Consigliamo:
MP system s.r.l.    LaSalute.info

Welcome to www.ilponte.ws


"Movimento di opinione per la Città un ponte tra la gente, la voce del cittadino tra i cittadini"



Il movimento di opinione "il ponte" si prefigge di raccogliere le opinioni del cittadino, filtrandole ed elaborandole per capire cos'è importante e più utile per la gente.

Dando spazio a tutte le proposte mantenendo sempre la persona e le persone al primo posto.

Si intendono sviluppare i collegamenti con le associazioni di volontariato, con le istituzioni, con le associazioni di categoria, e dei media per elaborare nel miglior modo ciò che viene esposto dal cittadino. Non limitandoci alla critica in quanto tale, ma impegnandoci a costituire e a a tradurre in realtà le idee.

Al movimento di opinione "il ponte" puo' associarsi chiunque desideri lavorare per migliorare la nostra città: renderla più vivibile e sana; ogni persona indipendentemente dalla colorazione politica e dall'iscrizione a un partito, purchè il suo pensiero sia guidato da sani principi.
www.ilponte.ws

Tag Archive for Sicurezza

L’informazione del Basso Piave

A questo indirizzo

http://www.piavetv.net/

potete trovare tutta la informazione in tempo reale su quello che succede nel nostro territorio ma molto di più: fatti ,commenti , opinioni, approfondimenti, interviste e molto ancora

Riporto qui la copia della pagina del sito dove trovate tutto

Crewdo che sia doveroso andare ogni mattina a leggere notizie e programmi con i vari orari

E quello che non riuscite a vedere per televisione lo potete vedere sul WEB !

 

 

 

 

 

ARCHIVIO



gennaio 2014 (107)
dicembre 2013 (102)
novembre 2013 (120)
ottobre 2013 (63)
settembre 2013 (33)
agosto 2013 (24)
luglio 2013 (47)
giugno 2013 (31)
maggio 2013 (48)
aprile 2013 (55)
marzo 2013 (18)
febbraio 2013 (3)

 

  • 65448Totale letture:
  • 37055Totale visitatori:

CATEGORIE

PAGINE

 

 

La sicurezza a San Donà di Piave: cosa dicono i cittadini e cosa fanno

 

 

 

 

 

 

 

L’articolo che abbiamo pubblicato l’altro ieri dopo il pestaggio che ha coinvolto il giovane Alem Saidy che dimostra l’ennesimo di caso di mancanza di sicurezza per i cittadini a San Donà di Piave il problema della sicurezza è esploso. Prima se ne parlava ma ora è sulla bocca di tutti. Tutti ne parlano. Tutti fanno commenti. Tutti danno consigli, Tutti propongono soluzioni.

Sembra che la sicurezza sia il primo problema di tutti i cittadini…ma forse lo è.

Recentemente ci siamo occupati dei furti nelle abitazioni che continuano come se nulla fosse. I carabinieri , quando sono stato svaligiato tre mesi fa,  mi hanno detto che si sentono impotenti in quanto se vengono presi , dopo una notte, tornano subito in libertà.

Attualmente non abbiamo certezza di nulla. Non abbiamo certezza che i ladri o chi è uso alla criminalità più o meno organizzata  possano essere presi dalle forse dell’ordine. Non abbiamo certezza che anche i nostri cittadini non passino alla omertà come se fossimo al Sud. Non abbiamo certezza che la giustizia faccia il suo corso e non abbiamo certezza della pena.

La aggressione ad un ragazzo afgano ma ora cittadino italiano e con residenza a San Donà di Piave e che ho conosciuto di persona ed ho potuto valutare la sua bontà e il suo stile di vita ha rimesso in moto il problema. Anche perchè la aggressione di cui si parla non si è trattato  di un regolamento di conti come qualche giornale ha fatto balenare solo perchè in passato il ragazzo aveva difeso degli altri ragazzi vittime di soprusi. .  No non si tratta di contrasti fra clandestini, di extracomunitari. Qui si tratta di una aggressione come succedono spesso in Italia, magari nelle grandi città, e specie al Sud  ma ora  è successo a San Donà

La storia di Alem Saidy  un ragazzino cresciuto nell’Afghanistan  e fuggito dalla guerra e arrivato dopo mille peripezie in Italia e inserito a San Donà grazie anche alla adozione di una famiglia dedita al volontariato , la sua avventura,. il suo pestaggio, il suo ricovero in Ospedale, la foto della sua faccia tumefatta, ha fatto il giro dei giornali, di tutte le famiglie ed è sulla bocca di tutti . Alem l’anno scorso lavorava alla 3B e per aver difeso degli operai di colore dagli abusi e prepotenze di un albanese è stato licenziato!Ha lavorato con rara capacità per quattro anni in un’industria del trevigiano ed attualmente lavora in uno scatolificio, con piena soddisfazione dei suoi datori di lavoro.  Si è pensato che il pestaggio fosse una ritorsione o una vendetta delle persone contrastate da Alem anni prima.

Ma quello che tutti pensano, quello che è al centro dei discorsi è la sicurezza di tutti noi.

