare i collegamenti con le associazioni di volontariato, con le istituzioni, con le associazioni di categoria, e dei media per elaborare nel miglior modo ciò che viene esposto dal cittadino. Non limitandoci alla critica in quanto tale, ma impegnandoci a costituire e a a tradurre in realtà le idee.

Al movimento di opinione "il ponte" puo' associarsi chiunque desideri lavorare per migliorare la nostra città: renderla più vivibile e sana; ogni persona indipendentemente dalla colorazione politica e dall'iscrizione a un partito, purchè il suo pensiero sia guidato da sani principi.
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Tag Archive for Anatomia Patologica

Anatomia Patologica: Una eccellenza che si sposta a Mestre : ma fino a quando ?

 

 

 

 

 

Torniamo sull’argomento della Anatomia Patologica di San Donà di Piave. O meglio della Anatomia della ASL N. 10. Infatti l’Anatomia  della nostra ASL è unica per i tre Ospedali. Fino ad un anno fa era unica totalmente in quanto dava il suo servizio anche alla Casa di Cura Rizzola.

Ma poi la morte del Dr Briani e il pensionamento anticipato del Dr Sacchi ( Primario da anni e succeduto al Prof Boccato) aveva ridotto l’organico

Vi ricordate che avevano noi del Ponte Racconato e ripreso le lamentele del Dr Sacchi sul Reparto di Anatomia Patologica.

Riporto qui alcuni punti degli articoli passati

L’Anatomia è il Reparto, o meglio il Servizio che è al centro di un Ospedale. L’anatomo patologo fa la diagnosi. O prima di un intervento tramite la citologia ne dà le informazioni per definire in maniera l’intervento chirurgico , o dopo l’intervento quando il chirurgo manda in anatomia patologica il pezzo asportato per definire la esatta natura e dare all’oncologo le informazioni per fare poi una terapia ottimale.

L’anatomia patologica da anche agli internisti gli elementi par fare una diagnosi corretta e dare gli elementi per una ottimale terapia

Per tali motivi l’Anatomia patologica è al centro dell’Ospedale. Un Ospedale che non ha tale servizio non è completo e deve ricorrere ad un altro centro per fare gli esami che abbiamo detto sopra.

San Donà di Piave è al centro della ASL N 10  del Veneto Orientale che comprende l’Ospedale di San Donà, di Portogruaro, di Jesolo e la Casa di Cura Rizzola

Un anno fa si parlò di trasferire tale Reparto a Portogruaro. Quale era il motivo ?

La motivazione che era stata detta era  che il Reparto doveva essere ristrutturato e messo a norma e quindi deve essere spostato almeno in maniera provvisoria

Avevo fatto un giro per il Reparto e ho visto cose incredibili: muri scrostati, polvere in molti posti dove si lavora con pezzi anatomici, acqua che esce dai rubinetti di un colore marron ( probabilmente ruggine) , bagni senza soffitto e con tubi di vario genere esposti e senza sicurezza , stanze anguste che non lasciano certo lavorare i medici in serenità mentre leggono i vetrini  e tanto altro

Sono  ed ero convinto che tale reparto non era a norma e che non rispetti  e non rispettava le norme per un lavoro ottimale, sicuro e sereno

Quindi bisognava metterlo a norma.

Ma per farlo bisognava trasferire strumenti, mobili, materiale naturalmente i medici e i tecnici in un altro posto idoneo.

Noi sappiamo che l’anno scorso sono stati eseguiti 12 mila esami istologici e altrettanti esami citologici. Orbene più della metà proviene da San Donà  ( compresi quelli della Casa di Cura ) , 1000 vengono da Jesolo e 4000 da Portogruaro.

 

Poi venne il piano Regionale che trasferisce l’Anatomia Patologica a Mestre. Il Primario non era più in servizio, il Dr Briani era morto.

Parlai del problema con il, Direttore Generale un anno fa e anche quest’anno. Mi venne promesso che tutto sarebbe stato sistemato.

