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"Movimento di opinione per la Città un ponte tra la gente, la voce del cittadino tra i cittadini"



Il movimento di opinione "il ponte" si prefigge di raccogliere le opinioni del cittadino, filtrandole ed elaborandole per capire cos'è importante e più utile per la gente.

Dando spazio a tutte le proposte mantenendo sempre la persona e le persone al primo posto.

Si intendono sviluppare i collegamenti con le associazioni di volontariato, con le istituzioni, con le associazioni di categoria, e dei media per elaborare nel miglior modo ciò che viene esposto dal cittadino. Non limitandoci alla critica in quanto tale, ma impegnandoci a costituire e a a tradurre in realtà le idee.

Al movimento di opinione "il ponte" puo' associarsi chiunque desideri lavorare per migliorare la nostra città: renderla più vivibile e sana; ogni persona indipendentemente dalla colorazione politica e dall'iscrizione a un partito, purchè il suo pensiero sia guidato da sani principi.
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L’uso del Lei in Ospedale: diventa obbligatorio ?

Riportiamo qui un interessante articolo apparso sul Gazzettino di Padova sull’uso del Lei in Ospedale e Case di Cura e in ogni luogo di cura. Si tratta di un vecchio problema di cui io mi sono occupato anche in passato e del quale si è discusso nei reparti e negli Ospedali dove ho lavorato. Era giusto dare il Tu agli ammalati ricoverati ? Era preferibile dare il Lei ? Si poteva dare secondo discrezione ?. Come si comportano i medici e il personale negli altri stati europei ?

Riporto qui l’articolo a scritto dal giornalista Antonio Prezioso e poi diciamo la nostra opinione e come riteniamo sia meglio comportarsi.

L USO DEL LEI IN OSPEDALE

L appello di Lucia Favero il Gazzettino 23 aprile per la sua attualità ed efficacia meri ta attenzione e riscontro Ho letto qualche giorno fa che l Azienda ospedaliera di Pado va ha fatto proprio il codice di comportamento dell Ulss 16 per cui ai pazienti diventa obbligatorio dare del lei Prov vedimento di grande attualità e civiltà in linea con il faticoso riconoscimento della dignità di tutte le persone specialmen te delle più deboli ma non solo a causa della malattia bensì anche per molti altri motivi Fra questi eccelle la vecchiaia spesso infatti i vecchi sono ridotti in condizione di sostan ziale sudditanza Il loro benes sere infatti non dipende solo dall ambiente fisico nel quale volenti o nolenti devono vive re ma anzitutto dall ambiente umano E il rispetto per la dignità della persona che si manifesta concretamente nell uso del lei è condizione essenziale per un corretto rap porto di prossimità e di collabo razione . A questo proposito vorrei cita re la Carta dei diritti dell an ziano non autosufficiente ela borata nel 1987 del compianto mons Giovanni Nervo presi dente della Fondazione E Zan can di Padova Carta valida anche per l autosufficiente perché si tratta dei diritti di qualunque persona considera ta nella sua fisicità e nella sua intelligenza e spiritualità Sa rebbe necessario che ad essa si ispirassero anzitutto i re sponsabili di istituti case di riposo pensionati gli operato ri sociosanitari badanti vo lontari ecc con periodiche verifiche dei risultati nelle quali anche gli organi di infor mazione dovrebbero partecipa re Anche su questi temi si può valutare la civiltà di un popolo

Questo l’articolo che condivido ma che impone alcune riflessioni per capire quale sia il migliore comportamento e come questo possa variare da paziente a paziente

Proviamo a vedere cosa succede in Germania. Io ho frequentato il Dipartimenti di Urologia  a Monaco di Baviera.

Al paziente davano tutti ( medici e infermieri ) il SIE che corrisponde al Lei ma è un Lei di cortesia. Tutti usano il SIE , la parola tu ( DU) era usata solo fra amici e familiari

In Inghilterra fui a Londra per imparare la Proctologia e si usava sempre il YOU ma era un Tu diverso dal nostro. Era usato fra tutte le persone. Il Tu vero si usava solo per DIO mi dicevano.

In Italia esiste il Lei e il Voi e il TU

Ma hanno un significato diverso

Il Lei è un rivolgersi ad una persona con rispetto e si usa sempre fra persone che non si conoscono o che hanno livelli differenti come posizione sociale o di lavoro

Il Lei ha perciò un significato da saluto da un superiore ad inferiore. Voi vedrete che un superiore da del Tu ad un inferiore e l’inferiore risponde con il Lei

Il Tu implica un gradi di amicizia, di parità di familiarità e si usa anche nel alvoro tra colleghi dello stesso tipo di lavoro

Per esempio due medici che non si conoscono si danno del Tu a meno che uno sia anziano o di grado superiore e allora si darà il Lei e il Tu rispettivamente

Il Voi era usato una volta e si usava come rispetto verso una persona familare

E allora come può essere il comportamento tra medico e infermiere  e tra operatori sanitari in genere e paziente ?

Non credo che si debba dire : è obbligatorio dare il lei al paziente

Credo invece che debba essere usato il lei tra medico e infermiere e tra infermiere e medico e questo per due motivi

1) Nesuno è superiore all’altro e quindi  essendo paritari si deve usare lo stesso pronome per rispetto reciproco

2) L’immagine vuole la sua parte.. Un paziente che vedesse  darsi il tu tra medico e infermiere e viceversa potrebbe avere una immagine di poca professionalità e anche avere l’impressione che vi sia più amicizia che professionalità sul lavoro.

 

Diverso è il pronome tra medico e infermiere verso il paziente.

Dare a tutti il Tu certamente è sbagliato ed io ho ricevuto proteste e commenti di pazienti che si sono lamentati che qualche medico usa il tu. Si sentivano umiliati e trattai come inferiori. Mi ricordo sempre una insegnante che mi disse: ma cose si permette quel medico a darmi del tu come se fossimo amici !.

Il Tu potrebbe essere usato verso i bambini fino ad una certa età. Certamente non si troverà mai un paziente che protesterà con il medico che gli sta dando il Tu perchè effettivamente un paziente ricoverato e malato si trova in uno stato di inferiorità psicologica e quindi non sa reagire. Le proteste le farà successivamente

Il Tu poi potrebbe essere usato verso un paziente anziano se si vede che lo preferisce in quanto si sente in famiglia ed ha l’impressione di essere curato e assistito con più amore

Ma in genere è bene dare sempre il Lei. Per rispetto e non essendo in confidenza e non conoscendo il paziente.

