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La sicurezza a San Donà di Piave: cosa dicono i cittadini e cosa fanno

 

 

 

 

 

 

 

L’articolo che abbiamo pubblicato l’altro ieri dopo il pestaggio che ha coinvolto il giovane Alem Saidy che dimostra l’ennesimo di caso di mancanza di sicurezza per i cittadini a San Donà di Piave il problema della sicurezza è esploso. Prima se ne parlava ma ora è sulla bocca di tutti. Tutti ne parlano. Tutti fanno commenti. Tutti danno consigli, Tutti propongono soluzioni.

Sembra che la sicurezza sia il primo problema di tutti i cittadini…ma forse lo è.

Recentemente ci siamo occupati dei furti nelle abitazioni che continuano come se nulla fosse. I carabinieri , quando sono stato svaligiato tre mesi fa,  mi hanno detto che si sentono impotenti in quanto se vengono presi , dopo una notte, tornano subito in libertà.

Attualmente non abbiamo certezza di nulla. Non abbiamo certezza che i ladri o chi è uso alla criminalità più o meno organizzata  possano essere presi dalle forse dell’ordine. Non abbiamo certezza che anche i nostri cittadini non passino alla omertà come se fossimo al Sud. Non abbiamo certezza che la giustizia faccia il suo corso e non abbiamo certezza della pena.

La aggressione ad un ragazzo afgano ma ora cittadino italiano e con residenza a San Donà di Piave e che ho conosciuto di persona ed ho potuto valutare la sua bontà e il suo stile di vita ha rimesso in moto il problema. Anche perchè la aggressione di cui si parla non si è trattato  di un regolamento di conti come qualche giornale ha fatto balenare solo perchè in passato il ragazzo aveva difeso degli altri ragazzi vittime di soprusi. .  No non si tratta di contrasti fra clandestini, di extracomunitari. Qui si tratta di una aggressione come succedono spesso in Italia, magari nelle grandi città, e specie al Sud  ma ora  è successo a San Donà

La storia di Alem Saidy  un ragazzino cresciuto nell’Afghanistan  e fuggito dalla guerra e arrivato dopo mille peripezie in Italia e inserito a San Donà grazie anche alla adozione di una famiglia dedita al volontariato , la sua avventura,. il suo pestaggio, il suo ricovero in Ospedale, la foto della sua faccia tumefatta, ha fatto il giro dei giornali, di tutte le famiglie ed è sulla bocca di tutti . Alem l’anno scorso lavorava alla 3B e per aver difeso degli operai di colore dagli abusi e prepotenze di un albanese è stato licenziato!Ha lavorato con rara capacità per quattro anni in un’industria del trevigiano ed attualmente lavora in uno scatolificio, con piena soddisfazione dei suoi datori di lavoro.  Si è pensato che il pestaggio fosse una ritorsione o una vendetta delle persone contrastate da Alem anni prima.

Ma quello che tutti pensano, quello che è al centro dei discorsi è la sicurezza di tutti noi.

La faccia martoriata del ragazzo passa in secondo piano ; il ragazzo torna  sorride ancora come ha imparato a sorridere vivendo nella nostra San Donà in mezzo a persone amiche e in una famiglia che lo vive come un figlio e per lui la vita ricomincia ma per tutti noi rimane la paura che questi fatti si possano ripetere

Quando sono tornato a casa ed ho trovato la casa svaligiata sono rimasto male ma poi tutto è passato ed tutto, ho detto, ricomincia come prima . Ma ….la paura è rimasta di nuovi furti anche perché i furti nelle abitazioni continuano. Ogni giorno. Non solo a San Donà certamente ma noi parliamo del nostro territorio. San Donà non è più la stessa.