Venen chiamato a consulenza il Primario della Anatomia Patologica di Mestre e venne dato l’incarico di Dirigente alal Dottoressa Chiara. Venne anche assunto un altro anatomo patologo.

E quindi le cose si sistemavano.

L’eccellenza rimaneva in quanto la Dottoressa Chiara dava luce al reparto : ottimo medico, grande lavoratrice , sempre presente e con l’aiuto del consulente e del nuovo medico , altra alla dottoressa già presente, aveva ridotto i tempi di attesa e il lavoro sembrava avviarsi alla normalitrà

Purtroppo un sindacalista ha fatto una denuncia e i NAS hanno vistato il Reparto trovando quelle cose che io avevo visto e che avevo fotografato assieme al Dr Sacchi un anno prima . Quando parte una denuncia non si può stare fermi  e i NAS sono venuti, hanno fotografato, fatto la relazione e la macchina si è messa in moto

Avrete allora letto che il Reparto momentaneamente viene chiuso e trasferito a Mestre. Il motivo che ha fatto muovere il tutto è stata la mancanza di cappe aspiranti in funzione per i gas tossici per il personale.

E allora via, la Anatomia Patologica si trasferisce forse per un anno a Mestre.

I medici rimangono a leggere a San Donà e a refertare ma i tecnici andranno a lavorare a Mestre. Quindi i pezzi sa esaminare saranno portati a Mestre , verranno elaborati e poi ritorneranno a San Donà.

La notizia si è sparsa essendo apparsa sui giornali e molta gente ha cominciato a chiedersi se tale trasferimetno sarà veramente temporaneo o definitivo. O se durerà fino alla nascita dell’Ospedale unico. Perchè allora ci sarà certamente nuovamente una Anatomia Patologia nella nostra ASL.

Ma voi sapete che si parla di 5 anni ma voi sapete che io ho sempre detto che in 5 anni non ci sarà l’Ospedale ; basta pensare che i sindaci stanno ancora litigando dove far sorgere l’Ospedale unico. Forse a fine anno si deciderà dove farlo e poi si passerà al progetto  e poi…. appaltare il progetto a chi lo realizzerà e poi..la viabilità..

Il tempo passerà e noi ci auguriamo che la Anatomia torni prima possibile a San Donà  e poi si vedrà..

Noi de Il Ponte ci impegniamo a sorvegliare e a pungere la istituzioni perche tutto torni alla normalità

 

 

 

 

 

 

Le liste di attesa e la Anatomia Patologica

Torno sull’argomento in quanto l’articolo pubblicato ieri ha avuto un riscontro superiore alle aspettative. Sono arrivati messaggi  tramite F.B. e sul sito del ” Il Ponte”. Il problema era noto e la gente ha posto il dito nella piaga ma ha evidenziato anche il problema delle liste di attesa.

Le liste di attesa rappresentano un problema del quale si discute da anni. La Regione ha cercato di risolvere i problemi facendo segnare sulle impegnative una lettera che rappresenta la priorità della visita o dell’esame.

Ma

quale è il medico di base o di medicina generale o di famiglia che non si lascia indurre nel mettere almeno la lettera B dell’urgenza di 10 giorni?

Se andiamo a guardare la statistica vedremo che vi sono le urgenza che devono essere eseguite in giornata o in poche ore mentre la prestazioni con priorità C e D sono poche .

La maggioranza di gran lunga sono quelle con priorità B.

Riporto qui sotto una mess arrivato tramite F.B. che pone il dito sul problema delle lista di attesa che si aggrava al ritardo dei referti di anatomia patologica.

“…è giusto che chi fà una colon deve aspettare circa due mesi per l esito dell istologico perchè c sono solo due medici anatomopatologo? Tutti lo sanno e nessuno fà niente….”

