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Dando spazio a tutte le proposte mantenendo sempre la persona e le persone al primo posto.

Si intendono sviluppare i collegamenti con le associazioni di volontariato, con le istituzioni, con le associazioni di categoria, e dei media per elaborare nel miglior modo ciò che viene esposto dal cittadino. Non limitandoci alla critica in quanto tale, ma impegnandoci a costituire e a a tradurre in realtà le idee.

Al movimento di opinione "il ponte" puo' associarsi chiunque desideri lavorare per migliorare la nostra città: renderla più vivibile e sana; ogni persona indipendentemente dalla colorazione politica e dall'iscrizione a un partito, purchè il suo pensiero sia guidato da sani principi.
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Tag Archive for Sindaco Cereser

Grazie ma facciamo da soli. Il Comune contro Casagrande

In questi due giorni nei quali avevo messo in evidenza il comportamento del Comune verso l’Ex Direttore del Museo di Bonifica di San Donà di Piave, il nostro sito ha raggiunto il massimo storico delle visite e dei lettori che hanno cercato notizie ed hanno letto i due articoli scritti

Siamo rimasti meravigliati di quanto interesse ci sia stato. Non succedeva da tempo. Il secondo articolo ma distanziato in modo significativo come visite era stato nel 2013 l’articolo in cui raccontava la versione corretta secondo le nostre indagine dei due infermieri accusati dai partenti di una paziente ricoverata nel Reparto di Geriatria della Casa di Cura Rizzola. Era stati accusati di molestie sessuali verso la degente anziana. Ma si capiva  come il caso era diventato pubblico, ne avevano parlato i giornali e la televisione.

Ma del Caso Casagrande e  Museo della Bonifica nulla era apparso sui giornali e Casagrande non poteva creare stimolazione nelle persone interessati a Gossip. Perché tale è risultato l’accusa dei parenti dele degente. Nessuna prova e anzi le indagini interne sugli infermieri e sulle loro famiglie e sui loro comportante hanno dimostrato essere due ottimi infermieri, umani che lavorano in maniera corretta e , come hanno detto, troppo corretta e legati ai pazienti.

L’articolo su Casagrande è risultato non solo il più letto del 2013 ma da quando esiste ” Il Ponte” Si sono mossi in tanti, messaggi, mail a me e a Casagrande da tante pesrone e gran parte di persone che io non conoscevo e nemmeno Casagrande

Ora il Comune è intervenuto o, dobbiamo dire, è dovuto intervenire perché non poteva tacere viste i comment che si sono letti anche in Face Book o che si sentivano girando per la città.

Bene vediamo cosa ha detto il Comune

Posso solo trasc rivere quanto riportato dal Gazzettino e dalla Nuova Venezia

Prendiamo il Gazzettino

Titolo: ” Grazie ma facciamo da soli” Casagrande fuori dal Museo.  La prima è tra virgolette e quindi devono essere parole dette dalla Amministrazione.

Naturalmente l’Amministrazione ha tutto il diritto di “fare da sola” Nessuno contesta questo. Quello che si contesta è il modo.  Come ha scritto qualcuno a me e qualcuno anche su F.B. sarebbe stato più delicato se dopo 30 anni di Direzione mai contestata sotto Amministrazioni di destra e di sinistra e di Lega, si fosse fatta una festicciola o una bicchierata per dare l’addio ad dipendente in pensione  che aveva deciso assieme alla Amministrazione precedente di collaborare a titolo gratuito. Come sempre ad una persona che lascia o che viene sostituita  se ha lavorato bene si organizza una bicchierata di addio ed essendo una funziona pubblica si convoca una conferenza stampa dando l’addio , ringraziandolo del suo lavoro e motivando il motivo del cambio.

Nulla di questo è stato fatto

Continuiamo  con il Gazzettino

Da domani 1 gennaio, l’ex vice segretario comunale ed ex direttore che aveva continuato a svolgere volontariamente il ruolo di consulente scientifico anche dopo la pensione ( che non gli consentiva più di assumere la direzione) , non farà più parte della struttura. Lo hanno deciso il Sindaco Andrea Cereser e l’ass. Chiara Polita che di Casagrande era stata collaboratrice. ” Rinnoviamo i ringraziamenti personali e dell’amministrazione a Dino Casagrande per la sua opera nella direzione del Museo” commentano Cereser e la Polita, struttura che si vuole ulteriormente valorizzare. Come già preannunciato allo stesso Casagrande, l’amministrazione, l’amministrazione ha deciso di riportare le funzioni gestionali e scientifiche all’interno dell’ente , avendo ben chiara la distinzione tra indirizzo e gestione. Anche il Museo e la rete dei servizi culturali rientrano in una generale riorganizzazione  in funzione del programam di mandato che comunque valorizza la più ampia partecipazione”. Il diretto interessato non l’ha ha presa bene e accusa l’amministrazione di “insensibilirà” per quanto fatto da lui negli ultimi anni.

