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Il movimento di opinione "il ponte" si prefigge di raccogliere le opinioni del cittadino, filtrandole ed elaborandole per capire cos'è importante e più utile per la gente.

Dando spazio a tutte le proposte mantenendo sempre la persona e le persone al primo posto.

Si intendono sviluppare i collegamenti con le associazioni di volontariato, con le istituzioni, con le associazioni di categoria, e dei media per elaborare nel miglior modo ciò che viene esposto dal cittadino. Non limitandoci alla critica in quanto tale, ma impegnandoci a costituire e a a tradurre in realtà le idee.

Al movimento di opinione "il ponte" puo' associarsi chiunque desideri lavorare per migliorare la nostra città: renderla più vivibile e sana; ogni persona indipendentemente dalla colorazione politica e dall'iscrizione a un partito, purchè il suo pensiero sia guidato da sani principi.
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Tag Archive for Sicurezza stradale

Progetto “Pensa alla vita … guida con la testa !!!”, Campagna permanente per la sicurezza stradale, Estate 2015

Riportiamo questo interessante progetto per educare e migliorare la sicurezza stradale

Progetto “Pensa alla vita … guida con la testa !!!”, Campagna permanente per la sicurezza stradale, Estate 2015: in piazza per la sicurezza “Dall’Adriatico alle Dolomiti – IV Edizione”. Con il contributo della Regione del Veneto.

sicurezza

 

Anche per quest’anno parte da Jesolo la campagna permanente per la sicurezza stradale “Pensa alla vita … guida con la testa !!!”, Estate 2015: in piazza per la sicurezza “Dall’Adriatico alle Dolomiti – IV Edizione” che toccherà le spiagge della Costa Veneziana, raggiungendo il Cadore passando per le Terme Euganee.

 

E’ un’occasione per discutere di educazione alla sicurezza stradale, sensibilizzazione e prevenzione che l’ANVU-Associazione Professionale Polizia Locale, svolge dal 2003 sul territorio nazionale, in collaborazione con la polizia locale e varie associazioni impegnate nel campo della sicurezza stradale.

Dodici anni di positive esperienze, iniziate nel litorale jesolano nel giugno del 2003, mantengono la Polizia Locale in prima linea nella tutela e la prevenzione della sicurezza stradale, specialmente fra i giovani.

L’ANVU sarà affiancata dai volontari della Polizia Locale e dalle varie Amministrazioni Comunali, dalle Associazioni impegnate nel settore della sicurezza stradale: A.I.F.V.S. (Associazione Familiari Vittime della Strada),LIONS, l’A.R.C.A.T. (Associazione Regionale dei Club Alcologici Territoriali), dal Dipartimento della Sicurezza Stradale della F.M.I. (Federazione Motociclistica Italiana), dalle ULSS e dai volontari della Protezione Civile, ecc.

 

Dall’Adriatico alle Dolomiti IV Edizione

Nel Veneto, dopo la riuscita esperienza degli scorsi anni viene riproposta la III^ Edizione della campagna regionale ANVU-Veneto, denominata Dall’Adriatico alle Dolomiti, che per tutta l’estate sarà presente nelle principali piazze delle spiagge della Costa veneziana, (Jesolo, Caorle, Bibione, Venezia) del cadore (San Vito di Cadore) e ad Abano Terme.

Gli eventi per la sicurezza stradale si svolgeranno nelle piazze o nei luoghi di aggregazione dei giovani, dei cittadini residenti e degli ospiti, dal tardo pomeriggio fino alle ore 23.00 circa.

Finalità dell’iniziativa: la sensibilizzazione all’uso del casco e delle cinture di sicurezza, l’informazione dei rischi/effetti derivanti dall’uso delle sostanze alcoliche e degli stupefacenti alla guida dei veicoli, evidenziando in modo particolare i pericoli nelle serate di evasione e divertimento (fine settimana) ed i comportamenti alla guida di ciclomotori e motocicli.

La piazza interessata ospita più stand informativi, attrezzati con pannelli e materiale informativo riguardante le principali norme di comportamento: uso dei sistemi di ritenuta, guida dei ciclomotori e motocicli, uso del casco, la guida in stato di ebbrezza alcolica, ecc., con la proiezione di video predisposti dalle Polizie Locali.

Sarà data informazione sulle norme del Codice della Strada mettendo anche a disposizione materiali ed attrezzature tecniche di controllo.

Durante gli appuntamenti verrà distribuito il rinnovato opuscolo informativo “Pensa alla vita…. guida con la testa !!!, e l’originale album sulla sicurezza stradale “La Scuola e la strada: le avventure di Mirtilla” per i bambini, ed altro materiale riguardante la circolazione stradale e la sicurezza in generale.

Saranno effettuate prove con l’alcoltest, messo a disposizione dalla polizia locale, e fornite informazioni sui rischi dell’uso delle sostanze alcoliche e di quelle psicotrope, sull’uso del casco e dei sistemi di ritenuta, mentre per i più piccoli saranno allestiti dei percorsi di educazione stradale che dopo un mini corso, potranno percorrere con le biciclette ed infine saranno consegnati gadget sulla sicurezza, alcoltest monouso, ecc.

I tecnici del Dipartimento di Educazione Stradale della F.M.I. propongono test sulla guida e prove con il simulatore di guida, i volontari dell’A.R.C.A.T. Veneto (Associazione Regionale dei Club Alcologici Territoriali) forniranno informazioni sui rischi e sulle soluzioni all’uso delle sostanze alcoliche. Inoltre i volontari della Protezione Civile collaborano agli eventi fornendo informazioni sulla sicurezza in generale e dando la possibilità ai partecipanti di effettuare delle prove tecniche di protezione civile.