Ecco il problema come viene visto:; Tutti lo sanno ma nessuno fa niente

Sembra che ci troviamo alle solite critiche che troviamo quando parliamo delle cose che non vanno in politica. Tutti conoscono gli scandali, tutti conoscono le cose che non vanno ma alla fine nessuno s muove: solo promesse ma nessun fatto.

Il problema non è semplice da risolvere se seguiamo le regole , la burocrazia, i contratti ecc.

Il problema della mancanza di fondi ( di soldi ) è fondamentale.

E allora cosa fare

Io credo che in momenti difficili ci debba essere l’impegno di tutti. Chi lavora nella sanità sa che lavora nell’ambito del sociale e quindi credo che tutti noi che lavoriamo per gli altri ( medici, infermieri, tecnici, insegnanti …) debbono sacrificarsi e aiutare le istituzioni a lavorare per risolvere i problemi dei cittadini

Quindi io propongo che si

1) l’orario di lavoro sia aumentato per un periodo fissato di mesi di una percentuale del 5 % o del 10%

2) che si utilizzino a tempo pieno le strutture e le macchine o dispostivi medici

3) che si integrino le capacità lavorative di personale sanitario e di attrezzature della sanità privata con quella pubblica, con tetti di spesa stabiliti.

4) che si attui un principio per cui ci battiamo da tempo: unire le capacità professionale  con le attrezzature migliori dovunque si trovino ma eliminando i doppioni che portano a prestazioni non ottimali

5) Sentire le organizzazioni medica e paramediche e anche le organizzazioni sindacali ma alla fine che ci sia uno o un ristretto numero di persone che decidano per il bene di tutti o dei più

 

 

 

 

Proteste per la Anatomia Patologica di San Donà di Piave

Noi del Ponte ci siamo occupati altre volte del Nostro Ospedale e ultimamente del Reparto di Anatomia Patologica.

Ora ce ne occupiamo in quanto la situazione non migliorata . Diciamo che tutto tace. Un pò come per il problema dei videodermatoscopi nel due Ospedali di Jesolo e Portogruaro.

Bene i videodertmatoscopi giaciono in pace e …anche la Anatomia Patologica possiamo dire che giace in pace nello stesso posto ritenuto non idoneo, con la stessa carenza di personale. Ma non possiamo dire che la situazione sia proprio statica ma..peggiora. Infatti mentre il tempo passa i tempi di attesa per un referto di allungano.

Nei giorni scorsi abbiamo parlato con il Tribunale dell’Ammalato  e precisamente con il sign Luigi Basso, Presidente di questo Organismo. Abbiamo avuto un colloquio in quanto al Tribunale dell’Ammalato cominciano ad arrivare le segnalazione di persone che ritengono che la attesa di un esame istologico riguardante una loro patologia sia troppo lungo.

Non siamo autorizzati a fare nomi ma ci sono persone che hanno aspettato  più di un mese per sapere la diagnosi della loro patologia.

Il tempo è relativo ma diventa importante la attesa se la diagnosi comporta una modifica della terapia chirurgica o medica.

Pensate ad una donna che subisce un intervento di asportazione di un nodo sospetto alla mammella e che aspetta un mese o più per sapere se tale nodo è un tumore benigno o maligno. Con la conseguenza che un eventuale intervento allargato e successivamente una terapia medica . Ecco in questo caso il tempo è importante. Probabilmente non ci saranno danni per un ritardo di diagnosi e di ultereiore terapia. Ma pensiamo alla donna che sta aspettando. Mettetevi nei suoi panni e vedrete come passerà questo mese e come la donna vivrà in questo tempo di attesa.

Lo stesso problema naturalmente esiste per un uomo che aspetta di sapere se il nevo asportato è un melanoma o meno e se i linfonodi asportati con il melanoma sono positivi o meno.

Con Il presidente del Tribunale dell’Ammalato abbiamo parlato e scorso in rassegna i possibili rimedi.

Purtroppo ci si scontra con la mancanza di fondi della Regione e con la burocrazia.

