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Controllo di Vicinato e Rete+Sicura ( San Donà+Sicura)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sul Sito della Città di San Donà di Piave appare  “Foglio di collegamento n.19” che viene inviato settimanalmente per  approfondire temi e argomenti su San Donà di Piave, sul Veneto Orientale, sulla Città Metropolitana.

Questo Foglio N 19 parla di

“ CONTROLLO DI VICINATO, LA SICUREZZA GARANTITA DAI CITTADINI “

 

Lo riportiamo integralmente in quanto documento pubblico che serve ad informare la cittadinanza su cosa la Amministrazione pensa in fatto di “ Sicurezza”

 

“Le reti di vicinato e la collaborazione tra enti come opportunità per una maggiore tutela dalla microcriminalità. È la prima analisi che si può dedurre dalla relazione della Prefettura sulla criminalità nel Veneto Orientale. Dove, a fronte di un livello di criminalità decisamente inferiore rispetto ai valori del Veneto e della Provincia di Venezia, resta una percezione della sicurezza da parte dei cittadini non sempre soddisfacente. Lo stesso prefetto Domenico Cuttaia suggerisce “attenzione sulla necessità di sviluppare una intensa azione di informazione e sensibilizzazione sul territorio attraverso l’organizzazione di incontri pubblici con i cittadini”. Insomma, da una parte gli occhi dei cittadini come migliore prevenzione. Dall’altra ricostruire un tessuto di relazioni, di conoscenze, di collaborazione che, oltre ad migliorare il controllo del territorio, abbia una valenza sociale.

È questo il “controllo di vicinato”, esperienza nata negli anni Sessanta negli Stati Uniti e affermata soprattutto nei paesi anglosassoni, dove coinvolge oltre 10 milioni di cittadini. Il progetto è recentemente giunto in Italia, in una trentina di Comuni dell’Italia settentrionale, soprattutto in Emilia e Lombardia. Primo esperimento veneto in due frazioni di Mira, Gambarare e Oriago, bersagliata da furti, dove pare abbia dato ottimi risultati.

Il programma prevede l’auto-organizzazione tra vicini per controllare l’area intorno alla propria abitazione. Questa attività è segnalata tramite la collocazione di appositi cartelli. Lo scopo è quello di comunicare a chiunque passi nell’area interessata al controllo che la sua presenza non passerà inosservata e che il vicinato è attento e consapevole di ciò che avviene all’interno dell’area.

Lo schema è piuttosto semplice. Auto-organizzazione tra vicini per segnalarsi tra di loro, a turno, movimenti sospetti. Condivisione tra telecamere private, pronte segnalazioni alle forze dell’ordine e corsi sulle pratiche da adottare per mantenere elevato il livello di sicurezza. E poi un insieme di piccole attenzioni che rafforzano i rapporti umani prima ancora che intervenire sulla collaborazione civica. E contemporaneamente puntano i molti occhi di chi abita il quartiere come deterrente non solo per chi volesse compiere furti ma anche verso altri illeciti quali graffiti, truffe, vandalismi.  E, su tutto, un dialogo costante con le forze dell’ordine.

Insomma, “un sistema integrato di prevenzione e repressione”, come lo ha definito il prefetto. L’unione fa la forza, soprattutto in tema di sicurezza e di polizie locali. Ed è la strada da percorrere per garantire i cittadini.”

Il documento è firmato  da

Andrea Cereser  Sindaco di San Donà di Piave

San Donà di Piave, 25 luglio 2014

 

Dal foglio firmato dal Sindaco che rappresenta la Amministrazione si legge che la Amministrazione ritiene una ottima cosa il “ Controllo di Vicinato” . Non parla della Rete +Sicura e nello specifico, in quanto la Amministrazione è di San Donà, di San Donà + Sicura.

E allora vogliamo mettere i punti sulla i  come si suole dire.

Vogliamo raccontare come e dove è nata l’idea del Controllo di Vicinato , come si è sviluppato e diffuso, quali sono i principi, le regole la filosofia  e in modo particolare quali sono le differenze con la Rete + Sicura.

