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Ospedale Unico: Dove ? E i ” Vecchi Ospedali ” ?

Si è parlato molto di Ospedale unico nel Veneto Orientale. Ne abbiamo parlato al Convegno che abbiamo organizzato proprio noi del ” Il Ponte” all’Hotel Forte 48″. La Sanità in questi anni sta cambiando e non solo nel Veneto Orientale ma in tutto il Veneto. E le altre Regioni ? Difficile dirlo oggi ma forse tenendo presente la crisi e i pochi soldi che i politici ci hanno lasciato anche le altre Regioni si adegueranno.

Certamente il cambio nella Sanità è in rapporto alla crisi e alla mancanza di fondi ma la Regione si muove in modo di ottimizzare la nostra Sanità. Sta creando dei poli di eccellenza . Pochi ma buoni. Sta cercando di limitare le fughe in altre Regioni e sta cercando al contrario di attirare pazienti da altre Regioni.

Sta eliminando i doppioni dei quali ha sempre sofferto la nostra Sanità e specialmente nel Veneto Orientale

Vi erano 3 Ospedali e una Casa di Cura che facevano all’incirca le stesse cose. Con spreco di denaro ma anche di risorse. E quando parliamo di risorse parliamo di risorse umane e di risorse tecnologiche. INfatti abbiamo sempre sostenuto che le attrezzature , i dispositivi medici, la tecnologia costano e costano sempre di più. I miglioramenti costano e non se ne può fare a meno. Non si può pensare che esca un macchinario che serve al meglio per curare una data patologia o serva per fare diagnosi nel modo migliore di patologie anche gravi e la nostra Sanità non lo possa comperare e usare. Certamente nel Veneto Orientale comperarne tre al meglio non era possibile.

Ma anche i medici devono essere formati, devono avere la migliore esperienza in un dato campo. E’ finita l’epoca in cui tutti sapevano fare di tutto. E non parlo solo di chirurgia ma anche di medicina con le varie specialità e nella diagnostica.  Oggi specializzarsi in un campo con gli strumenti migliori e all’avanguardia costa tempo e denaro e ogni medico deve diventare ” ottimo” in un dato campo.

Ogni medico deve fare un passo indietro e lasciare ad altri alcune patologia sia come diagnostica che come terapia e lavorare su quello che sa meglio,

Questo significa ottimizzare la medicina.

Per esempio nel Mio reparto ho deciso che uno ( il DR Bartelloni ) si occupi della laparoscopia in quanto i numeri fanno l’esperienza ma non tutta la laparoscopia. La patologia chirurgica del colon sx in laparoscopia impone esperienza, numeri di intervento e tecnologia e per tale motivo viene inviata o proposta ai pazienti   presso altra struttura ( a Portogruaro il Dr Fidanza ha un centro specializzato in laparoscopia ed esegue tutti gli interventi al meglio e in maniera ottimale). Io ho un fatto un passo indietro e segue maggiormente la Senologia ( della quale mi occupo dal 1983) e il melanoma , oltre alla terapia delle ulcere degli arti inferiori e del piede diabetico con la terapia con ossigeno normobarico che ho messo a punto e che si sta espandendo in Europa.

Questo significa ottimizzare la Medicina e l’Ospedale Unico va incontro a questo principio: ottimizzare le risorse di tecnologia o strumentario e le risorse umane specializzando e ottimizzando i medici .

Ma i problemi non finiscono qui. Ora si tratta di scegliere dove costruire l’Ospedale Unico e cosa si potrà o dovrà fare dei vecchi Ospedali.

Ne abbiamo parlato nel Convegno ma si sono buttate giù solo considerazioni. Se ne è parlato ma ancora non sono state prese decisioni

Si è detto che la decisione  spetta alla Conferenza dei Sindaci ma credete che i Sindaci trovino velocemente un accordo? . Mentre una volta si parlava di avere un Ospedale sotto casa in tutte le cittadine ora si parla di un Ospedale Unico sotto casa. In pratica ogni sindaco  ( ma significa ogni paese o cittadina ) vuole avere l’ospedale sotto casa. Certamente ragioni valide: Noi siamo la città più importante, noi siamo la città con più abitanti, noi abbiamo più turista, noi siamo vicini all’autostrada e chi più ne ha più ne dica.

Tutti hanno ragione ma la Conferenza dei Sindaci è formata da singoli Sindaci che rappresentano la propria città e fanno quello che vogliono i cittadini della loro città !  SE non portano a casa un risultato rischiano di non essere più eletti alle prossime elezioni.

E allora cosa fare: bisognerà che la Regione agisca anche con una commissione tecnica che studi i seguenti problemi:

-popolazione

-viabilità locale

-viabilità verso gli Ospedali regionali.

-Terreni

-equidistanza dai centri principali

Allora si potrà decidere dove farlo mettendo insieme il parere politico e il parere dei tecnici

Ma poi vi è il problema dei ” vecchi Ospedali ”

Cosa farne ?  Che fine faranno ?

Nel Convegno si è parlato solo dell’Ospedale di Portogruaro dicendo che si poteva convertire in una Casa di Riposo con annesso Hospice. Ce ne sarebbe bisogno ma sarebbe una Casa di Riposo mega. Forse si potrebbe fare una Casa di Riposo, una Struttura Intermedia e un Hospice. Nella stessa struttura si potrebbe mettere un PS H24 per evitare di rendere intasato quello dell’Ospedale unico.

Di Jesolo si sa o si intuisce. D’altra è luogo turistico e gli affari sono affari. Ma certamente si può abbinare la riabilitazione turistica visto il mare….

E San Donà. Di questo non si è detto nulla

Non si può distruggere il vecchio Ospedale e ricovertirlo non è semplice.

Certamente si può in parte utilizzarlo per fare un PS H24 e mettere l’Hospice ma poi… e poi il risparmio dove sarebbe ?

Quindi la soluzione non è semplice.

Non è dato di sapere cosa pensa la Regione

Speriamo che alla  fine non sioa sempre il cittadino che non può dire la sua a pagare !