Vediamo la situazione

Esiste un servizio di Anatomia Patologica nell’Ospedale di San Donà di Piave

Noi sappiamo che l’anno scorso sono stati eseguiti 12 mila esami istologici e altrettanti esami citologici. Orbene più della metà proviene da San Donà  ( compresi quelli della Casa di Cura ) , 1000 vengono da Jesolo e 4000 da Portogruaro.

E’sempre stato un ottimo reparto , un reparto di eccelenza. Fin dai tempi del Prof Boccato, coadiuvato dal Dr Briani e dal Dr PASINI ( attualmente a Monastier).

Successivamente Il Reparto venne condotto dal Dr Sacchi, sempre coadiuvato sempre dal Dr Briani, dalla Dottssa Chiara e dalla Dottssa Cristina Antonini.

Tutto bene. Poi sono nate le polemiche circa il trasferimento del Reparto da Jesolo a Portogruaro.

Il futuro spostamento non è stato digerito dal Dr Sacchi e dal Dr Briani che hanno dato subito le dimissione dal servizio. Certamente erano prossimi ad andare in pensione: si trattava di mesi ma hanno anticipato il pensionamento.

La storia poi la conoscete. Il Dr Briani è deceduto dopo un secondo infarto. Il DR Sacchi è andato in pensione come da richiesta fatta nel mese di ottobre.

Nella Anatomia Patologica di San Donà di Piave sono rimaste quindi le due dottoresse e diciamo che sostanzialmente il reparto è stato dimezzato solo tenendo conto dei numeri degli operatori sanitari.  Ma dobbiamo tenere conto anche della esperienza del Dr Sacchi e del Dott Briani: l’esperienza, gli anni e il trascorso ospedaliero hanno il loro peso.

La dirigenza della ASL ha dato un incarico di consulenza con il Dott Murer, proveniente da ASL distante e con una grossa esperienza ma…per questione burocratiche tale consulenza deve ancora iniziare.

Il 16 gennaio è sgtato fatto un concorso per un posto di medico che va a coprire la mancanza del Dr Briani. Bene !. Ma…il medico è un giovane e valente medico ma all’inizio della carriera e con una esperienza limitata dagli anni.

A questo punto tutti possono capire perchè l’Anatomia Patologica ha dei ritardi nei referti.

I medici attuali non possono certamente sopperire alla mancanza dei due medici che hanno lasciato il reparto. La Dottoressa Chiara Antonella ha una ottima esperienza e lavora in maniera instancabile ma la mole di lavoro è molta.

Vediamo i numeri

Noi sappiamo che l’anno scorso sono stati eseguiti 12 mila esami istologici e altrettanti esami citologici. Orbene più della metà proviene da San Donà  ( compresi quelli della Casa di Cura ) , 1000 vengono da Jesolo e 4000 da Portogruaro.

In Totale sono passati nella Anatomia Patologica circa 24.000 esami

Come si può pensare che una tale mole di lavoro possa essere smaltita in tempi reali. Perche quello che la gente è il tempo reale. Tempo reale compatibile con i tempi tecnici di esecuzione di un esame.

E allora cosa proponiamo noi del ” Il Ponte” ?

Dare una testa al Reparto.  Una testa che diriga è indispensabile. Quindi dare le mansioni superiori alla Dottoressa Chiara Antonella  che ha i titoli e le capacità . Oltre a dirigere e programmare ufficialmente il lavoro la dottoressa sarebbe gratificata e stimolata ad una lavoro ancora più intenso ( è umano)

Secondo. Richiamare il Dr Sacchi a fare il consulente 4 giorni alla settimana . La sua consulenza sarebbe più fattibile di altri in quanto conosce l’ambiente e quindi sarebbe già inserito e a conoscenza delle problematiche e di come risolvere i vari problemi.

Il Dott Sacchi , sentito da nopi e dal Tribunale dell’ammalato, sarebbe disponbile in linea di massima.

