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Cittadinanza benemerita al Dott Madeyski Sigismondo ( ma dopo la morte)

Cittadinanza benemerita al Dott Madeyski Sigismondo ( ma dopo la morte)

 

Questa mattina ho partecipato a una cerimonia nel Comune di Breda di Piave, paese in Provincia di Treviso poco distante da Maserada.

In questo paese mio padre ha fatto il medico condotto  ( così si chiamava un tempo il medico del paese) dal 1953 al 1972.

Dal paese se ne andò per migrare prima a Pieve di Cadore e poi in un paesino dell’alto Friuli, successivamente si ritirò in pensione a Treviso, dove morì nel 1995.

L’attuale Consiglio Comunale ha deciso di conferire a mio padre, e ad altri sette medici e insegnanti del posto,una onorificenza per aver contribuito allo sviluppo sociale del paese: la cittadinanza benemerita ai due deceduti, quella onoraria agli altri

Sicuramente tutte queste persone hanno meritato l’onorificenza per quello che hanno dato e speso per la popolazione, ma la storia di mio padre è stata differente perché era un medico speciale, non inquadrabile nella classe medica. è stato un precursore di tante cose.

Non si è arricchito come i medici di quegli anni non si è costruito l’appartamento in paese o la villetta al mare o in montagna, spendeva i suoi soldi per insegnare alla gente,si recava nei paesi vicini con un proiettore per, in varie conferenze, educare alla Prevenzione. E’ stato un precursore.

Memorabili sono state le azioni di  Prevenzione nella lotta contro l’abuso dell’alcool e per scardinare il vizio del fumo.

L’ambulatorio era aperto tutti i giorni, dalle 6.30 di mattina durante i mesi invernali e dalle 6 d’estate,la domenica  dalle 8 alle 12.

Al pomeriggio faceva le visite a domicilio e tornava a casa molto tardi, quasi mai prima delle 22. Non faceva mai ferie o vacanze.

Faceva molti esami diagnostici  in ambulatorio ( compresi esami urine e sedimenti al microscopio) curava o estraeva i denti: faceva quanto gli era possibile. Andava, appena poteva, a trovare i propri malati in Ospedale a Treviso.

Insomma si può dire che la sua è stata una vita spesa per la salute, la Prevenzione e la cura degli abitanti di Breda di Piave.

Il Comune però, soprattutto negli ultimi anni, aveva reso difficile il suo lavoro ostacolando specialmente quello dedicato alla Prevenzione.

Per tale motivo abbandonò nel 1972 Breda di Piave continuando altrove il suo lavoro, non badando mai al guadagno ma alla salute della popolazione che gli era assegnata.

Quando raggiunse l’età della pensione si ritirò a Treviso nella casa che aveva acquistato con un mutuo, che ho io dovuto contribuire ad estinguere dopo la laurea e prima del matrimonio

Oggi hanno riconosciuto quello che lui ha fatto per la popolazione assegnandoli un’onorificenza, hanno citato i suoi meriti ma non il  fatto che il Comune lo ostacolò, e che lui sia stato costretto ad abbandonare, moralmente e fisicamente, la sua gente di Breda di Piave.

Io credo che un riconoscimento post mortem non serva a nessuno; certamente non a lui che non ha avuto nemmeno la soddisfazione che qualcuno gli chiedesse scusa per come era stato trattato. A noi parenti, che conosciamo la sua fatica e la sua vita di poca soddisfazione, tale onorificenza non serve perché il ricordo di quello che fece nostro padre è sempre vivo in noi.

Io stesso ho seguito le orme  di mio padre dedicandomi in parte alla attività di Prevenzione, in senso lato, con varie iniziative.

Ho speso tempo e denaro. Tanti ostacoli ma anche tante soddisfazioni dalla gente che ha capito, ed ha seguito in parte i miei consigli.

Come per mio padre, anche per me poche sono state le soddisfazioni provenienti dalle Istituzioni.

Basta pensare al videodermatoscopio regalato all’Ospedale di Portogruaro  e dopo 19 mesi ancora chiuso nell’imballo e mai usato. Quanta soddisfazione !

La differenza è che a mio padre hanno conferito la cittadinanza benemerita dopo tanti anni dalla morte,a me l’onorificenza di Cavaliere al merito della Repubblica  quando ero ancora in vita !