Da ignorante dico che non capisco cosa vuole dire il commento della Amministrazione. Mi consola che a chi ha letto assieme a me l’articolo del giornale ha dato lo stesso giudizio. E’ un giro di parole che non dicono o niente mi hanno detto stamattina quando abbiamo letto l’articolo. Ma io sono piu pratico e meno burocrate e non partitico ma solo politico

E veniamo alla Nuova Venezia.

Giustamente Cagnassi riposta le stesse parole riportate dal Gazzettino e quindi non le riporterò nuovamente ma trasporto le frasi di commento e quanto di nuovo appare.

” Aveva da poco parlato al Rotary per i 30 anni del Museo della Bonifica, quando , all’improvviso, arriva il ben servito a Dino Casagrande, consulente del Museo. Una nota del Sindaco e dell’Ass. alla Cultura Chiara Polita, lo ha ringraziato della disponibilità, oltretutto gratuita, di consulente, conmunicandogli di aver deciso di riportare all’interno dell’ente le funzioni gestionali e scientifiche.

” Mi hanno scritto ” precisa Casagrande ” che posso continuare a svolgere la mia attività culturale a svolgere la mia attività culturale però in ” altri ambiti” di fatto estromettendomi dalal vita del Museo la cui storia è segnata in ogni suo passo dal mio lavoro e che è stato sempre il mio mambito cittadino di attiivtà culturale. A sostegno di Casagrande si è mosso anche il Movimento ” Il Ponte ” di Paolo Madeyski  che ha criticato il modo dell’estyromissione….

” IO avevo già capito cosa si stava preparando” dice Casagrande ” anche perchè non c’è stato nessun confronto su un rilancio del Museo e l’occasione  del trentennale  è finita nel vuoto. “….si nota una macroscopica insensibilità per tutto quello che ho realizzato di fatto vivendo in tutti questi anni anche per gran parte del mio tempo libero nel Musee e senza alcuna velleità di apparire”

 

Difficile commentare

D’altra parte a lato nella Nuova Venezia vi è un altro articolo che in certi aspeti si collega. ” Cambio al vertice dei vigili destirtuita Danila Sellan.

Era il Comandante simbolo dell’era Zaccariottto. Si parla di risparmi di unificazione ma la Sellan non può essere licenziata e andrà ad occupare solo un nuovo ufficio magari a Musile ma sempre in zona., Musile sappiamo è ancora in mano alla Lega anche se Forcolin al momento è sospeso

Quando avremmo in mano qualcosa di obiettivò torneremo sull’argomento.

La Sellan era un simbolo e anche se avevo lottato invano perchè smettesse di fumare e lei lo prometteva sempre devo riconoscerle un impegno continuo nel nostro terriorio

 

 

 

 

 

 

30 anni di storia del Museo della Bonifica al servizio della cultura cittadina

Riporto qui parte del Bollettino del Rotary della serata del giorno 11 dicembre quando Dino Casagrande, Presidente del Rotary, ha tenuto una conferenza sul Museo della Bonifica.

Era Presente L’Ass. Chiara Polita in rappresentanza anche del indaco

Riporto questo incontro per evidenziare che nulla faceva pensare ad un allontanamento del Casagrande dal Museo della Bonifica visto la Presenza dell’Ass. Polita

 

Erano presenti 27  soci: Rodolfo AGOSTINI, Maria Antonia BARUCCO, Dino CASAGRANDE, Roberto CECCHINATO, Alessandro COLLE TIZ, Gianfranco CORELLI GRAPPADELLI, Pierfrancesco CONTARINI, Giorgio DAL CORSO, Massimo D’ATRI, Marino FANTIN, Loredano MILANI, Orfeo MONTAGNER, Giovanni PASINI, Francesco PASTI, Aldo PELLIS, Alessandro PERUCH, Alessandro PROSDOCIMI, Micol PILLON, Giuseppe ROSETTI, Mario SPINAZZE’, Luigi SALVIONI, Fabio TOFFOLETTO, Stefano TORRICELLA, Giulio VALLIS, Silvano VANIN, Alberto VIGANI , Giuseppe ZORZENONI.

E’ altresì presente il PDG Franco CARCERERI [zio Franco] , socio onorario del club.

