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"Movimento di opinione per la Città un ponte tra la gente, la voce del cittadino tra i cittadini"



Il movimento di opinione "il ponte" si prefigge di raccogliere le opinioni del cittadino, filtrandole ed elaborandole per capire cos'è importante e più utile per la gente.

Dando spazio a tutte le proposte mantenendo sempre la persona e le persone al primo posto.

Si intendono sviluppare i collegamenti con le associazioni di volontariato, con le istituzioni, con le associazioni di categoria, e dei media per elaborare nel miglior modo ciò che viene esposto dal cittadino. Non limitandoci alla critica in quanto tale, ma impegnandoci a costituire e a a tradurre in realtà le idee.

Al movimento di opinione "il ponte" puo' associarsi chiunque desideri lavorare per migliorare la nostra città: renderla più vivibile e sana; ogni persona indipendentemente dalla colorazione politica e dall'iscrizione a un partito, purchè il suo pensiero sia guidato da sani principi.
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Archivio 04/2016

25 APRILE E 1° MAGGIO: HANNO ANCORA SIGNIFICATO?

25-aprile
1 maggio festa lavoro

Il Nostro Francesco Fontana ci mada una sua riflessione
Posso solo dire che condivido in pieno !
Leggete e meditate

25 APRILE E 1° MAGGIO:
HANNO ANCORA SIGNIFICATO?

Mentre scrivo queste riflessioni ci troviamo proprio nella fase tra due feste particolarmente importanti per la nostra nazione e non solo: il 25 aprile, Festa della Liberazione dalla dittatura nazi-fascista, e il 1° maggio, Festa del Lavoro.
Soprattutto in riferimento al 25 aprile, un po’ a causa dei tanti anni ormai trascorsi dal 1945, un po’ in seguito alla consueta italica abitudine (a volte lodevole, altre esecrabile) di discutere e ridiscutere tutto, si moltiplicano i dubbi sull’attualità o meno di queste ricorrenze.
Lo dico subito: a mio parere sono Feste importantissime il cui valore non deve essere assolutamente smarrito.
Per molti anni, bisogna essere obiettivi, la sinistra ha monopolizzato queste ricorrenze quasi estromettendo gli avversari politici (che a volte ci hanno comunque messo del loro…) dalle celebrazioni, non in senso fisico ovviamente (se non in limitati casi), ma senza dubbio in senso morale e politico. La solita sinistra sapientona e censoria si è assunta il compito di negare patenti di antifascismo a destra e a manca il più delle volte per livore polemico dettato da circostanze politiche contingenti, tanto che ad esempio l’on. Fini veniva considerato “indegno” di celebrare il 25 aprile fino al 2010, poi all’improvviso è stato visto invece come un paladino dell’antifascismo nostrano! Alla faccia della coerenza! Io per mio conto ho sempre considerato sincere le parole dell’on. Fini sia quando celebrava il 25 aprile da alleato di Berlusconi sia quando lo faceva da suo oppositore. Ma, per fortuna, io non appartengo a quella sinistra oscurantista e manichea (oggi ben emulata da molti politici… stellari) che tanto per non smentirsi ha negato o quanto meno nascosto l’infamia delle foibe fino a pochi anni addietro. Anzi, per me quella non è nemmeno sinistra, altrimenti io sarei di destra…
Ma venendo all’oggi, io credo che sarebbe molto bello se ricorrenze come il 25 aprile potessero essere vissute davvero come un momento di unità nazionale al di là delle polemiche, come un giorno nel quale celebrare tutti insieme il bene della libertà e della democrazia: ricordiamoci che è facile apprezzare certi valori quando si sono perduti! Vediamo di non arrivare a tanto, prima di riunirci intorno a questa ricorrenza: potrebbe essere troppo tardi.
E, già che ci siamo, proprio in omaggio al 25 aprile, vediamo di apprezzare le libertà democratiche che ci consentono comunque di votare, parlare, dibattere, dialogare (come adesso qui sul Ponte). Ed evitiamo, se possibile, di gridare al Golpe 10 volte all’anno (tra l’altro è mancanza di rispetto per chi, nei VERI GOLPE, è morto trucidato come in Argentina o in Cile) o urlare che siamo governati da non eletti, visto che chi ci governa (bene o male non è questa la sede) ha la maggioranza in base a una legge elettorale oggi superata ma allora (2013) perfettamente in vigore e approvata con amplissimo consenso parlamentare proprio da chi adesso sbraita e… presenta milioni di emendamenti!
Riscopriamo dunque un po’ di amor patrio, un po’ di amore per il lavoro, quello che oggi manca a tanti ma è l’unico che produce e fa andare avanti tutto: infatti i giochi in borsa e le transazioni finanziarie non hanno mai prodotto nulla in termini pratici, solo denari (e fallimenti), ma i denari non si mangiano: si mangiano il pane e la pasta, prodotti dal lavoro; nei denari non si abita: si abita nelle case, prodotte dal lavoro; i denari non si leggono: si leggono i libri, prodotti dal lavoro; i denari non si ascoltano: si ascoltano conferenze, film, dibattiti, tutte cose prodotte dal lavoro; e, in omaggio al nostro meraviglioso “dott”, come affettuosamente lo chiamo io, ricordiamoci anche che i denari non ci curano: ci curano medicine e operazionii, prodotti dal lavoro di medici e scienziati.
Riflettiamo quindi sull’importanza di questi valori: libertà, democrazia e lavoro! Facciamolo con rispetto e solidarietà verso gli altri, anche e soprattutto verso quelli che la pensano diversamente. E facciamolo noi cittadini, esponenti della società civile, visto che l’esempio della politica non ci è di grande aiuto, se è vero come è vero che oggi i politici preferiscono occuparsi di togliere i presepi dalle scuole per non offendere gli arabi, coprire le statue per non offendere il presidente iraniano o dare la caccia ai ladri di biciclette sulla base di improbabili, gustosi elementi “lombrosiani”.
Mai come in questo caso possiamo, anzi dobbiamo, capovolgere il detto latino trasformandolo in: “Ubi MINOR MAIOR cessat”. Non so se essendone preoccupati oppure orgogliosi…!

