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Il movimento di opinione "il ponte" si prefigge di raccogliere le opinioni del cittadino, filtrandole ed elaborandole per capire cos'è importante e più utile per la gente.

Dando spazio a tutte le proposte mantenendo sempre la persona e le persone al primo posto.

Si intendono sviluppare i collegamenti con le associazioni di volontariato, con le istituzioni, con le associazioni di categoria, e dei media per elaborare nel miglior modo ciò che viene esposto dal cittadino. Non limitandoci alla critica in quanto tale, ma impegnandoci a costituire e a a tradurre in realtà le idee.

Al movimento di opinione "il ponte" puo' associarsi chiunque desideri lavorare per migliorare la nostra città: renderla più vivibile e sana; ogni persona indipendentemente dalla colorazione politica e dall'iscrizione a un partito, purchè il suo pensiero sia guidato da sani principi.
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Tag Archive for prevenzione

Che fine hanno fatto i videodermatoscopi nella ASL N.10 ?

Parliamo tanto di efficienza nella sanità. Parliamo tanto di prevenzione.

Ma…

Noi sappiamo che per fare una diagnosi precoce di melanoma uno strumento essenziale è il videodermatoscopio. Naturalmente ce ne sono di vari tipi, di vari modelli, più o meno sofisticati con schermi grandi, con schermi tridemensionali, con software più o meno sofisticati…

Noi sappiamo che un dermatologo per lavorare bene o al meglio dovrebbe usare un videodermatoscopio per analizzare i nevi, le lesioni sospette, vederne i particolari, vederne la microcircolazione per arrivare ad una diagnosi di probabilità. Certamente la vera diagnosi è data dalla diagnosi istologica; ma la possibilità che il nevo sia sospetto e quindi richieda la sua asportazione veien aiutata moto dall’ingrandimento del videodermatoscopio.

Ma il videodermatoscopio al giorno d’oggi serve anche per la mappatura e per fotografare e registrare le immagini dei nevi in modo di confrontarle a distanza di tempo nei vari controlli. Nessuno può ricordarsi a mente come era un nevo o come si è modificato.

Se vi riocordate esiste la regola dell’ ABCDE per la diagnosi dei melanomi.

LA E STA PER EVOLUZIONE E QUINDI è IMPORTANTE CAPIRE COME è STATA L’EVOLUZIONE DI UN NEVO.

La evoluzione si fa confrontando i nevi. Si osserva così a distanza se il nevo è aumentato di dimensione, se è cambiato di aspetto , di colore, se i bordi sono diventati irregolari.

Bene il videodermatscopio serve a questo.

Non è possibile fare una mappatura accurata senza un videodermatoscopio.

Nella nostra ASL la Salute è gestita nella Sanità pubblica e nella Sanità Privata.

Orbene la Sanità pubblica non si dimostra efficiente  per quanto riguarda la diagnosi del melanoma

Nella nostra ASL vi sono tre Ospedali pubblici e una Casa di Cura Privata ma convenzionata.

La Casa di Cura ha un videodermatoscopio e lo usa in convenzione per mappature e per fare diagnosi. Il videodermatoscopio è ottimo ed è appena stato cambiato con uno di ultima generazione.

L’Ospedale di San Donà non ha nessun  videodermatoscopio.

L’Ospedale di Portogruaro ne dovrebbe avere uno. Infatti il 26 novembre del 2011 Il Rotary, assieme al Lions e Soroptimist ne regalarono uno all’Ospedale di Portogruaro. Ma non venen mai usato e dopo vari solleciti al Direttore Generale  venne “imprestato” all’ambulatorio del Distretto a Musile di Piave. Ma anche li non venne mai usato e dopo un anno e mezzo giace ancora e riposa in pace in tale ambulatorio. La dermatologa ci ha detto che aspetta istruzione dalla dirigenza della ASL per farlo funzionare.

L’Ospedale di Jesolo ne ha uno da alcuni anni ( di dice 6 anni ) ma anche questo riposa in pace e non è mai stato usato. La dermatologa che ivi lavora ci ha detto che non è mai stato usato e attende istruzioni dalla dirigenza della ASL.

Quindi gli Ospedali pubblici continuano a non avere perché non vogliono usare i videodermatoscopi che hanno. E questa sarebbe la efficienza.

E’ vero che entrambi i videormatoscopi sono stati regalati e quindi lo Stato non ha speso nulla. Ma è pur vero che avere uno strumento e non usarlo è un buttare via i soldi

A fine mese tornerò dal Nuovo Direttore Generale e vediamo cosa intende fare. Per i cittadini che hanno diritto ad essere curati nel modo migliore con gli strumenti adatti a fare diagnosi.

