Ricevo proprio ora una lettera di Dino Casagrande sulla vicenda che purtroppo lo vede coinvolto
La lettera me la ha inviata in seguito all’ultimo articolo che ho scritto su questo sito
Una parte è la lettera che ha scritto a Cibin , autore dell’articolo sul Gazzettino. Era in effetti un articolo modesto, freddo, che non suscitava nulla. Era un articolo di cronaca e di giornalismo che va dentro la notizia.
Nella seconda parte Casagrande fa alcune considerazioni che io riporto integralmente anche se conosco bene la storia e potrei aggiungere particolari . Ma non voglio scendere nei particolari. Non sono qui a fare il difensore di Casagrande ma solo ribadire che non è il modo di estromettere una persona che ha dato tanto a San Donà e al Museo di Bonifica. Sicuramente senza di lui non sarebbe cosi.
Sapevo che vi erano problemi tra Casagrande e la Chiara Polita anche perché lei stessa me lo aveva confermato due anni quando io ero il Presidente Del Rotary Club.
Ma pensavo che si fosse appianato tanto è vero che nella riunione di 2 settimane prima del Rotatry in cui Casagrande teneva la relazione sui 30 anni del Museo della Bonifica, la stessa Polita era Ospite non del Club ma di Casagrande e Lei prese la parola ringraziando e portando i saluti del Sindaco Cereser.
Ecco quello che contesto è il modo
Ritengo ancora come mi è stato fatto notare da molte persone anche non della zona che l’Amministrazione doveva fare un brindisi di addio e fare i ringraziamenti pubblici
Spero che se la Sellan verrà allontanata la Amministrazione abbia capito come deve comportarsi e lo faccia con la Sellan.
La Sella fuma e io ho cercato di convincerla ; non ha mai agito sui divieti di fumo in pubblico e in presenza di bambini; ma ciò non toglie che ha lavorato per anni per il Comune
Proprio perchè io ne ho parlato Casagrande ha fatto un cenno anche alla Sellan ma il caso naturalmente è differente
Riporto ora la lettera che mi ha spedito Casagrande togliendo solo gli appunti personali che non interessano nessuno e auguro a tutti che il prossimo anno la politica sia migliore e come dice Papa Francesco si usi sempre: scusi, grazie, permesso e si sopporti l’un l’altro
Carissimo Paolo,
ti ringrazio ancora e non finirò mai per quello che stai facendo per me.
La risposta dell’amministrazione è stata debolissima, proprio da
principianti. E questa volontà di non ritornare sui loro passi (peraltro
prevista) questa assurda scelta, va contro la loro stessa logica ed è in
nettissima contraddizione con quanto affermano di voler allargare la
partecipazione. Ma come ? Escludendo. Assurdo e contraddittorio sotto ogni
punto di vista.
Io ho inviato una risposta a Cibin di questo tenore:
Caro Fabrizio,
ho letto lo scarno articolo. Dice molto poco, in effetti, non dice di tutti
coloro che mi sostengono e che nemmeno l’amministrazione è incappata in un
pessimo scivolone su questa vicenda. Quello che ci rimette non sono io, più o
meno me l’aspettavo, io esco a testa alta e non me la prendo più di tanto,
continuerò a svolgere il mio lavoro nel mio ambito culturale. Chi ci rimette
però è la cultura in senso generale, chi ci rimette è la considerazione che
quello che si fa poi viene distrutto da pochi che non sanno giudicare, chi ci
rimette è il senso di stima per un lavoro svolto con cura, chi ci rimette è la
considerazione per tutti coloro che nella società svolgono una attività di
volontariato, per coloro che danno senza chiedere, per coloro che hanno un
patrimonio di conoscenze personali, frutto di intensi studi e ricerche, che
mettono a disposizione della collettività e qualcuno pensa, solo perché ha un
potere di effimera durata, di poter avere il diritto di chiudere una porta in
faccia. Io non mi sento un perdente per le tante espressioni stima e di affetto
che ho ricevuto e che sto ricevendo in questi giorni, mi sento un vincitore
perché capisco che la società più sensibile, nonostante tutto, ha ancora dei
sani valori di riconoscenza (non una riconoscenza di stampo “giudaico” [ errore
volevo dire farisaico..] .che ho letto nel suo articolo) mentre per
superficialità, per gioco politico, per semplice voglia di cambiamento nel
“nulla”, mancano alla nostra classe politica.
Cordialmente,
Dino Casagrande
Io credo che questa amministrazione non andrà lontano con questi sistemi,
anche la collega Sellan ha fatto la stessa fine… ma io ero fuori da tempo io
non avevo un incarico politico come lei io avevo un incarico tecnico e mi
reputo un tecnico che ha lavorato per la sua città, sono sempre rimasto lontano
dalla politica, ho collaborato con la sinistra e con la destra perché ritengo,
sia pur con i miei limiti, di aver svolto il mio lavoro seriamente non porto
distintivi o bandierine partitiche sul bavero della giacca, semmai il simbolo
del Rotary . …
Comunque ti lascio stare al tuo riposo perché tanto hai fatto per me in questi
giorni e sei veramente un amico.
A buon rendere !
Ciao ancora e …ancora tanti auguri a te e a Maria.
Dino