La faccia martoriata del ragazzo passa in secondo piano ; il ragazzo torna  sorride ancora come ha imparato a sorridere vivendo nella nostra San Donà in mezzo a persone amiche e in una famiglia che lo vive come un figlio e per lui la vita ricomincia ma per tutti noi rimane la paura che questi fatti si possano ripetere

Quando sono tornato a casa ed ho trovato la casa svaligiata sono rimasto male ma poi tutto è passato ed tutto, ho detto, ricomincia come prima . Ma ….la paura è rimasta di nuovi furti anche perché i furti nelle abitazioni continuano. Ogni giorno. Non solo a San Donà certamente ma noi parliamo del nostro territorio. San Donà non è più la stessa.

Ieri pomeriggio facendo le visite ai pazienti tutti e dico tutti mi hanno parlato dell’episodio e tutti hanno espresso la loro insicurezza a stare a casa e a camminare per le strade specie di sera,

Una persona di cinquanta anni mi ha detto: Io sono di San Donà di Piave, come la mia famiglia, ma io ora non riconosco più San Donà. Non era così una volta. Ora ho paura a passeggiare la sera. Andare a prendere un gelato alla sera diventa un problema. Si ha paura se la strada è poco illuminata; si ha paura a tornare a casa pensando che ci possano essere stati i ladri. E poi a casa si chiude bene tutto. Si mette l’allarme, si ha paura però di ogni rumore.

I commenti che ho ricevuto sono stati molteplici. I lettori che hanno letto l’articolo su questo sito sono stati circa 7.000. Numero enorme rispetto al solito  e questo vuole dire che l’argomento sicurezza è importante. Molti mi hanno scritto, Molti hanno lasciato un messaggio su FB.

Molti hanno dato consigli e suggeriementi

I suggerimenti si riassumo però tutti o quasi con

Telecamere diffuse e funzionanti e visione della regtrazione

Pena certa  con rinforzo delle forse dell’ordine.

“Bisogna fare di più per tutelare i cittadini”, ha dichiarato il vicesindaco di San Donà e assessore alla polizia locale, Oliviero Leo, dopo la violenta aggressione subita dal 21enne Alem Saidy.

Riporto quanto scritto da PiaveTV

“In questi ultimi giorni, ci sono stati tre episodi di rapine subite in altrettanti supermercati della catena Alì e non ultimo un tentativo di furto a danno di una giovane coppia residente a Mussetta, in zona piscine. Due ladri, sembra di giovane età, hanno tentato di introdursi nell’appartamento della giovane coppia, nella tarda serata di domenica scorsa. Vedendo le luci spente e il balcone aperto, hanno probabilmente pensato che in casa non ci fosse nessuno, si sono arrampicati lungo i tubi del gas e hanno scassinato la porta-finestra entrando in casa. La coppia di malcapitati che stava riposando, si è svegliata di soprassalto ritrovandosi faccia a faccia con i ladri, che vedendosi scoperti si sono dati alla fuga. Un terzo complice infatti li aspettava in macchina.

Il tentativo di furto è stato denunciato subito alla polizia che ha rimandato i giovani ai Carabinieri della zona.

Le solite generalità e un giro della pattuglia nella zona, altro non è stato fatto e poco altro si potrà fare. E’ proprio questa mancanza o impossibilità di intervento che rende ancor più insicuri e spaventati i cittadini.”

Ecco questo è il problema che tutti i cittadini che ho sentito hanno lamentato

Non si fa nulla

Le forse dell’ordine sono poche, non hanno mezzi, la criminalità aumenta, la omertà cresce, e cresce proprio perchè i cittadini sanno che possono essere loro stessi colpiti dalla vendetta  di chi li ha offesi, o derubatiu. Non si sentono protetti ed hanno paura e allora subentra la omerta

Quello che tutti chiedono allora è la presenza di telecamere diffuse ma funzionati. Molti cittadini hanno scritot che spesso non funzionano. E poi chi guarda la immagini; chi guarda le immagini registrate ?

Credo nessuno e poi. quando vengono guardate tutto finisce lì.

Quindi i cittadini vogliono che le forse dell’ordine siano presenti ma che abbino i mezzi fisici e la il potere di intervenire e che se riescono ad acciuffare i delinquenti questi siano tenuti e sorvegliati fino al giudizio e poi che segua la pena giusta  . E non che vengano messi in libertà subito per motivi vari che spesso sono solo burocratici

Nessuno ha paura se camminando viene ripreso dalle telecamere. Se non ha nulla da temere non deve avere paura di essere ripreso.

Io credo che noi del Il Ponte organizzeremo presto un convegno sulla sicurezza per dare suggerimenti, per ascoltare i cittadini e per costringere i nostri amministratori ad agire. Tutti volgiono ritrovare la San Donà di una volta  quando si poteva dormire con le finestre aprte e si camminava tranquilli di sera

Chi ha suggerimenti ci scriva e te terremo conto.