E’ vero che tali strumenti esistono e funzionano bene nelle struttura private come il Centro di Medicina ( dietro la Coop) e nel Poliambulatorio Caorlense a Caorle ma il cittadino ha diritto ad una diagnosi coretta senza pagare una prestazione interamente visto che gli strumenti ci sono e possono essere usati.

Ci si scandalizza di come tanti politici rubano o fanno pagare a tutti i cittadini la Nutella ma non vedo come non ci si possa meravigliare di come i dirigenti della ASL N.10 non riescano a far funzionare due strumenti diagnostici regalati e quindi a costo zero !

 

 

 

 

 

Anche a San Donà di può fare televisione divertendosi ma con imput sociale

Mettiamo a disposizione di chi non è abituato a You Tube un secondo video che mostra una trasmissione realizzata da Videosound  di Luigi Salierno che ora ha fondato al Piave TV

Nata da una collaborazione con il Dr Madeyski ideatore di 3 Minuti per la Tua Salute il video sta scalando l’audience su You Tube e mostra come anche a San Donà di può realizzare le delle ideee nuove sempre però con un fine verso il sociale.

Un modo di fare televisione divertendosi ma dando imput sociali

 

Un video che dimostra come si possa fare una nuova televisione anche a San Donà

Mettiamo a disposizione di chi non è abituato a You Tube un video che mostra una trasmissione realizzata da Videosound  di Luigi Salierno che ora ha fondato al Piave TV

Nata da una collaborazione con il Dr Madeyski ideatore di 3 Minuti per la Tua Salute il video sta scalando l’audience su You Tube e mostra come anche a San Donà di può realizzare le delle ideee nuove sempre però con un fine verso il sociale.

 

 

In arrivo i nuovi LEA ma anche controlli sulle ricette mediche

Leggiamo dalle notizie apparse sui giornali questa notizia che sostanzialmente riflette due novità

1) Il ministro della Salute Renato Balduzzi, ha approvato l’aggiornamento dei Lea, Livelli essenziali di assistenza: entrano le ludopatie e l’epidurale tra le prestazioni e i servizi che il Servizio sanitario nazionale è tenuto a fornire, ma anche 110 nuove malattie rare e 5 patologie croniche sono state inserite.

2)  Il Ministro ha anche approvato un decreto che: per evitare visite ambulatoriali specialistiche ed esami di diagnostica strumentale inutili quanto costosi le ricette del medico dovranno essere “motivate”. Ci sarà infatti un controllo sulle ricette e per questo il medico dovrà indicarvi «il quesito o il sospetto diagnostico che motiva la prescrizione».

Oltre a 110 nuove malattie rare entrano nei Lea 5 patologie croniche: le broncopneumopatie croniche ostruttive (Bpco) al II stadio (moderato), III stadio (grave), e IV stadio (molto grave), comunemente conosciute come enfisema polmonare e broncopolmonite cronica; le osteomieliti croniche, cioè malattie croniche infiammatorie delle ossa; le patologie renali croniche (con valori di creatinina clearance stabilmente inferiori a 85 ml/min); il rene policistico autosomico dominante; la sarcoidosi al II, III e IV stadio, cioè malattie che interessano più tessuti e organi con formazioni di granulomi e che comportano problemi polmonari, cutanei e oculari. Nei Lea entra anche la sindrome da talidomide.

Nei nuovi Lea viene inserita anche la ludopatia: l’art. 5 del decreto legge 13 settembre 2012, numero 158, prevede l’inserimento nei Lea delle prestazioni di prevenzione, cura e riabilitazione della ludopatia. «In attuazione del dettato normativo – spiega il ministero della Salute – il provvedimento include esplicitamente le persone affette da questo tipo di dipendenza tra coloro cui sono rivolti i servizi territoriali per le dipendenze (Sert, Centri diurni, et similia) già attivi nelle Asl».  Si afferma  il principio che – spiega il ministero – «le persone con ludopatia hanno diritto ad accedere al Ssn per ricevere le prestazioni di cui hanno bisogno, al pari dei soggetti con altre forme di dipendenze patologiche, senza che questo comporti ulteriori oneri dal momento che le Regioni non saranno tenute ad istituire servizi ad hoc».