 

E lo possiamo fare tranquillamente in quanto noi conosciamo bene tale realtà essendo stati invitati dal gruppo di “ Controllo di Vicinato “ di Mira ed abbiamo discusso dei problemi inerenti al loro sistema e al nostro sistema. Abbiamo discusso delle differenze di gestione e abbiamo cercato di ottimizzare i due sistemi.

 

La Storia

Controllo di vicinato cominciò silenziosamente alla fine degli anni ’60 come responso allo stupro e all’omicidio di Kitty Genovese in New York. Cominciò come un gruppo che aveva la funzione di associare i vicini e la comunità per crimini . Non era composta da vigilantes  ma era da persone che sospettando delitti o crimini incoraggiavano gli amici e i vicini della comunità a contattare le autorità ad intervenire anche solo nei sospetti.

Nato quindi negli Stati Uniti negli anni ’60 e ’70 e arrivato in Europa partendo dalla piccolissima Mollington nel Cheshire in Gran Bretagna (1982), il Neighbourhood Watch è adottato da decenni in innumerevoli città americane come per esempio Chicago e Los Angeles e inglesi, come Oxford, Londra ed Edimburgo e ancora in Canada, Australia e Nuova Zelanda e in un’infinità di centri minori in tutti i Paesi anglosassoni.

 

Praticamente quello che stiamo facendo noi di San Donà + Sicura.  Noi invitiamo le persone della nostra comunità a vigilare nei nostri territori e a segnalare alla autorità ogni sospetto o ogni cosa incompatibile con il vivere civile  e che metta in pericolo la nostra sicurezza

 

Quindi da qui vediamo una prima differenza. Il Comitato di Vicinato era nato per i crimini , noi invece siamo nati per la nostra sicurezza che non è solo evitare delitti ma anche cosa che non garantisce la nostra sicurezza , dalla sanità, ai furti, ai delitti , alla sicurezza stradale eccc.

 

Si chiamava  Neighborhood_association e poi in Italia quando è nata si è chiamata  Comitato di Vicinato e poi “ Controllo di Vicinato “

 

Ma quando è nata in Italia tale forma di autodifesa ?

Leggiamo dal sito italiano

http://controllodelvicinato.it

una lettera che spiega la nascita

 

“Mi chiamo Gianfrancesco e nel 2008, dopo essere stato vittima di un tentato furto nella mia casa, ho importato dall’Inghilterra e promosso in italia, il “neighbourhood watch”, facendo anche nascere nel 2009, il primo gruppo italiano sul controllo del vicinato. In pratica, il programma dell’associazione prevede l’auto-organizzazione tra vicini, per controllare l’area intorno alla propria abitazione. Questa attività è segnalata tramite la collocazione di appositi cartelli. Lo scopo è quello di comunicare, a chiunque passi nell’area interessata al controllo, che la sua presenza non passerà inosservata, e che il vicinato è attento e consapevole di ciò che avviene all’interno dell’area. Dato che è un progetto auto-prodotto, le spese sono tutte a carico dei volontari; per questo motivo, sostenere l’Associazione Controllo del Vicinato significherebbe dare un po’ di respiro e aiuto economico, per le varie spese e i vari investimenti da fare per migliorarlo: adesivi, cartellonistica per i Comuni che non possono acquistarla, sito internet da implementare, due APP per Android e IPhone a scopo educativo e promozionale. Insomma, tutte cose che abbiamo in mente, ma che non possiamo permetterci di fare.  “

 

Dal 2008 il Progetto si è sviluppato tanto che si trova un documento nel sito della Prefettura di Perugia   denominato “ PROGETTO “CONTROLLO DEL VICINATO”

Pieno successo del progetto “Controllo del Vicinato” nel Comune di Seravezza, frazione Querceta. Infatti nella serata del 12 agosto i Carabinieri hanno arrestato due pregiudicati che a seguito di un controllo venivano trovati in possesso di alcuni monili in oro e altri oggetti, provento di un furto avvenuto il giorno precedente nella medesima località’. L’intervento dei Carabinieri era stato richiesto da alcuni residenti che avevano notato un’autovettura sospetta che marciava a bassa velocità tra le vie di quella frazione.