Questa campagna di prevenzione e informazione rientra nelle attività complessive di coordinamento per l’educazione dei giovani alla legalità ed al rispetto delle più elementari norme di sicurezza, in particolar modo nei fine settimana e si pone come efficace strumento di sensibilizzare dei cittadini di tutte le età, di sostegno alle ordinarie attività di prevenzione e controllo e di partecipazione allo scopo comune europeo di informazione e prevenzione sulla sicurezza stradale con l’adesione alla “Carta Europea della Sicurezza Stradale”.

All’iniziativa dell’estate 2015 hanno aderito i Comandi della Polizia Locale di Venezia, Jesolo, Caorle, San Michele al Tagliamento-Bibione, San Vito di Cadore ed Abano Terme, mettendo a disposizione attrezzature e personale, la F.M.I. (Dipartimento di Educazione Stradale), l’ARCAT Veneto (Associazione Regionale dei Club Alcologici Territoriali) l’ULSS 10 Veneto Orientale, i SERD e le Sezioni locali di Protezione Civile.

Il progetto è anche un’importante occasione per ribadire un’immagine diversa della P.A. e della Polizia Municipale in particolare, che comunemente viene vista come un “corpo di polizia repressivo”, rivalutandola e riconoscendole nei fatti il ruolo di “Corpo di Polizia Educativo” che invece attraverso i suoi appartenenti svolge quotidianamente e silenziosamente nelle città.

Prima tappa della IV Edizione della campagna 2015 “Dall’Adriatico alle Dolomiti” avverrà a Jesolo-Piazza Milano nella serata di mercoledì 15 Luglio, per poi continuare a Caorle il 30 Luglio, San Vito di Cadore il 17 Agosto, nuovamente a Jesolo-Piazza Mazzini il 20 Agosto, Bibione il 26 Agosto Abano Terme il 28 Agosto per finire a Venezia-Mestre il 4 Settembre, in piazza Coin, come oramai tradizione.

Vi sono altre località in fase di adesione al progetto

Il progetto sulla sicurezza stradale di ANVU e Polizie Locali del Veneto, da quest’anno si svolge con il contributo della Regione del Veneto.

 

Jesolo 12 giugno 2015

 

IL SEGRETARIO ANVU VENETO

Stefano Bugli

IL RESPONSABILE

DELLA SICUREZZA STRADALE

ANVU VENETO

Salvatore Signorelli

Le notizie sui giornali ma la verità è diversa ! La Sicurezza è dei Citattadini

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Questi sono gli articolo apparsi sulle testate del nostro territorio

Ma sarà vero ?

E’ stato veramente il Comune che ha avuto l’idea di aderire al Protocollo Regionale ” Mille Occhi sulla Città” ?

Chi ha la memoria buona ricorderà quanto noi di San Donà+Sicura abbiamo sostenuto e proposti al Comune

Dopo IL Convegno sulla Sicurezza  noi siamo andati avanti e non vedendo risposte nell’Amministrazione abbiamo pensato come fare approvare la sinergia tra Guardie Giurate e Polizia Locale o Forze dell’Ordine

Ne è la prova un articolo provocatorio a firma di Fabrizio Cibin sul Gazzettino

 

E allora spieghiamo bene come sono andate le cose perché a leggere i giornali sembrerebbe che il Comune di sua iniziativa abbia proposto e aderito al Protocollo ” Mille Occhi sulla città” in cui Crede molto il Sindaco Andfrea Cereser !

 

San Donà+Sicura ora sta spopolando. Fino a ieri San Donà era una città in cui i cittadini non avevano speranza ma solo rassegnazione.

Questo per diversi problemi ma in modo particolare per la sicurezza.

Poi le cose sono cambiate

Tutto è iniziato con il Convegno sulla Sicurezza al Forte 48 organizzato da ” Il Ponte”  venerdì 7 marzo.

Subito a conclusione di tale convegno in cui presentai il video dei ladri che svaligiarono casa mia  scrissi su questo sito

”  l’idea di fare questo convegno è nata quando proprio il giorno in cui organizzammo il convegno sulla Sanità i ladri mi svaligiarono la casa. Ma poi si decise di farlo a marzo perchè fui colpito dal clamore dei cittadini intorno al caso di Alem Saidy, il ragazzo picchiato un mese fa.

Quando pubblicai l’articolo sulla sicurezza e sul pestaggio del ragazzo afgano su questo sito avemmo migliaia di lettori, anche 7000 in un giorno. Questo era un segnale che la gente aveva paura e che la microcriminalità era imperante anche a Sa Donà.

D’altra parte nessun segnale veniva dalla Amministrazione.

Quante volte abbiamo parlato elle piste ciclopedonali ? Quante volte il Consigliere Fingolo delal Lista Civica Noi per San Donà ha chiesto un cosiglio straordinario sulla sicurezza  o quante volte ha portato alla attenzione del consiglio con interrogazioni e con mozione sulla pericolosità delle pieste ciclopedonali ?

Dalla Amministrazione non è arrivato nessun passo

Io sono amico di Leo Oliviero. E’ un medico e lo sento spesso. Da un punto politico ci sentiamo. Non come esponente partitico ma politico.  Sulla sicurezza la pensa come me . Ma deve stare al governo e nemmeno lui che ha sempre tuonato nella passata amministrazione su come far funzionare  la legge ha fatto qualcosa

Non è lui l’Assessore alla Sicurezza ?