Viene anche  prevista la maggiore diffusione dell’analgesia epidurale, suggerendo alle Regioni di individuare  nel proprio territorio le strutture che effettuano tali procedure e che sviluppino appositi programmi volti a diffondere l’utilizzo delle procedure stesse.
Facciamo solo un breve commenti

Ben vengano questa novità con l’introduzione nel LEA di nuove patologia che sono più o meno diffuse ma che sono invalidanti

Ben venga la diffusione della epidurale o del parto indolore.

Per la Ludopatia era naturale inserirla nelle dipendenze visto l’aumento e i problemi che provoca in tante famiglie dando una dipendenza non facile da curare.

Per quanto riguarda la giustificazione di esami e visite specialistiche  la norma era già in vigore. Vi era un obbligo per il medico richiedente di indicare la motivazione per cui veniva richiesta una visita specialistica o un esame e vi era l’obbligo per il medico specialista di dare una risposta scritta o un refero dell’esame eseguito.

Dobbiamo anche dire però che spesso non veniva specificata una richiesta o una motivazione e anche lo specialista spesso non emetteva un referto

In linea di massima ben vengano allora i controlli a campione. Purtroppo come capita spesso , come siamo abituati a non pagare le tasse , siamo anche abituati a scrivere ricette magari senza avere visita il paziente o a non dare un referto completo della visita

 

Commento sulla campagna di sensibilizzazione prevenzione del melanoma attuato nel Veneto orientale nel 2012.

Parliamo di prevenzione del melanoma in modo particolare della prevenzione che abbiamo a questo anno passato nel Veneto orientale con il progetto sostenuto da Rotary, Lions e Soroptimist.

Abbiamo parlato di   prevenzione del melanoma e per farlo abbiamo cercato di fare conoscere alla popolazione quali sono i fatti tori di rischio che ne favoriscono l’insorgenza fornendo anche accorgimenti pratici per permettere di dominare o di diminuire o di evitare i fattori di rischio. In questo modo noi abbiamo cercato di fare  una prevenzione primaria in modo da ridurre l’incidenza e la mortalità del melanoma.

Naturalmente la prevenzione non è solo primaria ma anche secondaria. La prevenzione secondaria è la scoperta del melanoma secondariamente alla sua nascita nello stadio più precoce possibile in modo che se noi non riusciamo questa maniera a ridurre l’incidenza volevamo riuscire a ridurne la morbilità e la mortalità.

Quale può essere allora il messaggio che volevamo fare  giungere alla popolazione. Questo messaggio doveva  essere rivolto specialmente agli individui che hanno dei rischi maggiori rispetto al resto della popolazione o delle popolazioni. Noi abbiamo visto per esempio che nella zona di San Stino e di Caorle l’incidenza è maggiore e quindi verso questa popolazione doveva giungere più fortemente il nostro messaggio di attenzione ai fattori di rischio. Dovevamo invitare tutti i soggetti ma in modo particolari quelli a maggior rischio ad evitare l’esposizione solare specialmente nelle ore di punta e cioè dalle 11 alle 15. Naturalmente  bisogna anche evitare l’esposizione ai raggi ultravioletti e alle lampade solari. Se non è possibile evitare l’esposizione ai raggi solari e il tipo di lavoro della persona pratica allora bisogna coprirsi adeguatamente e  usare creme solari con fattore di protezione specialmente per i soggetti di carnagione chiara. Un particolare riguardo va verso i bambini che devono essere protetti e devono avere un’esposizione solare minore. Noi sappiamo che l’esposizione occasionale breve prolungato e intensa ai raggi solari specialmente in persone con pelle chiara e capelli biondi o rossi rappresenta un fattore importante di rischio per l’insorgenza del melanoma. Altri fattori sono la presenza di numerosi nevi in modo particolare se questi sono neri, presentano un colore brunastro o se il paziente presenta una storia di gravi ustioni solari o se la popolazione proviene da paesi maggiormente a rischio quale l’Australia e i paesi del Nord come Norvegia Finlandia e Svezia.

