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UNA PROPOSTA PER L’ITALIA DEL DOMANI SE A OTTOBRE VINCESSE IL NO (MA ANCHE IL SI’…)

renzi
bicameralismo
Riportaimo delle considerazioni del Nostro Scrittore Francesco Fontana.
In sostanza non si tratta di giudicare se rinnovare camera e senato ma come rifarli per rendere moderno il nostro sistema
Non si può pretendere che nulla cambi. Tutto feremo a volte significa andare indietro.
Si o no. Decisione difficle se si intende votare per questo tipo di riforma o se ne vuole una altra
Ma qualcosa si deve fare
Ma cosaà
Qui riporto le considerazioni del Fontana ma non è un invito a votare si o no
Sono solo considerazioni su nostro futuro

UNA PROPOSTA PER L’ITALIA DEL DOMANI
SE A OTTOBRE VINCESSE IL NO
(MA ANCHE IL SI’…)

Renzi, sbagliando, personalizza il referendum di ottobre. Però ha ragione quando dice che si tratta di un appuntamento importantissimo. Lo penso anch’io.
Se passa il SI’ passa una riforma criticabilissima ma che almeno mette fine al bicameralismo perfetto, ormai deleterio.
Se passa il NO il governo va a casa e, presumibilmente, si rivota.
Io, amici, voterò SI’, turandomi il naso.
Ma sarei dispostissimo a votare NO se un esponente di quel fronte adottasse una simile proposta. Abbiate la pazienza di leggerla e dire la vostra:
“Se passa il NO avremo impedito una riforma imperfetta e raffazzonata ma soprattutto dovremo, un minuto dopo la bocciatura della riforma stessa, elaborarne un’altra da approvare in breve tempo per rendere l’Italia un paese moderno, mettendo mano anche alla brutta riforma elettorale. Ecco allora i 2 semplicissimi punti su cui costruire le nuove Istituzioni:
1) Una Camera con 500 deputati eletti con sistema maggioritario, senza liste e capilista bloccati, a due turni, e premio di maggioranza del 60% alla coalizione vincente al 2° turno (col 55% dell’Italicum in Italia non si governa). Questa avrà le attribuzioni dell’attuale Camera;
2) Un Senato con 200 membri, eletti con sistema proporzionale, che si occupa degli affari regionali; quindi NON dà la fiducia al governo, NON vota le leggi di bilancio e NON vota leggi a rilevanza nazionale.”
Lascio poi ai “costituzionalisti” sbizzarrirsi in arzigogoli su come eleggere il PDR, sul titolo V, etc… A me basterebbe che, dopo l’eventuale vittoria del NO (ma anche del SI’…), ci si mettesse subito al lavoro sulla base dei 2 punti sopra indicati. Allora sarei prontissimo a votare NO anch’io.
E’ proprio utopia?
Commentate e, se siete d’accordo, condividete e fate girare, chissà che non arrivi all’orecchio di qualcuno d’importante che poi la faccia propria… avremo l’orgoglio di essere stati anche noi, nel nostro piccolo, un po’ padri costituenti!