Non era lui a dovere intervenire ?

Non era lui dovere  fare un convegno pubblico  per dire cosa era bene fare e sentire i problemi e vedere assieme alle forze dell’ordine e assieme ai magistrati cosa si poteva fare  e cosa consigliare ai cittadini ?

Quante volte ho detto anche a Leo Oliviero che non costava tanto mettere uno specchio  all’angolo dell’Ospedale nella curva della Pista Ciclopedonale vicino al laboratorio analisi  dove sempre avvengano piccoli incidenti ?

Fatto qualche cosa ?

E allora se i politici non fanno nulla noi abbiamo cercato di fare qualcosa. ”

Ci siamo incontrati con Jesolo+Sicura nella persona di Nicola Manente e abbiamo trovato un accordo per una sinergia.  abbiamo aperto  una pagina simile alla loro con il Nome di San Donà+Sicura su FB

Il prossimo comandante della Polizia Municipale che dovrebbe unire Jesolo e San Donà si è detto disponibile a lavorare come a Jesolo controllando e mettendosi a disposizione in maniera pratica con tutti quelli che vogliono vivere in serenità e con il sorriso.

Bisognava vedere però se  la amministrazione ci dava  una mano

Bisogna capire che i cittadini si trovano in stato di necessità e devono anche capire che devono aiutare anche loro. E’ come per la Sanità. I tagli ci sono e sono importanti. E allora noi vediamo in aiuto cercando di facilitare il cittadino con prezzi possibili. Noi della Casa di Cura lo abbiamo già fatto con accordi con la Confesercenti e presto con la Confcommercio .

Lo stesso sarà con la Sicuerezza. I cittadino devono capire che lo Stato non ha soldi per tutto e un aiuto lo deve dare anche lui.

Eravamo stati contattati al Convegno dai Rangers, uno dei gruppo di sicurezza privati più grandi in Italia.

Abbiamo deciso di vedere se riuscivamo a fare sinergia non solo con I Rangers ma con tutte le forze delle pattuglie che girano di notte per la città e le frazioni

Io credo che alla fine tutto questo lavoro se trova la collaborazione dei cittadini e delle associazioni di categoria porterà i suoi frutti

E dopo aver fondato la pagina di San Donà+Sicura

Ci siamo riuniti nella pagina . Ci siamo dati 8 amministratori ed abbiamo cercato di vedere di trovare la adesione dei cittadini, la loro collaborazione e vedere come fare partecipare la Amministrazione.

Il 2 aprile abbiamo fondato la pagina intereattiva e già il giorno 8 aprile scrivevamo

Poi abbiamo smosso le acque e anche la Amministrazione se ne è accorta

In un articolo del Gazzettino di quel giorno  il Vicesindaco in sostanza dice quello che noi dicevamo da più di un mese ” Bisogna che i cittadini collaborino con le forse dell’ordine segnalando ogni problema di pericolo, ogni violenza, ogni abusivo eccc con segnalazioni in modo da ridurre questi fenomeni . E si riferiva ai mendicanti pericolosi o in ogni ai mendicanti che molestano.

Sostanzialmente quello che noi stiamo facendo e quello che i cittadini hanno cominciato a fare in questi giorni.

La collaborazione è iniziata e aumenterà

Se ne è accorta anche la Amministrazione che si deve porre uno stop ai pericoli, agli abusivi  ai mendicanti che opprimono gli anziani e i deboli e le donne con bambini

Ma la Amministrazione se ne accorgeva ma in pratica non si faceva nulla. Nemmeno uno specchio come promesso.

Presentammo la pagina alla televisione

E il successo aumentava

ma la Amministrazione taceva

Allora il giorno 5 maggio chiedemmo un appuntamento al Vicesindaco Leo Oliviero per portare le nostre proposte : Gentilmente venimmo ricevuti il giorno successivo martedì  6 maggio alle ore 13. Eravamo in 5 persone  e decise a dare le nostre richieste ed ad ottenere risposte

Fummo ascoltati e ci furono promesse.

Portammo a Leo Oliviero copia del Protocollo ” Mille Occhi sulla Città” che lui e la Amministrazione non conoscevano.  Un dirigente dei Rangers spiego il protocollo e il progetto che intendevamo portare avanti. Ci promise che lo avrebbe caldeggiato in Giunta. Ci promise che si poteva fare  e aderire e doveva verificare non conoscendo il Progetto.  Ci promise che il giorno successivo alle ore 14 ci saremmo trovati con il Vicecomandante Finotto e lui stesso all’Ospedale per vedere come mettere il tanto atteso specchio all’angolo. E così fu e ci venne detto che lo specchi ci sarebbe stato.

Venen deciso che ogni compagnia di guardie giurate private avrebbe partecipato ad un bando in cui le guardie giurate avrebbero fatto la guardia ai siti comunali a costo zero e che i cittadini avrebbero deciso o meno se aderire ad un servizio privato che sarebbe stato in collaborazione con le forze dell’ordine

Il lunedì successivo sentimmo Leo e ci disse che la giunta faceva difficoltà ad recepire il progetto. Noi eravamo decisi e decidemmo di fare una conferenza stampa per  esporre i progetti che avevamo chiesto alla Ammnistrazione.

Dopo poche ore il Vicesindaco ci telefonò dicendo che la Giunta aveva approvato e che il progetto andava avanti in tutto. Chiese di non dare la notizia alla stampa perchè era meglio darla assieme in una conferenza stampa in modo che la Amministrazione ne venisse furori bene come se il progetto fosse stato fatto assieme.