Ospiti del Presidente:

la dott.ssa Chiara POLITA, il sig. Giorgio Sergio BASSO e signora, la sig.a Luciana BASSETTO, il prof. Giacomo CARLETTO, la dott.ssa Giulia ZIN, il dott. Massimo Scomparin.

La relazione della serata è tenuta dallo stesso presidente Dino CASAGRANDE e riguarda i 30 anni di storia del museo della bonifica al servizio della cultura cittadina.

Dino direttore del museo per tutti questi anni anni ne traccia con evidente partecipazione la storia che iniziata ufficialmente il 3 ottobre 1983 con l’inaugurazione in occasione della Fiera del Rosario risale comunque in precedenza nel 1975 come museo civico poi evolutosi come Museo della bonifica.

Viene con giustificato orgoglio evidenziato come l’istituzione abbia svolto nel corso degli anni non solo la funzione di museo ma sia stata promotrice e organizzatrice di importanti eventi culturali e divulgatrice della cultura del nostro territorio con formazione didattica per adulti e ragazzi.

E’ interessante conoscere come la storia del museo e quella del Rotary si intersecano e si fondono inscidiblmente considerando che a Fassetta socio fondatore del club fu affidato l’incarico per il primo allestimento del museo, Casagrande che ne è stato il direttore ha seguito tutte le varie vicende hanno contribuito alla crescita come, ad esempio, l’ ampliamento che ha visto l’arch Barucco come progettista( padre di una nostra socia ) e l’attuale socio ing. Bisiol allora assessore ai lavori pubblici come importante referente.

Nello stretto legame tra il museo e il consorzio di bonifica altri soci hanno intersecato le storie come Carceri, Ronchi, e Montagner. Anche per questi intimi legami al termine della relazione ( che ha anche delineato le prospettive future ) sono seguiti numerosi interventi in primis quello del PDG Carcereri che ha ribadito l’importanza della struttura e ricordato ad esempio in ambito rotariano come sia consuetudine portarvi i nostri ospiti in visita.

L’Assessore alla Cultura Chiara Polita ringrazia per l’invito e portando i saluti del Sindaco ricorda l’importanza del museo come punto di riferimento per la memoria storica della Città e del territorio.

Alla fine della relazione vi è la consegna del Paul Harris Fellow ( PHF ) a Giorgio Sergio Basso collaboratore del museo della bonifica per 10 anni e che dal suo pensionamento avvenuto 18 anni or sono continua, senza alcun compenso, a prestare la sua opera. Il presidente Casagrande promotore dell’iniziativa con appoggio unanime del c.d.ne traccia un breve ritratto.

 

Quindi doccia fredda come augurio di buone feste e di un felice anno nuvo

Dino Casagrande è stato “silurato” dal Museo della Bonifica

Oggi ho appreso la notizia che l’Amministrazione Comunale di San Donà non ha rinnovato la collaborazione GRATUITA a Dino Casagrande presso il Museo della Bonifica.

Dino Casagrande non ha bisogno di alcuna presentazione. Non oso descrivere la sua cultura, il suo amore per i libri ( ricordo sempre con quanto amore mostrava ad una conferenza tenuta tre anni fa al Rotary Club i suo cari libri preziosi), la sua passione per San Donà.

Del Museo della Bonifica era  ” Il Papà “. Lo ha diretto per 30 anni ed ora che era andato in pensione come dirigente del Comune  aveva offerto la sua collaborazione  a titolo gratuito e in questo modo continuava a “dare ” al  ” suo ” museo.

Il museo sotto la sua direzione era cresciuto ed era una Stella per il Territorio.

Ricordo le visite che ho fatto io assieme ad altri personaggi che venivano a San Donà ; non si veniva a San Donà senza portare l’ospite a visitare il Museo.  Ogni anno quando il Governatore del nostro Distretto veniva a fare visita al Club Rotary di San Donà era obbligo portare lui e la consorte a visitare il Museo.

Ora L’amministrazione  ha deciso che non serve più. Non rientra nei piani di sviluppo del Museo o nei piani della Ammnistrazione. Io di Casagrande sono amico anche per la vecchia militanza nel Rotary, ma non ho mai chiesto verso che partito nutrisse simpatia. Il valore non ha colore politico. La cultura e l’esperienza non hanno colore e non hanno età.

Pensavo se a me L’Amministrazione della  Casa di Cura mi dicesse : madeyski non abbiamo più bisogno di Lei perchè è anziano  e se anche lavorasse gratis e continuasse a dare lustro alla struttura  noi volgiamo fare a meno di Lei.

Bella riconoscenza !