Quindi credo che quanto letto nell’articolo del Gazzettino sia condivisibile  ma sia discutibile quanto deciso dalla ASL N 16

Certamente piuttosto che sbagliare è meglio usare il Lei a tutti ma si deve dare al medico e all’infermiere la possibilità di dare il tu se il paziente e le sue condizioni lo richiedono

 

 

 

 

 

 

I vaccini : facciamo chiarezza !

 

Giorni fa avevo letto un interessante articolo su un sito che non conoscevo ed avevo chiesto all’autore di riprenderlo  in quanto fatto bene, ben documentato e che ritengo utile a tutti

Riporto qui la mail che mi ha mandato l’autore

Dott Madeyski i nostri articoli sono tutti disponibili da ribloggare, la corretta informazione deve circolare liberamente! SPecie quando di mezzo ci sono cose serie come i vaccini, è un onore sentirsi dire da un medico che fa il chirurgo da 43 anni che abbiamo scritto qualcosa di giusto. Io sono Michelangelo Coltelli, amministratore e fondatore della pagina, nessuno dei ragazzi che scrive sul blog è laureato in medicina, ma cerchiamo di avvalerci di consuelenza esterne da amici che praticano la materia o di tradurre gli interessanti opuscoli dell’Organizzazione mondiale della sanità, lavoro lungo ma di grande soddisfazione per lo meno morale!

http://www.butac.it è il mio blog, si senta libero di prendere ciò che può esser utile alla sua meritoria opera informativa.
E allora pubblico qui l’articolo dando a tutti la possibilità di leggerlo e meditare

Alla luce dei recenti focolai di morbillo e altre malattie evitabili coi vaccini, e il rifiuto dei sostenitori del movimento anti-vaccinista di riconoscere il problema, ho pensato che fosse arrivata l’ora di un post come questo.

Cari genitori,

vi stanno mentendo. Le persone che dicono di agire nei vostri interessi e negli interessi dei vostri bambini stanno mettendo la vostra salute e anche la vostra vita a rischio.

Vi dicono che il morbillo non sia una malattia mortale. Invece lo è.

Vi dicono che la varicella non è poi sto gran problema. Invece può esserlo.

Vi dicono che l’influenza non è pericolosa. Invece lo è.

Vi dicono che non sia poi così male che i bambini prendano la pertosse. Invece lo è.

Vi dicono che i vaccini non sia efficaci nel prevenire le malattie. Ma ogni anno vengono salvati 3 milioni di bambini grazie alle vaccinazioni e 2 milioni muoiono di malattie evitabili coi vaccini.

Vi dicono che le “infezioni naturali” siano meglio delle vaccinazioni. Invecehanno torto.

Vi dicono che la sicurezza dei vaccini non è stata testata in maniera sufficiente e rigorosa. Invece i vaccini sono soggetti ad un livello di controllo superiore di qualsiasi altra medicina. Per esempio, questo studioha testato la sicurezza ed efficacia del vaccino pneumococcico su 37868 bambini.

Vi dicono che i medici non ammettono che ci siano effetti collaterali ai vaccini. Invece gli effetti collaterali sono ben conosciuti e, tranne in rari casi, abbastanza moderati.

Vi dicono che la trivalente possa causare l’autismo. Non è vero. (La possibilità che il vaccino possa causare l’autismo è stato approfondito e investigato in studio dopo studio e tutti mostrano prove schiaccianti che non sia vero nulla)

Vi dicono che il thimerosal nei vaccini possa causare l’autismo. Non è vero, e comunque non è presente nella stragrande maggioranza dei vaccini da almeno il 2001.

Vi dicono che l’alluminio nei vaccini (un coadiuvante o componente dei vaccini per stimolare la risposta del sistema immunitario) sia dannoso per i bambini. In realtà i bambini assumono più alluminio nel latte materno di quanto ce ne sia nei vaccini, e servono livelli di alluminio molto più alti per essere in qualsiasi modo dannoso.

Vi dicono che il Sistema di segnalazione degli effetti collaterali dei vacciniprovi che i vaccini siano dannosi. Non è vero.

Vi dicono che il programma di vaccinazione sia troppo duro per il sistema immunitario di un bambinoNon è vero.

Vi dicono che se i figli degli altri sono vaccinati non ci sia bisogno per i propri di esserlo.

Questo è uno degli argomenti più deprecabili che io abbia mai sentito. Prima di tutto i vaccini non sono efficaci al 100% quindi è possibile che un bambino vaccinato possa comunque venire infettato se esposto ad una malattia. Ancora più grave è che alcuni bambini non possano essere vaccinati perchè sono immunodeficienti o allergici a qualche componente. Queste persone dipendono dalla immunità di gregge per difendersi. Chi decide di non vaccinare i propri figli contro malattie infettive sta mettendo a rischio non solo i propri figli, ma anche i figli degli altri.

Vi dicono che le “alternative” “naturali” siano meglio delle medicine derivate dalla scienza. Non è vero.

La verità è che i vaccini sono una delle più grandi conquiste della sanità, e una delle cose migliori che tu possa fare per tutelare i tuoi figli.

Posso prevedere esattamente il tipo di risposte riceverò da parte degli attivisti anti-vaccinisti. Dato che non possono controbattere in maniera efficace contro l’enorme quantità di prove scientifiche a favore dei vaccini, diranno che lavoro per Big Pharma (non è vero e non l’ho mai fatto). Vi diranno che non sono una scienziata (lo sono) e che sono un “Agente 666″ (non so esattamente cosa voglia dire ma sono abbastanza sicura di non esserlo).

Nessuno di queste cose è vero ma sono il tipo di risposta di riflesso del movimento anti-vaccinista perchè non hanno nessun elemento per sostenere la loro posizione. Ad un certo livello, nel profondo, penso che se ne rendano conto e attaccano il messaggero avendo paura delle implicazioni di tutto ciò.

Perchè vi stanno mentendo? Alcuni lo fanno per guadagnarci, cercando divendervi le loro medicine alternative mettendovi paura riguardo allemedicine basate sulla scienza. Credo che qualcuno nel movimento anti-vaccinista sia mosso da buone intenzioni, e davvero sia convinto che i vaccini possano essere dannosi. Ma come un astrofisico ha detto recentemente “La cosa positiva della scienza è che sia sempre vera, che tu ci creda o meno”. Dal punto di vista dei thuthers dei vaccini questo non è una cosa positiva. Le buone intenzioni non possono evitare che i microbi infettino la gente, e il concetto che i vaccini siano pericolosi sta avendo degli effetti molto negativi. Capitano dei focolai di malattie vaccinabili in tutti gli Stati Uniti per via di bambini non vaccinati.

