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"Movimento di opinione per la Città un ponte tra la gente, la voce del cittadino tra i cittadini"



Il movimento di opinione "il ponte" si prefigge di raccogliere le opinioni del cittadino, filtrandole ed elaborandole per capire cos'è importante e più utile per la gente.

Dando spazio a tutte le proposte mantenendo sempre la persona e le persone al primo posto.

Si intendono sviluppare i collegamenti con le associazioni di volontariato, con le istituzioni, con le associazioni di categoria, e dei media per elaborare nel miglior modo ciò che viene esposto dal cittadino. Non limitandoci alla critica in quanto tale, ma impegnandoci a costituire e a a tradurre in realtà le idee.

Al movimento di opinione "il ponte" puo' associarsi chiunque desideri lavorare per migliorare la nostra città: renderla più vivibile e sana; ogni persona indipendentemente dalla colorazione politica e dall'iscrizione a un partito, purchè il suo pensiero sia guidato da sani principi.
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Archivio Categoria LETTERE INVIATE E RICEVUTE

Le Maschere di Mario del ‘700 Veneziano

A volte ci sono persone, gruppi , iniziative che tuti conoscono ma pochi sanno come sono nati e come sono venuti alla ribalta e come si sono evoluti
E allora volgiamo tracciare la storia di Mario Giuga e del gruppo storico ” Le Maschere di Mario del ‘700 Veneziano ”

Le maschere di Venezia

Le maschere del 700 veneziano

Mario GIUGA è il fondatore di questo gruppo storico che oramai è conosciuto in tutto il mondo ed è chiamato a rappresentare Venezia e l’Italia non solo in varie parti di Italia, ma in Europa e in America

Le maschere di Mario Giuga

Le maschere del 700 veneziano


Le maschere del 700 veneziano

Gruppo storico di Venezia

Mariu Giuga ci racconta “fin da piccolo ho coltivato la passione per la musica classica, soprattutto quella del 1700.
Questo amore, con il passare del tempo, è diventato una vera passione: insieme alla musica ho iniziato ad appassionarmi alle coreografie dei balletti (quadriglie, minuetti, ecc…) e ai costumi del ‘700. Mi affascinavano le atmosfere che aleggiavano durante le sontuose feste nei palazzi della Serenissima.
Nel 2004, come genitori Scout della Parrocchia di Mussetta, siamo stati coinvolti a partecipare a vari Carnevali del territorio per finanziare le attività scout con abiti del ‘700 dell’Associazione “Ziogando in te a strada”. E’ nata così l’idea di formare un gruppo che con la danza facesse rivivere quei magici momenti storici.

Maschere della Venezia del 700

Gruppo storico veneziano

Con il passare degli anni, il gruppo ha acquisito una maggiore preparazione nel presentarsi alle numerose manifestazioni con abiti sempre più curati nei particolari e con balli più articolati su musiche di grandi autori del ‘700 come per esempio; – Vivaldi, Handel, Pachebel, Telemann, ecc…

Negli ultimi anni il gruppo si è trasformato in Gruppo Storico con la seguente denominazione: – « Le Maschere di Mario del ‘700 Veneziano ». Gli abiti indossati dal gruppo, sono la prima sensazione visiva che il pubblico ha nell’avvicinarsi al periodo “Rococò” che va dal 1725 in poi. La coreografia dell’insieme fa ritornare indietro nel tempo, durante il periodo quando in Francia regnava Luigi XV; a Venezia era il periodo dei grandi musicisti come Vivaldi, Galuppi, Albinoni…; dei grandi commediografi come il famoso Goldoni e dei più conosciuti Dogi di quel periodo: da Alvise III Mocenigo (1722) ad Alvise IV Mocenigo (1763). Per far maggiormente comprendere quali erano i balli (Minuetti, Quadriglie,…) e le musiche (di Handel, Vivaldi, Galuppi, Boccherini,…) della prima metà del ‘700, nei vari scenari d’ Europa e principalmente a Venezia, il nostro Gruppo ha acquisito una certa conoscenza sulle tecniche e sulla coreografia dei balli che in quel periodo erano frequentemente eseguiti da vari gruppi mascherati in festa, nei bellissimi palazzi della “Serenissima”.

Gruppo storico veneziano

Le maschere di Venezia

I principali Balli eseguiti da Gruppo sono: • Ballo del Fazzoletto – Quadriglia in verticale (Concerto in mi minore RV 134 A. Vivaldi – Concerto in si bemolle maggiore RV 166 A. Vivaldi); Ballo, Minuetto (Minuetto di Boccherini); • Ballo della Quadriglia in cerchio (Sinfonia RV 134°. Vivaldi Concerti per archi A. Vivaldi); • Ballo, La Danza delle Dame su musiche di J. Pachelbel (Canone e Giga in “Re”); • Ballo, Minuetto su musiche di G. F. Handel (Water Music – Suite II in “G”); • Ballo, Festa a Palazzo (Castello di Versailles – Quadriglia Mista). • Ballo di presentazione di Georg Philipp Telemann (Overture in EM –Threeway); • Ballo, (Danza degli Specchi – Quadriglia) Water Music – Suite n° 1 in “F” Maior HWV 348 – Air.

Il Ballo del Fazzoletto riporta al tema dell’amore e del corteggiamento, facendo rivivere una pagina di storia durante i festeggiamenti al Castello di Versailles, residenza ufficiale del Re di Francia, in occasione delle nozze del Delfino di Luigi XV; era d’obbligo partecipare vestiti in maschera e quindi il Re, insieme ad alcuni amici, si presentò vestito da albero di tasso. Quando egli passò accanto alla Marchesa Madame de Pompadour, lei , non sapendo chi fosse, lasciò cadere il fazzoletto, e fu così che ebbe inizio la grande relazione! Il Ballo, Festa a Palazzo, è ambientato nei giardini del Castello di Versailles, quando alla Corte di Luigi XV venivano creati dei sontuosi festeggiamenti in onore del Re di Francia dove partecipava tutta la Nobiltà. Nel corso degli anni il Gruppo ha partecipato a varie manifestazione in Italia e all’Estero: – Klagenfurt, Lugano;

Le maschere di Mario Giuga

Il Gruppo storico di Venezia

Oltre il Carnevale di Venezia, del quale ormai facciamo parte in pianta stabile, abbiamo partecipato ad alcuni programmi della RAI a Portogruaro, Sacile Arquà Petrarca, alla Giornata Mondiale dei Cavalieri a Fornovo di Taro(PR) e a numerose feste a tema a Villa Olmo(CO), a Villa Cesarina in Val Ganna(VA) e in alcuni palazzi a Venezia. A settembre siamo stati invitati a partecipare al “Premio Claudio MALETI 2015” nell’ambito della 72^ Mostra Internazionale del Cinema di Venezia.

Le maschere di Mario Giuga

Le maschere a Venezia

In ultimo, il nostro Gruppo si riunisce periodicamente per le lezioni di ballo presso i locali dell’associazione AUSER di San Donà di Piave di cui noi siamo soci e per la quale abbiamo partecipato a manifestazioni di volontariato con il nostro repertorio di “Balli Storici”.