Riporto qui in ordine

1) Cosa è il Museo della Boniifica  ( notizie prese da fonti pubbliche in Internet)

2) La lettera che Dino Casagrande ha mandato alla Amministrazione Comunale con le sue considerazioni e il suo rammarico dopo aver ricevuto la lettera della Ammnistrazione stessa

3) La copia della lettera che la Ammnistrazione ha mandato a Casagrande per comunicare la negazione della collaborazione

 

1) IL Museo Civico di San Donà di Piave, istituito nel 1975, è stato inaugurato e aperto al pubblico nell’ottobre del 1983 assumendo la denominazione di ‘Museo della Bonifica’. 
Esso raccoglie immagini, plastici, oggetti che illustrano, seguendo un criterio espositivo cronologico, le vicende della trasformazione del territorio Sandonatese dall’antichità ai nostri giorni.
Completa ed integra l’insieme una raccolta etnografica.

L’edificio nel quale trova sede il Museo della Bonifica è un ex convento delle Calrisse costruito nel 1967. Persa la sua destinazione conventuale, la struttura fu acquistata dal comune di San Donà di Piave nel  1982  per ospitare il museo cittadino. L’idea originaria prevedeva una struttura museale relativa alla civiltà contadina del territorio, il museo nasceva infatti con la denominazione di “Museo delle genti del Veneto e del Basso Piave”.
La duratura collaborazione con il Consorzio di Bonifica Basso Piave  (avviata già a partire dagli anni Settanta), garantì al Museo una raccolta significativa di materiale sulla storia della bonifica, tanto che l’Amministrazione Comunale decise di mutare l’impostazione del museo. La denominazione originaria fu quindi modificata in “Museo della Bonifica”.
Il museo fu aperto al pubblico nel 1983. Negli anni seguenti la carenza degli spazi espositivi rispetto alla quantità del materiale raccolto impose una serie di lavori di ampliamento della struttura, terminati nel 1988  con l’inaugurazione di una nuova ala.

 

La Struttura museale

 

I materiali esposti sono organizzati secondo un criterio espositivo cronologico suddiviso in cinque percorsi tipologici:

  • Sezione Archeologica – raccoglie reperti, molti dei quali riferibili all’insediamento dell’antica  Heraclia che documentano la presenza romana e tardoantica nel territorio del Basso Pave
  • Sezione Etnografica – ricostruisce l’ambiente del mondo contadino nel periodo precedente alle grandi bonifiche;
  • Sezione Bonifica – illustra la storia degli interventi di bonifica nel Veneto Orientale  avviata alla fine dell’Ottocento e completata nella prima metà del secolo scorso;
  • Sezione Bellica – riunisce le testimonianze relative alla prima guerra mondiale
  • Sezione Naturalistica – ricostruisce la situazione ambientale del territorio antecedente alla bonifica per mezzo di diorami, pannelli illustrativi e disegni.

 

La biblioteca spacializzata

Comprende circa 11.000 volumi inerenti all’agricoltura, alla bonifica, alla storia veneta e alla storia della Grande Guerra. Il nucleo antico è costituito da oltre 200 volumi, tra cui un esemplare del primo atlante italiano, la famosa “Italia” del Magini

L’archivio storico comunale

L’Archivio Storico Comunale di San Donà di Piave. Si tratta della documentazione dell’amministrazione comunale più antica, dal momento che gli archivi precedenti sono andati perduti durante la prima guerar mondiale.

 

L’archivio Vittorio Ronchi

L’archivio nasce dalla donazione della biblioteca privata di Vittorio Ronchi , agronomo, enotecnico e commissario per l’Alimentazione presso l’ Assemblea costituente. Rappresenta una fonte molto importante per la ricostruzione di una parte della storia del Novecento: dalla bonifica al problema dell’alimentazione nei periodi bellici e post-bellici, all’emigrazione.

 

L’archivio Ottorino Tombolan Fava

La raccolta è stata donata nel 2002 dal 5º Reggimento Artiglieria C/A “Pescara”. Comprende materiali bellici, documenti di archivio (relativi a Ottorino Tombolan Fava) e fotografie.

 

L’archivio Giovanni Battista Pitotti

Si tratta della biblioteca e dell’archivio personale di Giovanni Battista Pitotti i che fu tra la fine dell’Ottocento e primi anni del Novecento professore ordinario della cattedra ambulante di agricoltura della Provincia. Include circa 4000 tra volumi, opuscoli, manoscritti, studi e relazioni scientifiche.

 

L’archivio cartografico

Raccoglie molte delle carte antiche del territorio realizzate tra il XVI e il XX secolo (tra cui una collezione di carte militari delle Grande Guerra, sia italiane che austroungariche).