Sotto solo un aspetto il mio messaggio è simile a quello degli attivisti anti-vaccinisti: fatevi una cultura. Ma mentre loro intendono “Leggi tutti i siti che sostengono la nostra posizione”, io invece vi suggerisco di scoprirecosa dice la comunità scientifica a riguardo. Imparate come funziona il sistema immunitario. Andate e leggete la storia delle malattie prima dell’avvento delle vaccinazioni, parlate con persone più anziane che sono cresciute quando la polio, morbillo e altre malattie non era prevenibili. Andate a leggere di come vengano sviluppati i vaccini, e su come funzionino. Leggete a proposito di Andrew Wakefield e come il suo studio che mostrava un collegamento tra il vaccino trivalente e autismo sia stato ritirato, e la sua licenza medica sia stata revocata. Leggete i numerosi ed enormi studi che hanno esaminato specificatamente la relazione tra vaccini e autismo e non abbiano trovato assolutamente nulla (intanto che ci siete informatevi sulla ricerca che cerca di scoprire quale sia DAVVERO la causa, o le cause, dell’autismo (alla quale non contribuiscono le persone che continuano ad insinuare che siano i vaccini a causarlo).

Tutto questo può sembrare un grosso lavoro e gli studi possono intimidire. Ma leggere gli articoli scientifici è una abilità che si può affinare. Potete trovare un ottimo strumento per valutare le informazioni scientifiche online e ho scritto una guida per non-scienziati su come leggere e capire la letteratura scientifica. Investigare e capire il problema è una cosa che dovete ai vostri figli, e a voi stessi. Non affidatevi ciecamente ad un estraneo su internet (neanche me!). Leggete i testi scientifici che vi ho linkato in questo post e parlatene con i vostri pediatri. Contrariamente a quello che vi dicono gli anti-vaccinisti non dovete avere paura dei vaccini. Dovreste in realtà avere paura di quello che può succedere senza di loro.

 Riporto qui un video che spiega. Spiace di averlo solo in originale ma ben capibile lo stesso
http://youtu.be/o65l1YAVaYc
Leggete e andate a cliccare sui links e avrete le spiegazioni di molti problemi

Sanità e Salute. Cosa offre la Sanità ? La Salute è garantita ?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Per spigare cosa si intende per Sanità e cosa si intende per Salute e per spigare cosa la Sanità offre per la nostra Salute mi aiuto con una lettera scritta da una signora di cui non riporto il nome e che aveva scritto l’altro giorno questa lettera al Gazzettini.

La signora si lamentava sostanzialmente di cosa la Sanità offriva alla sue richiesta circa la difesa della propria salute

Ecco la lettera pubblicata sul Gazzettino

Gentile Direttore,
volevo segnalare quanto segue riguardo la nostra Sanità Veneta:
abito a Treviso e da molto tempo a qualsiasi richiesta di prestazione sanitaria (visita o esame diagnostico) vengo immediatamente dirottata all’Ospedale di Motta di Livenza.
Senza nulla togliere alla professionalità di questo istituto mi chiedo perchè a Treviso un trevigiano non può più esssere assistito in regime di ticket.
La migrazione verso questo Ospedale causa un aumento di costi per l’utenza e non è detto che i tempi di attesa diminuiscano perchè sono sempre ugualmente lunghi (minimo 4/5 mesi per una visita normale).
Denuncio inoltre che da quest anno non è più possibile scegliere il medico per la prestazione quindi viene a mancare quella continuità operativa che si era instaurata precedentemente

Due sono le lamentele che la signora espone

1) Il fatto che la Sanità offre alla signora la prestazione richiesta non nella città dove lei abita

2) Il fatto che la signora non può scegliere il medico che lei vuole per eseguire la prestazione da lei richiesta con il ticket del SSN.

Allora vediamo cosa si intende per Sanità e cosa si intende per Salute.

La salute, definita nella Costituzione dell’OMS, come “stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non semplice assenza di malattia”. Essa  viene considerata un diritto e come tale si pone alla base di tutti gli altri diritti fondamentali che spettano alle persone. Quindi la Salute è un diritto di ogni persona indipendentemente del suo ceto sociale ed economico. Ma deve essere anche un dovere del cittadino mantenerla . La salute quindi non è un fatto politico, non è di destra o di sinistra

La Salute è uno stato in cui ogni persona deve tendere per vivere in una condizione solo priva di malattia ma con benessere fisico e psicofisco.

La Sanità è il mezzo che lo Stato offre e organizza per favorire la Salute del Cittadino

Una bella definizione di Sanità potrebbe essere :  l’insieme di strutture e servizi che assicurano la tutela della salute e l’assistenza  sanitaria  a tutti i cittadini  ( italiani e stranieri ).

La Sanità deve offrire la Salute o meglio come mantenerla o come migliorarla ad ogni cittadino

Quindi non solo evitare la malattia ma far sì che il cittadino viva in un modo di pieno benessere fisico e psicofisico.

E allora vediamo se la sanità offre i servizi che il cittadino pretende o offre la salute e come mantenerla al cittadino ?

La Sanità costa e costa però meno della Salute

La Salute è un diritto ma è anche un Dovere !

Mantenere la salute evita costi alla Sanità e solo una Sanità efficiente ma accettata dal cittadino e in collaborazione con il cittadino fa rispparmiare e così facendo rende la stessa migliore e più efficiente.

La Sanità agisce o dovrebbe in due modi: la prevenzione e la terapia delle malattie.

La Prevenzione è una offerta gratuita al cittadino di mezzi per evitare la malattia e per fare diagnosi precoce. Vi sono esami e visite gratuite date ai cittadini a secondo le fascie di età interessate. Attualmente vi sono gli screening della mammografia, del sangue occulto e del pap test.

Sono gratuiti ma sono poco utilizzati dalle persone.

E poi ci si lamenta che la Prevenzione non esiste e la sanità funziona male ?

E poi la cura delel malattie. La cura viene divisa in diagnosi e terpai nelle sue varie forme.

Il problema e della diagnosi.

La Sanità e il SSN offre a prezzo calmierato dovuto al fatto che il cittadino paga una tassa sulla salute i vari accertamenti e le visite per fare diagnosi

Quindi da a tutti esami e visite gratis se uno è esente per reddito o per patologia o pagando un contributo ( chiamato ticket) per tutto.

Ma naturalemnte tutto questo costa molto e la Sanità non ha i solkdi specie in rapporto richieste e serfvizi da erogare

Se i servizi chiesti sono molti può non essereci il finanziamento statale e allora il cittadino aspetta  e aspetta.

La soluzione sarebbe di usare di più la prevenzione primaria e secondaria ed evitare per quanto possibile di ammalarsi e si può e si può….