Noi accettammo  e non venen detto nulla alla stampa salvo notizie fra le righe sulla pagina in FB.

E poi è arrivato dato un comunicato stampa in cui si dice che la Amministrazione ha deciso, che la Amministrazione fa , che tutti assieme in giunta hanno deciso e che la Amministrazione continua a lavorare per la sicurezza dei cittadini, che il Sindaco Andrea Cereser crede molto in questo Protocollo  ecc…

E allora abbiamo voluto raccontare la verità la verità

SE non ci fossimo stati noi di San Donà+Sicura niente sarebbe stato fatto anche perché la Amministrazione per loro am missione non conosceva nemmeno il Protocollo !

Alla fine è stato un loro autogol  in quanto la gente ha capito che siamo stati noi a fare la proposta e ad avere la idea del progetto e questo fatto ha dato una grossa visibilità alla pagina di San Donà+Sicura ed ora siamo più forti.

Possiamo dire che ora nulla si fa se i cittadini e noi non siamo ascoltati !

E prossimamente ci saranno altre  novità. Andremo oltre sia nelle competenze delal collaborazione tra guardie giurate e Forze dell’Ordine e oltre nei limiti dei comuni attuali

Ne vedremo delle belle !

 

Abbiamo smosso qualche cosa. Anche il Vicesindaco Leo Oliviero dice: Cittadini aiutate la Città

 

Abbiamo smosso qualche cosa. Noi del ” Il Ponte” siamo andati a testa bassa nel nostro progetto che pensa alla sicurezza della Città e non solo. Noi pensiamo alal sicurezza della Città ma anche di tutte le frazioni e forse anche dei comuni vicini. Noi pensaimo alal sicurezza dei cittadini.

Sembrava che ci fosse stata una polemica con l’Amministrazione, con il Vicesindaco  in quanto non avevamo invitato come relatori il Sindaco o gli Assessori al Convegno sulla Sicurezza di un mese fa. Ma noi del Il Ponte non siamo legati a nessun carro partitico ma badiamo alla politica in quanto tal ( cioè alla poles, alla gente , ai cittadini)

E siamo andati avanti. Dopo il Convegno siamo andati avanti sulla pagina di FN ” Il Ponte” e abbiamo ricevuto più di 1300 adesioni

Al convegno abbiamo conosciuto e preso contatti con Nicola Manente di Jesolo+Sicura e di Claudio Vanin, prossimo Comandate unico di Jesolo e San Donà. Si sono dimostrati disponibili ad una piena collaborazione.

Abbiamo sul loro esempio e con la loro collaborazione creato la pagina di San Donà +Sicura che metteva sul piano superiore il cittadino che ha voglia di collaborare con gli altri e con la istituzione ( Amministrazione e le varie forze dell’ordine)

La pagina di Sa Donà + Sicura sta funzionando egregiamente. La gente mette il ” mi piace” , gradisce la pagina , legge tutti i posti sempre di piu.

Se ieri vi è stato un netto aumento dopo l’articolo sul Gazzettino e la messa on line del video del furto, oggi è proseguita la corsa a mettere il ” mi piace” e a postare segnalazioni. I posto sono sempre più letti.

Siamo passati nelle ultime 24 ore da 170 ” mi piace” a 240 ” mi piace” e la lettura dei post che era ieri sera di 150 lettori per articolo, a questa ora di oggi siamo arrivati a 570 lettori di qualche articolo e certamente ora della fine giornata arriviamo a 600 visoni.

Si vede che la gente ha capito che bisogna informarsi e bisogna collaborare

Abbiamo smosso le acque e anche la Amministrazione se ne è accorta

Potete vedere allora l’articolo del Gazzettino che ho messo all’inizio dell’articolo

In questo articolo il Vicesindaco in sostanza dice quello che noi diciamo da più di un mese ” Bisogna che i cittadini collaborino con le forse dell’ordine segnalando ogni problema di pericolo, ogni violenza, ogni abusivo eccc con segnalazioni in modo da ridurre questi fenomeni . E si riferiva ai mendicanti pericolosi o in ogni ai mendicanti che molestano.

Sostanzialmente quello che noi stiamo facendo e quello che i cittadini hanno cominciato a fare in questi giorni.

La collaborazione è iniziata e aumenterà

Se ne è accorta anche la Amministrazione che si deve porre uno stop ai pericoli, agli abusivi  ai mendicanti che opprimono gli anziani e i deboli e le donne con bambini

Il dare poi la monetina e il carrello per tenere la moneta è una prassi illegale e vi riporto qui sotto le motivazioni che ho trovato presso Linda Taylor e lo riporto integralmente perchè deve fare riflettere

SEI MOTIVI PER NON LASCIARE PIU’ LA MONETINA DEL CARRELLO

Premessa d’obbligo : nulla di tutto ciò che segue è a sfondo razzista.

A chi di voi non è capitato di sentirsi richiedere il carrello all’uscita del supermercato? Oramai è impossibile scampare al nero o al rumeno di turno che ti punta all’ingresso e ti insegue all’uscita. Le tecniche che utilizzano sono le più svariate, l’obiettivo sempre lo stesso : la monetina che hai messo nel carrello. Buon per loro, sono tanti coloro che cedono e credono di aver fatto una buona azione. Altri si arrendono per disperazione e donano un euro oggi per essere lasciati in pace successivamente …perché ogni supermercato ha il suo “acchiappacarrello” di turno e ti saluta all’arrivo come un amico di vecchia data. Oggi voglio darvi SEI BUONI MOTIVI per non lasciare più nemmeno un centesimo ed allo stesso tempo, oltre a non sentirvi a disagio per aver rifiutato, riuscirete a giudicare i fatti con occhio diverso.