Queste due mosse credo che sarebbero sufficienti a fare ritornare il lavoro a pieno ritmo . Nello stesso tempo il medico che ha avuto il posto per concorso si farebbe le ossa e prenderebbe contatto con i problemi e potrebbe avere dal Dr Sacchi utili informazioni sulla diagnostica e sulle metodiche.

Noi speriamo che il Nuovo Direttore Generale  dr Carlo Bramezza tenga conto di questo proposte.

Fra 15 giorni saremmo a colloquio con il Direttore Generale e porteremmo alla sua attenzione  il problema della Anatomia Patologica e il problema dei videodermatoscopi non utilizzati.

 

 

Il Dr Carlo Branezza e i problemi della ASL N.10 del Veneto Orientale

Dal primo gennaio del 2013 è arrivato il nuovo Direttore Generale nella nostra ASL al posto di Dr Paol0 Stocco.

Il nuovo Direttore  Generale è il Dr Carlo Branezza che per la prima volta si trova a dirigere una ASL come Direttore Generale.

Come il precedente viene dal sociale ed è stato Direttore di Case di Riposo.

Come abbiamo scritto a noi non interessa l’orientamento politico ma interessa che faccia il suo lavoro serenamente e che possa risolvere i tanti problemi che la nostra ASL presenta.

I problemi sono tanti e di non facile soluzione.

Un problema che secondo noi è urgente e prioritario è quello di risolvere la situazione di “stallo ” della Anatomia Patologica.

La Anatomia Patologia della Nostra ASL ha da sempre avuto la sede presso l’Ospedale di San Donà di Piave ed aveva una tradizione di medici che la rendevano al Top come referti ( qualità e servizio)

Tutti si ricordano il Prof Boccato che lasciò la nostra ASL solo per andare a dirigere il Servizio di Anatomia Patologica all’Università di Padova.

Successivamente il suo posto venne assunto dal Dr Sacchi , illustra Anatomo patologo , preveniente da Brescia e che ha dedicato una vita alla nostra popolazione. Il Dr Sacchi aveva come principale collaboratore il Dr Briani, allievo del Prof Boccato. Il DR Briani ci ha lasciato ai primi di dicembre ma aveva già deciso di andare in pensione e aveva firmato per il pensionamento. Pochi giorni prima di morire il Dr Briani mi aveva detto che aveva firmato per il pensionamento e che sarebbe venuto a collaborare in Casa di Cura e presso il Poliambulatorio di Caorle in quanto non aveva sopportato che la Anatomia Patologica venisse spostata da San Donà a Portogruaro. Lo stesso Dr Sacchi aveva già firmato il pensionamento scontento delle condizioni in cui si trovava il Reparto di Anatomia Patologiac. Di tali condizioni ci eravamo occupati anche noi e il nostro articolo era stato ripreso anche dalla stampa locale. Proprio di questi giorni è la notizia data dalla stampa che il Dr Sacchi ha chiesto una commissione di inchiesta perché sia valutata la situazione della Anatomia Patologica delle gravo carenze presenti.

Ma il problema si è accentuato con il pensionamento del Dr Sacchi e naturalmente con la perdita del Dr Briani in quanto nel Reparto sono rimaste le due dottoresse che naturalmente non possono fare in due il lavoro di una intera ASL.

L’amministrazione della ASL ha cercato di tamponare ed ha nominato un consulente che sarà presenta due giorni alla settimana a San Donà e il 15 di gennaio ci sarà il concorso per il posto vacante del Dr Briani.

Ma noi sappiamo che nel piano regionale L’Anatomia Patologica della nostra ASL farà capo all’Ospedale di Mestre,

La nostra ASL non avrà più il Primario ma solo un servizio che probabilmente sarà trasferito a Portogruaro.