E poi non bisogna chiedere al medico esami e esami per ogni cosa ma magari una buona visita dal proprio medico spesso è sufficiente e si può non fare troppi esami che costano e occupano posti per gente che ne ha bisogno

Questo servirebbe a far abbrevviare le liste di attesa

Altro metodo che tutti penano è : assumere altri medici e infermieri e fare più visite e esami con il solo ticket ma il costo sarebbe troppo alto

Se poi ci mettiamo i falsi esenti che sono tanti e che sono i soliti furbi

Quanti sono i pazienti che hanno una esenzione per una patologia e pretendono di essere esenti per tutte le patologie ?

E allora vi è una lista di attesa

La Regione ha avviato un piano da due anni mi pare interessante

IL paziente chiede la visita e l’esame ad CUP locale e le viene offerto la visita o l’esame al posto dove vi è l’attesa piu breve. Può essere non nella sua città ma nelle vicinanze e lui può scegliere se andare o meno o scegliere un posto più vicino ma con attesa maggiore. Ma pare una offerta di buon senso

Ora offre anche servizi fino alle 23  e di sabato pomeriggio. Non è male

La signora che ha scritto al Gazzettino si è poi lamentata che non può scegliere di avere la prestazione dal medico che lei vuole.

La prestazione la avrà dal medico in servizio quel giorno e a quell’ora

Altrimenti la paga come libera scelta del professionista che la vedrà fuori dal normale orario di lavoro

La Sanità offre la prestazione ma non il medico

La Sanità offre il mezzo per la diagnosi e per la Salute.  Il medico è una libera scelta.

Pensate voi se in u n reparto tutti volessero essere visitati da un medico che è più anziano, più simpatico o quello che volete voi. Quel medico avrebbe attese enormi e non si darebbe un servizio efficente

Diciamo allora che la Sanità offre la Salute a tutti ma bisogna che il cittadino collabori e aiuti a rendere migliore la Sanità e aiuti a salvaguardare la propria salute usando uno stile di vita eccellente o buono

 

 

 

 

 

Ospedale Unico: bisogna ottimizzare i costi ma anche i servizi !

Si continua a parlare di Ospedale unico. Si litiga se farlo o meno. Si litiga quando farlo. Si litiga su dove farlo.

Noi de ” Il Ponte” siamo stati i primi a fare un Convegno e a riunire assieme i vertici della Sanità del Veneto, sia in Regione che alla nostra ASL per spiegare perchè si doveva fare e quando si doveva fare

Eravamo scettici sui tempi e mentre loro parlavo di 5 anni io pensavo 10 anni e ho chiuso i lavori del Convegno dandoci appuntamento fra 5 anni per vedere cosa si era fatto.

Ora in effetti sono passati 6 mesi e si è solo par lato di farlo o non farlo e di dove farlo.

Ogni settimana vedevamo sui giornali la polemica di un sindaco che diceva una cosa e poi la smentiva e poi ne diceva una altra

Era difficile dire cosa si stava facendo se non parlare

Ma ora siamo arrivati ad un punto fermo: l’Ospedale unico si farà

Si tratta solo di vedere dove e come conservare alcuni servizi nei centri nel quale l’Ospedale non ci sarà o sarà lontano dalla sede dell’Ospedale Unico.

Chiaramente i Sindaci dei principali centri interessasti e cioè San Donà e Portogruaro non cedono. Il più penalizzato sarebbe Portogruaro e quindi il Sindaco Bertoncello è quello che maggiormente lotta per evitare l’Ospedale  unico. Sa che non potrà essere posto a Portogruaro e allora chiede il massimo per la sua città.

 

Ma il problema sono i soldi, il finanziamento cose si vuole dire. Oggi non ci sono soldi per nessuno e per la Sanità anche. In modo particolare i tre Ospedali costano troppo in luce, portieri, dirigenti, medici ecccc. e lo ha detto bene Leonardo Padrin Presidente della Commissione alla Sanità della Regione e lo ha confermato assieme al Direttore Generale Bramezza l’altro giorno in una seduta speciale del Consiglio Comunale di San Donà di Piave.

Riportiamo qui il video del commento fatto da PIAVETV del Consiglio stesso.

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Riportiamo anche quanto detto dall’Ass. Provinciale Canali sulla necessità di ottimizzare le risorse e le spese. Bisogna chiudere dice  reparti co sono poco utilizzati a vantaggio della qualità

Con un utiliz zo al 50 delle potenzialità e un costo di degenza di 1 300 euro al giorno la Pediatria di Portogruaro andava ricalibrata così come altri reparti sovradimensionati  sostiene Canali

In una intervista riportata dal Gazzettino infatti Canali dice che  non pare corretto parlare di chiusura del centro pediatrico di Portogruaro quando invece si tratta di calibrare i posti letto rispettoalle richie ste

La Pediatria a Portogruaro ha avuto un utilizzo del 57 nel corso del 2012 e del 55 nel 2013 con un costo giorna liero di 1300 euro per giornata di degenza pari al costo di un posto parto di alta specializzazione di Mestre

E allora se vi è un ridimensionamento dei posti letto pur venendo garantito il servizio a Portogruaro non ci si deve scanda lizzare ma si deve avere il corag gio di affrontare la questione sani taria anche sotto il profilo dei costi che sarebbero indubbiamente minori con l’ospedale unico

Anche il reparto di Ostetricia lavora sotto standard invece delle mille nascite all anno previste dalla normativa naziona le ce ne sono solo 400 . Anche  San Donà  la casistica è sotto standard essendoci solo 600 nascite

Se uniamo le due ostetrice si avranno numeri buoni per ottimizzare il reparto.

Ci si è mai chiesto come mai la Ostetricia di Oderzo ha più parti di San Donà e Portogruaro?

E allora prima di dire salviamo un reparto o più reparti conclude Canali si deve verificare cosa comporta in termini di costi sicurezza ed effi cienza specialmente in reparti delicati come Ostetricia  e Ginecologia e Pedriatria

E allora non ci sono per fare funzionare alcuni reparti che sono doppioni gli uni degli altri

E allora solo l’Ospedale unico in questo momento può garantire dei risparmi e una spesa ottimale con reparti ottimizzati

 

Continuano le polemiche sull’Ospedale Unico: ma cosa dicono i cittadini ?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Continuano le polemiche sull’Ospedale Unico nel Veneto Orientale: cosa dice la Gente ?

 

In questo periodo si sono susseguiti articoli sui giornali, dichiarazioni di politici o amministratori locali ma anche di esponenti politici a livello regionale che sono scesi in campo pro e contro l’Ospedale Unico nella nostra zona.