PRIMO MOTIVO : Il tizio che vi chiede la monetina guadagna una media di 45 euro al giorno. A fine mese intasca circa 1200 euro puliti ed esentasse. Dunque un vero e proprio lavoro nero …che all’italiano non è permesso. E vi assicuro che gli “incassi” sono maggiori.

SECONDO MOTIVO : Nonostante la crisi di oggi è molto semplice e remunerativo lavorare come “acchiappacarrelli” ma l’italiano, anche volendo, non potrebbe farlo per due semplici ragioni : la prima è che il ”mercato del carrello” è oramai un vero e proprio racket gestito da gruppi di extracomunitari organizzati (che creano notevoli problemi anche agli esercenti), la seconda è che l’italiano che lavora in nero rischia di essere colpito dallo stesso Stato che non fa nulla per arginare questo fenomeno.

TERZO MOTIVO : Il ricavato di questa attività illegale è in buona percentuale inviato all’estero. Semplice fare due conti per capire quanto denaro fugge dall’economia italiana, tutto denaro che altrimenti sarebbe stato reinvestito nel mercato nostrano. Provate a fare un calcolo e vedrete che la cifra mensile sarà nell’ordine di milioni di euro.

QUARTO MOTIVO : Abbiamo visto come questa attività possa considerarsi un vero e proprio lavoro… nero. Tutti coloro che sono preposti a far rispettare le regole e le leggi lo sanno ma non fanno nulla.e probabilmente è lo stesso Stato che li mette nelle condizioni di non per poter operare. Dunque possiamo stabilire che abbiamo a che fare con una vera e propria evasione fiscale legalizzata.

QUINTO MOTIVO : Probabilmente coloro ai quali date la monetina già usufruiscono di una diaria giornaliera per l’accoglienza degli immigrati che voi già state pagando con le vostre tasse.

SESTO MOTIVO : Se lasciate la monetina diventate complici di uno Stato che non ha più la capacità di tutelare te che sei un cittadino onesto. Gli stessi motivi qui elencati sono validi per tutte le forme di “falsa elemosina” o di “tentata vendita” che oramai ci circondano.

Se siete tra i fortunati che hanno la possibilità di donare un euro (o qualcosa più) fate donazioni a favore di enti riconosciuti che operano in Italia ed all’estero, e tramite loro aiuterete davvero i malati, i bambini, le popolazioni colpite da disastri ambientali e tutti coloro che sono in difficoltà senza distinzione di razza o religione. Solo in questo modo potrete pensare di aver fatto davvero una buona azione.”

Dove non siamo d’accordo con il Vicesindaco Leo Oliviero è dove afferma che la colpa è del fatto che i vigili sono solo 27 e sono pochi per pattugliare tutti i possibili luoghi dove tale fenomeno di abusivismo avviene.

Certamente i vigili sono sempre pochi, e più sono e meglio è  ma il problema nasce che i vigili non li vediamo mai in giro.

Se togliamo i vigili che stanno al comando di polizia e fanno i loro turni di servizio  e se vediamo quanto rimangano e anche loro fanno il loro turno di servizio allora ci accorgiamo quale sia il motivo che non se ne vedono girare per i vari posti.

Io credo che basterebbe che una pattuglia girasse 24 ore a giorno notte puntando ogni qualche giorno ai posti maggiormente frequentati e pericolosi. Se agiscono e si fanno vedere e chiedono i documenti e mettono le multe e portano le persone non regolari al comando e lo fanno in maniera sistematica si vedrà allora una diminuzione degli abusivi

Ma io non vedo quasi mai nessuno. Alla mattina e al pomeriggio quando vado e torno dal lavoro in bicicletta non vedo mai nessun vigile che ferma i ragazzi che in maniera maleducata e incivile e pericolosa disturbano il passaggio  di bicicletta e pedoni.

Perchè?

Se un vigile ogni giorno per una settimana stesse nei vali in presso di qualsiasi scuola e fermasse i ragazzi che disturbano il traffico e si fanno dare le generalità e vanno a parlare con i genitori , si vedrà nel giuro di un mese come la situazione possa cambiare. Ma non si vede nessuno

Riporto a tal proposito una segnalazione di oggi di una signora del posto ” Vorrei segnalare la difficile viabilità che avviene in Via Sabbioni il mattino intorno le ore 7,45 – 8,00 in corrispondenza dell’arrivo dei treni con studenti che si avviano verso gli istituti superiori.
Questi camminano appaiati nel senso di marcia dei veicoli, non curanti anche del passaggio del bus che a volte deve rimanere dietro di loro per non scontrarsi con i mezzi che sopraggiungono dal lato opposto.
Oltre a rendere impossibile il cammino per coloro che nel verso giusto vanno a prendere il treno”

Ecco di cosa si lamentano i cittadini. Ma i vigili saranno pochi ma nessuno si vede in giro.

Avete visto un vigile a San Donà multare una persona che che guida parlando con il cellulare e magari nello stesso momento con l’atra mano sta fumandoi una sigaretta ?

Io no, mai !

Ecco in casa Leo Oliviero sbaglia o meglio ecco cosa non fa: deve fare sì che la polizia urbano si muova e esca dagli uffici e giri e agisca. Solo così i cittadini si sentiranno sicuri

Questo è quello che i cittadini chiedono continuamente

 

 

 

 

 

 

 

 

La sicurezza a San Donà di Piave: oggi ne è fatto le spese Alem Saidy un ragazzino cresciuto nell’Afghanistan

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ennesimo di caos, di mancanza di sicurezza per i cittadini a San Donà di Piave

Oggi non parliamo dei furti nelle abitazioni che continuano come se nulla fosse. D’altra parte i carabinieri , mi hanno detto, si sentono impotenti in quanto se vengono presi , dopo una notte, tornano subito in libertà.