2) Lettera di Dino Casagrande

Dr. DINO CASAGRANDE – Corso Silvio Trentin, 101 -  30027 SAN DONA’ DI PIAVE

Oggetto: Nota in data 13 dicembre u.s. Prot. 47886, con la quale è stata respinta dall’Amministrazione    Comunale la mia disponibilità alla collaborazione gratuita presso il  “Civico Museo della Bonifica”.

Sig. Sindaco

                                                                                                            Sig. Assessore alla Cultura

                                                                                                            della Città di S. Donà di Piave

                                                                        e, p.c. ai                 Sig.ri Assessori

                                                                                    ai              Sig.ri Consiglieri Comunali (per email)

                                                                     ad            Associazioni cittadine,  singoli operatori

                                                                                      e a persone che mi conoscono (per email)

Egr. Sig. Sindaco e gentile Sig.a Assessore alla Cultura,

ho ricevuto nei giorni che precedevano la festività, la laconica nota a firma delle SS.LL., con la quale mi si  comunicava che la mia offerta di collaborazione gratuita al museo per il prossimo anno, era stata respinta.  Come Loro ben sanno,  la mia attività di direzione del museo dura da trent’anni, negli ultimi tre dei quali ho avuto un incarico limitatamente all’aspetto di consulenza scientifica e non gestionale, non essendo più dirigente.   L’ho fatto a titolo puramente volontaristico e di conseguenza senza alcun compenso, per passione e per amore della mia città.

La cosa mi sorprende non tanto per il contenuto, perché rientra nelle prerogative del tutto legittime di una amministrazione, ma soprattutto per la modalità utilizzata: una stringata lettera di sei righe, senza che vi sia stato un minimo confronto per capire meglio, de visu, le ragioni che hanno portato a questa esclusione. Si vogliono maggiormente valorizzare le risorse umane interne ? Si vogliono impostare nuovi programmi per un rilancio del  museo?  Ben venga tutto questo ma non ci sono stati confronti in tal senso! Una collaborazione scientifica non può essere certo di ostacolo, ma di aiuto. Poteva essere trovata  una diversa soluzione istituendo  una funzione del tutto onoraria come in molti musei si fa, e come avevo suggerito all’Assessore alla Cultura, avendo intuito da tempo le sue intenzioni, prendendo atto della rarefazione dei contatti, del mancato coinvolgimento e del ruolo dimesso che si è voluto dare negli ultimi tempi al museo. Nella breve nota di sei righe, nella ricerca di qualche motivazione,  si parla di un “nuovo ruolo da assegnare al Museo Civico unitamente alla Galleria ed agli spazi espositivi” che come l’Assessore, che è stata mia apprezzata collaboratrice per 10 anni ben sa, quella di creare un unico istituto culturale che raggruppasse museo e centri espositivi  è una mia vecchia idea che io non ho avuto la necessità di realizzare in quanto, non come direttore del museo ma come dirigente, avevo già tutti gli istituti di cultura nel mio organico;  pertanto di “nuovo” non è che ci sia molto.

Ci sono forse delle ragioni personali  da parte dell’Assessore? C’è da parte di qualche amministratore la voglia di diventare, in modo ufficioso, pena l’incompatibilità, una sorta di consulente scientifico del museo? Come altra motivazione, infatti, viene anche citata la riconduzione nell’ambito interno della funzione scientifica. Nulla quaestio,  se vi è necessità di riorganizzazione e recupero, doveroso, di risorse interne, ma ciò non giustifica che si respingano delle collaborazioni. Per “ interno” si intende anche qualche amministratore ?  Se questo fosse vero,  forse dava fastidio che  anche un altro consulente svolgesse una tale funzione e che quindi, nonostante la buona volontà e la gratuità del suo servizio, si è ritenuto opportuno eliminarlo. E questo, comunque si veda la cosa, rappresenta  un danno certo al museo cittadino, perché è stato privato di una risorsa disponibile e competente.

Decisamente grave, se così fosse, e al di là di ogni possibile interpretazione tra le righe di quanto accaduto nel normale andare delle cose lo si verificherà, è comunque molto poco lungimirante ritenere esclusivamente interna  una funzione scientifica. Mi sembra, invece, che chi opera, ed ha responsabilità, nella cultura  dovrebbe considerare l’attività culturale in un’ottica di spazio aperto e coinvolgere una pluralità di risorse, tanto più quelle che non solo conoscono ma hanno contribuito a creare una istituzione culturale. Le persone che hanno dato molto in questi anni e possono dare ancora un contributo positivo, credo che la Città abbia tutto l’interesse a tenerle in considerazione e non ad eliminarle. Qual è la logica? E’ di segno opposto alla prospettiva di valorizzazione delle risorse locali tanto decantata in campagna elettorale.  Indubbiamente un bel biglietto da visita per  codesta Amministrazione !