Come dovevamo fare a lanciare questo messaggio alla popolazione. Dovevamo prendere esempio da quanto viene fatto negli Stati Uniti e in Australia e quindi usare al massimo i media o i multimedia. Dovevamo usare i mezzi di informazione e cioè la stampa la televisione Internet e tutti quei mezzi pubblicitari come i cartelloni o i manifesti specialmente in zone balneari dove la popolazione si espone maggiormente alla luce solare. Naturalmente al giorno d’oggi i mezzi più importanti  rimangono la televisione che raggiunge forse il maggior numero di persone ma non si deve trascurare Internet specialmente per quanto riguarda la popolazione giovanile. Dovevamo dare un messaggio chiaro riguardo l’esposizione ai raggi solari e un messaggio chiaro alle persone perché si osservino o si facciano osservare dai propri parenti (mamma papà fratelli o coniugi ). Molto in uso solo nei paesi degli Stati Uniti e dell’Australia l’uso di volantini informativi come abbiamo usato noi nel nostro progetto sul nostro territorio. Questi volantini dovevano essere fatti pervenire capillarmente alla popolazione attraverso gli studi medici le farmacie e distribuiti anche nella negozi e nei supermercati e così abbiamo fatto.  I volantini dovevano  essere distribuiti nelle stazioni balneari dove il rischio è maggiore e lo abbiamo fatto. Naturalmente non si devono trascurare scuole sia medie e superiori. Tutti i messaggi sia attraverso la televisione sia attraverso Internet , la stampa e con i volantini dovevano essere messaggi chiari e non dovevano creare allarmismo ma rendere coscienti la popolazione del pericolo della nascita del melanoma tenendo presente che il melanoma è in aumento specialmente in alcune zone della nostra popolazione. Naturalmente è sempre discutibile l’efficacia di una campagna di prevenzione primaria mentre meno l’efficacia di una campagna di prevenzione secondaria. Io credo che si debba sempre valutare i pro e i contro tenendo presente lo sforzo economico e i risultati. I risultati devono essere valutati in termini di riduzione dell’incidenza e della mortalità del melanoma.

Io credo che una diagnosi precoce che abbia portato come nel nostro caso  alla asportazione di nervi melanici come melanomi in sito o di nevi con displasia severa abbia centrato l’obiettivo che noi volevamo raggiungere. La riduzione della mortalità e dell’incidenza chiaramente può essere valutata a distanza di anni e per distanza di anni intendiamo un periodo che va dai 10 ai 25 anni. Dobbiamo anche considerare che la prevenzione primaria ha dei costi maggiori rispetto a quella secondaria.

Io credo che la campagna che noi abbiamo attuato nella nostra Usl nel 2012 e cioè una campagna di sensibilizzazione per una diagnosi precoce ma che poneva anche gli accenti per dare informazione alla popolazione sia stata  un buon compromesso di equilibrio tra sforzi economici e risultati possibili. Sarebbe molto interessante avere una raccolta omogenea di dati che comprenda tutte le persone che hanno avuto l’asportazione di nevi in una data popolazione sia che sia stata trattata nei centri medici nella zona sia fuori zona.

Sarebbe interessante anche capire quante quanto sia penetrata la nostra informazione nella popolazione facendo una raccolta statistica per valutare quanta gente sia venuta a conoscenza e quanta gente abbia imparato i criteri di prevenzione. Sarebbe poi  utile sapere quanta parte della popolazione si sia sottoposta a visita dermatologica o sia andata dal proprio medico di famiglia e il medico di famiglia abbia ritenuto che alcuni casi siano suscettibile di visita specialistica e altri  no. Noi potremmo o in questa maniera avere dei dati omogenei sui risultati della campagna di informazione e sui risultati finali di una prevenzione secondaria o diagnosi precoce.

Nella nostra ASL abbiamo avuto dei risultati che riteniamo molto buoni con un ritrovamento di circa il 20% in più di melanomi ma quello che riteniamo importante con una  asportazione di circa 150 casi di nevi con displasia medio-grave  che non hanno avuto bisogno se non di un eventuale allargamento della primitiva asportazione . Bisognerebbe sapere quanti casi effettivamente sono venuti dal dermatologo ed è stato asportato il nevo perché erano stati informati del rischio e di come osservare i propri nervi allora noi possiamo dire che il risultato è stato centrato.

In ogni caso dai primi dati che abbiamo possiamo dire certamente che abbiamo centrato l’obiettivo e che siamo riusciti a fare una prevenzione primaria e secondaria ottima considerato i fondi a disposizione e i risultati ottenuti

Convegno sul Melanoma a Caorle: dati e commenti

La sera del 23 novembre si è tenuta a Caorle nella sala consiliare un incontro con la popolazione sul tema. ” Prevenzione del melanoma”.