Si potrebbe parlare molto di Mario Giuga e del Gruppo Storico ” Le Maschere di Mario del ’700 Veneziano ma sarebbe lunga
e allora vi lascianmo con l’invito del gruppo per il Carnevale di Venezia del 2017

Il Gruppo Storico “Le Maschere di Mario del ’700 Veneziano” vi aspetta al prossimo Carnevale di Venezia, sul palco di Piazza San Marco per i “Balli Storici”, domenica 19 febbraio(sfiliamo anche con il “Corteo Storico” prima del “Volo dell’Angelo”)alle ore 15:30 circa e domenica 26 febbraio alle ore 11:00 circa con la presenza straordinaria del Gruppo Musicale Internazionale XQUARTET (quartetto di archi tutto al femminile) più un Clavicembalo

Le maschere del 700 Veneziano

Le maschere di Mario Giuga

Presepe Vivente a Cà Bodi: 23° edizione

Anche quest’anno torna il Natale a Cà Savio. Torna per merito di quella fucina di uomo del fare di Artiano Bodie . Artiano Bodi non si ferma e ricomincia da capo portando cose nuove inserite nelle tradizioni locali e con lo spirito natalizio ma artigianale che da sempre lo distingue.

Presepe Caà Savio

foto di presepe

Il Cav. Artiano Bodi è il Presidente della Associazione Culturale ” Usi e Costumi Cavallino- Treporti”.
La Asssociazione che vive grazie alla collaborazione di tante persone guidate dall’instancabile Artiano e in primis la sua famiglia , si propone di mantenere vivi i riti delle Tradizioni Popolari in Cavallino-Treporti e nelle isole della Laguna Veneta. Da anni tinene vive le tradizioni in varie occasioni e a Natale si ripresenta con i concorsi e con Il Grande Presepio Vivente che da 23 anni tiene banco nella zona ma non solo.
Il Presepio vivente è di anno in anno cresciuto ed ha resistito a tutto. Mentre altri Presepi viventi nascono e muoiono nel corso degli anni, Il Presepio Vivente in Cà Bodi torna ogni anno e non sarebbe un Natale senza questo Presepio.
Mettiamo alcune foto del presepio dell’anno scorso che potete vedere qui sotto

Presepe

Presepe Cà Savio

Anche quest′anno vi è stata la fila per interpretare Gesù Bambino , La Madonna e San Giuseppe come tutti gli altri personaggi. Le figure sono state scelte ma come sempre rimangono un segreto fino alla sacra rappresentazione.
Putroppo quest’anno vi è stata una influenza particolare che ha colpito diverse persone. E la influenza ha colpito anche diversio figuranti. Gesù Bambino, la Madonna e San Giuseppe sono salvi ma diversi pastori e figuranti che facevano lavori di un tempo saranno a casa e non presenti.

Presepe Cà Savio

Presepe Cà Savio

Intanto partono i concorsi che si svolgono in questo periodo e che vedono le premiazioni il giorno del Presepio dopo il suo svolgimento e dopo aver ascoltato le struggenti canzoni cantate dal Coro Chiara Stella
I concorsi che si concluderanno con la premiazione il giorno dell’Epifania sono cambiati. Causa la crisi quest’anno sono stati aboliti i concorsi delle Pinze e dei Pavineri.
Riamane il Concorso dei Presepi che quest’anno sarà diviso in due sezioni

1) Il Concorso dei Presepi allestiti dalle famiglie che quest’anno è giusto alla 12° edizione con presepi allestiti dentro le case
2) Il concorso dei presepi allestiti nei girdini e all’aperto

Tutti i Presepi sono già disponibili alla visita di tutti quelli che vogliono visitarli. Normalmente vi sono delle frecce e delle indicazioni per segnalare dove si trovano.
Il tutto si concluderà dopo il 23° Grande Presepio Vivente al quale parteciperanno numerosi figuranti e animali.
Seguirà la tradizionale bicchierata con vin brulè e tè caldo e quindi la Premiazione con la partecipazione delle autorità comunali e regionali

Un garzie all’amico Cav. Bodi e a tutta la sua famiglia per l’impegno e la passione che mettono in questa manifestazione

Sinistre ipocrisie… by Francesco Fontana

Braking News

Ulltime moizie

Riportiamo un articolo del nostro Francesco Fontana, scrittore di sinistra. E’ lui che si professa di sinistra . Ma spesso va contro quello che la sinistra in auge in questi anni dice o predica.
Oggi l’articolo è mosso dai recenti problemi legati alla immigrazione, ma anche ai recenti attentati come quello di Parigi e , ultimo , quello di Berlino.

STrage di Berlino

Berlino

Terrorrismo a Parigi

Strage a Parigi

Riportiamo l’articolo arrivato l’altro giorno
Sono considerazioni sul falso buonismo, sulla accoglienza, sulla integrazione che sembra essere verso una direzione e non bidirezionale.

Per tanti sono considerazioni normali, di buon senso, ma per alcuni uomini di sinistra o ragazzi di sinistra o dei centri sociali alcune considerazioni vengono prese per fascismo, populismo, leghismo ecc
Io leggerei e poi mediterei e pensiamo se se capitasse a noi come agiremmo , cosa penseremmo ……

Ed ecco a voi l’articolo di Francesco Fontana

Sinistre ipocrisie…

Tutti siamo scossi dall’ennesimo attentato di matrice islamica che ha seminato sangue e dolore. Io più che di “matrice islamica” parlerei di “matrice fanatico-islamica” perchè alcune pecore nere non devono accomunare nella condanna anche le ben più numerose pecore bianche. Così come secondo me le stragi commesse dalle Brigate rosse non erano stragi “comuniste”, dato che in Italia in quegli anni c’erano almeno 10 milioni di simpatizzanti del PCI pacifici e democratici, tra l’altro fra i primi bersagli delle BR. Le stragi brigatiste erano stragi “criminal-comuniste”, non “comuniste”.
Lungi da me il voler ragionare su cose che non conosco, ovvero leggi e norme giuridiche, però come cittadino mi sorge spontanea una domanda: perchè gentaglia che monta su un camion e fa strage di innocenti, dopo aver dato segni di criminale squilibrio per anni, può circolare a piede libero per le strade d’Europa? Perchè uno straniero, il più delle volte di origine arabo-islamica (ma il mio ragionamento varrebbe per qualunque origine), una volta bollato come potenziale terrorista viene “espulso” e non “messo in galera”? Che significato ha espellere un delinquente (oltre tutto squilibrato) ben sapendo che dopo due giorni se vuole può già rientrare? Se io commetto un reato in Arabia, ad esempio, vengo messo dentro e chissà quando esco. Non vengo “espulso” (magari con volo pagato dai contribuenti): vengo “incarcerato”. Perchè noi non applichiamo lo stesso principio? E occhio… questa riflessione che io faccio da anni, oggi è stata espressa da un Procuratore della Repubblica noto e stimato. Perchè i politici sono sordi a questi appelli di buon senso? Le leggi non consentono di applicarli? Bene: cambiamo le leggi, probabilmente figlie di una mentalità post-sessantottina che non ha più motivo di esistere dopo aver dimostrato i propri fallimenti a 360°!
Infine una riflessione “etica”: okay l’intergrazione fra i popoli, okay l’accoglienza. Ma perchè una certa mentalità buonista, spesso catto-sinistrese, deve subordinare i nostri valori ai loro? Se vogliono l’integrazione nel NOSTRO Paese (come la desidero pure io, sia chiaro), che siano LORO ad avvicinarsi a NOI, non NOI a LORO. Perchè, solo per fare un esempio, si deve leggere sui giornali che in alcune scuole, ma perfino in alcune parrocchie, non vengono cantate le canzoni di Natale (patromonio culturale prima che religioso) e sono sostituite da canzoncine africane? Per non urtare i bimbi immigrati presenti in classe? E questi genialoidi che partoriscono simili capolavori di “bontà” (ah… il “buonismo”… peste etica della società occidentale) non riecono a capire che in tal modo urtano invece i tanti bimbi nati e cresciuti qua? Oltre tutto, questi gesti di deleteria “tolleranza” il più delle volte gli immigrati non li chiedono e non li gradiscono neppure! Perchè essere più realisti del re? Di cosa dobbiamo vergognarci NOI?
Una certa nostra sinistra (non la “mia”, che con orgoglio definisco laica, liberale, razionale e razionalista) che non si è mai preoccupata degli stranieri residenti da noi quando questi erano americani, inglesi, francesi etc… (ricordo bene gli sfottò dei benpensanti comunisti contro gli americani, definiti con spregio “yankees” dalla fine della 2^ Guerra in poi), perchè oggi deve farsi in quattro per garantire in tutti i modi gli islamici? L’islam è una “religione – cultura” assolutamente reazionaria, a mio parere: assolutista, antidemocratica, antifemminista, rigidamente gerarchica, illiberale e purtroppo, in alcuni casi (solo alcuni, s’intende), antipacifista. Cos’ha di comune con i valori della sinistra? Nulla direi. E allora perchè tutte queste difese nei confronti di una cultura che andrebbe invece solo “rispettata”, come del resto ogni cultura. Perchè in tanti casi metterla addirittura sopra e davanti alla nostra? Oltretutto… in casa nostra?
Questa, lo confesso, è una cosa che non capirò MAI.
Buon Natale a tutti; anche ai buonisti.