Ieri pomeriggio facendo le visite ai pazienti tutti e dico tutti mi hanno parlato dell’episodio e tutti hanno espresso la loro insicurezza a stare a casa e a camminare per le strade specie di sera,

Una persona di cinquanta anni mi ha detto: Io sono di San Donà di Piave, come la mia famiglia, ma io ora non riconosco più San Donà. Non era così una volta. Ora ho paura a passeggiare la sera. Andare a prendere un gelato alla sera diventa un problema. Si ha paura se la strada è poco illuminata; si ha paura a tornare a casa pensando che ci possano essere stati i ladri. E poi a casa si chiude bene tutto. Si mette l’allarme, si ha paura però di ogni rumore.

I commenti che ho ricevuto sono stati molteplici. I lettori che hanno letto l’articolo su questo sito sono stati circa 7.000. Numero enorme rispetto al solito  e questo vuole dire che l’argomento sicurezza è importante. Molti mi hanno scritto, Molti hanno lasciato un messaggio su FB.

Molti hanno dato consigli e suggeriementi

I suggerimenti si riassumo però tutti o quasi con

Telecamere diffuse e funzionanti e visione della regtrazione

Pena certa  con rinforzo delle forse dell’ordine.

“Bisogna fare di più per tutelare i cittadini”, ha dichiarato il vicesindaco di San Donà e assessore alla polizia locale, Oliviero Leo, dopo la violenta aggressione subita dal 21enne Alem Saidy.

Riporto quanto scritto da PiaveTV

“In questi ultimi giorni, ci sono stati tre episodi di rapine subite in altrettanti supermercati della catena Alì e non ultimo un tentativo di furto a danno di una giovane coppia residente a Mussetta, in zona piscine. Due ladri, sembra di giovane età, hanno tentato di introdursi nell’appartamento della giovane coppia, nella tarda serata di domenica scorsa. Vedendo le luci spente e il balcone aperto, hanno probabilmente pensato che in casa non ci fosse nessuno, si sono arrampicati lungo i tubi del gas e hanno scassinato la porta-finestra entrando in casa. La coppia di malcapitati che stava riposando, si è svegliata di soprassalto ritrovandosi faccia a faccia con i ladri, che vedendosi scoperti si sono dati alla fuga. Un terzo complice infatti li aspettava in macchina.

Il tentativo di furto è stato denunciato subito alla polizia che ha rimandato i giovani ai Carabinieri della zona.

Le solite generalità e un giro della pattuglia nella zona, altro non è stato fatto e poco altro si potrà fare. E’ proprio questa mancanza o impossibilità di intervento che rende ancor più insicuri e spaventati i cittadini.”

Ecco questo è il problema che tutti i cittadini che ho sentito hanno lamentato

Non si fa nulla

Le forse dell’ordine sono poche, non hanno mezzi, la criminalità aumenta, la omertà cresce, e cresce proprio perchè i cittadini sanno che possono essere loro stessi colpiti dalla vendetta  di chi li ha offesi, o derubatiu. Non si sentono protetti ed hanno paura e allora subentra la omerta

Quello che tutti chiedono allora è la presenza di telecamere diffuse ma funzionati. Molti cittadini hanno scritot che spesso non funzionano. E poi chi guarda la immagini; chi guarda le immagini registrate ?

Credo nessuno e poi. quando vengono guardate tutto finisce lì.

Quindi i cittadini vogliono che le forse dell’ordine siano presenti ma che abbino i mezzi fisici e la il potere di intervenire e che se riescono ad acciuffare i delinquenti questi siano tenuti e sorvegliati fino al giudizio e poi che segua la pena giusta  . E non che vengano messi in libertà subito per motivi vari che spesso sono solo burocratici

Nessuno ha paura se camminando viene ripreso dalle telecamere. Se non ha nulla da temere non deve avere paura di essere ripreso.

Io credo che noi del Il Ponte organizzeremo presto un convegno sulla sicurezza per dare suggerimenti, per ascoltare i cittadini e per costringere i nostri amministratori ad agire. Tutti volgiono ritrovare la San Donà di una volta  quando si poteva dormire con le finestre aprte e si camminava tranquilli di sera

Chi ha suggerimenti ci scriva e te terremo conto.

Metto qui sotto due frammenti del video dei ladri che svaligiarono la mia casa  e che sara disponibile quando faremo un convegno sulla sicurezza