Da un medico cantautore armeno veneziano KEUCHEYAN DR. HAROUTIUN STOP WAR WITH LOVE

SIT-IN VENEZIA- RIVA SETTE MARTIRI – 24 APRILE 2016
h 10 – h 12

LOCANDINA comcerto

Articolo che riceviamo dal collega e spero serva da rifglesisone
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STOP WAR WITH LOVE
Sono un medico cantautore armeno veneziano, non un scrittore, e soffro moltissimo come voi per tutto quello che sta succedendo nel MONDO anche per colpa nostra e della nostra incapacità di fermare la guerra in 128 focolai su 300 nazioni al mondo. Ma la causa principale di tutto il sangue che scorre è sempre considerato il petrolio fonte di energia sporca ed inquinante degli ultimi 150 anni.
Tutti credono di essere impotenti davanti alle nazioni potenti(dal punto di vista economico e militare) e per tanto non si può fare nulla. Noi veneziani invece vogliamo dimostrare che non è così, abbiamo la nostra dignità e di libertà di espressione e determinazione di agire dicendo BASTA:
1- Basta contribuire con il 20% delle nostre tasse alla macchina bellica del nostro stato, alla MARINA all’AERONAUTICA, AI LAGUNARI ESERCITO, e agli interventi militari all’estero come” missioni di pace” e al traffico – vendita di armi-elicotteri nei focolai di guerra come vieta la NOSTRA COSTITUZIONE.
2- Basta negare al POPOLO PALESTINESE ALLA CECENIA AL POPOLO BASCO AL POPOLO ARMENO DEL NAGHORNO GHARAPAGH ALLA LIBIA AL IRAQ E ALLA SIRYA E AL KURDISTAN IN TURCHIA ED IN IRAQ E PERSINO ALLO STATO ISLAMICO DI SIRYA ED IRAQ( CALIFFATO DEL ISIS ) il diritto all’autodeterminazione sulle proprie terre ancestrali. Fa voglia sempre all’OCCIDENTE ma anche a loro i giacimenti di petrolio.
3- Noi autoriducendo del 20% le nostre tasse pensiamo di liberarci la coscienza (come obbiettori di coscienza) di sentirsi degli assassini. Forse questo messaggio in ORIENTE farà già allentare l’ODIO secolare che portano nel loro spirito coloro che hanno subito e subiscono il neo colonialismo degli occidentali, della Russia e Israele. L’unico uomo italiano che ha fermato a Sigonella ( base Nato ) gli americani liberando ABU ABBAS evitando così un’ondata di attacchi contro il nostro paese è stato Bettino Craxi.
Basta pagare tramite le tasse sulla benzina la guerra di Mussolini in Abissinia e nel golfo, il terremoto in Irpinia dove non è stato ricostruito un bel niente ma ha fornito sempre all’onorevole De Mita i voti della povera gente per assicurarsi la poltrona nel PARLAMENTO E NEL SENATO.
Non pagheremo la belletta della luce quest’anno con il canone della Rai incluso; ” canone” che non è mai stato una tassa obbligatoria bensì un abbonamento ( pagato solamente alla 50 % degli italiani). La tassa governativa di 6 euro per ogni apparecchio posseduto è veramente una tassa. Per quale tassa si fa pubblicità di due mesi proponendo una minima sovrattassa ? è come offrire 5 quotidiani e caricarli sulla bolletta della luce. Perché la povera e critica gente pensante deve guardare e leggere la televisione di stato dove i partiti maggiori hanno il potere assoluto ?
Viva Venezia e VIVA IL LEONE DI SAN MARCO. Città a statuto speciale sotto la l’egida assoluta dell’UNESCO.

ASSOCIAZIONE UMANITARIA ARMENA ONLUS ITALIA
MOVIMENTO PER L’AUTONOMIA DI VENEZIA
FEDERAZIONE EUROPEA PER LA GIUSTIZIA E DEMOCRAZIA