E un Buon Natale a tutti da parte anche nostro
Ma che sia un Natale nello spieito cristiano anche per chi non crede. Un Natale viene festeggiato anche da chi non crede con spirito cristiano.
Lasciamolo vivere con i suoi principi e non togliano i sogni ai bambini !

VANTAGGI ECONOMICI DELLA OSSIGENOTERAPIA TOPICA NORMOBARICA

VANTAGGI ECONOMICI DELLA OSSIGENOTERAPIA TOPICA NORMOBARICA PER LA TERAPIA DELLE ULCERE TROFICHE DEGLI ARTI INFERIORI E DELLE COMPLICANZE DEL PIEDE DIABETICO

VANTAGGI ECONOMICI DELLA OSSIGENOTERAPIA TOPICA NORMOBARICA

Ulcosan New o Camera Madeyski

Per maggiorti informazione visitare
www.cameramadeyski.it

I problemi vascolari legati a deficit arterioso e all’insufficienza venosa a carico degli arti inferiori rappresentano la causa principale delle lesioni trofiche degli arti inferiori assieme alla neuroangiopatia diabetica
In sostanza i seguenti problemi
• insufficienza venosa,
• deficit arterioso,
• diabete, traumi
• decubiti
• iatrogeniche e neoplastiche

sono le cause principali di lesioni trofiche che si trovano agli arti inferiori e principalmente alle gambe, alle caviglie e ai piedi

Queste lesioni rappresentano un problema medico ma anche sociosanitario e economico.
Si stima che in Italia tale patologia colpisca l’1,5% della popolazione e il 5% della popolazione sopra i 65 anni. La diffusione è strettamente correlata all’invecchiamento della popolazione ma anche alle condizioni di vita e al livello di cultura e agli stili di vita che si sono instaurati ai giorni d’oggi.
Sono problemi importanti in quanto il malato con tali lesioni, che per definizioni sono croniche, è spesso inabile, sofferente, depresso, e questo provoca uno scadimento della qualità della vita, e coinvolge l’ambiente familiare per la continua necessità d’assistenza, accompagnata da un decorso lento e non ben definito.

I Costi : per la famiglia, per il paziente e per la Società

Queste lesioni
• sono di difficile cura perché spesso non si può eliminare la loro causa;
• il loro miglioramento dipende dalle risposte individuali, dall’età e dalle patologie associate oltre dalle cause e concause.

Possiamo dividere l’aspetto economico in due

1. Costi diretti (cure e materiali utilizzati, reparti e servizi pubblici o convenzionati, medicina di base, assistenza domiciliare integrata e residenze sanitarie per anziani, spese per diagnosi
2. Costi indiretti con giornate lavorative perse sia dal paziente sia dai familiari coinvolti ed eventuali costi per assicurazioni.
Questi costi , essendo il problema cronico saranno in aumento dato l’invecchiamento della popolazione e lo stile di vita che porta ad un aumento di proible4mi vascolari e all’aumento dei soggetti diabetici

Terapie attualmente a disposizione

• terapie primarie rivolte a risolvere o a migliorare le cause e le concause (farmaci vasoattivi, diabetici, farmaci che agiscono sulla viscosità del sangue, vasodilatori ecc…) farmaci e presidi per le medicazioni (pomate, garze, fasciature, presidi medicati ecc…) e farmaci per le complicanze (anticoagulanti, antibiotici) . Chirurgia vascolare con le varie metodiche e indicazioni. Lipofilling rigenerativo, Pappa di piastrine ec
• terapie chirurgiche volte alla detersione delle lesioni o alla riparazione delle stesse (chirurgia plastica) o asportazione di lesioni osteitiche
• ossigenoterapia attuata nelle camere iperbariche che da buoni risultati, ma è di difficile attuazione per la scarsa reperibilità e per le controindicazioni generali (organiche e psicologiche) che ne limitano l’utilizzo.

Ma ci si trova davanti a trattamenti spesso insufficienti che portano spesso a complicazioni gravi come infezioni, gangrene, amputazioni più o meno maggiori.
Naturalmente queste complicanze comportano problemi di costi per il paziente , per la famiglia e per la sanità sia pubblica che privata .

Il problema dei costi è un problema esistito da tempo ma che attualmente si fa più acuto conoscendo i tagli alla sanità e al limitato potere economico della gente

Ecco allora la terapia alternativa che da diversi anni abbiamo messo a punto : la ossigenoterapia in normobarismo

L’ossigenoterapia normobarica per via topica, che una volta veniva eseguita in modo empirico ma che noi la abbiamo portata a standard scientifici con validazioni da studi medici e dall’uso che si sta espandendo sempre di più. Questa terapia non ha alcuna controindicazione, presenta dei costi modesti, alla portata di tutti anche perché stata portata all’uso domiciliare con vantaggi sia per il paziente (risultati ottimali) sia per il Sistema Sanitario Nazionale (costi minimi in quanto praticabile anche a domicilio da personale non medico).

Vediamo la differenza dei costi fra ossigenoterapia con camera iperbarica e ossigenoterapia con camera normobarica per capire i vantaggi per il paziente ma anche per la Sanità.

• Per il paziente e la famiglia si tratta di spese legate al trasporto del paziente alla Camera Iperbarica che mediamente impegna mezza giornata tra viaggio e tempo della terapia; trattasi di spesa viva di trasporto e di spesa sociale per impegno di una persona per mezza giornata.
• Per quanto riguarda il SSN dobbiamo considerare che il paziente può essere trasportato da mezzo pubblico (ospedale o Comune) alla Camera iperbarica e che tale trasporto implica la spesa del mezzo, dell’autista e del personale paramedico che per legge lo deve accompagnare.