Attualmente non abbiamo certezza di nulla

Oggi voglio segnalare un caso pecrhè colpisce tutti noi. Non perchè è una persona che ha sofferto in passato, non perchè si tratta di un uomo o di un giovane e non della donna di turno, ma perchè dimostra come la sicurezza è sempre meno

Si tratta di una aggressione ad un ragazzo di cui metterò una breve storia e che ho conosciuto di persona ed ho potuto valutare la sua bontà e il suo stile di vita. Non si tratta di un regolamento di conti come qualcuno può immaginare leggendo i giornali. Non si tratta di contrasti fra clandestini . No qui si tratta di una aggressione come succedono spesso in Italia ma oggi è successo a San Donà

Breve storia di Alem

Alem Saidy è un ragazzino cresciuto nell’Afghanistan devastato da più trent’anni di guerre. L’ambiente tragico in cui vive lo trascina, già nell’età scolare, ad apprendere da un lato l’uso del kalashnikov e dall’altro il mestiere di falegname. Viene a conoscere il potere devastante delle mine durante i giochi infantili. Affronta il distacco dai famigliari con l’espatrio a Teheran, a dodici anni, e a Dubai, a quindici, per lavorare ed aiutare i genitori profughi a Peshawar, in Pakistan. Si dedica con entusiasmo all’infantile gioco degli aquiloni e ai passatempi dei grandi (lotte di animali) o degli sport nazionali (buzkashi o il volo delle colombe). Come gli suggerisce il carattere, assiste vecchi e malati bisognosi. Dalla convinzione di normalità della sua vita in Afghanistan passa gradualmente alla presa di coscienza della tragicità e crudeltà degli avvenimenti che caratterizzano il suo Paese. Il grande desiderio di libertà e pace lo trascina in balia di vari ‘mercanti d’uomini’, con peripezie da film di avventure attraverso monti desolati, mari pericolosi, prigionie ed evasioni. E alla fine, dopo un viaggio sconvolgente in un carro-frigo colmo di arance, trova la libertà e la pace.

Alem, ora diciottenne, dice «… il mio viaggio è stato indispensabile per condurmi fortunatamente fino alla vita».

Il su viaggio è stato raccontato in un libro che consiglio a tutti e recensito da giornali e Famiglia Cristiana

Lui è stato adottato da una famiglia dedita al volontariato e che tutti conoscono e stimano ma della quale non faccio il nome per non coinvolgerla

A San Donà è stato attivo con la San Vincenzo, nell’assistenza ai poveri, agli anziani della Casa di Riposo e nel volontariato ospedaliero. Ha frequentato l’Oratorio Don Bosco, amato e stimato da tutti.

Alem l’anno scorso lavorava alla 3B e per aver difeso degli operai di colore dagli abusi e prepotenze di un albanese è stato licenziato!Ha lavorato con rara capacità per quattro anni in un’industria del trevigiano ed attualmente lavora in uno scatolificio, con piena soddisfazione dei suoi datori di lavoro.

Cosa è sucesso ad Alem ?

Disavventura di ieri pomeriggio, sabato 25 c.m.

Era da solo sul marciapiede all’altezza del bar ‘Al teatro’ (Via Ancillotto) e si stava dirigendo verso la Chiesa.

Si è sentito battere sulla spalla, si è girato per vedere chi fosse ed è stato immediatamente colpito al volto e in testa da violenti pugni, tirati con l’utilizzo di un tirapugni di ferro.

Attorniato da tre (quattro?) persone, forse kosovare, si è divincolato e, benché ferito e sanguinante, ha tentato di rincorrere l’aggressore che si dirigeva verso l’edicola del piazzale delle corriere, senza capire da che parte poi si sia diretto. Si è sentito svenire ed ha chiamato i Carabinieri e qualcuno ha chiamato l’ambulanza, che lo ha portato al Pronto Soccorso prima dell’arrivo della volante.

Ha subito la frattura del setto nasale, un frattura allo zigomo ed una lesione all’occhio destro, la rottura di un dente. Operato in serata  con esito positivo è ora ricoverato in Ospedale.

Ora sorride ancora come ha imparato a sorridere vivendo nella nostra San Donà in mezzo a persone amiche e in una famiglia che lo vive come un figlio

Noi gli facciamo gli auguri e speriamo che a San Donà si possa vivere sereni e tranquilli con quella sicurezza che manca dalla microcriminalità, dagli abusivi, dai ladri piccoli e grandi, dalla sicurezza dal camminare per le strade o per le piste ciclopedonali.

 

Mozione in Consiglio Comunale per la sicurezza delle piste ciclopedonali

Con soddisfazione apprendiamo che la Lista Civica Noi Per San Donà ha presentato una mozione per risolvere il problema delle piste ciclopendonali nel nostro territorio

Sia per le nuove piste che devono essere a norma ma anche per dare sicurezza ai pedoni e ai ciclisti che attualmente le percorrono e corrono rischi ogni giorno.

Fino ad esso La Giunta e il Sindaco non hanno fatto nulla per metterle in sicurezza. E non è nemmeno una questione di capitali o di fondi. Bastano infatti pochi euro per mettere per esempio uno specchio all’angolo del vecchio PS dell’Ospedale  ( ove adesso si fanno i prelievi) . Si tratta di volontà, di prendere atto della poca sicurezza dei cittani. Non si devono penasare a grandi cose. Le piccole cose che possono essere risolte devo essere risolte.