Da questi ragionamenti voi potete vedere che risolvere il problema della Anatomia Patologica sia prioritario e come il Nuovo Direttore Generale dovrà subito cercare di risolvere il problema.

La popolazione si è accorta delle attese per avere un referto. Pensate ad una donna alla quale è stato asportato un nodo alla mammella e sta aspettando da 20 giorni un refero che le dirà se il nodo era un tumore o era una forma benigna. Mettetevi nei suoi panni e vedete se l’anno nuvo è stato un ben inizio.

Questo è solo uno dei problemi che il il Dr Carlo Branezza si troverà a cercare di risolvere. Noi ci auguriamo che il giovane Direttore Generale riesca a dare un imput positivo a che la situazione possa migliorare

 

Che fine farà la Anatomia Patologica di San Donà di Piave

Qualche settima orsono abbiamo ripreso un articolo dei giornali locali in cui si dava la notizia che la Anatomia Patologica della nostra ASL veniva trasferita dall’Ospedale di San Donà a quello di Portogruaro.

Vi è stata una interrogazione al consiglio comunale di San Donà ma nulla si è mosso

Si è detto che il trasferimento a Portogruaro sarebbe stato provvisorio e una volta risolto il problema dei locali di Anatomia Patologica di San Donà , il Reparto sarebbe tornato nella sede originale.

Ma noi siamo navigati come voi che leggete.

Voi sapete che i soldi non ci sono e non ci sono nemmeno per la Sanità nel Veneto. E allora quando mai s troveranno i soldi o i finanziamenti per sistemare i locali nel nostro Ospedale?. Sicuramente fino a che la crisi non sarà finita difficilmente si troveranno i fondo o la Regione stanzierà una cifra che non sarà da poco. E allora?

Allora significa che il trasferimento provvisorio sarà sostanzialmente definitivo.

Ma non basta !

Circolano voci molto attendibili la Anatomia Patologica farà una fine ancora peggiore.

Nell’ottica dei risparmi sembra che la Regione abbia deciso che ci sia una Anatomia Patologica ogni 400.000 abitanti  e quindi che scompaia la Anatomia Patologia dalla nostra ASL per fare capo tutto a Mestre

L’Ospedale di Mestre è costato molto e deve essere sfruttato e in più si devono risparmiare soldi nella sanità anche nel Veneto.

Si parla di tagli importanti. Si parla di 1000 posti letto nel Veneto. Ma si parla di tagli nei servizi

In Sostanza al pensionamento delo Dr Sacchi la Anatomia Patologica che sarà localizzata a Portogruaro non avrà più un Primario o come si dice adesso un Direttore. Tutto farà capo all’Ospedale all’Angelo di Mestre.

A Postogruaro rimarra un servizio con dei medici e del persoianale tecnico che lavorerà ma per quanto riguarda la direzione sarà a Mestre.

Quindi le voci sono che la Anatomia Patologica sarà trasferita a Portogruaro e che non avrà più un  Primario.

In sostanza sarà reso monco l’Ospedale di San Donà ma tutat la nostra ASL soffrirà di questi tagli.

E nessuno protesta.

Perchè protestare non serve. E’ stato deciso in alto e il cittadino normale o il medico che lavora con i pazienti e spesso con la vita dei cittadini non hanno diritto di replica o la loro voce non sarebbe che una voce nel deserto

Sarebbe bello che i cittadini e i giornalisti e i politici locali andassero a visitare i locali della Anatomia Patologica attuale e sapessero esattamente come e con tempi avranno le risposte alle loro patologia.

 

 

 

 

Allarme Anatomia Patologica a San Donà di Piave

Nella Nuova Venezia di ieri 20.09.2012 si è dato risalto ad una notizia che ha fatto parlare e che interessa tutti i cittadini

Si parla di trasferire la Anatomia Patologica da San Donà a Portogruaro.