Il costo comunque a carico del SSN è quello legato all’uso della Struttura che ospita la Camera Iperbarica. Le Camere Iperbariche, salvo poche eccezioni, sono di proprietà di strutture private convenzionate con il SSN ma anche quelle che sono in uso presso Strutture Universitarie hanno un costo elevato per l’uso, la manutenzione e per il costo di personale medico e infermieristico
Normalmente alla Struttura che gestisce la camera Iperbarica viene riconosciuto un costo di 90 € a seduta e normalmente sono previsti cicli di 60 sedute; tali sedute vengono eseguite per motivi contingenti alla Struttura 5 giorni su sette (dal lunedì al venerdì). Il costo di 90 Euro comprende l’uso della Camera Iperbarica comprensivo del personale medico e paramedico che deve essere presente per legge
A questo costo deve essere aggiunto il costo della medicazione che non è compreso nei 90 euro.
Si deve aggiungere il costo del trasporto dell’assistito che può essere a carico del SSN o della famiglia.

Il costo quindi per può essere calcolato per giorno di applicazione o per ciclo di applicazioni.
Il costo giornaliero può variare a seconda la distanza ma medialmente sarà di 90 + 20 + 100 euro .
Il costo di un ciclo di 60 sedute sarà pertanto di circa 12.000 euro .
Na notare che difficilmente il paziente sarà guarito dopo 60 sedute di camera iperbarica. Dipende dal tipo di lesione. Dalla Grandezza della lesione, dalla profondità della lesione e dalle condizioni circolatorie e in genere dalla causa che ha dato le lesioni trofiche

La ossigenoterapia normobarica viene eseguita nei primi 3-4 giorni in ambiente ospedaliero in quanto si pratica ( e dovrebbe essere lo stesso per il trattamento in camera iperbarica ) la pulizia o la toliletta e successivamente a domicilio

Il fatto che la terapia viene eseguita a domicilio comporta facilmente la soluzione di due problemi:
1) l’azzeramento delle spese di trasporto del paziente.
2) La terapia viene eseguita tutti i giorni , sabato e domenica compresi

Un altro vantaggio comprovato nel tempo e da tempo è la diminuzione dell’assistenza medica e infermieristica. Infatti l’uso domiciliare comporta l’automedicazione. Tale medicazione è semplice ed è tanto semplice che viene eseguita da un familiare che non ha nessuna cultura medica o paramedica Per tale motivo vengono di molto diminuiti i costi delle medicazioni sia come materiale che come personale infermieristico e medico
Il nostro protocollo prevede una medicazione giornaliera eseguita con acqua fisiologica o acqua ossigenata e una ora di ossigeno topico. Successivamente medicazione semplice con garze umide con fisiologica. Il costo delle medicazioni è quindi trascurabile e può essere una spesa di un euro al giorno alla quale si aggiunge il costo dell’ossigeno che può variare da uno a due euro al giorno
Rimane allora solo il costo del dispositivo che può essere acquistato se la lesione è cronica ed ha scarsa tendenza alla guarigione o affittato se la lesione guarisce nel corso dei mesi
I costo dell’uso della Camera Normobarica attualmente praticato al paziente varia da 180 a 240 Euro mensili (con uso di 30 giorni su 30 il mese) . Si tratta allora di un costo di 10 euro al girono o di 250 di media euro al mese.
Rispetto quindi all’uso della Camera iperbarica il risparmio è evidente
Se noi vediamo che
-l’uso è domiciliare e quindi comodo per il paziente
-non vi sono costi di trasporto
-le medicazioni sono semplici e sono automedicazioni
-i controlli medici sono settimanali o ogni due settimane

Si può considerare il vantaggio economico dell’uso della ossigenoterapia in normobarismo con uso domiciliare

Riassumendo possiamo considerare

• il risparmio dei costi sociosanitari del trasporto;
• la continuità terapeutica senza interruzioni per 30 gg il mese, tra la tranquillità del proprio ambiente di vita e senza traumi;
• la facilità di diffusione con la possibilità di raggiungere tutti quei pazienti eleggibili (si calcola 200.000 in Italia), che al momento non possono curarsi con l’ossigeno per la scarsa disponibilità di Camere Iperbariche nel territorio, (quest’ultime utilizzate circa all’ 80% per curare ulcere croniche)

Si è potuto vedere (vedi Progetto di Legge N 4409) che i costi maggiori sono assorbiti dalle spese da parte del personale medico e paramedico seguiti dalle spese per le medicazioni varie. Nel caso delle terapia con Ossigeno per via topica, i protocolli riducono al minimo l’uso di personale medico e paramedico e l’uso di vari presidi medici (come garze medicate, antibiotici, pomate ecc…),
in quanto è stato scientificamente dimostrato che:
l’ossigeno per via topica:
• asciuga le ferite, stimola la granulazione dei tessuti ed incentiva la vascolarizzazione
• stimola la granulazione del tessuto
• facilita l’attecchimento degli innesti
• diminuisce il dolore
• migliora la secrezione rendendo sopportabile l’odore dello stesso
• la terapia è gestibile anche da un familiare del paziente stesso.

Ulteriori risparmi

COSTO DEL PERSONALE
• Per quanto riguarda il personale paramedico, (la spesa maggiore attualmente) l’assistenza si riduce alla collaborazione con il medico durante il solo controllo ambulatoriale o domiciliare che viene consigliato una volta ogni 15 giorni.
• Lo stesso diconsi per il personale medico o specialistico che controlla ogni 15 giorni l’andamento della patologia e ne giudica il decorso.

COSTO DELLE MEDICAZIONI
Per quanto riguarda le medicazioni queste si possono dividere i medicazioni semplici, quelle che riducono l’essudato e quelle attive che non solo proteggono la lesione controllando l’essudato ma contribuiscono anche al processo di rigenerazione tissutale.
I costi sono variabili e spesso si è indotti ad usare medicazioni con costi inferiori senza considerare che il miglioramento o la guarigione di una lesione previene ulteriori spese a carico del SSN.
La linea guida del Royal College of General Practitioners in U.K. suggerisce che gli operatori sanitari anche se non vi sono prove sufficienti a raccomandare una medicazione piuttosto che un’altra, devono usare le medicazioni che soddisfino esigenze cliniche, costi e esigenze del paziente e situazione della lesione.
Nella stessa Inghilterra il trattamento avviene generalmente a domicilio per ridurre la spesa delle istituzioni sanitarie,

Orbene nel protocollo della ossigenoterapia topica si sommano tutti questi consigli che troviamo nelle linee guida per il trattamento di tale lesioni nel Regno Unito, ovvero;
• Si riduce la spesa Ospedaliera e quella del personale medico e paramedico.
• Si usa un trattamento con efficacia e compliance del paziente e dei familiari con vantaggi non solo oggettivi (andamento della lesione) ma soggettivi (netta diminuzione dei sintomi e quindi con benessere del paziente, a costi nettamente inferiore ad altri trattamenti.
• La medicazione viene semplificata in quanto non si usa alcuna medicazione passiva o attiva per ridurre o eliminare la essudazione e la sovrainfezione o stimolare il tessuto di granulazione; si usa infatti solo una medicazione semplice con fisiologica che ha il vantaggio di detergere la lesione per una utilizzazione migliore dell’ossigeno topico, lasciando all’ossigeno stesso il compito di ridurre la infezione, la essudazione e stimolare il tessuto di granulazione.