Il 5 novembre del 2011 era iniziata una campagna di sensibilizzazione e diagnosi precoce del melanoma che si sarebbe svolta nell’arco di un anno in tutta la nostra ASL N.10

Tale campagna era stata promosso dai Clubs Service  della nostra zona : Rotary Di San Donà, Rotary di POrtoggruaro, Lions di San Donà , Soroptimist di San Donà-Portogruaro e Rotaract. Il Lions di Jesolo pur non partecipando alla campagna ha aiutato attivamente la sensibilizzazione nelle piazze di Jesolo. Il Rotary di Jesolo che nell’anno 2011-2012 era presieduto dal Dr Astolfo non ha voluto partecipare.

La campagna era stata finanziata dalla Veneto Banca, Dall’Aqua Nova, dalla MPSystem, dalla Salusjuice e dal Ponte , oltre naturalmente dai Clubs partecipanti. Vi è stato anche l’aiuto prezioso della stamperia Passart di Sartorello che come negli anni passati ha sempre sostenuto le nostre iniziative.

La serata aveva due fini:

1) Scendere nella piazza di Caorle che rappresenta assieme alla zona del Comune di San Stino un punto del nostro territorio ove si rinvengono persone con melanomi in una proporzione molto maggiore alle altre zone del Veneto ma anche di tutto il territorio italiano. Basta pensare che se la nostra ASL ha una incidenza di melanomi doppia della media nazionale , la zona di Caorle e San Stino ha una incidenza tripla di quella del territorio italiano . Era quindi giusto scendere tra la gente di Caorle e San Stino per sensibilizzare proprio loro  che sono a maggior rischio e spiegare cosa devono fare, a cosa devono stare attenti, come controllarsi eccc.. per cercare di fare una prevenzione primaria ( evitare la malattia ) se possibile o, se non possibile, fare una prevenzione secondaria ( diagnosi precoce)

2) Era passato un anno ed era giusto dare i numeri. Dare i risultati che possono in un certo senso rappresentare il risultato  anche dal lavoro svolto dai Club che hanno lanciato la iniziativa.

La serata è stata certamente bella. Caorle di notte è splendida e le strade deserte  e illuminate da luci artistiche davano un aspetto da sogno alla Piazza del Vescovado, di fronte al Duomo dove nell’Aula consiliare si teneva l’incontro.

La sala era piena con gente in piedi in fondo alla sala. Nemmeno la nebbia che era scesa intorno a Caorle e non solo aveva impedito alla gente di arrivare ad ascolare la conferenza. Una signora di una certa età era arrivata in bicletta da una frazione di Corle distante qualche chilometro.

Erano naturalmente presenti i Presidenti dei Clubs partecipanti alla inziativa: il Dr Dal Corso attuale Presidente del Rotary di San Donà assieme al Presidente del Rotary dell’anno Precedente, Il Presidente del Roatry di Portogruaro Dr Favot, Il Presidente del Lions Rag Trevisiol e per il Sorpotimist la Professoressa Zago

Un momento commovente molto sentito dai presenti è stato quando prima di iniziare  gli interventi  la gente si è alzata in piedi per un minuto di silenzio in memoria del Dr Briani, il medico di Anatomia Patologica, che recentemente ci aveva lasciato improvvisamente senza neppure salutarci . Il Dr Briani aveva lavorato alla iniziativa e la sua perdita è stata molto sentita da tutti noi.

Per fare un omaggio al Dr Briani e in suo ricordo troverete qui sotto la fotografia del Dr Briani tratta dal Calendario dei Medici al quale aveva partecipato nel 2005

 

Successivamente sono iniziati gli interventi programmati

Il Dr Luca Antelmo assessore alla Cultura di Caorle ha portato i saluti della Amministrazione e ha fatto delle considerazioni sulla incidenza dei melanomi nella zona augurando che in un futuro si possa capire la motivazione o meglio le cause di questa incidenza.

Successivamente il Dr Lino Baso , in rappresentanza dei Medici di Medicina Generale di Caorle e San Stino, ha spiegato come il medico è al centro delle vita del cittadino per quanto riguarda i problemi legati a varie malattie e nel caso specifico al problema del melanoma.. Non è giusto intasare gli ambulatori degli specialisti, dermatologi o chirurghi e creare così liste di attesa che fanno più danno di bene alla popolazione. Il cittadino deve ,seguendo i consigli dati dalla campagna, rivolgersi al proprio medico di famiglia e sarà lui a valutare la necessità o meno di una visita specialistica o di accertamenti specifici. E’ il medico di famiglia che ha in mano la persona e la sua famiglia. Sarà lui a fere le considerazioni e a valutare il rischi di possibili lesioni che possono portare al melanoma o a ritenere che la lesione sia già un possbile melanoma.