L’Anatomia è il Reparto, o meglio il Servizio che è al centro di un Ospedale. L’anatomo patologo fa la diagnosi. O prima di un intervento tramite la citologia ne dà le informazioni per definire in maniera l’intervento chirurgico , o dopo l’intervento quando il chirurgo manda in anatomia patologica il pezzo asportato per definire la esatta natura e dare all’oncologo le informazioni per fare poi una terapia ottimale.

L’anatomia patologica da anche agli internisti gli elementi par fare una diagnosi corretta e dare gli elementi per una ottimale terapia

Per tali motivi l’Anatomia patologica è al centro dell’Ospedale. Un Ospedale che non ha tale servizio non è completo e deve ricorrere ad un altro centro per fare gli esami che abbiamo detto sopra.

San Donà di Piave è al centro della ASL N 10  del Veneto Orientale che comprende l’Ospedale di San Donà, di Portogruaro, di Jesolo e la Casa di Cura Rizzola

Oggi sono andato a trovare il Direttore della Anatomia Patologica e  a vedere i motivi di questo possibile spostamento

La motivazione che mi è stata detta che il Reparto deve essere ristrutturato e messo a norma e quindi deve essere spostato almeno in maniera provvisoria

Ho fatto un giro per il Reparto e ho visto cose incredibili: muri scrostati, polvere in molti posti dove si lavora con pezzi anatomici, acqua che esce dai rubinetti di un colore marron ( probabilmente ruggine) , bagni senza soffitto e con tubi di vario genere esposti e senza sicurezza , stanze anguste che non lasciano certo lavorare i medici in serenità mentre leggono i vetrini  e tanto altro

Sono convinto che tale reparto non sia a norma e che non rispetti le norme per un lavoro ottimale, sicuro e sereno

Quindi bisogna metterlo a norma.

Ma per farlo bisogna trasferire strumenti, mobili, materiale naturalmente i medici e i tecnici in un altro posto idoneo.

Si tratta di capire quale sarebbe questo posto utile per ospitare l’Anatomia patologica fino a quando il Reparto di Anatomia Patologica non torni ad essere un Reparto decente. O che se ne faccia un altro nuovo. Ma i solidi non ci sono specialmente in questi momenti di crisi. E allora che soluzione trovare

Sembra che a Portogruaro ci sia lo spazio per ospitare la Anatomia Patologica….ed ecco come è nata la notizia del trasferimento

Ma io mi chiedo se non ci sia lo spazio nell’Ospedale di San Donà per ospitare in maniera provvisoria l’Anatomia Pztologia

Noi sappiamo che l’anno scorso sono stati eseguiti 12 mila esami istologici e altrettanti esami citologici. Orbene più della metà proviene da San Donà  ( compresi quelli della Casa di Cura ) , 1000 vengono da Jesolo e 4000 da Portogruaro.

Pensate voi il problema di fare pervenire tutti gli esami da San Donà a Portogruaro.!

Solo un terzo degli esami sono di Portogruaro.

Io credo che poi bisognerebbe mantenere in ogni caso un qualcosa per far funzionare la citologia a San Donà; sarebbe infatti impensabile mandare pazienti interni ed esterni a Portogruaro.

Io credo che lo spostamento della Anatomia Patologica a Portogruaro comporterebbe solo svantaggio, con aumento dei costi, disagi per la popolazione, disagi per il personale medico e paramedico costretto a cambiare percorso di lavoro. Non ha senso mettere un Servizio che fornisce la maggior parte degli utenti localizzata in un agglomerato in una città che ha meno prestazioni!

Io spero che la dirigenza della ASL ci pensi e invito i politici della zona che adesso stanno facendo interrogazioni in consiglio comunale a recarsi nel Reparto di Anatomia Patologica per constatare la situazione e sentire gli addetti ai lavori ( Primario, medici e paramedici) quale possa essere la soluzione migliore

Lasciate che chi lavora prenda o aiuti a prendere in mano la situazione e non lasci la soluzione ai burocrati che non vivono i problemi dei pazienti e della popolazione !