In sostanza si ottengono risparmi considerevoli sulla spesa sanitaria del personale medico e paramedico e sul costo delle medicazioni.
Entrambi questi parametri e questi risparmi sono difficilmente quantificabili in quanto attualmente non ci sono protocolli standardizzati di diagnosi e di terapia e di assistenza.
Ma si può quantificare facilmente un risparmio dal 30 al 50% sulla spesa di personale medico e paramedico ed un risparmio superiore al 50% per quanto riguarda la spesa per medicinali.
A questi risparmi si deve sommare il risparmio quantificabile per paziente che utilizzi la camera normobarica rispetto alla camera iperbarica come abbiamo descritto nei paragrafi precedenti.

Madeyski Paolo

Razzismo e razzismi by Francesco Fontana

E’ di attualità parlare di razzismo e dare del razzista a tutte le persone che accusano di qualche cosa una persona di razza diversa dalla nostra
Ma non sempre è razzismo
Prima di dare la parola al nostra F. Fontana vediamo cosa significa razzismo , come è nato e come è evoluto nel corso degli anni e della storia
razzismo2

Dall’Enciclopedia Treccani : Il Razzismo Concezione fondata sul presupposto che esistano razze umane biologicamente e storicamente superiori ad altre razze. È alla base di una prassi politica volta, con discriminazioni e persecuzioni, a garantire la ‘purezza’ e il predominio della ‘razza superiore’.
In senso stretto, il razzismo, come teoria della divisione biologica dell’umanità in razze superiori e inferiori, è un fenomeno relativamente recente. .Il razzismo nell’età contemporanea: la prima teoria ‘scientifica’ della differenziazione biologica dell’umanità in razze fu la classificazione in base al colore della pelle operata da C. Linneo nel 1735. Il testo che diede un impulso decisivo alla diffusione delle idee razziste fu il Saggio sull’ineguaglianza delle razze umane (1853-55) di J.-A. de Gobineau, che sostenne la superiorità biologica e spirituale della razza ariana germanica. Per H.S. Chamberlain (I fondamenti del 19° secolo, 1900) la storia era un’eterna lotta tra ariani, razza spiritualmente nobile, ed ebrei, ignobili e meschini. L’antiebraismo religioso si era trasformato in antisemitismo razzista, diffuso in gran parte d’Europa, dalla Russia dei pogrom alla Francia dell’affaire Dreyfus. Anche l’evoluzionismo di C. Darwin fu strumentalizzato per cercare di avvalorare le tesi razziste sostenendo che il dominio imperialistico sul mondo dimostrerebbe la superiorità biologica della razza bianca, più adatta ad affrontare la lotta per la vita e la selezione naturale. Inoltre, furono condotte misurazioni antropometriche che avrebbero dovuto rivelare la maggior intelligenza, vitalità e moralità della razza bianca e furono avanzate teorie eugenetiche che invitavano a preservare i caratteri migliori della razza impedendo il meticciato e la riproduzione degli individui peggiori. C. Lombroso, infine, sostenne che gli italiani meridionali sono biologicamente più predisposti alla delinquenza dei settentrionali.
L’espressione più tragica del razzismo si ebbe nella Germania nazista (1933-45). A. Hitler, che con A. Rosenberg (Il mito del 20° secolo, 1930) riprese le idee di Chamberlain, cercò di realizzare la supremazia della razza ariana riducendo in schiavitù gli slavi ed eliminando gli ebrei, considerati “subumani”. La “soluzione finale”, decisa durante la Seconda guerra mondiale, portò allo sterminio nei Lager di 6 milioni di ebrei. Anche l’Italia fascista adottò leggi razziali (1938) e contribuì alla deportazione nei Lager degli ebrei italiani. Il nazismo praticò anche l’eugenetica, sterilizzando o eliminando i malati di mente. Nel dopoguerra, la decolonizzazione liberò molti popoli dall’oppressione coloniale, ma non impedì l’affermazione di regimi segregazionisti, come l’apartheid in Sudafrica, dove la minoranza bianca costrinse la maggioranza nera a vivere segregata nei bantustan. La condanna dell’onu e dell’opinione pubblica mondiale e le battaglie dell’African national congress di N. Mandela portarono all’abolizione dell’apartheid (1990), ma nel mondo continuano a verificarsi situazioni di discriminazione o emarginazione, come quelle degli aborigeni in Oceania o degli indios nel Chiapas messicano. Ha provocato orrore la ripresa negli anni Novanta di pratiche di pulizia etnica, che si speravano scomparse con la fine del nazismo, nella ex Iugoslavia che hanno coinvolto serbi, croati e albanesi del Kosovo. I più recenti studi di genetica (L. Cavalli Sforza) dimostrano che le differenze tra le razze sono minime, inferiori a quelle tra gli individui di una stessa razza, e soprattutto che l’intelligenza è uguale in tutte le razze. L’umanità deriva da un unico ceppo che dall’Africa si diffuse nei vari continenti, rafforzando in ogni ambiente i caratteri più adatti e dividendosi pertanto in tipi differenti. Nel 2000 il 21 marzo fu proclamato giornata mondiale contro il razzismo, in memoria dell’eccidio di 69 neri nel 1960 a Sharpeville (Sudafrica). Organizzazioni umanitarie non governative, come SOS Razzismo, nata in Francia ma operante in tutto il mondo, anche in Italia (dal 1989), si battono per sconfiggere il razzismo e ogni forma di discriminazione. Da anni l’Unione Europea invita con direttive gli Stati membri a dotarsi di leggi antidiscriminazione.

Razzismo

Razzismo e razzismi

L’Italia, con questa massiccia immigrazione dall’Africa, è un banco di prova molto pregnante per la questione “razzismo”. Dico subito che a mio parere il “sistema Italia” è tutt’altro che razzista, però è anche vero che ci sono focolai di razzismo latenti o palesi che esplodono sia per l’ignoranza della gente (chi è razzista è ignorante, punto e basta!) sia per la pessima gestione del “problema” immigrazione che potrebbe essere invece meglio gestito anche come “risorsa”, ma questo è un altro discorso…
Quel che mi infastidisce a proposito del “razzismo” è il suo uso improprio e/o ipocrita.
Mi spiego subito.
Pretendere che chi viene in un Paese in cui non è nato riconosca che è “ospite” NON è razzismo, è buon senso.
Pretendere di vedere rispettati i propri fondamentali diritti umani in ogni parte del mondo, anche quindi dove non si è nati, NON è razzismo; è umanità.
Ma dare dello scimmione a un nero o dire che i neri sono inferiori è razzismo; senza se e senza ma.
Così come dare dello sporco bianco a un italiano o dire che tutti i bianchi sono egoisti e sfruttatori è razzismo; senza se e senza ma.
Pestare o uccidere un nero perchè è nero è razzismo, senza se e senza ma: il Ku Klux Klan insegna.
Pestare o uccidere un nero per ogni altro motivo (gelosia, furto, lite, etc…) è un CRIMINE, ma non è automaticamente razzismo.
Così come il nero o il marocchino che pesta o uccide il poliziotto bianco che lo controlla o stupra una donna o deruba i vecchietti etc… è un CRIMINALE , non è un “razzista al contrario”. Non fa quel che fa per odio razziale verso i bianchi, lo fa perchè è un ladro, un violento o un maniaco, a differenza di quel nero americano RAZZISTA e assassino che per odio verso i bianchi ha recentemente ammazzato tanti poliziotti a Dallas.
Ecco perchè io non ritengo corretto mettere sullo stesso piano episodi di intolleranza razziale da parte di bianchi verso neri (o viceversa) ed episodi di violenza, furto, stupro etc… da parte di neri verso bianchi (o viceversa): i primi sono RAZZISMO (che è “anche” un crimine), i secondi sono “solo” CRIMINALITA’. E il “solo” non ne sminuisce la gravità, anzi!
Tutto questo pistolotto NON vuole assolutamente minimizzare la gravità nè del razzismo da una parte nè della criminalità sui generis dall’altra. Vuole solo dire che si tratta di mostruosità tra loro diverse e che non andrebbero messe a paragone parlando di “razzismo al contrario”. Vanno “semplicemente” condannate entrambe in maniera assoluta, ma per motivi “etici” diversi.
Ecco perchè quando io sento o leggo che lo stupro o l’uccisione di un italiano da parte di un nero è “razzismo al contrario”, dico di no, che non è così: è CRIMINE, odioso CRIMINE, punto e basta. E ogni accostamento “etico” tra le due nefandezze lo trovo puramente strumentale; e, permettetemi, velatamente “razzista”, o quantomeno preconcetto.