Dopo il Medico di famiglia ha preso la parola il Dr Zago, Presidente dell’Ordine dei Farmacisti della Provincia di Venezia e che ha la Farmacia proprio in una delle zone critiche e cioè a San Giorgio. Il Dr Zago ha messo in evidenza che se il Medico di famiglia fa diagnosi ed ha in mano la salute del cittadino, è al Farmacista che si rivolge la maggioranza della popolazione.  Il Farmacista è sostanzialmente un amico, è più facilmente alla portata del paziente. Non deve fare file in ambulatorio e in Farmacia ogni persona va spesso per tanti motivi. Quindi ha spiegato il motivo per il quale lui ha aderito in maniera entusiastica alla Campagna di Prevenzione del Melanona. Proprio perché sapeva l’utilità e il compito dei Farmacisti  verso la popolazione nell’aiutare in maniera pratica e concreta con consigli a stare attenti ai segni di allarme e a consigliare di recarsi dal medico quando e solo quando ce ne fosse necessità. Ha brevemente passato in rassegna quali sono i particolari sui quali deve fermarsi la attenzione di ognuno di noi e ha posto in evidenza anche lui la incidenza alta dei melanomi nella nostra zona riferendo notizie di un congresso europeo al quale aveva partecipato.

Ho spiegato come l’Ordine dei Farmacisti ha partecipato attivamente distribuendo a tutte le Farmacie i depliants e spiegando alla gente che si recava in Farmacia il problema da dando consigli.

Ha chiuso la serata la relazione del Dr Madeyski , Chirugo ma che era presente anche come Past President del Rotary proprio nell’anno della campagna del melanoma.

La relazione non è stata una relazione scientifica ma ha dato spunti di riflessione sociosaniataria

1) si sono dati i dati della incidenza di melanoma in Italia e nella nostra zona e i dati relativi all’ultimo anno  dopo la campagna di Prevenzione in questione.

I dati in Italia parlano di 23 casi all’anno ( dati del 2009 ) su una popolazione di 100.00

Nella nostra ASL la popolazione è di 204.000 persone per cui ci aspettiamo una incidenza di melanomi di 46 casi all’anno

Nella nostra ASL i dati del 2010 mostrano 108 casi e quindi quasi il doppio di quelli del territorio nazionale. Naturalmente si tratta di una media tra i vari comuni.

Nel 2011 i casi segnalati dalla anatomia patologica ( e naturalmente si riferiscono solo ai casi diagnosticati nella nostra Anatomia Patologica e quindi non comprendono i pazienti che si sono recati fuori territorio come a Padova e Aviano) sono saliti a 122  e quindi con un aumento del 15% circa . Tale aumento potrebbe essere spiegato con l’aumento dio melanomi che si riscontra annualmente in tutto il mondo per cause atmosferiche ed esposizione  a raggi ultravioletti maggiore di anno in anno. Ma potrebbe esserci anche l’aumento di diagnosi dovute alla partenza della campagna di prevenzione che all’inizio è stata massiva  e capillare con l’aiuto di tutti clubs nei vari comuni

Nel 2012 i vasi rivenuti nella nostra ASL sono stati 140. Il numero è dato dai casi rinvenuti fin o al 20 novembre aggiungendo la frazione corrispondente al media mensile. Quindi vi è stato un aumento del 20% che rappresenta un dato importante nel capire la Campagna di sensibilizzazione. Certamente il melanoma è in aumento in tutto il mondo ma un aumento del 20% non è spiegato solo da tale incremento mondiale e italiano.

Ma il dato migliore ci viene dati dai melanomi iniziali rappresentati da melanomi in situ, melanomi con displasia melanocitaria severa o mediosevera, che probabilmente o possibilmente con alta percentuale sarebbe diventati melanomi maligni nel giro di un periodo imprecisato. Questi casi sono stati fino al 20 novembre 151 casi. E questo è sicuramente dovuto ad una diagnosi precoce. La prevenzione secondaria è quella attuata secondariamente alla nascita del melanoma o di un suo precursore. In questo caso l’obiettivo è stato raggiunto.

2) Il Dr Madeyski ha poi mostrato tramite alcune immagini i melanomi e i nevi che avevano segnali di pericolo e che si stavano tramutando probabilmente in melanomi o che si sono rivelati poi all’esame dei veri melanomi.  Alcune diapositive hanno mostrato i segnali di pericolo mettendo l’accento sui rischi di vari soggetti. Ha fatto un breve escurso sulle possibili terapia e sull’iter diagnostico e terapeutico. Ma ha mostrato con dati sul decorso della malattia e sulla mortalità la pericolosità del melanona evidenziando che la loro prognosi è molto severa e certamente peggiore di altri tumori come quqllo della mammella e del polmone    se non preso in fase iniziale. Ecco perchè la prevenzione primaria e secondaria sono fondamentali.