Ma la gente normale , la gente comune, che è poi quella che dovrà utilizzare l’Ospedale unico o che sta adoperando gli Ospedali attuali è stata ascoltata? Cosa dice la gente che si incontra per la strada ?

IN questo mese ho pubblicato diversi articoli sull’Ospedale Unico e diversi articoli riguardanti alcuni reparti e disservizi.

Certamente sono articoli che riportano critiche ma sono articoli costruiti sai commenti della gente che mi ha fatto pervenire in messi privati o pubblici o con mail il loro pensiero.

Ed è giusto sentire la loro opinione o cosa loro pensano della situazione attuale e di quella che sembra arrivare nel giro do 5 anni.

Ai commenti pervenuti tramite mess privati o pubblici, tramite mail ho aggiunto i commenti ricevuto dai pazienti che ho visitato in queste settimane.

Io faccio ambulatorio a San Donà di Piave, ma anche a Jesolo, Cavallino Treporti, Caorle , oltre fuori la nostra provincia. E quindi i commenti e le critiche o i ragionamenti sono raccolti da persone che vivono nelle varie zone del nostro territorio o, per farla breve, sia della zona di Jesolo, che di Portogruaro che di San Donà

 

Noi del ” Il Ponte” ne parliamo da anni. Da più di 10 anni. Ultimamente lo abbiamo ripetuto, molto tempo prima che le schede ospedaliere fossero note

Abbiamo sempre sostenuto che L’Ospedale Unico è la soluzione migliore ma vi  sono alcuni problemi che mi hanno riportato diverse persone

Il vero problema è il lato economico

Dove sono i soldi ?

Vi è un piano di fattibilità ?

Dove farlo’

La distanza di un Pronto Soccorso efficiente

Diversi mi hanno parlato della possibilità di perdere alcuni specialisti

Diversi hanno paura di ritrovarsi con il caos che esiste all’Ospedale Dell’Angelo a Mestre

I problemi effettivamente sono diversi

Molti si chiedono che fine faranno gli attuali Ospedali. Sarà un buttar via i soldi investiti.

Difficile dare una risposta

Tanti dicono che sarebbe meglio far funzionare i tre Ospedali esistenti e la Casa di Cura

Ricordo che anni fa noi de IL PONTE avevamo organizzato anni fa una incontro con i vari consiglieri regionali sul problema all’Hotel Heraclia, ora Contenental  e un incontro dibattito pubblico all’Hotel Forte 48 successivamente vedendo la soluzione migliore ma anche quelle più fattibile.

La CGiL  boccia la proposta dell’Ospedale Unico. Proprio per il problema che i soldi non ci sono e non ci possono essere. E Mestre docet.

Un problema molto sentito dalla nostra ASl e dalla regione Veneto  è dato dal problema delle fughe di pazienti che sono circa 60.000. E questo rappresenta un costo per la ASL N.10

Ma perchè ci sono le fughe

La gente non va in Friuli perchè lo ritiene comodo ma perchè trova ivi delle eccellenze.

Ecco cosa manca nella nostra ASL. Manca spesso la eccellenza. Non che non ci siano reparti e medici al top ma manca la eccellenza.

La soluzione migliore sarebbe un Ospedale unico di tipo pubblico e un ospedale privato per dare la scelta al cittadino e la possibilità diversa di cura e diagnosi, sempre nel limite dell’economia di mercato.

Ma questo non è realizzabile in questo periodo di difficoltà economica  e quindi si deve ritornare a ripassare ad una altra soluzione

Bisogna tenere presenta la distribuzione di popolazione nel nostro territorio e della viabilità attuale e prossima ventura e le patologie e le statistiche epidemiologiche nei prossimi anni.

Dovrebbero esserci due Ospedali di rete ( San Donà e Portogruaro) con alta specializzazione ma con specializzazioni diversificate per patologia e un Ospedale a gestione privata che segua le direttive della Sanità pubblica e che abbia reparti specializzati per specialità carenti negli altri Ospedali

Esempi di questo tipo ci sono già in Italia e all’estero.

La suddivisione di competenza e di specializzazione darebbe la possibilità di avere le strumentazioni necessarie ai tempi senza dovere creare doppioni che costerebbero e sarebbero sottoutilizzate. Lo stesso ragionamento vale evidentemente per il personale medico e anche paramedico. Al giorno di oggi il medico non sa tutto e non può eccellere su tutto. Sarà più conveniente specializzarsi in alcune cose e non in tutte dando quindi una garanzia di professionalità maggiore.

Chi può al giorno di oggi chiede : “dove devo andare per essere curato meglio per tale patologia?”. Ma tale scelta non deve essere data solo ad alcuni cittadini ma a tutti.

Quindi due Ospedali con specialità diverse in grado di affrontare al meglio ogni situazione. Se la capacità di posti e di specialità sarà ottimale allora  il cittadino andrà in quel ospedale che meglio risolverà la sua esigenza indipendentemente dei pochi chilometri eventualmente in più.

Quello che si vuol dire  è che degli ospedali fotocopie l’uno dell’altro non soddisfano il cittadino anche se vicini a casa in quanto non sono perfetti ma limitati come posti letto, come risorse materiali e come risorse professionali.

Per Jesolo non abbiamo ricevuto critiche particolari e la gente ritiene giusta la collocazione e la destinazione dell’ospedale come sarà organizzato A Jesolo é utile un  Ospedale specializzato rispetto alla locazione , al suo decentramento e al suo clima.

Quindi non un altro Ospedale fotocopia ma un Ospedale con Riabilitazione specializzata con degenza e con Day Hospital  e una Lungodegenza capiente per tutta la ASL. Naturalmente vi sarebbe il problema del turismo estivo. Per tale motivo La Regione ha deciso  che ci sarà un Pronto soccorso autonomo con un Primario. Si tratterà di sopportarlo nel periodo estivo con aumento del personale medico e infermieristico .

 

E per San Donà e per Portogruaro. Cosa ci aspettiamo visto che i costi di un Unico Ospedale sono proibitivi ?

Un Primario o Direttore delle divisioni mediche a San Donà e una Direzione chirurgica a Portogruaro.

Vi ricordate quando oltre ai vari Primari venne creato il Direttore del Dipartimento?. Vi era una Direttore di dipartimento (Chirurgia o Medicina ) e rimanevano i primari dei due anzi tre Ospedali. Ora rimangono solo i Direttori dei Dipartimenti e non ci saranno più gli altri primari. Cambierà il nome ma la struttura cambierà poco.