Buonismo? Razzismo? No, grazie. by F. Fontana

08-27-2014-Razzismo-e-integrazione

Arriva l’articolo del nostro Francesco Fontana. Uomo di snistra. Uomo di buon senso.
Il caso sul bambino che è stato fotografato a bagno in Piaza Indipendenza è chiuso
Quindi non ci torniamo su nulla: caso chiuso.
In questo articolo un uomo di sinistra ci parla di razzismo ma anche di buonismo
IL razzismo è se si parla di un bambino ( anche se fisicamente poco bambino) . Il razzismo però potrebbe essere anche se un uomo adulto rofugiato o clandestino ammazza delle persone a Milano ( ricordate il caso).
Il razzismo è quello se un ultras di destra uccide un nigeriamo
Raqzzismo è se qualcuno si lamenta che dei ROM disturbano o rubano.
E si può continuare
E cosa dice il nostro F. Fontana ?

Buonismo? Razzismo? No, grazie.

Prendo spunto dal post del “bagnetto” in Piazza Indipendenza su cui forse fin troppo si è scritto e dibattuto, per tirare un po’ le fila; finalmente!
Io ho letto tanti commenti, qualcuno l’ho postato anch’io, e devo dire che, al di là della vicenda in sè sulla quale continuare a discutere mi sembra ormai specioso, ho tratto qualche lezione e/o conclusione etica che vorrei condividere con voi.
Di fronte a “schizofrenie” (con tutto il rispetto s’intende, è solo un parere personale):
 di un tipo (commenti simili a: “che tornino a casa”, “ormai ci hanno conquistato”, “buttiamoli fuori”; per non parlare di cose becere e nemmeno commentabili simili a “babbuini”, “il colore della pelle c’entra con l’educazione”, “scimmie” e così via…);
 e dell’altro tipo (“in fin dei conti non è successo niente”, “i nostri fanno ben altro”, “chi ha fotografato un bambino dovrebbe vergognarsi”, “forse aveva solo bisogno di aiuto”, “la fontana invita a rinfrescarsi”, etc…)
Io credo che, come sempre… “in medio stat virtus”, diceva il filosofo!
La lezione che viene da dibattiti come questo per me è chiara:
 bisogna rifiutare in maniera ASSOLUTA il razzismo, il giudizio dato sulla base dell’etnia, della pigmentazione, dell’origine, del passaporto. Le brave persone esistono dappertutto e i delinquenti pure; così come i maleducati e le persone a modo. Su questo, a costo di passare per autoritario, io dico che NON SI DISCUTE.
 bisogna rifiutare ALLO STESSO MODO il buonismo, il giustificare tutto e tutti (o, ancora peggio, “certi”), magari a maggior ragione dopo aver guardato il colore della pelle; ci sono persone pronte a sparare a zero su giovani bianchi e italiani perchè sgommano con le moto o sputano a terra, ma allo stesso tempo pronte a giustificare il nero o il rom che importuna fuori dai negozi o si fa il bagno nelle fontane o peggio; allora viene davvero il sospetto che si tratti di… razzismo al contrario. Sgommare con la moto, sputare, importunare, bagnarsi nelle fontane o peggio è atto deprecabile SEMPRE. A prescindere dal fatto che chi lo compie sia africano, italiano, rom, sinti, svedese, pellerossa, giapponese, veneto, siculo, islamico, ateo, buddista, etc… Stop. Anche su questo, a costo di ri-passare per autoritario, io dico che NON SI DISCUTE.
Mi permetto infine di precisare una cosa, che comunque nulla c’entra col “bagno refrigerante” in Piazza Indipendenza: le regole vanno rispettate SEMPRE, ma quando si vive in un paese dove non sei nato, dove non hai contribuito a costruire la consuetudine sociale, dove ti accolgono come turista, profugo, rifugiato e forse ti mantengono… andrebbero rispettate ANCORA DI PIU’. Denunciare che a volte questo rispetto non c’è da parte di africani, ma anche di americani, europei, asiatici, australiani, di tutti quindi, non solo di un gruppo, e quindi da parte di rifugiati ma anche di turisti, uomini d’affari, sportivi, etc… NON è razzismo. E’ solo osservare, descrivere, denunciare e, se possibile, cercare una soluzione.

UNA PROPOSTA PER L’ITALIA DEL DOMANI SE A OTTOBRE VINCESSE IL NO (MA ANCHE IL SI’…)

renzi
bicameralismo
Riportaimo delle considerazioni del Nostro Scrittore Francesco Fontana.
In sostanza non si tratta di giudicare se rinnovare camera e senato ma come rifarli per rendere moderno il nostro sistema
Non si può pretendere che nulla cambi. Tutto feremo a volte significa andare indietro.
Si o no. Decisione difficle se si intende votare per questo tipo di riforma o se ne vuole una altra
Ma qualcosa si deve fare
Ma cosaà
Qui riporto le considerazioni del Fontana ma non è un invito a votare si o no
Sono solo considerazioni su nostro futuro

UNA PROPOSTA PER L’ITALIA DEL DOMANI
SE A OTTOBRE VINCESSE IL NO
(MA ANCHE IL SI’…)

Renzi, sbagliando, personalizza il referendum di ottobre. Però ha ragione quando dice che si tratta di un appuntamento importantissimo. Lo penso anch’io.
Se passa il SI’ passa una riforma criticabilissima ma che almeno mette fine al bicameralismo perfetto, ormai deleterio.
Se passa il NO il governo va a casa e, presumibilmente, si rivota.
Io, amici, voterò SI’, turandomi il naso.
Ma sarei dispostissimo a votare NO se un esponente di quel fronte adottasse una simile proposta. Abbiate la pazienza di leggerla e dire la vostra:
“Se passa il NO avremo impedito una riforma imperfetta e raffazzonata ma soprattutto dovremo, un minuto dopo la bocciatura della riforma stessa, elaborarne un’altra da approvare in breve tempo per rendere l’Italia un paese moderno, mettendo mano anche alla brutta riforma elettorale. Ecco allora i 2 semplicissimi punti su cui costruire le nuove Istituzioni:
1) Una Camera con 500 deputati eletti con sistema maggioritario, senza liste e capilista bloccati, a due turni, e premio di maggioranza del 60% alla coalizione vincente al 2° turno (col 55% dell’Italicum in Italia non si governa). Questa avrà le attribuzioni dell’attuale Camera;
2) Un Senato con 200 membri, eletti con sistema proporzionale, che si occupa degli affari regionali; quindi NON dà la fiducia al governo, NON vota le leggi di bilancio e NON vota leggi a rilevanza nazionale.”
Lascio poi ai “costituzionalisti” sbizzarrirsi in arzigogoli su come eleggere il PDR, sul titolo V, etc… A me basterebbe che, dopo l’eventuale vittoria del NO (ma anche del SI’…), ci si mettesse subito al lavoro sulla base dei 2 punti sopra indicati. Allora sarei prontissimo a votare NO anch’io.
E’ proprio utopia?
Commentate e, se siete d’accordo, condividete e fate girare, chissà che non arrivi all’orecchio di qualcuno d’importante che poi la faccia propria… avremo l’orgoglio di essere stati anche noi, nel nostro piccolo, un po’ padri costituenti!