Metto qui sotto due frammenti del video dei ladri che svaligiarono la mia casa  e che sara disponibile quando faremo un convegno sulla sicurezza

 

 

 

La sicurezza a San Donà di Piave: oggi ne è fatto le spese Alem Saidy un ragazzino cresciuto nell’Afghanistan

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ennesimo di caos, di mancanza di sicurezza per i cittadini a San Donà di Piave

Oggi non parliamo dei furti nelle abitazioni che continuano come se nulla fosse. D’altra parte i carabinieri , mi hanno detto, si sentono impotenti in quanto se vengono presi , dopo una notte, tornano subito in libertà.

Attualmente non abbiamo certezza di nulla

Oggi voglio segnalare un caso pecrhè colpisce tutti noi. Non perchè è una persona che ha sofferto in passato, non perchè si tratta di un uomo o di un giovane e non della donna di turno, ma perchè dimostra come la sicurezza è sempre meno

Si tratta di una aggressione ad un ragazzo di cui metterò una breve storia e che ho conosciuto di persona ed ho potuto valutare la sua bontà e il suo stile di vita. Non si tratta di un regolamento di conti come qualcuno può immaginare leggendo i giornali. Non si tratta di contrasti fra clandestini . No qui si tratta di una aggressione come succedono spesso in Italia ma oggi è successo a San Donà

Breve storia di Alem

Alem Saidy è un ragazzino cresciuto nell’Afghanistan devastato da più trent’anni di guerre. L’ambiente tragico in cui vive lo trascina, già nell’età scolare, ad apprendere da un lato l’uso del kalashnikov e dall’altro il mestiere di falegname. Viene a conoscere il potere devastante delle mine durante i giochi infantili. Affronta il distacco dai famigliari con l’espatrio a Teheran, a dodici anni, e a Dubai, a quindici, per lavorare ed aiutare i genitori profughi a Peshawar, in Pakistan. Si dedica con entusiasmo all’infantile gioco degli aquiloni e ai passatempi dei grandi (lotte di animali) o degli sport nazionali (buzkashi o il volo delle colombe). Come gli suggerisce il carattere, assiste vecchi e malati bisognosi. Dalla convinzione di normalità della sua vita in Afghanistan passa gradualmente alla presa di coscienza della tragicità e crudeltà degli avvenimenti che caratterizzano il suo Paese. Il grande desiderio di libertà e pace lo trascina in balia di vari ‘mercanti d’uomini’, con peripezie da film di avventure attraverso monti desolati, mari pericolosi, prigionie ed evasioni. E alla fine, dopo un viaggio sconvolgente in un carro-frigo colmo di arance, trova la libertà e la pace.

Alem, ora diciottenne, dice «… il mio viaggio è stato indispensabile per condurmi fortunatamente fino alla vita».

Il su viaggio è stato raccontato in un libro che consiglio a tutti e recensito da giornali e Famiglia Cristiana

Lui è stato adottato da una famiglia dedita al volontariato e che tutti conoscono e stimano ma della quale non faccio il nome per non coinvolgerla

A San Donà è stato attivo con la San Vincenzo, nell’assistenza ai poveri, agli anziani della Casa di Riposo e nel volontariato ospedaliero. Ha frequentato l’Oratorio Don Bosco, amato e stimato da tutti.

Alem l’anno scorso lavorava alla 3B e per aver difeso degli operai di colore dagli abusi e prepotenze di un albanese è stato licenziato!Ha lavorato con rara capacità per quattro anni in un’industria del trevigiano ed attualmente lavora in uno scatolificio, con piena soddisfazione dei suoi datori di lavoro.

Cosa è sucesso ad Alem ?

Disavventura di ieri pomeriggio, sabato 25 c.m.

Era da solo sul marciapiede all’altezza del bar ‘Al teatro’ (Via Ancillotto) e si stava dirigendo verso la Chiesa.

Si è sentito battere sulla spalla, si è girato per vedere chi fosse ed è stato immediatamente colpito al volto e in testa da violenti pugni, tirati con l’utilizzo di un tirapugni di ferro.

Attorniato da tre (quattro?) persone, forse kosovare, si è divincolato e, benché ferito e sanguinante, ha tentato di rincorrere l’aggressore che si dirigeva verso l’edicola del piazzale delle corriere, senza capire da che parte poi si sia diretto. Si è sentito svenire ed ha chiamato i Carabinieri e qualcuno ha chiamato l’ambulanza, che lo ha portato al Pronto Soccorso prima dell’arrivo della volante.

Ha subito la frattura del setto nasale, un frattura allo zigomo ed una lesione all’occhio destro, la rottura di un dente. Operato in serata  con esito positivo è ora ricoverato in Ospedale.

Ora sorride ancora come ha imparato a sorridere vivendo nella nostra San Donà in mezzo a persone amiche e in una famiglia che lo vive come un figlio

Noi gli facciamo gli auguri e speriamo che a San Donà si possa vivere sereni e tranquilli con quella sicurezza che manca dalla microcriminalità, dagli abusivi, dai ladri piccoli e grandi, dalla sicurezza dal camminare per le strade o per le piste ciclopedonali.