Ai cittadini che hanno partecipato attivamente nell’ambito del Progetto, adottando comportamenti più vigili ed improntati ad un principio di aggregazione col vicinato, nel rispetto della reciproca riservatezza e ai militari della Stazione Carabinieri di Querceta và la gratitudine del Prefetto. Con il loro impegno hanno dimostrato la concreta possibilità di promuovere la sicurezza urbana per ridurre i reati, in particolare contro la proprietà e le persone, attraverso la solidarietà e la cooperazione con le Forze di Polizia.

Si auspica il proseguimento del progetto con una sempre maggiore partecipazione dei cittadini e la sua estensione ad altre realtà del territorio.

Possiamo dire che questo documento ufficiale mostra come le Forze dell’Ordine abbiano convalidato questa sistema di autodifesa

 

Troviamo poi una consacrazione sul principio di tale mezzo illustrato dal Criminologo  Dott. Francesco Caccetta il quale aveva  illustrato  i comportamenti tipici dei ladri e di coloro che intendono commettere un reato predatorio, le varie precauzioni e le tecniche per difendersi ed aumentare la protezione delle case. Ha evidenziato l’essenzialità del rapporto di buon vicinato e della necessaria attenzione a qualsiasi cosa inconsueta o inusuale, spiegando che è meglio un falso allarme che un danno subito (in genere solo il 50% degli allarmi si è poi dimostrato reale). Il Criminologo ha esortato  ad aderire al CONTROLLO DEL VICINATO, un principio solidaristico adottato in molti paesi anglosassoni ed affermato in tante cittadine del nord Italia, dove si è notato una riduzione dei furti nelle case fino all’80%.

 

Vicino a noi vi è la realtà di Mira che è diventata una cittadina da prendere ad esempio  grazie ad alcuni gruppi di cittadini, che in febbraio avevano deciso di organizzarsi per controllare il vicinato dopo svariati episodio di furto

L’iniziativa, ideata dagli abitanti della frazione di Gambarare, aveva lo scopo di ‘’spaventare’’ i ladri. Per far ciò, gli abitanti della frazione avevano posto nei quartieri la segnaletica ‘’Zona controllo del vicinato’’ e si erano riuniti in cinquanta, controllando determinate zone ed avvisandosi tra loro attraverso sms e telecamere private.

‘’Abbiamo deciso’’, ha riferito uno degli organizzatori, ‘’che così non poteva più continuare, dovevano essere più attivi come comunità ed evitare cioè che dei malintenzionati agissero contro le nostre famiglie. Per questo due gruppi attivi di persone hanno di volta in volta informato le forze dell’ordine di movimenti di persone sospette nella nostra località ad ogni ora della giornata. Così oltre ai ladri, hanno avuto vita dura anche falsi tecnici, truffatori, spacciatori, sbandati, molesti, e ragazzini in vena di vandalismi’’.

Leggiamo da un articolo della Nuova Venezia

 

 

Là dove hanno fallito le famose “ronde” funzionano invece i gruppi di controllo di vicinato. Gli atteggiamenti “militareschi” fecero un buco nell’acqua, i più tranquilli controlli tra vicini di casa con un semplice telefonino hanno invece un successo che sfiora il 100%.

Da quando i gruppi di controllo di vicinato  sono stati organizzati, cinque mesi fa nell’area Molin Rotto a Gambarare per combattere la microcriminalità dilagante e i furti, questi tipi di reati si sono quasi azzerati. Sono stati piazzati come deterrenza contro i ladri anche una serie di cartelli autorizzati dal Comune che indicano la presenza dei volontari. Il costo dei cartelli di 700 euro se lo sono accollati gli stessi residenti.