3) vi è stato anche un momento caratterizzato da un dato polemico  ma che più che polemico vuole essere uno stimolo alle istituzioni per una maggiore attenzione alla salute del cittadino  meno burocrazia e più cuore . Anche se la crisi in tutti i settori e anche nella sanità con il loro taglio sulle spese crea problemi importanti

I clubs con la loro campagna di sensibilizzazione sono andati oltre e avevano regalato all’Ospedale di Portogruaro un videodermatoscopio completo di ogni componente per fare una diagnosi accurata e fare una mappatura utile  soggetti a rischio. Tale donazione era stata a Portogruaro in quanto Portogruaro era l’unico centro della nostra ASL senza videodermatoscopio in ambiente pubblico. A San Donà ve ne è uno in Casa di Cura Rizzola. A Jesolo ve ne è uno che era stato regalato anch’esso da quasi 6 anni ma era sempre rimasto imballato e mai usato. A Portogruaro mancava.

Orbene nonostante i solleciti abbiamo potuto appurare che a distanza di un anno nulla è cambiato in pratica.

La Casa di Cura Rizzola ha ed usa un videodermatoscopio moderno e fa nel caso necessiti la mappatura

L’Ospedale di Jesolo ha il videodertmatoscpio completo di tutti gli accessori e , sembra , perfettamente funzionante. Ma rimane sempre imballato o chiuso in qualche stanza e mai usato

L’Ospedale di Portogruaro e il suo territorio non ha nessun videodermatoscopio . Il videodermatoscopio regalato a Portogruaro, dopo mesi , è stato trasferito all’ambulatorio del distretto a Musile di Piave . In tale ambulatorio giace in pace e non è mai stato usato.

Il Dr Stocco ci aveva assicurato che tali dispositivi medici sarebbero stati  utilizzati e nell’ultimo colloquio avuto in settembre aveva preso l’impegno di metterli in funzione.

Il fatto che non siano utilizzati lo sappiamo da pazienti che sono stati visitati dalle dermatologhe a Jesolo e a Musile e che hanno riferito il loro non uso. Ma lo sappiamo anche dalle due dermatologhe che hanno confermato di non avere mai usati dai dispositivi adducendo motivazioni diverse.

La gente presente ha proposto che i politici locali e i sindaci intervengano e l’Assessore Luca Antelmo si è impegnato a portare il problema alla Conferenza dei Sindaci.

Ci auguriamo e tutti si augurano che si presti una maggiore attenzione a questo problema

La serata si è conclusa con domande dal pubblico che molto attento non ha lasciato la sala se non alla fine della riunione soddisfatta di un qualcosa che viene fatto per la popolazione tutta

Soto riportiamo la locandina della serata

 

 

 

 

 

 

 

 

Prevenzione dell’Osteoporosi nelle pazienti operate di tumore del seno

Prevenzione dell’Osteoporosi  nelle pazienti  operate di tumore del seno

A cura di: Dott. Alessandro Francescon, Specialista in Geriatria e Gerontologia

 Ambulatorio di Osteoporosi – Casa di Cura Sileno e Anna Rizzola, San Donà di Piave (Ve)-

Il tumore della mammella è una delle più comuni malattie tumorali della donna, ma, fortunatamente, la mortalità per questa  malattia  è diminuita drasticamente negli ultimi anni per la possibilità di una diagnosi precoce e la maggiore efficacia del trattamento terapeutico. Una caratteristica peculiare di questo tumore è la sua sensibilità agli ormoni sessuali femminili. Pertanto, oltre a interventi terapeutici  come la chemioterapia e la radioterapia sono state introdotte terapie con farmaci che determinano la  riduzione della secrezione di tali ormoni o della loro attività. Tra i farmaci più usati nel trattamento del tumore mammario si riconosce il Tamoxifene, sviluppato negli anni ‘70 e che è stato il farmaco di prima scelta per almeno i 20 anni successivi; più recentemente, sono entrati nella pratica clinica anche gli inibitori dell’aromatasi.