LAMENTITE CONTINUA: UN MALE TIPICAMENTE ITALIOTA

Gli Italiani si lamentano sempre. Si stava meglio quando si stava peggio. Va tutto male. Peeggio di così…
Si sorride poco e ci lamentiamo spesso.
lamentarsi fa male al cuore
Se se lItalia vnce allora siamo contenti ma se arriva secondo giù critiche e…. ma si doveva proprio vincere ?
Ecco allora le considerazioni del nostro F. Fontana.
I ristoranti sono sempre pieni…i povferi fumano e hanno la teelvisione piatta anche nelle baracche.

LAMENTITE CONTINUA: UN MALE TIPICAMENTE ITALIOTA

Dopo un po’ di tempo ho il piacere di riprendere qualche riflessione stimolata dal mio libro “La percezione delle Pleiadi”, ed. Albatros, che nella sua lunga peregrinazione storica lungo il 20° Secolo narra, giocoforza, di periodi belli e di altri difficili.
Ebbene, la riflessione che vorrei condividere, e che so risulterà ampiamente IMPOPOLARE (ma io la penso così e ci tengo comunque a esprimermi), oggi mi viene data dal vedere su Facebook una valanga di post, commenti, riflessioni che denunciano come l’Italia sia “in rovina”, oppure “nella cacca”, o ancora “finita” oppure “nello sfacelo”, e chi più ne ha…
E, ironia della sorte, spesso chi si spertica in simili litanie è gente che sta bene, o almeno che vive dignitosamente, che ha un lavoro, che insomma bene o male campa; chi fa la fame sotto un ponte in genere non ha tempo di scrivere sui social… ;)
Certo, saremo anche messi male, ci sarà tanta gente povera o addirittura in miseria (ma a volte, riconosciamolo, è anche colpa di queste persone, non è che tutti si sappiano gestire con oculatezza…, io conosco elementi che vanno a chiedere la carità in Comune e poi fumano 3 pacchetti al giorno, hanno la parabola e fanno colazione al bar), il debito pubblico è alto, la disoccupazione pure e la classe politica con i suoi privilegi fa spesso SCHIFO, sono il primo a denunciarlo, non equivochiamo, non ho l’anello al naso come i tori…
Ma usare termini come quelli di cui sopra fa dimenticare che comunque l’80% degli italiani è proprietario di una casa, che la nostra sanità è, se non proprio gratuita, molto più “umana” di quella per esempio dei civilissimi USA (di cui pure io sono innamorato) dove se ti viene una malattia grave devi venderti anche le mutande, che larghe fasce della popolazione comunque possono permettersi una vita dignitosa… insomma saremo anche in crisi, ma parlare di ROVINA o di SFACELO mi sembra la solita litania di pianto e lamentela che si recita perchè è comunque sempre obbligatorio lamentarsi, altrimenti ti prendono per matto. Caso mai ci sono enormi ingiustizie, squilibri sociali intollerabili, ma denucniare ciò è ben diverso che gridare alla ROVINA!
Se noi siamo alla ROVINA cosa sono allora in Spagna, in Portogallo, in Grecia, in Bulgaria, in Romania etc… per non parlare di moltissimi paesi extraeuropei?
No, io a questa sceneggiata continua non ci sto, sono consapevolissimo dei problemi e degli obbrobri che caratterizzano il mio Paese, compiuti da chi governa e da chi fa opposizione (tanto, davanti ai vitalizi si trovano sempre quasi tutti d’accordo, no…?) , ma sono anche consapevole che comunque il mio, il nostro Paese è meraviglioso, ha un livello di protezione sociale inferiore forse solo a quella scandinava e tedesca, e in esso, ne sono ad esempio io la dimostrazione, anche un semplice impiegato con uno stipendio modesto e una moglie e una figlia da mantenere può vivere dignitosamente. Allora, perchè lamentarci sempre, dimenticando che almeno tre quarti del mondo, forse l’80%, sta peggio, molto peggio di noi???
Non vorrei, lo dico come simpatica provocazione, che oggi fossimo alla SFACELO solo perchè governa Renzi, mentre se governasse Berlusconi o Salvini saremmo in paradiso… ;) E che, al contrario, se governasse la destra, a lamentarsi sarebbe la sinistra…!
Mah… Italia: terra di eterna partigianeria! Questa mi sembra la sintesi più logica di tutto quanto sopra detto. :-(

Uomini e sciacalli: Commento e consideraioni di F. Fontana

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Nessuno dei due : Buonanno e Fontana hanno bisogno di presentazioni
Uno è morto e l’altro continua a scrivere come uomo di sinistra ma con il buon senso che pochi hanno
Io sposo in pieno il commento di F. Fontana, scrittore da nooi molto apprezzato.
Io aggiungo solo un commento: leggere le furia di commenti oltraggiosi verso Buonanno mi lasciano perplesso e credo che i commenti politici non tengano conto che i figli del Buonanno sofriranno nel leggere i commmenti sul loro padre e il dolore alal m,orte del padre aumenterà alal louce di quello che leggeranno

Uomini e sciacalli

“Il sonno della ragione genera mostri” è una famosa frase attribuita a numerosi intellettuali, dal pittore Francisco Goya (è il titolo di una sua acquaforte) al filosofo Immanuel Kant, allo storico Johan Huzinga etc…
Io credo che sia una delle frasi più vere mai pronunciate da qualcuno. Un fatto accaduto recentemente mi ha dato ulteriore conferma di ciò.
Mi riferisco alla morte dell’esponente leghista Gianluca Buonanno, scomparso a soli 50 anni in uno schianto sulla pedemontana dei Laghi. I mostri generati dall’irrazionalità, che in questo caso assume le sembianze della più becera “ideologia”, non si sono fermati neppure di fronte alla morte.
Che Buonanno fosse un personaggio particolare, pittoresco, provocatore e anche molto, molto controverso non lo devo dire certo io che appartengo a tutt’altra cultura politica e, se mi permettete, anche etica.
Che io mi sia sempre sentito lontanissimo da Buonanno non mi ha però autorizzato a gioire o addirittura a farmi beffe per la sua morte. Certo, detestando io ogni ipocrisia, non mi sono neppure sperticato in lodi post mortem verso di lui, se uno non lo lodo in vita non vedo perchè devo lodarlo in morte, infatti non è che la morte ci santifichi. Però non mi sono neppure permesso nè di estrenare nè di provare alcuna gioia. Solo rispetto e silenzio.
Invece molte, troppe persone sul web, sui social in generale, sui media, si sono abbandonate a manifestazioni che non giudico bestiali solo perchè ho un profondo rispetto per le bestie.
Abbiamo sentito intellettualoni e professoroni perdersi in affermazioni che io mi vergognerei solo a pensarle, figuriamoci a pubblicarle! Abbiamo visto esponenti politici fare dell’ironia non certo da… salotto, ma da trivio. Abbiamo assistito a fuoriuscite di odio, di rancore, di disprezzo, esattamente come la lava fuoriesce dalla bocca di un vulcano o come altri fluidi fuoriescono da altri orifizi.
E, già che ci siamo e che abbiamo dichiarato guerra all’ipocrisia, ammettiamo che anche qui, da queste pagine, si sono levate prese di posizione assolutamente esecrabili, offensive, oppure semplicemente… stupide.
Non faccio nomi e cognomi, altrimenti sarebbe troppa la tentazione di precisare poi “Pinco Pallino… un nome una garanzia” vista la recidività da parte di determinati elementi, ma… a buon intenditor una parola basta! E qua dentro, per fortuna, a prescindere dalla nostra idea politica, dx o centro o sx (come me), siamo in tanti a essere buoni intenditori e ad aver pesato come meritano certi pollastri.
Purtroppo la conclusione è solo una: laddove domina l’ideologia la ragione dorme; e laddove la ragione dorme i mostri sono sempre pronti a uscir fuori, oggi per sputare sulla memoria del povero Gianluca Buonanno, domani per fare di tutto un falò e potre poi gioire, sulle macerie, urlando “Ce l’abbiamo fatta, finalmente, a scassare tutto! Evviva lo sfascismo!”