Io credo che quello che noi sosteniamo da anni sarebbe stata la soluzione di tanti problemi

Noi  abbiamo sempre proposto di Razionalizzare i vari Ospedali differenziandoli sia nei reparti che negli Ospedali.

In sostanza i vari reparti avrebbero avuta un ruolo differenziato in modo che in ogni reparto ci fosse una eccellenza per quanto riguarda  le varie patologie

Questo avrebbe comportato una riduzione di spesa e una ottimizzazione delle risorse umane e tecnologiche

Non si può spendere molto per avere le stesse attrezzature in ogni reparto perché si avrebbero attrezzature non di eccellenza e gli stessi operatori avrebbero una esperienza limitata e non eccellente in una data patologia.

Una chirurgia per esempio avrebbe trattato alcune patologie e per tale reparto si sarebbe investito nelle migliori tecnologie e si sarebbe  dato al personale e medico e paramedico una formazione eccellente.

Questo vale per chirurgia e per medicina e per i vari servizi

Non si può tutto centralizzare ma si può ottimizzare strumenti e personale per dare eccellenza agli Ospedali con vantaggi economici e un servizi ottimale alla popolazione.

La polemica Ospedale unico o meno è solo una polemica che ci fa tornare indietro negli anni quando vi erano i vari campanili e tutti pensavo a sè stessi.

Ora il cittadino vuole essere curato nel modo migliore con la attrezzatura migliore

E tutto questo ha dei costi

E allora conviene avere due poli attrezzati con le attrezzature migliori e con gli specialisti con la maggior esperienza e formati in modo tale da rappresentare quella eccellenza che attualmente manca.

In ultimo la Casa di Cura Rizzola. Deve rappresentare una alternativa alla popolazione sempre che possa rappresentare dei poli di eccellenza per determinate patologia e che il rapporto costi-benefici sia favorevole.

Se la struttura può dare alcuni servizi di eccellenza a costi competitivi non si vede perche non possa esistere nella modalità e nell’ottica descritta sopra.

L’ospedale unico rappresenta una eccellenza se possibile. Altrimenti meglio avere due poli funzionanti come eccellenza.

 

Sostanzialmente questo è quanto ho potuto raccogliere dai vari commenti e suggerimenti

Lasciando stare i commenti dei politici che badano più ai voti che al reale beneficio dei cittadini. Non tutti sicuramente ma molti sì

 

Anatomia Patologica: Una eccellenza che si sposta a Mestre : ma fino a quando ?

 

 

 

 

 

Torniamo sull’argomento della Anatomia Patologica di San Donà di Piave. O meglio della Anatomia della ASL N. 10. Infatti l’Anatomia  della nostra ASL è unica per i tre Ospedali. Fino ad un anno fa era unica totalmente in quanto dava il suo servizio anche alla Casa di Cura Rizzola.

Ma poi la morte del Dr Briani e il pensionamento anticipato del Dr Sacchi ( Primario da anni e succeduto al Prof Boccato) aveva ridotto l’organico

Vi ricordate che avevano noi del Ponte Racconato e ripreso le lamentele del Dr Sacchi sul Reparto di Anatomia Patologica.

Riporto qui alcuni punti degli articoli passati

L’Anatomia è il Reparto, o meglio il Servizio che è al centro di un Ospedale. L’anatomo patologo fa la diagnosi. O prima di un intervento tramite la citologia ne dà le informazioni per definire in maniera l’intervento chirurgico , o dopo l’intervento quando il chirurgo manda in anatomia patologica il pezzo asportato per definire la esatta natura e dare all’oncologo le informazioni per fare poi una terapia ottimale.

L’anatomia patologica da anche agli internisti gli elementi par fare una diagnosi corretta e dare gli elementi per una ottimale terapia

Per tali motivi l’Anatomia patologica è al centro dell’Ospedale. Un Ospedale che non ha tale servizio non è completo e deve ricorrere ad un altro centro per fare gli esami che abbiamo detto sopra.

San Donà di Piave è al centro della ASL N 10  del Veneto Orientale che comprende l’Ospedale di San Donà, di Portogruaro, di Jesolo e la Casa di Cura Rizzola

Un anno fa si parlò di trasferire tale Reparto a Portogruaro. Quale era il motivo ?

La motivazione che era stata detta era  che il Reparto doveva essere ristrutturato e messo a norma e quindi deve essere spostato almeno in maniera provvisoria

Avevo fatto un giro per il Reparto e ho visto cose incredibili: muri scrostati, polvere in molti posti dove si lavora con pezzi anatomici, acqua che esce dai rubinetti di un colore marron ( probabilmente ruggine) , bagni senza soffitto e con tubi di vario genere esposti e senza sicurezza , stanze anguste che non lasciano certo lavorare i medici in serenità mentre leggono i vetrini  e tanto altro

Sono  ed ero convinto che tale reparto non era a norma e che non rispetti  e non rispettava le norme per un lavoro ottimale, sicuro e sereno

Quindi bisognava metterlo a norma.

Ma per farlo bisognava trasferire strumenti, mobili, materiale naturalmente i medici e i tecnici in un altro posto idoneo.

Noi sappiamo che l’anno scorso sono stati eseguiti 12 mila esami istologici e altrettanti esami citologici. Orbene più della metà proviene da San Donà  ( compresi quelli della Casa di Cura ) , 1000 vengono da Jesolo e 4000 da Portogruaro.

 

Poi venne il piano Regionale che trasferisce l’Anatomia Patologica a Mestre. Il Primario non era più in servizio, il Dr Briani era morto.

Parlai del problema con il, Direttore Generale un anno fa e anche quest’anno. Mi venne promesso che tutto sarebbe stato sistemato.

Venen chiamato a consulenza il Primario della Anatomia Patologica di Mestre e venne dato l’incarico di Dirigente alal Dottoressa Chiara. Venne anche assunto un altro anatomo patologo.

E quindi le cose si sistemavano.

L’eccellenza rimaneva in quanto la Dottoressa Chiara dava luce al reparto : ottimo medico, grande lavoratrice , sempre presente e con l’aiuto del consulente e del nuovo medico , altra alla dottoressa già presente, aveva ridotto i tempi di attesa e il lavoro sembrava avviarsi alla normalitrà

Purtroppo un sindacalista ha fatto una denuncia e i NAS hanno vistato il Reparto trovando quelle cose che io avevo visto e che avevo fotografato assieme al Dr Sacchi un anno prima . Quando parte una denuncia non si può stare fermi  e i NAS sono venuti, hanno fotografato, fatto la relazione e la macchina si è messa in moto

Avrete allora letto che il Reparto momentaneamente viene chiuso e trasferito a Mestre. Il motivo che ha fatto muovere il tutto è stata la mancanza di cappe aspiranti in funzione per i gas tossici per il personale.

