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Sabati della Prevenzione a Cà Savio con l’Ass: R.Sernagiotto: Un angelo all’inferno

 

 

 

 

 

 

 

La serata di sabato 29 marzo dedicata alla Prevenzione a Cà Bodi come ogni sabato ha visto come ospite e relatore l’Ass. Regionale Remo Sernagiotto.

Abbiamo parlato nell’articolo precedente della serata e di come la Regione si sta muovendo per assicurare una assistenza buona e compatibile con i costi ma in modo particolare quale sia la politica per potere dare a tutti una giusta assistenza cercando di non gravare sulle spese degli anziani e dei loro parenti. Infatti l’Ass. Sernagiotto  è assessore alle politiche sociali che tratta il problema della assistenza agli anziani ( capitolo molto importante) ma di sua competenza è anche la politica di salvaguardia di tutti i problemi sociali. E tra questi anche il problema della droga e dei disagi giovanili che sono sempre più diffusi.

L’Ass, Sernagiotto ci ha fatto allora un regalo per introdurre anche il problema del disagio giovanile e il disagio tra genitori e figli

Si dice anche : Datemi geniotori migliori e vi darò un mondo migliore , ma lo stesso vale per : datemi dei figli migliori e vi darò un mondo migliore

L’Assessore ci ha regalato diverse copie ddi un film ” Un angelo all’inferno” realizzato con il sostegno della regione Veneto  proprio per cercare di capire e come fare per capire meglio i rapporti tra genitori e figli e cosa fare quando ci si trova di fronte al problema della droga in una famiglia

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Questo film è stato realizzato per il cinema e per la televisione e deve essere uno strumento didattico per cercare di risolvere problemi che stanno diventando sempre più importanti.

La trama

Giancarlo Giannini torna nel film Un angelo all’inferno,  tratta la storia di un padre che costringe la figlia tossicodipendente ad entrare in una comunità di recupero.

La trama si svolge a Verona, ai giorni nostri, dove un ingegnere edile, Pietro Baldelli, sposato e con figli, s’innamora di Francesca, ragazza con molti anni meno di lui. La moglie Cristina venuta a sapere della tresca entra in depressione e comincia a fare uso di psicofarmaci. In tutto questo la figlia dei due, Martina, delusa e sconcertata dal comportamento dei genitori, chiede aiuto al suo fratellastro, un insegnante di musica tossicodipendente. Il ragazzo invece di darle una mano finisce con il coinvolgerla nella spirale della droga, facendogli conoscere Ivan, uno spacciatore. Ormai tossicodipendente e alla deriva Martina rischia di morire per l’abuso di sostanze, il padre conscio di tutti gli errori commessi, cerca di correre ai ripari cercando di convincere la figlia ad entrare in una comunità di recupero.

Oltre a Giancarlo Giannini il cast è formato da: Laura Adriani (Martina, la figlia), Chiara Conti (Cristina, la moglie), Giorgia Wurth (Francesca, l’amante), Roberto Farnesi (Marco, il fratellastro) e Luca Ward (Ivan, lo spacciatore), per la regia di Bruno Gaburro.

Giancarlo Giannini in questo film parla del senso di colpa che assale un uomo quando si rende conto di trascurare la famiglia, problema che ha vissuto direttamente in quanto essendo un attore affermato ha dovuto stare spesso lontano dai quattro figli, perdendosi momenti importanti della loro crescita..

Inoltre il film vuole richiamare l’attenzione sui problemi della nostra società, come quello della tossicodipendenza giovanile.

Le numerose copie del film sono state messe in palio in una lotteria eseguita alla fine della serata perché essendo i partecipanti alla cena conferenza più di centro non si poteva certamente accontentare tutti

Le domande fatte all’Assessore Sernagiotto non sono state molte in quanto la esposizione è stata chiara ed esauriente ma io stesso ho posto un problema del disagio di una famiglia che mi aveva chiesto aiuto e l’Ass. ha assicurato il suo interessamento invitandomi ad far pervenire alla sua segreteria il caso in modo che avrebbe visto come si poteva agire per aiutare la famiglie e la figlia coinvolta in fatti di droga e di disagio.

Il film deve secondo l’Assessore far capire ai genitori che devono dedicare tempo ai figli aiutandoli e non costringendoli e devono instaurare un rapporto di amicizia  e d’altra parte deve insegnare ai giovani come la droga sia un pericolo e non deve diventare una abitudine che poi è difficile eliminare

La serata insomma è stata una serata di informazione ma anche una pagina di vita che ha insegnato molte a cose a tutti i partecipanti