Con un semplice comunicato di servizio, infatti, senza tener conto delle attività in corso, dei rapporti in essere con le università (proprio qualche giorno fa è stata discussa all’Università di Padova una tesi sul nostro territorio della quale ero correlatore), della nomina a direttore della Rete dei musei della Grande Guerra per il biennio 2013-2014 e del mio ruolo di componente del Comitato Scientifico Regionale per la Grande Guerra (altri incarichi svolti senza alcun compenso), avete voluto respingere la collaborazione di una persona  la cui dedizione e competenza, ha garantito alla nostra istituzione culturale  una riconosciuta autorevolezza  che va ben oltre i ristretti limiti dei nostri confini comunali.

Addirittura mi indicate o meglio, a questo punto, è più idoneo usare il termine “ordinate”, mettendomi di fronte al fatto compiuto, di svolgere in futuro la mia attività culturale “in altri ambiti”. Ma l’ambito nel quale ho sempre operato  e nel quale mi viene richiesto di operare, anche dall’esterno (regione, provincia, università, studiosi o cittadini), e che considero il “mio ambito”, è quello della nostra città, della sua storia, delle sue tradizioni  e dei suoi istituti culturali, museo in primis; non conosco in città “altri ambiti”, e quindi, in sostanza, non solo  mi avete chiuso la porta in faccia ma anche esortato ad emigrare altrove ! Complimenti!

Non guardo nemmeno lo schiaffo alla dignità di chi, come me,  ha dato tutto, al di là del lavoro, dei problemi familiari, delle difficoltà incontrate anche nel non facile dibattito e confronto con la politica per  far emergere  il ruolo del museo, assicurando con il proprio sacrificio personale, con il proprio tempo libero sempre e comunque, la continuità di trent’anni di ininterrotta attività. Anche in questa circostanza si conferma la mancanza di qualsiasi qualità umana della vostra politica. La scarna letterina che mi è arrivata ne è la prova disgustosa. Le sei scarne righe dicono poco ma dicono tutto: eliminazione ed esclusione; sei fuori e non ti far più vedere ! Bella soddisfazione per aver dedicato trent’anni della propria vita al museo !

Mi rammarica, in quanto inaspettata, soprattutto da parte di persone che conosco da sempre, come il Sig. Sindaco, la mancanza  del senso di lealtà, mettendomi alla porta  senza dirmi una parola!

La storia, però, non si cambia. Nel museo, quasi ogni pietra, ogni oggetto, ogni attività, ogni momento della sua vita, parla di me,  ogni documento in tutti questi trent’anni,  è scandito dal mio complesso lavoro. Ho concepito un museo proiettato verso il futuro,  dotandolo di importanti servizi (biblioteca specializzata, archivio cartografico, archivi di documenti e fotografici) e la mia opera è testimoniata anche da tante lotte per avere strutture più funzionali e idonee alla sua attività di conservazione, culturale e didattica, per avere un edificio a norma, con innumerevoli richieste di intervento spesso cadute nel vuoto e, comunque, anche i tanti successi ottenuti, le molteplici attività organizzate, gli spettacoli, le mostre anche a livello internazionale, la promozione di ricerche archeologiche, gli studi storico scientifici, la costante attività didattica per adulti e le scuole e anche, di recente, il notevole lavoro svolto per valorizzare il museo, ora individuato, in documenti ufficiali, come punto di riferimento del territorio anche in vista di prossime importanti celebrazioni.  A meno che non si vogliano distruggere gli atti, tutto questo fa parte della storia del museo e mai nessuno la potrà cancellare.

E  tranquillizzo comunque tutti, e per questo la lettera è inviata anche alle associazioni cittadine, ad operatori culturali, a persone che conosco e con le quali ho collaborato e collaboro per la maggiore conoscenza del nostro territorio,  che io non raccolgo certo il desiderio (anche se sarebbe meglio chiamarla provocazione) dell’amministrazione,  avvisandoli che io non smetterò di operare nel “mio ambito”, in quanto la storia della città non è un patrimonio di qualcuno e il museo è un luogo pubblico e i servizi che io ho creato sono, fino a prova contraria, accessibili a tutti. Pertanto tutti coloro che avessero il desiderio di approfondire i suoi contenuti, avere necessità di consigli, per i propri studi o anche per i propri interessi culturali di effettuare delle ricerche sulla storia, le tradizioni, lo sviluppo del territorio, la sua economia, la straordinaria epopea della bonifica o qualsiasi altro argomento che interessi la città,  potranno continuare a fare riferimento anche a me, senza alcun problema, perché io conosco ogni angolo anche il più recondito del “mio ambito” ed è questo un patrimonio che metto a disposizione di tutti e che la città più sensibile e aperta  non può certo permettersi di buttare come un contenitore vuoto.