Per fortuna la Lista Civica No per San Donà ha depositato la mozione che sotto riporto e che verrà discussa in Consiglio Comunale nei prossimi giorni. Mi piacerà proprio vedere se qualche gruppo di maggioranza o di minoranza non sarà d’accordo e non cercherà di impegnare la giunta a risolvere tale problema.

Entro domani metterò il mio commento a come si potrebbe risolvere il problema o almeno a tamponare il problema dando sicurezza ai cittadini

 

 

 

MOZIONE

PRESENTATA DAL CONSIGLIERE COMUNALE ENRICO FINGOLO DELLA LISTA CIVICA NOI PER SAN DONA’ DI PIAVE

 

Oggetto: Mozione finalizzata a promuovere l’uso della bicicletta o della camminata a piedi in alternativa all’uso della automobile

 

 

                                                                                          PREMESSO CHE

la vita moderna comporta un aumento dell’inquinamento delle strade specie cittadine per l’esagerato uso dell’automobile e fa diminuire l’attività ginnica di base salutare a vantaggio della sedentarietà;

l’uso della automobile ha un costo che può diminuire;

chi vuole andare a lavorare in bicicletta e non in automobile è costretto ad una gincana tra le persone, evitando spesso per miracolo di scontrarsi e alla fine ci mette un tempo superiore a quello che impiegherebbe andando in bicicletta sulla strada normale

CONSIDERATO CHE

attualmente esistono poche piste ciclabili mentre esiste ancora un discreto numero di marciapiedi;

attualmente è pericoloso per la persona adulta, per il bambino e per l’anziano percorrere il marciapiedi, o le piste ciclopedonali

CONSTATATA

la presenza di piste ciclopedonali fonte continua di incidenti e di inconvenienti che impediscono un uso appropriato e sicuro delle persone a piedi e di quelle in bicicletta

 

 

 

PRESO ATTO CHE

l’utilizzo delle piste ciclopedonali è a volte pericoloso e che non esiste una segnaletica congrua e atta alla sicurezza dei pedoni e dei ciclisti

Per quanto esposto nelle premesse e nelle considerazioni

 

IL CONSIGLIO IMPEGNA LA GIUNTA

 

1)              A progettare, quando possibile, piste ciclabili e ciclopedonali a norma di legge e di criteri di sicurezza;

2)               A mettere in sicurezza le piste ciclabili e quelle ciclopedonali attualmente esistenti;

3)              Mettere la segnaletica per indicare le precedenze, la direzionalità, gli stop e specchi nei punti angolati delle piste stesse;

4)              Predisporre piani di educazione ciclabile e di educazione  ciclopedonale;

5)              Impegnare le forze dell’ordine a riprendere chi non rispetta le norme vigenti, sanzionando i trasgressori;

6)              Dare ampio spazio all’informazione sull’uso dei marciapiedi, delle piste ciclabili e di quelle ciclopedonali.

 

 

                                                                        IL CAPOGRUPPO DELLA LISTA CIVICA

                                                                        NOI PER SAN DONA’ DI PIAVE

                                                                        ENRICO FINGOLO

 

Giungla di Città o Giungla di Piste Ciclopedonali

 

Pochi si ricordano la canzone ” Giungla di Città”. Era cantata da Celentano negli anni settanta e era tratta dal film BIngo Bongo. Il film non era un gran chè ma in Germania fu un successo. Era una canzone ecologica.

Qui a San Donà da anni si vive in una giungla che nessuna amministrazione ha saputo renderla migliore e più ordinata e specialmente più vivibile e sicura. Non l’amministrazione precedente e non quella attuale.

A volte basta poco per rendere vivibile una cittadina  : Si deve fare quelle poche cose rendono vivile una città. Vivibile significa che tutte le persone , donne , uomini, bambini, anziani e portatore di handicap possono girare per la città in tranquillità e sicurezza. Possono vivere respirando aria salubre e meno inquinata possibile.

E tutti sono concordi che San Donà è una giungla come vivibilità

Certamente tutte le amministrazioni lavorano facendo il possibile per renderla bella con i fiori ( vdi Amministrazione precedente) o funzionale ( come la Amministrazione attuale con la costruzione di rotonde che i posteri diranno se daranno funzionalità alla circolazione o sono stati spesi soldi nostri con una utilità discutibile)

Ma io non voglio parlare della giungla di Città ma della Giungla delle Piste ciclopedonali. Già in passato ho parlato di questo argomento. Tale critica e situazione è condivisa da molta gente. Non posso dire dalla maggioranza in quanto bisognerebbe fare un sondaggio serio. Certamente dalla maggioranza assoluta della gente che incontro ( ed è tanta) ogni giorno. Direi che la totalità delle persone con cui parlo sono d’accordo che si tratta di una Giungla di Piste ciclopedonali.