Di fatto due gruppi di 25 persone ciascuno controllano un territorio circoscritto grazie a continui scambi di messaggi sui cellulari e sistemi di telecamere private. Nei mesi precedenti all’iniziativa in quest’area erano avvenuti decine e decine di furti.: case svaligiate, auto razziate, garages svuotati e anche un caso di rapina, oltre a tutti i casi di truffe fatte da falsi tecnici.

«Abbiamo deciso», dice uno degli organizzatori, «che così non poteva più continuare e dovevano essere più attivi come comunità ed evitare cioè che dei malintenzionati agissero contro le nostre famiglie Per questo due gruppi attivi persone hanno di volta in volta informato le forze dell’ordine di movimenti di persone sospette nella nostra località ad ogni ora della giornata. Così oltre ai ladri, hanno avuto vita dura anche falsi tecnici, truffatori, spacciatori, sbandati, molesti, e ragazzini in vena di vandalismi. Da quando i gruppi sono attivi si sono avuti uno o due episodi di tentati furti in cinque mesi. Insomma quasi nulla rispetto al periodo precedente».

L’esperimento funziona e gli organizzatori sono intenzionati a potenziarlo con l’arrivo dell’estate . Continueranno ad esserci le limitazioni alle segnalazioni . «Per il rispetto della privacy», spiegano gli organizzatori, «non saranno segnalati per esempio coppie di fidanzatini o l’amante del vicino o un semplice diverbio famigliare». Un esperimento di questo tipo è partito anche a Oriago in via Lago di Lugano in questi giorni, e anche questo sembra dare risultati promettenti.

 

Tutto bene

Nell’incontro avuto con gli amici di Mirano abbiamo discusso metodi e risultati e abbiamo raccolto loro suggerimenti e loro hanno raccolto nostri suggerimenti

 

Vediamo allora le differenze e cosa fa ritenere i nostro Progetto +Sicura più facilmente stendibile con una maggiore diffusione e velocità di trasmissione dei dati.

Unico problema che mentre il loro progetto è visto in maniera amico dalla Amministrazione e dalle Forse dell’Ordine da noi è visto come  un nemico in quanto rispetto a loro per noi la sicurezza è globale e quindi rendiamo pubblici tutti i problemi e spesso le Istituzioni vedono le segnalazioni come critiche a loro e non come elementi propositivi come invece lo sono

 

Vediamo allora le differenze:

Prendiamo le domande e le risposte nella pagina del loro sito

E vediamo le diffeernze

http://www.controllodelvicinato.com/faq.html

 

 

L’iniziativa è politica o politicizzata? 
No, non c’entra alcun partito politico infatti l’iniziativa è stata ben recepita dai gruppi politici più disparati. Il Controllo del Vicinato mira esclusivamente a creare maggiore sensazione di protezione e una maggiore consapevolezza e coesione sociale, senza altri fini se non quello di difendere i propri beni e i propri familiari nel rispetto della legge.

Anche per +Sicura vale la stesa regola. Anzi gli amministratore della pagina cancellano ogni farse che si riferisce ad un partito o frasi razziste

E’ pericoloso? 
No, non si corre alcun rischio né è richiesto alcun intervento se non qualche appunto che potrebbe tornare utile alle autorità e una telefonata al Coordinatore, alle Forze dell’Ordine o al vicino coinvolto da un presunto “atto illecito” a seconda dei casi. Si può chiedere a una persona che giri senza meta apparente nel quartiere guardando nei giardini o nelle case, “Posso aiutarla? Cerca qualcuno?”, allo scopo di far capire alla persona che non è passata inosservata ma questo gesto così come qualsiasi altra iniziativa personale è totalmente facoltativo. Importante: non assumere atteggiamenti aggressivi o di sfida verso sconosciuti!

Gli Amministratori di + Sicura girano , verificano , chiedono e intervistano persone sospette nel limite del possibile senza stimolare reazione violente o pericolose

E’ un’associazione? C’è da pagare?
No, nessun fine di lucro per l’iniziativa e non c’è nulla da pagare, la partecipazione è volontaria e mirata a creare un sentimento collettivo di attenzione. L’unico investimento è da parte del Comune quello di indire una riunione in luogo pubblico in orario serale e di apporre alcuni cartelli nelle zone che facessero richiesta di attivazione di CdV.

