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Si parla molto o troppo di sigarette elettroniche. Si devono vietare o meno

Interessante è il test eseguito dai giornalisti del settimanale Panorama. Questo giornale ha esaminato in un laboratorio quattro differenti tipi di sigarette elettroniche. Non sono state rinvenute sostanze come metalli pesanti o policiclici aromatici che sono cancerogeni. La nicotina era presente nella quantità descritta nella etichetta e in modo particolare in quella ove era scritto che non vi era nicotina effettivamente non ve n’era. Effettivamente la sigaretta elettronica non dovrebbe contenere sostanze tossiche e quelle che si trovano sono effettivamente in dose molto minore di quelle che ritroviamo nella sigaretta tradizionale.

Quello che è fondamentale e che non sono state trovate  sostanze cancerogene. Se qualche sostanza tossica è stata trovata questa era in dose minimale rispetto alle sigarette tradizionali e sono dovute ad un uso di nicotina pura probabilmente non eccellente. Ma tali sostanze sono di molto inferiore nella sigaretta tradizionale.

Interessante è un libro appena uscito dal titolo ” Come smettere di fumare con la sigaretta elettronica” di Cosimo Colasante nel quale sono dati consigli come usare al meglio la sigaretta elettronica e come poter poi smettere di usare la stessa ma espone anche dubbi e possibili pericoli nell’uso della stessa sigaretta elettronica.

Il vero problema è nel’usare sigarette elettroniche certificate in cui i componenti siano dosati e certificati e scritti sulla etichetta. Al giorno d’oggi è scoppiato il boom della sigaretta elettronica e tanti produttori si improvvisano produttori di sigarette elettroniche e aprono negozi vendendo prodotti a volte non conformi e questi possono contenere sostanze anche dannose.

Poiché la sigaretta elettronica è un mezzo per smettere di fumare sarebbe giusto che fosse venduta nelle farmacie sotto consiglio del farmacista o del medico. Deve avere la dicitura del marchio CEE conforme a un prodotto definito dal ministero e dai parametri ad uso di sigaretta elettronica. Poiché contiene nicotina deve essere considerata con farmaco è anche per questo motivo dovrebbe essere venduto nella farmacia. Non ci sono studi a lungo termine sulle sigarette elettroniche di danni a distanza e in modo particolare su quante persone che sono passate alla sigaretta elettronica hanno poi smesso di fumare quella tradizionale e quanti ancora hanno poi smesso  quella elettronica. Dai primi studi parziali si deduce però che la sigaretta elettronica è il mezzo attualmente che fa aumentare i non fumatori o meglio   quelli che smettono di fumare e possiamo dire che allo stato attuale sembra che circa il 10% delle persone che passano alla sigaretta elettronica smettono del tutto di fumare quella tradizionale . E’ anche importante  un dato al momento non confermato ma che dice che l’80% delle persone che passano alla sigaretta elettronica poi smettono di fumare la stessa. Naturalmente parliamo sempre di sigarette elettroniche certificate.

Diciamo che la preoccupazione del ministero della salute è giusta : ci deve essere una normativa per le stesse e dobbiamo tenere presente che l’uso per cui è nata la sigaretta elettronica è quello di far limitare e quindi smettere l’uso della sigaretta tradizionale. Però è pur sempre un qualche cosa che un danno più o meno lo da e per tale motivo riteniamo giusto che sia vietata nei luoghi pubblici. Evidentemente con dei limiti che saranno minori della sigaretta tradizionale, deve essere proibita ai minorenni che la userebbero in maniera non corretta e quindi non andrebbero poi contro la diminuzione di quella tradizionale. Diventerebbe cioè un prodotto di moda per i giovani e quindi come tale non porterebbe poi alla diminuzione del fumare la sigaretta tradizionale. Se andiamo a guardare le varie normative in giro per il mondo vediamo che ci sono paesi che hanno regolarizzato i posti dove si possono fumare e paesi che hanno dichiarato che possono essere fumate ovunque ; vi sono paesi che considerano la sigaretta elettronica come un farmaco e altri che invece non lo considerano come tale e quindi tutta la legislatura non è ancora definita. Ciononostante noi dobbiamo considerare il perché è nata la sigaretta elettronica il perché la si dovrebbe usare e quindi riteniamo che sia utile avere una regola che deve essere applicata nella vendita e nell’uso .  Fino alla presenza di leggi certe ed di lavori certificati riteniamo quindi in conclusione che la sigaretta elettronica debba essere venduta in farmacia e ivi si devono trovare solamente sigarette elettroniche provenienti da istituti certificati e che abbiano un certificato del ministero della salute anche i loro prodotti. L’uso con varie quantità di nicotina deve essere consigliato dal medico o dal farmacista. Non deve essere permessa la vendita ai minori di 16 anni. La sigaretta elettronica non dovrebbe essere permessa nei locali pubblici che non abbiano una reazione adatta. Queste considerazioni naturalmente potranno essere corrette quando vi saranno studi certificati sulle uso e sui possibili danni a distanza.

Certamente non è comprensibile come si voglia proibire l’uso della sigaretta elettronica e nello stesso tempo non si proibisce l’uso della sigaretta tradizionale e contiene molte più sostanze tossiche e delle sostanze cancerogene non presenti in quelle elettronica.