San Donà di Piave 27.12.2013

Miei riferimenti:

cell. :  3293817509

Email: dino.casagrande@libero.it

trincavellus@gmail.com

 

3) Lettera della Amministrazione Comunale

 

Mozione in Consiglio Comunale per la sicurezza delle piste ciclopedonali

Con soddisfazione apprendiamo che la Lista Civica Noi Per San Donà ha presentato una mozione per risolvere il problema delle piste ciclopendonali nel nostro territorio

Sia per le nuove piste che devono essere a norma ma anche per dare sicurezza ai pedoni e ai ciclisti che attualmente le percorrono e corrono rischi ogni giorno.

Fino ad esso La Giunta e il Sindaco non hanno fatto nulla per metterle in sicurezza. E non è nemmeno una questione di capitali o di fondi. Bastano infatti pochi euro per mettere per esempio uno specchio all’angolo del vecchio PS dell’Ospedale  ( ove adesso si fanno i prelievi) . Si tratta di volontà, di prendere atto della poca sicurezza dei cittani. Non si devono penasare a grandi cose. Le piccole cose che possono essere risolte devo essere risolte.

Per fortuna la Lista Civica No per San Donà ha depositato la mozione che sotto riporto e che verrà discussa in Consiglio Comunale nei prossimi giorni. Mi piacerà proprio vedere se qualche gruppo di maggioranza o di minoranza non sarà d’accordo e non cercherà di impegnare la giunta a risolvere tale problema.

Entro domani metterò il mio commento a come si potrebbe risolvere il problema o almeno a tamponare il problema dando sicurezza ai cittadini

 

 

 

MOZIONE

PRESENTATA DAL CONSIGLIERE COMUNALE ENRICO FINGOLO DELLA LISTA CIVICA NOI PER SAN DONA’ DI PIAVE

 

Oggetto: Mozione finalizzata a promuovere l’uso della bicicletta o della camminata a piedi in alternativa all’uso della automobile

 

 

                                                                                          PREMESSO CHE

la vita moderna comporta un aumento dell’inquinamento delle strade specie cittadine per l’esagerato uso dell’automobile e fa diminuire l’attività ginnica di base salutare a vantaggio della sedentarietà;

l’uso della automobile ha un costo che può diminuire;

chi vuole andare a lavorare in bicicletta e non in automobile è costretto ad una gincana tra le persone, evitando spesso per miracolo di scontrarsi e alla fine ci mette un tempo superiore a quello che impiegherebbe andando in bicicletta sulla strada normale

CONSIDERATO CHE

attualmente esistono poche piste ciclabili mentre esiste ancora un discreto numero di marciapiedi;

attualmente è pericoloso per la persona adulta, per il bambino e per l’anziano percorrere il marciapiedi, o le piste ciclopedonali

CONSTATATA

la presenza di piste ciclopedonali fonte continua di incidenti e di inconvenienti che impediscono un uso appropriato e sicuro delle persone a piedi e di quelle in bicicletta

 

 

 

PRESO ATTO CHE

l’utilizzo delle piste ciclopedonali è a volte pericoloso e che non esiste una segnaletica congrua e atta alla sicurezza dei pedoni e dei ciclisti

Per quanto esposto nelle premesse e nelle considerazioni

 

IL CONSIGLIO IMPEGNA LA GIUNTA

 

1)              A progettare, quando possibile, piste ciclabili e ciclopedonali a norma di legge e di criteri di sicurezza;

2)               A mettere in sicurezza le piste ciclabili e quelle ciclopedonali attualmente esistenti;

3)              Mettere la segnaletica per indicare le precedenze, la direzionalità, gli stop e specchi nei punti angolati delle piste stesse;

4)              Predisporre piani di educazione ciclabile e di educazione  ciclopedonale;

5)              Impegnare le forze dell’ordine a riprendere chi non rispetta le norme vigenti, sanzionando i trasgressori;

6)              Dare ampio spazio all’informazione sull’uso dei marciapiedi, delle piste ciclabili e di quelle ciclopedonali.