La Rete + Sicura non chiede nulla al Comune e ogni riunione o cartelli o manifesti o altro è a spese degli Amministratori o di offerte se in futuro qualcuno le volesse donare

Quali costi ci sono?
A parte i cartelli (a carico del Comune) e un po’ di tempo per un incontro il Controllo del Vicinato non prevede altri costi.

Ogni costo per qualsiasi manifestazione o gadget o altro è totalmente a carico egli amministratori della rete + Sicura

Come viene vista dalle autorità? 
A pochi mesi dall’adozione sono state riscontrate solo opinioni positive, specie dalle Forze dell’Ordine le quali possono contare sull’aiuto dei cittadini per intervenire miratamente su segnalazioni specifiche, il che rende più efficace il lavoro delle pattuglie impegnate quotidianamente nei sulle nostre strade e che possono concentrarsi dove c’è maggiore necessità sapendo di poter contare su segnalazioni puntuali in caso di necessità.

Attualmente solo alcune Amministrazioni hanno dimostrato considerazione e hanno chiesto o sollecitato la collaborazione. Si spera che in un futuro tale collaborazione sia fattibile. Al momento La Nostra Amministrazione ci critica perché legge critiche  alla conduzione della città e a problemi legati alla sicurezza. Ci vede come una alternativa alla Amministrazione alle Forze dell’Ordine mentre invece noi vogliamo solo sensibilizzare la gente e collaborare con le istituzioni per difendere noi e la città

 

Nelle zone di Controllo del Vicinato viene fermato chiunque, indistintamente? 
No, in linea di massima non viene fermato nessuno anche perché nessuno ha l’autorità di fermare altri individui. In caso di atteggiamenti sospetti da parte di qualcuno o ci si accerta amichevolmente se la persona sia in cerca di qualcosa di specifico (amici, negozi, altro) o si avvertono semplicemente le autorità competenti.

Lo stesso per gli aderenti alla Rete + Sicura

Sono previste ronde?
No, contrariamente ad alcuni altri sistemi di Neighbourhood Watch (esempio alcuni modelli in UK) non è previsto alcun tipo di ronda in base al principio che è più opportuno anziché avere qualcuno che passa in strada guardando le case, fare sì che dalle case si guardi maggiormente in strada. Un vantaggio aggiuntivo è che mentre le ronde passano per un’area, i vicini sono quasi sempre presenti!

Lo Stesso avviene e si auspica avvenga con gli aderenti a Rete + Sicura

Il modello di Controllo del Vicinato è applicabile ovunque? 
Il Controllo del Vicinato è applicabile ovunque. La zona ideale per l’applicazione del Controllo del Vicinato è tuttavia piuttosto circoscritta (e ciascuna con un proprio coordinatore), non sono ideali per poter avere una chiara situazione del viavai di auto e persone le zone con troppi esercizi commerciali o con uno o più palazzi di grandi dimensioni.

Il Modello di Rete + Sicura è applicabile e ripetibile in ogni paese o città Non ha a confronto del Progetto Controllo del Vicinato limiti di persone, quartieri o vie.. Vanno bene zone solo abitate o zone commerciali.

Quando devo chiamare la Polizia?
Chiama la polizia quando vedi che viene commesso un crimine o quando a seguito di elementi sospetti credi che un crimine possa essere commesso a breve. Meglio che la Polizia accerti un possibile crimine prima che qualcuno ne sia vittima!