E allora via, la Anatomia Patologica si trasferisce forse per un anno a Mestre.

I medici rimangono a leggere a San Donà e a refertare ma i tecnici andranno a lavorare a Mestre. Quindi i pezzi sa esaminare saranno portati a Mestre , verranno elaborati e poi ritorneranno a San Donà.

La notizia si è sparsa essendo apparsa sui giornali e molta gente ha cominciato a chiedersi se tale trasferimetno sarà veramente temporaneo o definitivo. O se durerà fino alla nascita dell’Ospedale unico. Perchè allora ci sarà certamente nuovamente una Anatomia Patologia nella nostra ASL.

Ma voi sapete che si parla di 5 anni ma voi sapete che io ho sempre detto che in 5 anni non ci sarà l’Ospedale ; basta pensare che i sindaci stanno ancora litigando dove far sorgere l’Ospedale unico. Forse a fine anno si deciderà dove farlo e poi si passerà al progetto  e poi…. appaltare il progetto a chi lo realizzerà e poi..la viabilità..

Il tempo passerà e noi ci auguriamo che la Anatomia torni prima possibile a San Donà  e poi si vedrà..

Noi de Il Ponte ci impegniamo a sorvegliare e a pungere la istituzioni perche tutto torni alla normalità

 

 

 

 

 

 

Pronto Soccorso. Poca gentilezza ma sicuramente non è la regola

Voglio riportare qui un messaggio che mi è arrivato tramite Face Book. Certamente è un caso isolato ma il messaggio  mi è arrivato come post e quindi pubblico  e quindi visibile da tutti quelli che frequntano Face Book. E sono tanti

Questi episodi non fanno bene alla sanità e in modo particolare alla sanità del nostro territorio

Ho cercato negli articolo di oggi di giustificare i problemi che si ritrovano al Pronto Soccorso dovuti alla eccessiva presenza di gente che magari non ha urgenze e che dovrebbe andare dal proprio medico e nel al Pronto Soccorso ma a volte non ci sono giustificazioni

Ecco allora i pensieri che mi sono giunti

 

Buona sera Dottore, luglio 2010 mio figlio di 4 anni si apre un sopracciglio giocando con altri bambini, il fatto avviene di sabato ad Eraclea sono le 10 di sera circa, mia moglie decide di andare al P.S. Di San Donà anziché a quello di Jesolo dove viviamo

Continuo. Al P.S. Dopo le domande di rito e l’assegnazione di un codice bianco, una domanda ci lascia perplessi, “scusate perchè voi che siete di Jesolo venite qui a San Donà? Quelli di Jesolo pensano che qui non facciamo niente e vengono tutti qui?” Siamo usciti alle ore 1,15 di mattina. Non sapevo di poter andare solo al Pronto Soccorso di Jesolo.

Ecco io capisco che al Pronto Soccorso ci fosse molta gente , forse troppa,  capisco che il personale in servizio era presenta da diverse ore probabilmente . Ma devo anche dire che alle 10 di sera il personale non è certamente quello del giorno ma appartiene ad un nuovo turno

Ma anche se fosse stanco e se fosse stressato non è ammissibile che un medico o un infermiere possa rivolgersi ad un paziente con queste parole o con questi toni.

E se ci fosse l’Ospedale Unico e un unico Pronto Soccorso  cosa sarebbe successo?

Uno può o dovrebbe poter andare a curarsi in qualsiasi  Ospedale del territorio italiano e da novembre in qualsiasi Ospedale europeo.

Sembrerebbe una frase razzista perchè razzismo non è solo quello fra Nord e Sud o fra bianchi e neri…

Il medico o un infermiere deve lavorare con il sorriso anche quando è stanco e deve curare il paziente da qualsisi paese o località esso venga.

Io spero che questo episodio sia unico anche se le segnalazioni di poca gentilezza del personale in servizio non è sporadico.

Per quello che io conosco personalmente i nostri infermieri sono persone gentili, che non sentono la fatica , che lavorano senza guardare l’orario e quindi mi pare impossibile quello che mi è stato scritto

Ma lo riposto in quanto non è giusto nascondere la mano  e per far capire a tutti gli operatori sanitari che il loro lavoro è un lavoro  ( non una missione ) ma il lavoro ha dei codici ai quali attenersi e che tali episodi fanno apparire in modo non bello il nostro ospedale e la nostra sanità

 

 

 

 

 

Ospedale Unico: continuano le polemiche

Ho aspettato a ritornare sull’argomernto dell’Ospedale Unico nel nostro territorio per due motivo

1) volevo lasciare passare qualche mese da quando a fine ottobre abbiamo presentato all’Hotel Forte48 il Convegno che noi de ” Il Ponte” avevamo organizzato per presentare il progetto regionale sul riordino della Sanità nel Veneto Orientale. Tale progetto a noi interessava nel Veneto Orientale ma si sposa con la riorganizzazione di tutto il sistema sociosanitario nel Veneto

2) Volevo raccogliere opinioni, dati , considerazioni su cosa pensano i medici, gli infermieri e i cittadini che in fin dei conti sono gli utilizzatori della Sanità per difendere la loro salute. Volevo sentire pià opinioni possibili in mdo di fare il punto e vedere se

A) L’Ospedale unico è la vera soluzione ,l’unica soluzione , la soluzione migliore per il nostro territorio ?

B) Era possibile aspettare che il progetto fosse completato e pronto e funzionante come vi avevano detto ad ottobre fra 5 anni e non oltre . IO quella sera avevo detto che sarebbe stato pronto fra 8-10 anni ma ci avevano assicuraro che iltermine era 5 anni.

C) La gente, quelli cioè che avrebbero usufruito della struttura come la pensavano ?

D) I medici di base e i medici che lavorano negli Ospedali ora esistenti cosa dicevano

Per tali motivi ho aspettato ma ora sono premuto da più parti di fare il punto e quindi cercherò di riassumere critiche e suggerimenti

Diciamo subito che sono state deliberate le schede regionali che daranno la organizzazione della Sanità almeno per quanto riguarda il Veneto Orientale er che queste schede sono approvate e diventano esecutive e lo saranno per 5 anni in quant ai 5 anni sarà in funzione , secondo le schede stesse un Ospedale Unico nel Veneto Orientale. E più precisamente di un Ospedale Unico pubblico, di Un Ospedale privato accreditato complementare e di un Presidio Ospedaliero a Jesolo che avrà una funzione riabilitativa e di lungodegenza con facilitazioni turistiche.