 

 

                                                                        IL CAPOGRUPPO DELLA LISTA CIVICA

                                                                        NOI PER SAN DONA’ DI PIAVE

                                                                        ENRICO FINGOLO

 

Casa di Riposo “Monumento ai Caduti” di San Donà è una eccellenza

Martedì 6 luglio è apparso un articolo sul Gazzettino intitolato ” Casa di riposo, ospiti trascurati”. Vi erano le locandine lungo le strade. Sono rimasto incredulo conoscendo bene la Casa di Riposo e l’Hospice e conoscendo personalmente

Vi era però uno scritto: La denuncia del Movimento 5 Stelle ” Assistenza carente e poca trasparenza” e allora ho subito pensato ad un attacco politico, come si usa. Alla uscita dal lavoro ho comperato il Gazzettino per leggere l’articolo ed ho visto che non vi era segnalato nulla di preciso ma solo argomenti generici come spesso siamo abituati a vedere nelle lotte o finte lotte politiche.

Non abbiamo notizie dirette ma solo quello che si legge nell’articolo e espressioni raccolte da personale che lavora nella Casa di Riposo, dovute al fatto che diversi operatori sanitari e infermieri professionali era operatori che lavoravano prima in Casa di Cura e nel mio Reparto . Da loro ho raccolto in modo particolare la loro delusione ad essere al centro dell’attenzione . Poche parole ma che mostravano la loro amarezza e il pensiero di quello che la gente potesse pensare di loro. MI hanno anche espresso la paura che se in futuro avessero bisogno di lavoro potessero anche avere dei problemi se la gente si ricordava che loro erano colpevoli di una carente assistenza dei ricoverati.

Non conosco la denuncia del Movimento 5 Stelle se non da quello che ho letto e che riporto . ” Alcuni familiari degli ospiti della Casa di Riposo  hanno segnalato una assistenza carente, in particolari presunti deficit  nell’assistenza, nonché omissioni e mancanza di trasparenza da parte della direzione nei confronti di pazienti e familiari”

Non spetta a me indagare e parlare con i pazienti e con i parenti e con il personale  sanitario o amministrativo.

Non spetta a me anche perché io spesso parlo con i parenti dei ricoverati sia della Casa di Riposo che dell’Hospice. Parlo spesso anche con il personale sanitario  e meno con quello amministrativo anche li conosco bene in quanto abbiamo fatto assieme delle manifestazioni a favore dei ricoverati proprio come ” Il Ponte”.

Noi del ” Il Ponte” conosciamo bene la Casa di Riposo e l’Hospice. Lo abbiamo frequentato come medico ma anche come Rotary e anche com semplice Presidente di ” Il Ponte”  Abbiamo organizzato manifestazioni a favore dei ricoverati in accordo con il Presidente Dr Fabio Bonadio. Ricordo come due Natali orsono abbiamo organizzato un concerto con Fra Cionfoli che ha allietato gli ospiti. E lo stesso Fra Cionfoli che ha visitato la struttura ha avuto complimenti in modo particolare per l’assistenza ai pazienti. Lui fa spesso concerti in queste strutture ed ha elogiato la struttura , sia per la pulizia, per la organizzazione e in modo particolare per l’atmosfera che si respirava e che gli stessi ospiti hanno manifestato  parlando con lui.

Siamo stati ancora presenti regalando libri, videocassette e videoregistratori gentilmenti offerti ad VideoSound in collaborazione con il Sign Salierno. E questo in accordo con il Presidente Bonadio che ha sempre mostrato il suo desiderio che i ricoverato che vengono chiamati ” ospiti” avessero una casa più che una struttura sanitaria che non tenesse conto anche dei problemi umani e di amicizia che gli ospiti necessitano.

Ricordo anche che circa tre mesi fa avevo organizzato un incontro con la popolazione al Forte 48 intitolato ” La Sanità, Il Sociale…e la Salute ?” Avevo come ospiti relatori L’Ass al sociale della Regione Sernagiotto e il Presidente della 5 Commissione  alla Sanità della Regione. Prima della conferenza li ho accompagnati in Casa di Riposo . Sono rimasti meravigliati della struttura, della atmosfera che si respirava, della accoglienza e della cura con la quale venivano seguiti gli ospiti. Tali apprezzamenti sono stati espressi sia dall’Ass Sernagiotto che dal Presidente Padrin.

Oggi stesso ho parlato con due ospiti dell’Hospice che hanno espresso la loro contentezza per essere ricoverati in questo posto e non sollecitati da me hanno raccontato di come  hanno trovato una assistenza che non si aspettavano.

Io mi sono recato spesso anche come medico ed ho potuto verificare la pulizia, l’igiene ma in modo particolare il grado di cura prestata agli ospiti e come l’assistenza non sia mai carente ma sia al Top per una struttura  che ospita più di 160  ( 170) ospiti compresi in ricoverati all’Hospice. Io credo che la nostra Casa di Riposo sia una eccellenza di cui la città di San Donà deve essere fiera e non deve essere toccata dalla speculazione politica.