Concordiamo anche noi con gli stessi principi. Tendiamo a prevenire. Prevenire meglio che curare. Prevenire meglio che succeda il furto o il danno. Si può chiamare la Polizia o i Carabinieri

A)  Dall’incontro che abbiamo avuto con il Comitato di Controllo Di Vicinato di Mira abbiamo raccolto e approvato l’idea di preparare dei cartelli simili ai loro per indicare le zone che i cittadini ci segnaleranno come posti a rischio e saranno maggiormente sorvegliati  agli aderenti alla Rete + Sicura. Saranno displocati nei posti scelti con il persone dalla Amministrazione ad indicare che tale vie o piazze sono maggiormente sorvegliate dai cittadini stessi

 

b) Ci saranno incontri con i cittadini aperti al pubblico e alle istituzioni in cui farà il punto della situazione e saranno presenti esperti del settore che esporranno consigli  e faranno relazioni utili per capire come difenderci meglio e in modo legale

 

Prendiamo come fattori positivi alcuni punti derivanti dall’uso degli avvisi che le zone sono maggiormente sotto l’occhio dei cittadini

Far sapere tramite l’apposizione di cartelli  a chiunque passi nella zona che la sua presenza potrebbe non passare inosservata e che il vicinato è attento e consapevole di ciò che avviene all’interno del quartiere. 

Un insieme di piccole attenzioni fa sì che i molti occhi di chi abita il quartiere rappresentino un deterrente per chi volesse compiere furti o altro genere di illeciti “da strada” quali furti, graffiti, scippi, truffe, vandalismi etc. La collaborazione di tutti è fondamentale perché si instauri un clima di sicurezza che verrà percepito da tutti i residenti e particolarmente dalle fasce più deboli che rimangono a casa come anziani, donne e bambini. 

Il senso di vicinanza unito alla sicurezza che al suono di un allarme, a un’invocazione di aiuto, o di fronte a qualunque altra situazione “anormale” ci sia una tempestiva reazione del vicinato fa sì che ci si senta maggiormente protetti all’interno della propria abitazione e contemporaneamente rafforza i rapporti all’interno di una comunità diventata più unita e consapevole. Non ultimo, si instaura un dialogo continuo e sensibile tra cittadini e forze dell’ordine alle quali il Coordinatore dell’area di Controllo del Vicinato riporterà gli episodi o le segnalazioni più significative.

 

Vi sono alcuni consigli che prendiamo dalla loro esperienza che riteniamo validi anche per la Rete + Sicura

 

  • Sensibilizzare il vicinato circa l’importanza che tutti prendano parte a questa sorta di “auto-controllo”. Quante più persone la effettueranno, tanto più sarà efficace.
  • Prestare maggiore attenzione a ciò che avviene nel proprio quartiere, nelle proprie strade.
  • Segnare su un taccuino eventuali auto (tipo, targa) che risultino sospette. Auto diverse dalle solite che transitano in zona magari lentamente o con a bordo persone sospette, auto o moto che siano parcheggiate lungamente di fronte a delle abitazioni con qualcuno a bordo etc. In caso di furti questi indizi potrebbero rivelarsi utili alle autorità.
  • Chiedere a persone che passino all’interno del quartiere guardandosi troppo in giro se abbiano bisogno di aiuto o se stiano cercando qualcuno. E’ un semplice, antico gesto per far sapere alla persona che non è passata inosservata e un possibile aiuto a visitatori occasionali del quartiere.
  • Non sono richiesti né eroismi né particolari competenze, si tratta sostanzialmente di essere più vigili, di osservare meglio; per esempio guardare meglio fuori casa, la strada o la proprietà del vicino, quando si esce o si rientra a casa o quando si stende il bucato, quando si fuma sul balcone oppure si porta a spasso il cane, etc…
  • Uscire al suono di un allarme anziché fingere di non sentirlo. Nessuno chiede di correre fuori dalla vasca da bagno e precipitarsi in strada, ma quante volte ci basterebbe aprire la finestra o fare pochi gradini per verificare che non si stia perpetrando un reato? Se anche solo quattro persone di un vicinato guarderanno per pochi secondi fuori dalla finestra prestando attenzione ad eventuali anomalie (es. segni di scasso, finestre aperte, vetri infranti, auto o furgoni) si avranno quattro prospettive diverse di un possibile crimine e qualcuno pronto a chiamare le Forze dell’Ordine.

Guardare fuori quando abbaiano i cani del vicino o se qualcuno parla concitatamente oppure grida sotto casa

 

Sono consigli che sono sempre validi e che saranno ribaditi nel tempo da noi