In questa trattazione, non ci addentriamo nella indicazione clinica sulla scelta di un farmaco rispetto all’altro, che spetta ovviamente all’Oncologo, ma ci limiteremo esclusivamente a considerazioni legate agli effetti collaterali di questi farmaci nei confronti dell’Osteoporosi. E’ da rilevare che, mentre gli inibitori dell’aromatasi aumentano il rischio di Osteoporosi, il Tamoxifene  sembra addirittura  ridurlo. Quest’ ultimo farnaco ha un’azione antiestrogenica selettiva, agendo, in questa, soprattutto a livello mammario più che a livello osseo.

L’Osteoporosi, come è noto, è una malattia in cui vi è  riduzione della densità minerale ossea (BMD) che determina una fragilità dello scheletro e un aumento del rischio di fratture con conseguenze, a volte, invalidanti  e con impatto notevole sulla qualità della vita. Malattia silente e insidiosa, spesso il sintomo del suo esordio è una frattura. L’incidenza delle fratture da fragilità ossea nelle donne sopravissute al tumore mammario  è  superiore a quella riscontrabile in donne sane.

Una strategia di prevenzione dell’Osteoporosi si rende, pertanto, necessaria  nelle donne affette da tumore mammario, soprattutto se assumono terapia con inibitori dell’ aromatasi  o hanno seguito altri interventi terapeutici, quali la chemioterapia o la  radioterapia. Altrettanta attenzione andrà riservata anche per queste pazienti alla individuazione degli altri fattori di rischio di Osteoporosi. La densità minerale ossea andrà monitorata almeno ogni 2 anni. Un trattamento  terapeutico si renderà necessario, soprattutto, nelle pazienti con una perdita annuale della densità minerale ossea del  5 % o più.

Conferenza sul Melanoma a Caorle

Venerdì’ 23 novembre a Caorle alle ore 20.30 si terrà la conferenza conclusiva della campagna di prevenzione del melanoma  voluta da Rotary, Lions e Sorptimist

Si ringraziano gli sponsor: Fondazione Veneto Banca, Acqua-Nova, MPSystem, Salusjuice, MPSystem e in modo particolare la tipografia Passart di Sartorello Antonio che ha stampato gratuitamente le locandine

 

 

La locandina per la Conferenza a Caorle sulla Prevenzione del Melanoma

La locandina è in anteprima e mi scuso se i colori possono non essere fedeli

L’importante è vederla e diffondere la notizia

Bisogna essere numerosi alla conferenza per dimostrare che si è capito cosa è la prevenzione  e che tale prevenzione durerà anche in futuro

 

 

Si conclude la Campagna di Prevenzione e Diagnosi Precoce del Melanoma

Un anno fa e precisamente il 5 novembre i Club del Basso Piave rappresentati dal Rotary di San Donà di Piave, del Rotary di Portogruaro, del Lions di San Donà di Piave e dal Soroptimist di San Donà e di Portogruaro, hanno lanciato una campagna di sensibilizzazione per la diagnosi precoce del Melanoma

Voi tutti sapete che il Melanoma è il più aggressivo dei tumori della pelle. Ma anche uno dei peggiori in senso lato con prognosi molto più severa di altri tumori forse più noti come il Tumore della mammella o del Polmone.

La Campagna aveva come titolo ” Guarire si può….basta arrivare in tempo”.

I risultati sono stati soddisfacenti per non dire ottimi Sono stati rinvenuti nevi sospetti, nevi con displasia melanocitaria, nevi melanici in regressione, melanomi allo stadio iniziale. Trovare questi nevi o melanomi allo stadio iniziale ha comportato interventi modesti , non demolitivi, senza ricerca di linfonodo sentinella e senza successivi svuotamenti linfonodali.

Bene!.

E’ passato un anno e ora di chiudere ufficialmente la campagna.

Viene chiusa la campagna ma i benefici continueranno in quanto la gente è rimasta sensibilizzata e quindi starà sempre attenta o, almeno, lo si spera

Abbiamo fissato la conferenza di chiusura a Caorle

Il 23 novembre alle 20.30 nella Sala Superiore del Centro Civico in Piazza Vescovado ( Fronte Duomo) si terrà una conferenza o meglio un incontro con la popolazione per spiegare cosa significa melanoma e cosa significa arrivare in tempo

Si porteranno anche i risultati della campagna.

Parteciparanno

-Avv Luciano Striuli : Sindaco di Caorle

-Dr Lino Baso : medico di medicina generale di Caorle

-Dr Fiorenza Zago: Presidente Ordine dei Farmacisti di Venezia

-Dr Paolo Madeyski: Medico Chirurgo

Si farà il punto della situazione e si mostreranno delle diapositive per fare restare impresso nella mente il melanoma