Giustizia sociale: Motivo in più per NON essere comunisti… 

comunismo oggi1
comunismo oggi2

Oggi riporto delle considerazione sul Comunismo e su ” la Sistra”
Cosa è la Sinistra e cosa è la Destra ?
Cosa è Il Comunismo ?
Riflessioni
Non tutti la pensano nello stesso modo
Leggete cosa scrive Francesco Fontana. Uomo di Sinistra ma NON Comunista !

GIUSTIZIA SOCIALE ED EGUAGLIANZA SOCIALE:
PER CAPIRCI UN PO’ DI PIU’

Mi piace oggi proporre una riflessione di tipo “semantico” su due concetti che troppo spesso vengono confusi tra loro: “giustizia” ed “eguaglianza” sociale.
Chi ha letto il mio romanzo “La percezione delle Pleiadi”, ed. Albatros, si sarà accorto che in esso parlo molto di socialismo e lotta di classe, idee che ovviamente vanno a braccetto con i due concetti oggetto della nostra riflessione: concetti però che non dobbiamo confondere e che anzi, a mio parere, si escludono addirittura l’uno con l’altro essendo, se non antitetici, almeno incompatibili.
La storia del movimento operaio, della lotta di classe, in una parola del “socialismo”, è un’eterna battaglia fra massimalisti e riformisti, marxisti ortodossi e revisionisti, socialcomunisti e socialisti democratici; evito di usare il termine “socialdemocratici” perché qui in Italia, ma non solo (ad esempio anche in Portogallo o in altri paese soprattutto latini) i “socialdemocratici” hanno rappresentato per molti anni tendenze politiche che con il socialismo non avevano nulla a che fare e che, nate magari strizzando un occhio al marxismo (il Saragat del dopoguerra), sono poi evolute in direzione destrorsa e assolutamente antimarxista (il Saragat degli ultimi anni di attività politica o il Partito socialdemocratico portoghese). Schematizzando al massimo, i primi elementi dei dualismi sopra citati puntano alla “eguaglianza sociale” tout court , i secondi alla “giustizia sociale”.
Marx, nella sua grande lezione di politica economica, ha sostanzialmente teorizzato una cosa, tanto semplice quanto formidabile: la socializzazione dei mezzi di produzione (industrie, filiere di produzione, e ogni altra fonte da cui scaturisca una dinamica economica). In altre parole, secondo Marx è auspicabile (anzi, a suo parere è ineluttabile… la storia sembra però dargli torto) che tutto ciò che consente di “produrre” beni sia in mano allo Stato inteso come collettività: è nient’altro che il “comunismo” o “socialismo realizzato”, che a sua volta non può che garantire, esso solo, l’EGUAGLIANZA SOCIALE. Se tutta la produzione è controllata dallo Stato ecco che il privato non può trarne profitto e a tutti viene distribuita eguale ricchezza per il proprio sostentamento.
Prendendo spunto dalla lezione marxiana, ma distaccandosene in maniera netta, il socialismo riformista e democratico invece auspica che lo Stato vigili e in alcuni casi regoli e controlli i mezzi di produzione, ma non li possieda; teorizza dunque che sia lasciata libera iniziativa ai privati e alle associazioni economiche, in modo che chi più merita più abbia, chi più riesce a produrre e a vendere più riesca a guadagnare, ma tutto ciò senza dimenticare una sorta di controllo preventivo, contestuale e successivo alla dinamica economica in grado di smorzare le situazioni di squilibrio nella distribuzione della ricchezza. In sostanza lo scopo del socialismo democratico è fare in modo che tutti possano avere il giusto per sopravvivere dignitosamente, ma che nello stesso tempo chi più merita più possa arricchirsi. Questa è nient’altro che la “GIUSTIZIA SOCIALE”.
Ciascuno ovviamente può pensarla come vuole. Io intanto noto che laddove si diceva (e/o si dice) realizzato il comunismo abbiamo sì assistito all’eguaglianza sociale per il 99,9% della popolazione (purtroppo però all’insegna della miseria), ma a beffardo beneficio di una piccola nomenklatura ricchissima (vedi i tesori di Ceausescu e degli altri dittatori marxisti). E poi comunque, a prescindere da ciò, trovo che fra l’eguaglianza e la giustizia sociale sia da preferire di gran lunga la seconda.
Io non ritengo neppure eticamente sostenibile il concetto di “eguaglianza sociale” tout court, in quanto non vedo per quale motivo il compenso economico non debba essere strettamente legato al merito e alla qualità della prestazione, e soprattutto non vedo perché non si debbano creare le condizioni di “stimolo” al miglioramento continuo della performance lavorativa.
Molto più giusto e, secondo me, autenticamente progressista, è invece il concetto di “giustizia sociale”, in quanto pur tutelando (almeno in teoria) la dignitosa sopravvivenza di qualunque membro della società, si pone però nella posizione di rendere merito a chi è più capace e coscienzioso nella produzione di ricchezza. Il che poi, a valanga, va a ripercuotersi in modo benefico su tutto il sistema socio-economico.
Io quindi sono decisamente anticomunista ma assolutamente socialista liberale e democratico, quindi progressista, oppure, se vogliamo usare un termine oggi non più tanto di moda… “di sinistra”.
Poco mi tange il fatto che proprio da sinistra in tanti mi “accusino” (gli amici lo fanno simpaticamente, altri molto meno) per queste mie posizioni di essere reazionario, destrorso, addirittura (ai suoi tempi) filoberlusconiano… io so benissimo di non essere nessuna di queste cose e lascio che parlino. Mi limito a osservare, con sorriso insieme amaro e compiaciuto, che molti “comunisti” nostrani, “rifondatori”, “irriducibili”, “antagonisti”, etc… si godono i loro superstipendi, le loro superpensioni e i loro supervitalizi alla faccia della povera gente; e appena qualcuno propone non di abolire ma almeno di limitare questi odiosissimi “privilegi” (legalmente corretti, certo, ma eticamente insostenibili, come ha ben detto il presidente dell’Inps, il grande prof. Boeri), sono i primi a firmare ricorsi alle varie Corti che, puntualmente, danno loro ragione… Motivo in più per NON essere comunisti… 