E questa giungla di piste ciclopedonali rende la Città di San Donà Una giungla di Città

I 2 giugno appariva un articolo sul Gazzettino scritto dal giornalista De Bortoli

Si parlava in modo particolare della pista ciclopedonale di Via Nazario Sarebbe che non era a norma

«Troppo stretta ed estremamente pericolosa in alcuni tratti». Pista ciclopedonale di via Nazario Sauro sotto accusa, e Paolo Madeyski, del movimento di opinione per la città “Il Ponte”, chiede interventi per la messa in sicurezza.
«Le piste ciclopedonali – spiega Madeyski- possono essere bidirezionali se usate nei due sensi dai due tipi di utenti della strada come ciclisti e pedoni. Per le piste ciclopedonali a doppio senso la legge impone di regola la misura di 4 metri, quindi alcune di quelle di San Donà non sarebbero a norma di legge e sono assai pericolose. In particolare, la pista di via Nazario Sauro si presenta “a fisarmonica” per quanto concerne le sue dimensioni». In diversi punti la corsia si stringe parecchio, come all’altezza dalla scuola media “Romolo Onor” o nelle vicinanze del bar Dersut, ex Favorita. Nella zona della rotonda dell’ospedale, dove si incrociano le vie Sauro e Zane. «Venerdì scorso ho rischiato un incidente con una signora e il figlioletto – riprende Paolo Madeyski -. Stavo andando al lavoro in bicicletta procedendo sulla destra e, pur rimanendo sulla corsia, ho evitato per poco la mamma con il bambino che procedevano nella direzione opposta. Servirebbe almeno uno specchio per poter vedere meglio chi transita».

LA PERSONA CHE VUOLE ANDARE A LAVORARE IN BICICLETTA E NON IN MACCHINA è costretto ad una gincana tra le persone , evitando spesso per miracolo di scontrarsi e alla fine ci mette un tempo almeno di tre volte quello che impiegherebbe andando i bicletta sulLa strada normale. Ma sulla strada normale non può più andare perche è proibito se esiste la pista ciclabile

IL SUGGERIMENTO è QUELLO DI COSTRUIRE PISTE CICLABILI E PISTE PEDONALI O SE NON SI PUò DI RENDERLE SICURE
Quel’articolo non è servito a niente.
Le lezioni erano appena passate e la politica non poteva certo interessarsi delle cose che veramente servono a cittadino e non servono in primis a gestire spese e a raccogliere consensi elettorali con progetti che si vedono
Sicuramente chi passa per San Donà vede subito i fiori ovunque e sa che la città è stata insignita del Premio di Città fiorita e non noterebbe se in Via Nazario Sauro all’incrocio dell’angolo dell’Ospedale la Amministrazione ponesse uno specchio per la sicurezza di chi passa o a piedi o in bicicletta.
Sicuramente si vede di più una città fiorita che ha un costo rilevante di un semplice semplice specchio che costa pochi euro e non viene visto dal non abitante di San Donà
Sicuramente tale specchio viene visto meno da un passante delle rotonde faraoniche in costruzione in questi giorni e che hanno un costo rilevante ( sembra 70.000 euro la maggiore).
Ma cosà sarà più utile a chi vive a San Donà o per chi deve andare a lavorare o a studiare o a passeggiare nei marciapiedi che non sono marciapiedi o nelle piste ciclabili che non lo sono . Siamo in una Giungla di Piste Ciclopedonali. Andate a vedere in Austria o in Germania o in Olanda come si fanno le piste ciclopedonali.
Misure regolamentari e non a fisarmonica. Poche indicazioni, Interrotte più volte e le persone che le incrociano non sanno chi ha la pecedenza. Macchina, ciclista , pedone ?
GIUNGLA ?
Avete provato ad andare in bicicletta specie nell’orario in cui passano le prsone e i bambini che vanno a scuola.
E una Giungla !
Il Problema che il pericolo è maggiore. Non ci sono gli animali feroci ma il pericolo viene dalla non sicurezza, dalla mancate educazione della gente ( ragazzi, bambini, mamme, anziani eccc)
Andare in bicicletta sulla strada è proibito  ma andare nella pista ciclopedonale è pericoloso.
Quanti piccoli incidenti avvengono. Parlate con la gente
Io ieri sera verso le 20 tornavo a casa dal lavoro e sbucato un ragazzino di 13-15 anni a velocità forte  uscendo dalle casi popolari vicino alla Trattoria Da Nicola. Senza guardare è piombato uscendo dal cortile attraversando la pista e pur gridando ha proseguito la sua corsa. Mi sono salvato franando e appoggiandomi alla ringhiera. La gente si è fermata e alcune persone mi hanno raccontato come anche a loro succedeva di evitare per miracoli incidenti. Nessuno ha insegnato al ragazzino che quando si sbucca ina strada si guarda e si esce lentamente?
Nessuno insegna ai ragazzi e non solo che non si va in giro con cuffie ascoltando musica ad alto volume che non permette di senire i rumori e il campanello della bicicletta?
Nessuno ha insegnato ai ragazzi e ragazze che non si va in bicicletta scrivendo e leggendo messaggi sul telefono ?
Cosa ha fatto e cosa fa la Ammniostrazione Comunale?
Sta rendendo la città vivile o rimane una Giungla di Città?
Nessuno insegna che non si occupa tutta la strada chiacchierando e non spostandosi quando arriva una bicicletta ?
Nessuno ha insegnato alle mamme a tenere i bambini vicino e non lasciarli scappare mettendosi improvvisamente in mezzo alal pista ciclopedonali.?
Ci vuole tanto ad occuparsi della sicurezza e della tranquillità dei cittadini ?
A volte all’abitante di San Donà interessa di più avere una fonte di luce dove è buio, uno specchio dove serve per vedere se uno sbuca da un angolo che una vaso di fiori o una rotonda che costa non poco forse con la scusa di fare una zona di verde che farà respirare le persone che vorranno sedersi in mezzo al traffico cittadino.
Ricordiamo che la Giungla di Città è meglio lasciarla nella Giungla della Foresta che nella Città di San Donà