Non voglio qui dilungarmi su quello che sarà la Sanità nel Veneto Orientale nei prossimi 5 anni in quanto ne abbiamo parlato molto sia nel convegno sia nei nostri articoli.

Voglio solo riassumere i punti fondamentali

1) Per quanto riguarda Jesolo diventerà un Presidio dedicato alla Lungodegenza e alla Riabilitazione con accordi di sviluppo per i turisti e il turismo in genere. Per la locazione e per il turismo vi sarà anche un Pronto Soccorso autonomo con un  Primario e sarà potenziato nei periodi estivi

2) Per quanto riguarda la Casa di Cura Rizzola questa rimarrà con la stessa dotazione di posti letti aumentata in caso di attrazione fuori regione. Sarò per quanto possibile complementare all’Ospedale unico.

3) Per quanto riguarda gli Ospedali di Portogruaro e di San Donà , questi saranno dismessi con la creazione , tramite fondi europei,  con un Ospedale unico in cui unendo le forze si dovrebbe avere le eccellenze per dare una maggior risposta ai cittadini e per diminuire le fughe verso altri territori.

Ora mentre sui primi due punti non ci devono essere polemiche e concordo anche io su tali punti e concordo da anni e riporterò il progetto che avevo presentato più di 10 anni fa a diversi consiglieri regionali ma i tempi non erano maturi.

 

I veri problemi nascono sulla dismissione dei due Ospedali principali e la creazione di un Ospedale Unico ( come Mestre per intenderci)

Ora è vero che dobbiamo combattere le fughe verso alter ASL e verso altre Regioni  ma non si capisce perchè un cittadino non possa andare a farsi curare dove meglio crede che vi sia una eccelenza. Siamo liberi in Europa e non siamo liberi in casa nostra !

Il problem piuttosto si sposta sul fatto che dobbiamo dare in sede le eccellenze e allora la gente non andrà a cercarle altrove.

Nessuno si è mai posto come mai l’ospedale di Oderzo ha più nascite ( o parti ) dell’Ospedale di San Donà e di Portogruaro messi assieme? E parlo anche di infermerie che lavorano in Casa di Cura o nell’Ospedale di San Donà.

Forse ma manca la eccellenza ma forse manca ancora la informazione di quanto si faccia e come lo si faccia presso i  nostri Ospedali. Forse. Io ho vissuto diversi anni nell’Ospedale di San Donà e devo dire che tutti sapevano che i parti quando vi era il Prof Prosdocimi e della sua equipe avevano altri numeri ( e notate che vi era ancora la ostetricia di Jesolo ).

Ecco questi sono in  punti da capire prima di dire facciamo un Ospedale unico e la gente non andrò via ma rimarrà in sede

Certamente mancano e mancheranno anche dopo certe specialità come Cardiochirurgia, Neurochirurgia , Medicina Nucleare ma queste specialità si mantengono come spesa e come eccellenza  in rapporto all’afflusso e ai casi di tale patologia.

Il piano socio regionale ora prevedere per i prossimi 5 anni che divisione di reparti tra i due Ospedali pubblici di Portogruaro e di San Donà. Verranno aboliti alcuni primariati  ( bisogna risparmiare) e vi sarà un polo chirurgico a Portogruaro e uno a medico a San Donà . I due Ospedali funzioneranno con poche differenze ma per certi tipi di patologie sia mediche che chirurgiche si dovrà andare a Portogruaro o a San Donà.

La Casa di Cura Rizzoloa sarà da complemento alle strutture pubbliche lavorando in modo particolare su alcune patologi e tra questi in modo particolare su alcune patologie di nicchia

In effetti abbiamo sempre detto che avere 4 Ospedali  che fanno tutti le stesse cose, hanno tutte le stesse strutture di diagnosi e di terapia e hanno tutti medici che siano più o meno esperti in tutto non era la soluzione migliore

La medicina progredisce in strumentazione e in tecnologia ma anche in conoscenze mediche . Non è possibile sapere e fare tutto al meglio come 50 anni fa come non è possibile per problemi di costi che ogni struttura abbia la stessa attrezzatura migliore

Mi ricordo come nel 1994 quando presi la direzione chirurgica della Casa di Cura comprammo assieme alla azienda ospedaliera lo strumento per la rivelazione del linfonodo  sentinella. E ce lo passavano nel giorno in cui lo usavamo. Ora lo abbiamo tutti ma anche questo cambia e si ottimizza e comperalo tutti quello migliore sarebbe uno spreco. Io sono sempre stato dell’opinione e lo credo fermamente che ogni reparto dovrebbe trattare alcune patologie con la strumentazione migliore e con i medici che abbiamo la esperienza maggiore

Più allora che uno Ospedale unico sarebbe utile avere i due Ospedali di San Donà e Portograuro ma potenziati e suddivisi per competenze

Questo risolverebbe le critiche si sentono spesso e che sono

-Dove fare la sede ? Tutti vedono che tutti lo vogliono sotto casa e non pensavo alla viabilità e al fatto di avere un Proto Soccorso vicino  e funzionante

-Come avere le eccellenze ? che non siano però in mano ai politici ma a criteri obiettivi

-Come limitare le fughe : Che non si diminuiscono con l’Ospedale Unico ma con le eccellenze in posti che siano raggiungibili e con una informazione eccellente che possa non solo trattenere i pazienti ma anzi farli arrivare nei nostri Ospedali

SE nella mia Chirurgia arrivano pazienti da altre Regioni anche lontane come non solo Friuli e Trentino, ma Puglia, Campania, Sicilia ci sarà un motivo. Abbiamo nomi prestigiosi che attirano e portano pazienti nei posti dove sono conosciuti .

E poi diversi pazienti arrivano da diverse regioni attirati dal fatto che si sa attraverso congressi, filmati articoli sul WEB delle terapie con Ossigenoterapia normobarica che facciamo da noi. Tanto è vero che tale terapia si sta ampliando in Italia e all’estero. Ecco avere delle nicchie in cui vi è una eccellenza fa sì che la gente venga da noi e non fugga in altre Regioni.

 

L’Ospedale Unico a detta della maggioranza dei medici di famiglia, degli operatori sanitari degli Ospedali e della gente non sembra essere la soluzione giusta e come tale a fatica viene e non viene accettata.

E la sede ? Certo potrà decidere un Comitato tecnico regionale ma siamo sicuri che poii verrà utilkizzato in maniera ottimale se non sarà gradito

Io credo che si dovrà ripensarci

Oggi o domani cerco la proposta di come riorganizzare la nostra sanità nel nostre territorio e la pubblico qui nel ” Il Ponte” e vedrete che questa soluzione non accontenterà tutti ma la maggioranza.